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Sardinia Adventouring 2020

L’edizione 2020 del Sardinia Adventouring, inizialmente in programma per aprile ma posticipato poi causa lockdown a settembre, si è conclusa con successo.
Il format vincente promosso da Exploring Sardinia ha l’ambizione di diventare l’evento di riferimento per l’adventouring in Sardegna, garantendo ai suoi partecipanti un’esperienza che va ben oltre il piacere di guida su percorsi sempre nuovi e di straordinaria bellezza paesaggistica, ma vuole offrire bensì un vero viaggio full-immersion fra i territori, la cultura, gli usi, i costumi e la tradizione culinaria di quest’isola che isola che tutto il mondo ci invidia.


Un mix di ingredienti per una formula vincente

Dedicato a moto dual e maxi-enduro, il tour itinerante pensato da Alessandro Marzi, guida espertissima e fiero ambasciatore delle bellezze dell’isola sulla quale è nato e cresciuto, si sviluppa su 5 giornate di guida con partenza e arrivo dal porto di Olbia e procedendo in senso antiorario conduce i 30 partecipanti attraverso molte delle regioni storiche più famose della Sardegna.

Concluse le procedure di iscrizione presso il Cafè Bellavista e consegnato il kit di benvenuto ai piloti, i 30 partecipanti al tour hanno la possibilità di scegliere se seguire le tracce in piena autonomia tramite gps oppure, in alternativa, se affidarsi ad una delle 3 guide dell’evento (ruolo che con grade piacere personale mi è stato assegnato anche in questa seconda edizione).

In un primo momento i gruppi si sono creati in modo molto spontaneo e senza un reale criterio logico, ma già dal secondo giorno le “squadre” si sono caratterizzate in modo ben definito conferendo ai vari membri un certo senso di orgogliosa appartenenza, segno evidente di una condivisione piena che fa della passione per il fuoristrada il suo punto di incontro, sulla quale abbiamo giocato e scherzato nel corso di tutta la settimana.

Con Alessandro Marzi, alla guida di una KTM 1290 SuperAdventure R, tutte le maxi-enduro sopra i 200 kg, denominate anche vaccone in perfetta sintonia con l’abbondante fauna locale; la seconda guida, Lorenzo Aralla, abilissimo pilota di motorally con ambizioni dakariane in sella ad una KTM EXC 350 six days, era a capo di vecchie-glorie & giovani promesse… impossibile non citare il mitico Walter, che dall’alto delle sue 69 primavere e sempre col sorriso sulla faccia, ci ha ricordato ogni giorno che l’enduro  (o l’adventouring nel caso specifico) è realmente lo sport più bello e divertente del mondo.
Ultimo, ma non in ordine di prestazioni, il Gruppo Bomber, da me capitanato alla guida di una KTM EXC 300 e composto dal team degli emiliani, instancabili piloti over 60 con polso rotante di 360° e coltello sempre fra i denti… e gass a martello!!

Ciò nonostante i vari componenti del gruppo erano liberi di switchare tra una squadra e l’altra nel corso delle varie tappe, che avevano una percorrenza media di circa 250 km al giorno, con trasferimenti su asfalto inferiori al 20% del percorso totale.

Tra gli ingredienti che hanno reso possibile il successo riscontrato con la seconda edizione del tour, spicca senza alcun dubbio vi è l’assistenza offerta ai partecipanti, un compito che ha tenuto impegnati tutti gli altri componenti dello staff: Valentin e Valentina, alla guida dei 2 pick-up di supporto sempre pronti ad intervenire in caso di recupero moto a seguito di guasti e forature; Angelo, adibito al trasporto bagagli dei partecipanti sul furgone e, all’occorrenza, officina mobile.

Doveroso citare poi il servizio offerto da Sasso Gomme, officina di Tortolì in provincia di Nuoro, per il cambio gomme svolto a Cardeddu, all’arrivo della quarta tappa, quando molti degli pneumatici erano ormai consumati e per questo motivo apprezzatissimo da gran parte dei partecipanti.

Scesi dalla moto….pancia mia fatti capanna!

Il Sardinia Adventouring non è solamente un viaggio in moto alla scoperta delle bellezze naturali e paesaggistiche della Sardegna, ma è anche una vera prova di resistenza che si verifica ogni qualvolta che scesi dalle moto ci si siede a tavola, a pranzo e a cena, per godere di tutte le tipiche prelibatezze che vengono servite in abbondanza ad ogni ristoro.
Ne è una testimonianza vera, che non lascia adito a dubbi in merito, la stazza ciclopica del buon Marzi, che è passato da una misera taglia XL del 2019, ad una ben più possente “doppia” XL di quest’anno: perché ad andar forte in moto son bravi tutti, ma è a tavola che si riconosce l’omo…!!

E rimanendo in tema culinario, forse alcuni di voi in questo momento vorrebbero sapere dov’è stato servito il miglior porcetto della settimana, la fregola più ricca o la seadas più mielosa… invece stavolta preferisco di gran lunga dar merito alla scelta non convenzionale, quasi al limite della trasgressione per un tour in Sardegna, di aver optato durante la sosta a Nuxis per un pranzo vegetariano (si, avete letto bene!) sapientemente preparato da un super-chef, a base di funghi e melanzane locali, apprezzatissimo da tutti i carnivori-commensali presenti.  
Ottima scelta, davvero!


5 Tappe offroad alla scoperta delle più belle aree geografiche della Sardegna

Concluse le operazioni di registrazione dei partecipanti si lascia la città di Olbia e ci si addentra nel cuore della Gallura, con le sue generosissime vigne di vermentino DOCG e i sentieri di montagna che profumano di mirto, destinazione Gavoi, piccolo paese di 3.000 abitanti situato esattamente al centro dell’isola e abbracciato dai monti della Barbagia con fitti boschi di leccio e paesaggi che tanto assomigliano ai nostri passi appenninici.
Si continua a scendere poi verso la Costa Verde fino alle famose dune di Piscinas, tra le più alte d’Europa, tappa obbligatoria della seconda giornata di viaggio e location perfetta per selfie, foto e video in gruppo o con la propria moto, per fermare nel tempo il ricordo di una giornata memorabile.

Sempre più a sud, nel medio Campidano passiamo davanti alla suggestiva miniera di Ingortosu, continuando poi in esplorazione verso la regione del Sulcis-Iglesiente con le sue miniere dismesse e avvolte dalla natura selvaggia, che tanto ricordano i set dei vecchi amatissimi spaghetti-western movies: sterratoni infiniti tra la vegetazione bassa che si srotolano per decine di km adiacenti a corsi d’acqua, rigorosamente in secca ma comunque affollati da mandrie di bestiame allo stato brado che osservano con sguardi attenti la carovana di “invasori”, rendendo il tutto ancor più autentico ed emozionante.

Il terzo giorno si arriva sulla spiaggia di Chia, costa meridionale, con la stanchezza che inizia a farsi sentire sulle braccia e sulla schiena, ma che passa in secondo piano rispetto alla curiosità suscitata dalla quarta tappa, direzione Ogliastra, che si raggiungerà al tramonto tramite l’attraversamento di alcuni demani militari presenti sul territorio.
L’ultima tappa, quella del quinto giorno, è caratterizzata dal passaggio sulle vette del Passo Correboi,
valico di montagna sul massiccio del Gennargentu che separa i territori della Barbagia da quelli di Ogliastra offrendo una vista magnifica sui versanti circostanti, che vale tutte le 8 ore di traghetto necessarie per raggiungere l’isola. Provare per credere!

Queste sono solo alcune delle molte aree geografiche visitate, rese ancor più speciali dall’accoglienza riservataci dalle persone incontrate durante le 5 tappe di viaggio e dal livello delle strutture presso le quali abbiamo alloggiato: hotel, agriturismi e B&B, che con semplicità e professionalità ci hanno trasmesso il vero significato dell’ospitalità sarda.

Adventuring…ma con un pizzico di tecnicità

L’evento organizzato da Exploring Sardinia è certamente uno dei più democratici all’interno del panorama adventouring attuale, si rivolge infatti ad ogni tipo di motocilista senza limiti per livello ed esperienza di guida, di età e né tantomeno di sesso… proprio così, infatti tra i 30 partecipanti vi era presente anche Veronica una vera biker, fiorentina, in rappresentanza del gentil sesso e in sella alla sua KTM 690 enduro, che oltre a dar dimostrazione delle sue capacità di resistenza a fronte dei tanti chilometri percorsi, ha anche voluto condividere con noi le sue esperienze di viaggio in moto nei vari continenti visitati, suscitando talvolta l’invida dei presenti (tipo me, nel raccontare la sua esperienza in Marocco…).

Le tracce dei percorsi erano ben fatte e facilmente navigabili anche dai meno esperti, mentre nel complesso il livello dei percorsi non lo si può definire propriamente adatto a piloti neofiti né tantomeno a coloro che sono totalmente privi di esperienza in fuoristrada, nonostante i tracciati siano sempre stati di grande impatto paesaggistico ma pur sempre con alcuni passaggi tecnici, un po’ più impegnativi soprattutto se affrontati con moto pesanti come appunto le maxi-enduro.

Restando sul tema moto, i percorsi sono percorribili e adatti a qualsiasi tipo di dual o maxi-enduro, anche delle più ingombranti… personalmente però, per le prossime edizioni, farei un po’ più di selezione all’ingresso escludendo moto decisamente troppo vintage e che sicuramente hanno già avuto i loro momenti di gloria, evitandogli quindi un ulteriore stress fatto di polvere e granito che potrebbe essergli “fatale”, innescando tutta una serie di problematiche connesse.

Chi mi conosce sa bene quanto io amo la Sardegna, che visito ogni anno con lo stesso atteggiamento
di frenetica curiosità verso tutto ciò che quest’isola ha da offrire ai suoi visitatori, e anche stavolta tra i tanti granelli di polvere alzati lungo i 1.300 km di strada percorsa, uno di essi mi si è piantato in fondo al cuore… e là rimarrà per sempre. Ajò!

Testo e foto: Riccardo Rosi

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