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GPS, questo sconosciuto! Come navigare le proprie avventure

Esplorare: cercare di scoprire, di conoscere quanto è sconosciuto, servendosi dei mezzi opportuni.

“Servendosi dei mezzi opportuni”. Per quanto uno abbia spirito di avventura ed adattamento, per quanto si sia preparati e si abbia esperienza, è proprio l’evoluzione degli strumenti di navigazione che ci ha consentito di arrivare ad “esplorare” il mondo fino a lasciare poco di sconosciuto (anzi, direi che siamo andati fin troppo oltre).

Oh si, mi piacerebbe partire in sella alla mia moto e andare. Magari fissarmi solo una prima destinazione ma dimenticarmi di mappe on/offline, carte, topografia, orologio. Ecco, orologio, altro problema del nostro secolo. Per quanto romantici ed avventurieri siamo, la vera avventura per molti di noi è il dimenticarci di guardare l’ora e magari rientrare a casa in ritardo, ma anche di fare troppo tardi e ritrovarci al calare del sole ancora tra montagne, con poca copertura, senza il materiale adeguato per risolvere qualche problema e senza l’esperienza per passare la notte in sicurezza.

Abbiamo la tecnologia e pure ad un prezzo accessibile: perchè non utilizzarla per migliorare le nostre esperienze?

Allo scopo, ho redatto questo primo articolo introduttivo a descrizione dei sistemi gps, software e hardware, ai quali possiamo affidarci per una navigazione più sicura, a cui seguiranno altri due articoli dedicati a tutti quei riders che hanno i materiali necessari ma non sanno come comunicarci e come farli comunicare tra loro con workflows semplici e diretti.

Introduzione basica al GPS ed integrazione nella società attuale

GPS : Global Positioning System (Sistema di Posizionamento Globale).
Grazie ad esso è possibile localizzare la longitudine e la latitudine di oggetti e persone. Il tutto avviene con satelliti che stazionano nell’orbita terrestre e permettono di sapere in ogni istante l’esatta ubicazione di un luogo e l’ora esatta a prescindere dalle condizioni meteorologiche. Al momento, abbiamo satelliti Navstar (americani), Glonass (russi), Galileo (italiani), BDS (cinesi).

A partire dall’anno 2000, ogni restrizione del segnale venne sospesa e nei casi migliori la precisione del segnale può ora raggiungere i 5 mt. circa di offset rispetto all’originale (anche se si parla di un nuovo algoritmo che, attraverso i satelliti Galileo, consentirebbe una rilevazione incredibile fino a 25 cm di offset).

In questo ultimo ventennio, sono stati fatti passi da gigante passando da unità GPS dedicate al settore automobilistico il cui prezzo era dedicato a ben pochi fortunati, fino a ritrovarci in tasca dispositivi di ricezione senza quasi nemmeno saperlo.

Navigatori, tracker, personal beacon, smartphone, tablet, computer, certo non possiamo piú rientrare a casa o al lavoro con la scusa di esserci persi!

Sicurezza garantita dai sistemi GPS

Il poter conoscere precisamente la nostra posizione in qualunque, o quasi, momento, ci regala una sicurezza reale e percepita davvero alta, la quale ci sta consentendo di raggiungere luoghi e prestazioni finora accessibili a pochi.

Nel nostro caso, oltre a consentirci di rientrare a casa o dirigerci in qualunque punto si voglia senza sforzi e con un paio di click, ci da la possibilità di comunicare le nostre coordinate con una certa precisione a chiunque. Praticamente tutti i dispositivi possono infatti visualizzare ed inviare la posizione direttamente via sms, whatsap, e-mail e quant’altro.

Importante anche sapere se una determinata pista o mulattiera ci porta da qualche parte o solo nei problemi, se ci sono alternative ad un percorso chiuso o bloccato o dove siamo rispetto alla direzione originaria, specialmente con le “adventure bikes” del momento da piu’ di 200 kg.

Principali dispositivi GPS utilizzati nel contesto off-road

Garmin, fornitore mondiale e leader nel settore delle telecomunicazioni e della navigazione, è probabilmente il marchio più utilizzato dagli amanti dell’outdoor. La serietà dell’azienda, la precisione dei dispositivi ed il supporto tecnico, ci consentono di avere un dispositivo affidabile e di semplice utilizzo.

Per la navigazione, in particolare off-road, i modelli che si adattano di più allo scopo sono certamente quelli delle serie Zumo, Montana ed il Gpsmap 276cx. A questi, si possono affiancare come integrazione gli orologi della serie Fenix ed il valido InReach, quest’ultimo con possibilità di comunicazione satellitare ovunque nel mondo, perfetto per gli overlanders o per le persone a cui piace esplorare ed avventurarsi in solitario in zone più o meno remote e poter comunicare qualunque emergenza senza necessità di segnale gsm ad una lista di persone o ad una centrale operativa di emergenza.

Tom Tom, altro leader nel settore della navigazione da quasi trenta anni, ha in catalogo il suo modello Rider dedicato alle esigenze dei motociclisti: creazione di percorsi con più o meno curve, mappe del mondo intero, accesso a database di percorsi scenici.

In ultima istanza, praticamente quasi ogni modello di smartphone attuale di qualsiasi fascia è ormai dotato di ricevitore gps integrato e applicazione di navigazione proprietaria o scaricabile tra le svariate disponibili su play-store o app-store. E’ quindi possibile navigare con il proprio smartphone senza dover acquistare un dispositivo aggiuntivo risparmiando una cifra certo non proprio esigua, nonostante ritengo che sia più che altro una soluzione comoda e rapida di una esigenza momentanea in quanto i problemi principali sono: necessità di powerbank o presa usb, problemi in caso di pioggia, a meno di non essere dotati di cover impermeabile, schermo implementato per avere una visione ottimale di foto e video e non per limitare al minimo i riflessi del sole.

Il mio set-up per la navigazione on e off-road

Normalmente, utilizzo la moto principalmente off-road ed i km di strada asfaltata che faccio sono quelli che mi consentono di arrivare al punto di inizio, di collegare i diversi percorsi o di rientrare a casa. Ad ogni modo, il set-up che utilizzo e con il quale mi trovo bene e senza ulteriori necessità, praticamente non varia mai, che sia per un viaggio su asfalto o facendo off-road di qualunque livello.

Set-up hardware

* Unità principale Garmin Zumo 346
Ho scelto Garmin perchè per la navigazione off-road è quasi una scelta obbligata. Il sistema di gestione di tracce e mappe è intuitivo e soprattutto “open” a differenza di Tom Tom che non consente il caricamento di mappe esterne, mappe topografiche e quant’altro non esca dalla fabbrica madre. In poco tempo posso scaricare la mappa OSM (OpenStreetMaps) di qualunque paese o zona necessiti od una delle topografiche che si trovano gratis sul web ed utilizzarla come base (perfino routable, navigabile) e selezionarla dal menu con un paio di click per una navigazione più accurata. In pochi secondi, posso anche inviare una traccia gpx dal mio smartphone al dispositivo attraverso la app Smartlink, una goduria anche per quando ci si ritrova con i soci di uscita per potersi passare il file gpx in un momento.

* Unità secondaria Wieppo E1
Prima di acquistare questo smartphone economico su Amazon e dedicarlo ad alcune uscite in moto, utilizzavo il mio un pò come tutti. Come? sul manubrio con un supporto dedicato. Perchè? Perchè è certamente più rapido utilizzare il touch screen di uno smartphone per zoomare o spostarsi sulla mappa che quello del dispositivo gps. Inoltre, perchè mi piace personalmente visualizzare la eventuale traccia da seguire zoomata sulla unità principale ed avere l’intera panoramica del percorso, magari topografica, sull’unità secondaria. Poi, sono arrivato a trarre delle conclusioni che mi hanno portato a tenerlo nella giacca ed utilizzarne un altro. Ovvero:
– Anche in una giornata di sole, dopo qualche ora lo ritrovavo pieno di polvere (che penetra in lenti, connettori, altoparlanti…) nella migliore delle ipotesi. In caso di fango, meglio non parlarne.
– In caso di caduta (magari guadando un torrente) o di passare tra rami o quant’altro, la percentuale di ritrovarsi senza la più o meno costosa apparecchiatura aumentava esponenzialmente.
– Sotto il sole, a volte si surriscaldava tanto da andare in protezione.
– Quando volevo fare chiamate o scattare foto dovevo sconnetterlo e cambiare applicazione.

Con 90€ ben spesi, ho risolto il problema dotandomi di questo smartphone economico ma con certificazione IP68 (resistente all’acqua ed alla polvere, anti urto), protettore di cristallo Gorilla-3 ed ultima versione di Android su cui ho eliminato qualunque programma eliminabile ed installato solo la App che necessito. Il tutto racchiuso in 210 grammi!

* Unità di emergenza Garmin InReach Explorer+
In verità è molto raro che porti con me questo dispositivo gps satellitare: solo nel caso decida di fare un viaggio, lungo o breve che sia, in solitaria e per montagne. Il gps e le mappe topografiche, in verità non sono ottimali per una navigazione veloce ed accurata ma il vero valore del dispositivo è la tecnologia satellitare che lo differenzia dagli altri. Mi consente infatti di comunicare con chiunque anche senza nessun segnale gsm e di trasmettere la mia posizione ogni range di tempo selezionabile a partire dal secondo fino alle 8 ore. Inoltre, è dotato di un tasto laterale SOS che una volta premuto (solo in situazioni estreme dove è realmente in gioco la propria vita) consente di trasmettere istantaneamente una richiesta di aiuto con la posizione attuale ad una centrale operativa di rischio che attiverà un processo di “search&rescue” praticamente in qualunque parte del mondo e con qualsiasi mezzo.

Set-up software

* Garmin Basecamp
Scelta praticamente obbligata per i dispositivi di casa Garmin. Per essere sinceri, un software sottovalutato (sotto certi versi, anche a ragione), non molto user-friendly, con una interfaccia a mio avviso datata e che presenta alcuni ostacoli ad un workflow limpido e scorrevole, ma capace di soddisfare qualunque esigenza di archiviazione, gestione, modifica e creazione di tracce e percorsi, nonchè di comunicazione multi-dispositivo.
Su Basecamp, ho caricato ed installato le mappe dei paesi che necessito e le varianti topografiche delle zone che più frequento per l’off-road. Tutte chiaramente “open source” e quindi gratis e disponibili per il download e l’utilizzo.

* Guru Maps Pro (ex Galileo)
La mia App preferita per la gestione di waypoint, tracce e mappe. In costante aggiornamento, con interfaccia semplice e pulita, mappe di qualunque paese del mondo scaricabili per la navigazione off-line e mappe ausiliarie on-line come OpenCycleMaps, TopoMaps, Google Earth etc. Dati di navigazione completi, sincronizzazione automatica tra i diversi dispositivi su cui è installata, integrazione con la App Smartlink di Garmin, davvero un bella ed utile applicazione che ho scelto dopo aver provato diverse altre della concorrenza. Questa è la App che utilizzo sulla unità secondaria.

* Gaia GPS
Semplice ma ottima applicazione volta più ad un utilizzo outdoor (quindi perfetta anche per noi) che ha una caratteristica davvero interessante: consente di disegnare un tracciato a mano con la funzionalità integrata di “snap-on”, ossia mentre noi clicchiamo sui punti di una strada o di una mulattiera che sia rappresentata, il software automaticamente “snappa” la traccia seguendo la morfologia della stessa dandoci un percorso preciso e tutti i riferimenti del caso come lunghezza, altimetria etc.

* iOverlander e park4night
Nel caso decida di passare al livello successivo di “avventura” e quindi caricare in moto tenda e sacco a pelo ed andare senza nessuna idea di quando e dove fermarmi a dormire, allora queste due semplici e gratuite applicazioni mi vengono in aiuto: visualizzano infatti tutti i vari punti di ristoro, fonti d’acqua, parcheggi, camping, zone individuate per wild camping e quant’altro possa essere di supporto lungo il nostro percorso

* Wikiloc
A dire il vero lo utilizzo ben poco però in un paio di situazioni mi ha dato una mano. C’è da dire che, essendo di uso ed abuso da parte di qualunque utente con qualunque esperienza (e testa), non c’è molto da fidarsi. Nè della veridicità dei percorsi, nè della difficoltà segnalata e nemmeno dell’attività dichiarata. Occhio quindi a scaricare un percorso medio-facile per moto trail perchè potreste trovarvi in un single track in discesa adatto per una enduro. A buon intenditor, poche parole…
Di tutte le applicazioni sopra riportate, solo Guru Maps Pro risiede nell’unità secondaria. Le altre le tengo nel mio iPhone e le utilizzo raramente e solo di supporto.

Conclusione
Giunto alla conclusione di questo prima recensione introduttiva riguardo i sistemi GPS, anticipo direttamente i contenuti del prossimo articolo, più tecnico e motivante, che sono certo terrà intrattenuti molti di voi. Parlerò infatti di tracce, percorsi, trusted-untrusted tracks, software utilizzato ed inizierò a parlare di un primo workflow basico di gestione ed utilizzo delle tracce che consentirà di apprendere come visualizzare una traccia sui vari dispositivi, come caricarla, come verificarla e come archiviarla per tenere un database organizzato delle proprie avventure.

Alla prossima quindi…!

Testo e foto: Andrea “Fast” Scaramuzza

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