Yamaha T700 Special. La moto dello Sceicco

Andrea Biagini, oltre a essere un amico, è un grande appassionato di enduro, nonché ottimo pilota.

Ci conosciamo da anni e da sempre ha avuto la sfrenata smania di rendere le sue moto uniche. Prima della pausa di riflessione dedicata alla gestione del Team corse del Motoclub Graffignano con risultati di tutto rilievo, amava distinguersi “per boschi”, con singolari prototipi di moto monocilindriche agghindate all’inverosimile. 

Alcune riviste del settore hanno più volte pubblicato articoli delle sue “special”; mi ricordo di una Honda CRF250 portata a 300 cc per la quale era stato progettato un carter atto a ospitare il motorino di avviamento (all’epoca questi modelli ne erano ancora sprovvisti), con sospensioni fatte arrivare direttamente dall’America per un costo che si aggirava attorno ai 17.000 €.

Penso che proprio con questa moto, Andrea si sia affermato al pubblico degli enduristi con l’appellativo di “Sceicco”.

Dopo l’intervallo che lo ha visto plurivittorioso manager nell’enduro Europeo, lo Sceicco è tornato di nuovo in sella e lo ha fatto, come al solito, alla sua maniera.

Questa volta, però, visto l’interesse del mercato verso il mondo dell’adventouring e dei bicilindrici, ha pensato bene di stupirci customizzando una delle moto più blasonate del momento: la Yamaha T700.

Non avendo competenze meccaniche specifiche, la saggia decisione di appoggiarsi a preparatori qualificati del settore come Valentini Moto di Prato, Twalcom e Guglatech è stata indispensabile.

Ambrogio, avverto un leggero languorino!

Prima di salirci, ho trascorso una buona mezz’ora ad ammirare questa Yamaha T700 Special. Molto ben curata in ogni particolare: qualsiasi intervento è stato apportato per una logica miglioria, sia essa rilevante sul peso o sulla praticità di guida in fuoristrada.

L’adozione della sella Power Parts da rally e il serbatoio in alluminio sapientemente conformato, agevolano notevolmente gli spostamenti arrivando persino a ottenere una guida più fluida ed efficace. È infatti possibile spingersi nettamente più in avanti con il busto e le ginocchia, notando evidenti miglioramenti in inserimento di curva.

Di conseguenza, è stato necessario innestare un manubrio con piega dedicata, per adeguarsi al nuovo stile di guida.

Tolto interamente il sistema ABS, è stato modificato l’impianto frenante anteriore rendendolo monodisco. I cerchi sono Kite con al posteriore il canale da 140 (originariamente monta un 150) per ospitare l’alloggiamento di gomme da enduro, nello specifico delle ANLAS Capra Extreme nelle misure 90/100-21 all’anteriore e 140/80-18 al posteriore.

Reparto sospensioni affidato all’abbinata Öhlins, forcelle da ø 48 con piastra dedicata al posto delle  ø 43 Kayaba di serie; per il mono, invece, si è optato per un TTX multiregolabile.

Sul frontale è stata installata una torre portastrumenti della Twalcom, dove troviamo incorporati i fanali full-led e un navigatore GPS Garmin Montana 750i.
Dopo tutti questi interventi, la T700 assume un aspetto più rallystico e votato alla competizione.

Il piacere di provarla

Ho iniziato in maniera molto cauta a percorrere stradoni inghiaiati, terreno ideale per la Yamaha Ténéré che troviamo dal concessionario, ma dopo qualche chilometro di lunghe derapate e plateali impennate, l’innata indole enduristica mi ha portato ad esplorare altri terreni. Il feeling è ottimo, con queste sospensioni sembra di guidare sopra un cuscino d’aria nonostante infondano una stabilità pazzesca. Sarà per via della “cura dimagrante” o per la ridistribuzione dei pesi, ma il paragone con la moto di serie è inclemente, sto guidando una moto da competizione, più accostabile ad una grossa monocilindrica specialistica che ad una adventouring. D’altronde il buon Pol Tarres ci ha dimostrato cosa è stato capace di fare al Romaniacs su una T7 con modifiche simili a questa.

Quindi alziamo l’asticella!

La zona designata per il test offre alcuni passaggi più tecnici, che mi portano ad affrontare qualche piccola scarpata e una pietraia lunga una cinquantina di metri. Continuo a provare ottime sensazioni, assecondato dalla moto in maniera egregia e, se l’appetito vien mangiando, ecco un bel doppio gradino da affrontare in salita.

Premetto che non è un passaggio semplice nemmeno per una enduro…

Che faccio, ci provo?

La moto non è mia e se dovessi arrecarle qualche danno mi dispiacerebbe troppo, però mi c’entra l’occhio, sembra fattibile. Prima, seconda, colpo di frizione e sono su, che soddisfazione!

Andrea gode a vedermi fare certe cose con la sua Yamaha, ben sapendo di dover partecipare, la settimana successiva, al campionato italiano scrambler proprio con questa moto: e mi lascia intendere che la fes… ops. La prova è finita.

Ho trovato questa special enormemente migliorata nella guidabilità, a mio avviso grazie alla centralizzazione delle masse – soprattutto quella del serbatoio – e al ricorso a delle sospensioni veramente efficienti, capaci di renderla stabile e precisa in ogni situazione.

Lo scarico diretto, ormai privo del dispositivo catalizzatore, rende il motore più fluido e pronto, altamente apprezzabile in una gara di motorally o durante un trofeo scrambler.  Tuttavia, non la ritengo una modifica rilevante.

Vorrei sì, una Yamaha T700 cosi in garage! Molto vicina alla moto tutto fare, ma se proprio dovessi decidere di spendere dei soldi per migliorarne una di serie, il primo investimento sarebbero le sospensioni.

Bentornato Sceicco!

La spesa dal gioielliere

  • Forcelle Öhlins ø 48
  • Mono Öhlins TTX
  • Piastre forcelle Ergal
  • Manubrio Renthal 997
  • Paramani chiusi Racetech
  • Cerchi completi Kite con canale posteriore da 140
  • Navigatore Garmin Montana 750i
  • Pneumatici Capra Extreme
  • Mousse SpeedyMousse
  • Leve – Pedane – Parapignone – Supporti motore in Ergal
  • Serbatoio in alluminio realizzato a mano by Valentini Moto
  • Torretta strumenti Twalcom
  • Portatarga Twalcom
  • Paramotore Boano
  • Scarico completo full-titanium SG
  • Filtro aria Guglatech
  • Centralina e cambio elettronico
  • Albero a camme
  • Sella intera rally Power Parts Yamaha
  • Para radiatori in alluminio Power Parts Yamaha
  • Grafiche personalizzate
  • Protezione pompa freno – Pompa acqua in Ergal
  • Corona e pignone con catena a passo ridotto

Inoltre
  • Tolto impianto ABS
  • Tolto 1 disco anteriore
  • Totale chili tolti -24,5 Kg.
  • Totale costi più lavorazioni compreso l’acquisto della moto € 30.000

Testo e tester: Pietro Bartolomei

Foto: Andrea Migliorati Photographer
Video: Insta360 GO2
CascoAiroh Strycker orange/blue matt AXE
Abbigliamento: UfoPlast Deepspace bianco-blu
Stivali: Alpinestars Tech 7

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