Ducati Multistrada 950 S – Una dual “Entry Level” di classe

Nell’attuale mercato delle enduro stradali fatto sempre più di “iper moto” dotate di potenze fin troppo esuberanti, talvolta le case produttrici hanno l’arguzia di inserire motociclette più a misura d’uomo, che consentano all’utente medio, al neofita ma anche al motociclista più esperto, di godere di mezzi facili e intuitivi.

Estetica
È il caso di Ducati che, alla sorella maggiore, la MULTISTRADA 1260, potente e muscolosa, affianca la più gestibile 950, moto esteticamente molto vicina alla “grande”, equipaggiata con il bellissimo motore 937 cc da 113 cv con distribuzione Desmodromica. Nella versione S, oggetto della nostra prova, è dotata della più evoluta tecnologia Ducati: sospensioni elettroniche con sistema Ducati Skyhook Suspension Evo (DSS), Ducati Quick Shift up & down (DQS), proiettore full-LED con Ducati Cornering Lights (DCL), display TFT e tante altre “golosità” che fanno felici i moderni centauri! La moto si presenta esteticamente molto equilibrata, ben proporzionata, direi “armoniosa” con le sue belle forme rotonde e aggraziate che allo stesso tempo riescono a trasmettere quella sensazione di forza e aggressività che è propria del DNA Ducati! L’equipaggiamento con i pneumatici Pirelli Scorpion Rally e i bellissimi cerchi a raggi rendono la moto ancora più accattivante, regalando alla Multistrada un’aria da “Rally-to-go”! Gradevole la grafica del TFT, ma poco intuitivo e troppo “articolato” il menù dei settaggi. Richiede uno studio approfondito prima di potervi prendere la giusta confidenza, perché le impostazioni delle mappature motore, quelle dei controlli di trazione e delle sospensioni, sono davvero tante ed estremamente personalizzabili. Preferisco le selle alte, data la mia notevole altezza, ma devo dire che la seduta incavata, con altezza da 840 mm, rende la moto maneggevole nelle manovre da fermo, agevolando anche il pilota di statura media, soprattutto se in presenza del passeggero. Non ci si deve dimenticare che la Multistrada nasce come moto da turismo “dual” e il suo peso contenuto di appena 204 kg, abbinato all’agilità, la rende un mezzo adatto per le lunghe percorrenze in coppia e in solitaria, sia in strada che in off-road!

Come va?
Una volta in sella, si percepisce subito un ottimo bilanciamento della moto. I fianchi larghi del serbatoio non interferiscono nelle manovre, il manubrio è ben posizionato, bello largo per far bene leva nei cambi di direzione, dotato di ottimi comandi retroilluminati sia per i controlli del computer di bordo che del resto della strumentazione. Rimane un po’ scomodo il comando clacson, posto troppo in basso sulla pulsantiera.
Ottima e inaspettata la triangolatura (sella-pedane-manubruio), anche per le taglie “over! Con il mio metro e novanta ho spesso difficoltà a trovare la giusta posizione di guida. La Multistrada è invece molto ben “abitabile”, nonostante a prima vista appaia molto bassa, la giusta distanza tra sella, pedane e il manubrio, consente di tenere eretti la schiena e il collo, le braccia si trovano nella giusta posizione, né troppo stese né troppo compresse, così come le gambe, che mantengono una giusta angolatura delle ginocchia tale da non stancare la muscolatura e le articolazioni nelle lunghe percorrenze.
La guida in piedi risulta naturale e si trova facilmente il bilanciamento nella percorrenza dei tratti in off-road; il corpo, grazie anche alle pedane piuttosto basse, trova il giusto baricentro e non si è mai sbilanciati né in avanti né indietro.
Eccellente la soluzione per togliere e riposizionare i tamponi in gomma sulle pedane che, con il sistema ad incastro, si tolgono in un secondo quando si affrontano tratti off e permettono di posare il piede sulla parte zigrinata della pedana, raggiungendo più agevolmente le leve freno e cambio nella guida in piedi.
Il motore appare da subito molto gestibile. La frizione è modulabile (con dischi in bagno d’olio, a dispetto della tradizione che imporrebbe il disco secco) e il cambio morbidissimo, sempre preciso e assolutamente silenzioso, complice un sistema Quick Shift tra i migliori che abbia mai provato. Anche alle basse velocità, sia in progressione sia in scalata, senza uso della frizione, non ha mai alcuna esitazione o impuntatura.
Non è potentissima, qualche cavallo in più non le starebbe male, ma Il propulsore lavora senza “buchi” di erogazione, con un comando gas Ride by Wire senza ritardo, e con un range di utilizzo che permette di affrontare bene la curva senza tentennamenti. Ha quel giusto tiro e tanta schiena che permette una guida rilassata e fluida, sempre pronta, ma mai esplosiva e brillante, a richiesta, quando ci si trova ad affrontare le curve e i tornanti delle strade appenniniche! Eh sì, perché è inutile negarlo: la vera vocazione Ducati la si sente nei tratti di montagna, dove la Multistrada sfodera caratteristiche ciclistiche da primato. Nonostante le gomme non siano propriamente adatte all’uso stradale, la moto inserisce con tanta velocità, regalando la sensazione di totale stabilità sull’anteriore, tanto da permettere lunghe derapate col posteriore senza mai avere la paura di un High-side né di una perdita improvvisa del posteriore, nemmeno sulle buche incontrate a centro curva. Telaio motore e sospensioni lavorano all’unisono come un’orchestra perfettamente accordata, regalando al pilota sensazioni ed emozioni uniche!
La ruota da 19 sull’anteriore rende la moto maneggevole al punto giusto; nello sterrato appare sorprendentemente stabile, non si scompone sulle buche affrontate anche a velocità sostenute, ed è sufficientemente agile nelle curve. Con l’uso del freno e facendo derapare la ruota posteriore, si può girare agevolmente con la trazione, percependo un’ottima sensazione di equilibrio generale, sempre e soprattutto sull’anteriore, vero punto di forza ciclistico della moto!
In off-road il motore non troppo esuberante aiuta, perché la sua erogazione dolce e progressiva permette anche al pilota meno esperto di affrontare tratti di fuori strada in totale sicurezza e rilassatezza, rendendo questa moto perfetta per quel tipo di turismo denominato “adventuring”, alla scoperta di luoghi meno battuti e meno frequentati.
Dando un giudizio generale della moto, credo che Ducati abbia fatto un lavoro ottimo a livello di cura dei particolari, della qualità dei materiali mettendo appunto un motore godibile e ben equilibrato, così come ho trovato ben equilibrata la moto nella sua completezza.
In una sola definizione: una docile “peperina”!

Pregi:
    •    Estetica
    •    Maneggevolezza
    •    Ciclistica
    •    Rifiniture
Difetti:
    •    Motore non troppo potente


Testo: Edoardo Tommassini
Foto: Andrea Migliorati – MBfotopress – Video: Merlin Studio’s GVM

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