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Io speriamo che me la cavo… l’aurora (boreale) ritrovata

Non perdere la prima parte del racconto! Io speriamo che me la cavo… alla ricerca dell’Aurora Boreale – Parte 1

Seconda parte

…Dopo varie peripezie sono riuscito a trovare accoglienza da un albergatore che mi ha ospitato nonostante il suo hotel fosse chiuso e che mi ha coccolato con una cena da leccarsi i baffi.

Il giorno seguente sono ripartito dopo aver aggiunto dei chiodi alle gomme per dare maggior tenuta. Una volta raggiunta la città di Alta ho ricevuto un regalo inaspettato: mentre attraversavo una gola ho visto nel cielo una luce inconfondibile e, alzando lo sguardo, ho scorto di nuovo l’Aurora Boreale.

Stentavo a crederci, per la seconda volta le luci del nord mi incantavano con la loro danza.

Sono ripartito prendendo la strada del ritorno, ma dopo circa due ore di guida la moto era coperta da uno strato di neve gelata così ho deciso di fermarmi e di bivaccare per la notte.

Per la prima volta mi sono trovato a -21° con l’interno della tenda, le cerniere, il casco e i bagagli coperti da uno strato di ghiaccio… un’esperienza abbastanza estrema!

From Norway to Finland

Il giorno successivo ho lasciato la Norvegia e sono entrato in Finlandia, attraversando un territorio quasi del tutto inabitato e incantevole per la sua bellezza.

Sono stato costretto a fermarmi perché sentivo che la moto non aveva tenuta e ho scoperto che la camera d’aria della ruota posteriore era collassata, rendendomi impossibile la guida. Per mia fortuna una coppia di ragazzi mi ha offerto un passaggio fino a Åkåsjoensuu, un piccolo insieme di case dove ho trovato ospitalità in un bungalow con una sauna finlandese al suo interno.

Mi sarebbe stata di conforto in quei giorni di permanenza forzata!

A distanza di una notte, al mio risveglio, il paesaggio che mi circondava era completamente innevato e aveva un aspetto surreale; mi sono avviato a piedi a recuperare la moto che era a soli 3 km dal mio alloggio, cercando di fascettare la ruota (mettendo in pratica quanto visto nei filmati della Dakar) per poterla portare fino a destinazione.

E così ho potuto godermi uno spettacolo meraviglioso, un paesaggio fiabesco in una gelida mattina di Natale che rimarrà indelebile nei miei ricordi.

Alla ricerca di un paese!

Il paese più vicino era a 15 km da dove mi trovavo e l’unico gommista non aveva i ricambi necessari.

Necessitavo di un carro attrezzi che mi trainasse per 200 km fino a Tornio, proprio sul confine con la Svezia, ma essendo giorni di festa non ho trovato nessuno fino al 27 dicembre, con non poche difficoltà.

Quando sono riuscito finalmente a raggiungere Tornio ho lasciato la moto presso il concessionario Tantun Tarvike, con cui avevo preso accordi in mattinata e che in maniera inaspettata mi ha rimesso in carreggiata in soli due giorni.

Finalmente il 29 ho ripreso il mio cammino: avevo un appuntamento a Stoccolma a cui non volevo mancare.

Il tempo era buono, nuvoloso ma senza neve e sono riuscito a percorrere circa 300km, ma evidentemente la disavventura della ruota non era stata abbastanza e mi sono imbattuto una tempesta di neve che mi ha tormentato per un centinaio di km. Ero stanco, il vento mi spostava continuamente fino a farmi cadere… tuttavia la fortuna mi accompagnava ancora e alle mie spalle c’era Andreas, un angelo custode che mi seguiva col suo furgone da una ventina di km avendomi visto in difficoltà.

Si è fermato aiutandomi a rialzare la moto nel bel mezzo della tempesta, mi ha offerto un passaggio fino a casa sua ospitandomi nella sua splendida fattoria. Questa è una delle esperienze indimenticabili di questo viaggio: il calore e l’ospitalità di un perfetto sconosciuto che mi ha aperto la sua casa senza pensarci due volte. 

Nonostante le varie disavventure sono riuscito a raggiungere Stoccolma in tempo, per trascorrere una romantica fine dell’anno in dolce compagnia prima di riprendere la strada di casa.

Una volta rientrato in Italia ho fatto qualche tappa lungo il percorso per salutare amici di vecchia data e nuove conoscenze che non vedevano l’ora di sentire dal vivo i racconti del mio viaggio: questo mi ha riempito di gioia e di emozione, dandomi la sensazione tutto ciò potesse non finire mai!

Ciò che rende un viaggio indimenticabile non sono i km percorsi o i luoghi visitati, ma le sensazioni che rimangono dentro di noi una volta che torniamo a casa.

questo viaggio è stato per me ricco di emozioni per la sua complessità, essendo stata una sfida continua che mi ha portato ad “alzare l’asticella” delle mie capacità, oltre che per la bellezza dei luoghi che ho visitato, per il calore delle persone che ho incontrato e la vicinanza di chi ha seguito la mia avventura con interesse, partecipazione e curiosità.

Per questo voglio ringraziare di cuore tutti coloro mi hanno seguito attraverso i social, partecipando alle dirette e scrivendomi ogni giorno.

Ringrazio chi ha creduto in me e mi ha sostenuto prima, durante e dopo il viaggio: Michela, Thomas, Il Moto Club Leonessa, Up!Trail Store, Ricci Moto, FM Moto Siena e Discovery Endual che mi ha dato l’opportunità di raccontare sulle sue pagine questa mia piccola grande avventura. 

Testo: Michela Bertocchi, Davide “Il Girovago” Galli
Foto: Davide “Il Girovago” Galli

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