Un tour delle Alpi francesi da nord a sud, tra passi sopra i 2.000 metri, laghi incantati, paesi che trasudano storia e panorami da cartolina, questo il viaggio che decidiamo di intraprendere.
Chi lo ha ideato e organizzato è l’amico nonché cugino Daniele che, supportato dal suo fedele scudiero Roberto, ha fatto sì che un giro turistico diventasse un’esperienza indimenticabile.
Partiamo da Verona con il meteo a nostro sfavore e ci dirigiamo verso Milano, dove con la pioggia iniziano anche le disavventure; in primis a un bivio perdiamo un compagno di viaggio, Stefano, che distrattamente imbocca un’uscita sbagliata, ricongiungendosi solo 30 minuti più tardi; poi un problema elettrico ferma la moto del buon Cesco che è costretto a ricorrere al carro attrezzi, infine una vite si vuole infilare nella mia ruota posteriore vedendomi costretto alla riparazione. A questo punto, ironizzando sulle nostre vicissitudini, ripartiamo per raggiungere la prima tappa, Chalet.
L’indomani si parte alla volta delle Gorges du Pont du Diable, gole scavate dall’acqua nei secoli.
E da qui comincia il divertimento: Col des Gets, Col de la Colombière, Col des Saisies.
Dopo 300km ci fermiamo per riposare e ricaricare il fisico per la super tappa del giorno dopo che prevede come percorso il Col de l’Iseran, Col du Télégraphe, Col du Galibier, Col du Lautaret, Col de l’Izoard, fino ad arrivare a Embrun, con strade con asfalto da montagna che rende il grip superlativo e il divertimento assicurato, un’avventura pazzesca. L’altitudine raggiunta è notevole, fino ai 2.770 metri dell’Iseran che, con il suo ghiacciaio, sovrasta il bellissimo paesino di Bonneval sur Arc nella Savoia, 250 abitanti, con le sue caratteristiche abitazioni costruite in pietra locale. La strada dell’Izoard sembra tracciata da un pittore, un piacere per la guida e per la vista.
Il quarto giorno prevede l’attraversamento del Col de la Bonette, del Col de la Cayolle, delle Gorgesde Daluis, infine quelle di du Cians.
Appena conquistato il punto più alto del tour, 2.802 metri s.l.m., un’altra moto inizia a dar segni di cedimento. L’anziana del gruppo, per un filo che sincronizza i due carburatori, è costretta a fermarsi ma, conquistando uno spazio in un’officina quasi chiusa, riusciamo a smontare e sostituire il filo. Arriviamo a Nizza, dove ceniamo e ci fermiamo.
L’ultimo giorno prevede il passaggio al famoso Col de Turini, che ha visto lo svolgersi negli anni passati del rally di Montecarlo, per poi prendere la direzione di casa.
La tecnologia, l’intuito e la genialità dei partecipanti hanno reso memorabile questo giro con foto e video di altissima qualità, è stato come avere una troupe televisiva al seguito.
La sfida più avvincente è stata quella di fare le foto di gruppo con la t-shirt a ogni passo alpino. Ah dimenticavo, con temperature molto impegnative.
Grazie a: Daniele, Roberto, Stefano, Oriano, Francesco, Luca, Giorgio, Sergio.
I nostri numeri:
- 9 partecipanti
- 1.989 km
- 23 passi alpini
- 5 giorni
- 9.879 curve
Testo: Luca Sauro
Foto e video: Daniele e Roberto