24MX
Ducati DesertX Rally

DUCATI DESERTX RALLY – “La Rossa si sporca di fango!

Nata nel deserto, cresciuta nell’off-road, con il suo equipaggiamento fuoristradistico di livello professionale la Ducati DesertX Rally è pronta ad accompagnarti nelle tue avventure più estreme.

Quando si pensa a Ducati la mente porta alle curve, ai cordoli, alle piste, alla velocità! Ai successi della Superbike e i risultati grandiosi che Ducati sta ottenendo in MotoGP.

Eppure, Ducati, non è solo asfalto e cordoli: la tradizione della casa bolognese nel mondo dei “tasselli” affonda le proprie radici in un passato anche piuttosto glorioso, che parte dalle mitiche “Scrambler” degli anni ’60 e ’70 fino alle maxi enduro protagoniste di epiche vittorie alla Parigi-Dakar e ai più importanti Rally africani, essendo stata il cuore pulsante di quella straordinaria Cagiva Elefant pilotata da campioni del calibro di Edi Orioli e Ciro de Petri.

Ed è proprio a questa moto che Ducati si è nuovamente ispirata per creare un progetto votato all’off-road, dapprima con l’uscita della DesertX e adesso con la sua evoluzione ancor più specialistica: la Ducati DesertX Rally, oggetto del nostro test.

It’s a long long time…

Un test che si può tranquillamente definire “long test”, visto che  abbiamo avuto la moto a disposizione per molti giorni, e con la quale ho percorso oltre 1.000 km in ogni situazione sia di terreno che di meteo!

L’approccio costruttivo Ducati non si smentisce e, anche sulla DesertX Rally, è stata trasferita tutta la capacità progettuale insita nel proprio DNA, mettendo a disposizione del cliente una moto curatissima nei dettagli ma, soprattutto, estremamente efficace nell’uso.

Si notano immediatamente il rigore dei particolari; la qualità della componentistica, delle plastiche e delle parti lavorate in alluminio come le leve del freno e del cambio. Fari full led, freni Brembo con pinza monoblocco, sospensioni al top, cerchi Excel, la sella, il codone minimal… Il tutto a completamento di una linea così sfacciatamente retrò e al contempo così tanto attuale. Una bellezza “anomala”, non scontata.

Un po’ come quelle sculture di arte moderna che ti ipnotizzano e che non smetteresti mai di guadare…

On top! 

Ma il gusto vero si prova in sella! Il primo approccio è stato sul terreno per il quale è stata creata: il fuori strada! E allora, senza troppe cerimonie, ho inserito la grossa bicilindrica bolognese in un tratto di strada brecciata per iniziare a prendere confidenza.

Devo dire che la sensazione iniziale è stata quella di una moto tanto “corposa” ma al contempo bilanciata. Ho dovuto capire le dinamiche della moto prima di portarla in un primo tratto di mulattiera, dove metro dopo metro, ho iniziato a familiarizzare con il mezzo che dimostra di essere stato studiato per affrontare quel tipo di percorso.

La sensazione di mole e pesantezza avvertita nel primo istante, pian piano svanisce lasciando il posto ad una percezione di sicurezza grazie ad una straordinaria tenuta dell’anteriore, letteralmente “appiccicato” a pietre e sassi; non molla mai, non tradisce mai e permette di direzionare la moto con una sicurezza che sorprende. Complice un comparto sospensioni affidato a Kayaba, con un anteriore da 48 a cartuccia chiusa con escursione da 250 mm che , credetemi, è lo stato dell’arte della sospensione off road. Anche il Mono Kayaba con escursione da 240mm con poche regolazioni si è subito dimostrato all’altezza, così come l’ammortizzatore di sterzo Ohlins, altra “chicca” che dona stabilità a robustezza all’anteriore

Equilibrio generale

La bontà della guida, tuttavia, non è solamente riconducibile alle sospensioni, quanto , a mio avviso, ad un equilibrio generale dato da una ciclistica raffinata e perfettamente bilanciata nei pesi, una posizione di guida ben centrata, che permette di guidare bene in piedi , di stringere agevolmente il serbatoio grazie alla conformazione della sella, dritta e stretta, e di spostare facilmente il peso per controbilanciare la moto.

Il tutto “accompagnato” da  un motore che per sua natura dinamica, tende a spingere le masse verso il basso regalando una trazione ed un equilibrio davvero inaspettati, ed ecco che il risultato è un gusto di guida eccellente!

Il progetto Ducati DesertX Rally

La moto infatti, con il “motorone “ Ducati 950 testastretta da 110 cv e 92 Nm di coppia, che ci immaginiamo nato per percorrere curve e tornanti a velocità da sportiva, ha caratteristiche di tiro e una “schiena” che ottimizza la guida in off road. Le doti di coppia permettono di avere il motore sempre pronto e reattivo, anche quando si scende di giri fin quasi al minimo.

Un piccolo colpo di gas e la moto è fuori dal solco, o scavalla il pietrone o galleggia sui sassi. Non scalcia mai, non impunta, non necessita di una guida a regimi elevati. Tende naturalmente alla derapata, e permette di girare bene sia sui curvoni veloci che sui tornantini stretti dove, nonostante il peso e l’altezza, non si avverte mai la sensazione di “caduta” che una moto di queste dimensioni potrebbe trasmettere… Con la mappa enduro si può guidare quasi in “sustain”, tanto che sembra di avere tra le mani una leggera monocilindrica, piuttosto che una voluminosa bicilindrica da oltre 210 kg, con un altezza da terra di ben 910 mm!

Andrea Rossi

Quando Andrea Rossi (Product Sponsor del progetto Ducati Multistrada V4 e DesertX Rally) mi ha detto che la moto è stata pensata e sviluppata per fare l’enduro, ho pensato che fosse un po’ una “esagerazione” in termini di marketing; ma quando ho messo le ruote in mulattiera e ho superato pendenze davvero notevoli su di un fondo enduristico vero,  mi sono dovuto ricredere. L’applauso (virtuale) ed il sorriso (reale) scaturiscono in automatico.

Questa moto è una vera moto da enduro di grosse dimensioni.

La componentistica utilizzata è mirata per questo tipo di utilizzo. I cerchi con canali a raggi centrali per essere meno esposti e l’adozione della camera d’aria, le sospensioni specialistiche, il minimalismo nelle sovrastrutture… È incredibile il risultato che in Ducati, in collaborazione con uno sviluppatore di eccellenza, il pilota Antoine Meo, siano riusciti ad ottenere. Se l’obiettivo era la realizzazione di una moto da rally/enduro pronto gara, ecco: l’obiettivo è stato centrato!

Ma non solo! Mi direte: “Cos’altro c’è?”

C’è che la natura “stradaiola” di Ducati non è certo sopita in questa Ducati DesertX Rally. Faccio presente che sulla moto del test avevamo le Pirelli Scorpion Rally (eccellente gomma da off road e non certo una copertura stradale…) ma, nonostante questo, ho trovato la moto divertentissima sul misto stradale. La sensazione di leggerezza e di bilanciamento si avverte perfettamente anche sull’asfalto.

Il mezzo si inserisce nelle curve sia veloci che lente con una precisione e una solidità da riferimento. Il motore è sempre pronto e raggiunge il suo apice nel range dai 5.500 agli 8.000 dove sviluppa una spinta corposa e potente. Le sospensioni, nonostante il setting “soft” adatto al fuoristrada, lavorano molto bene, trasmettono tanta sicurezza e stabilità. 

L’ergonomia è ottimale, una posizione di guida eretta, rilassata con leve e pedane accuratamente posizionate, permette di guidare in pieno confort rendendo questa moto adatta anche al turismo. Lo dico perché avendola provata anche in lunghi trasferimenti autostradali (ho riportato la moto a Borgo Panigale sulle sue ruote) ho rilevato una buona  protezione dall’aria, anche con la pioggia.  Si possono macinare tanti chilometri senza grande fatica fisica. Complice anche la sella che è si rigida, ma al punto giusto, sostiene ma non affatica. 

Considerato un setting standard e una gommatura non certo adeguata, posso dire che la prova “bitume” è stata agevolmente superata. Moto divertentissima, che se dotata di uno pneumatico dual più “turistico” vi assicuro può dare delle grandi soddisfazioni nella guida tra i cordoli o nelle lunghe percorrenze…

Motore parte speciale

Meritano una menzione a parte Il motore e l’elettronica. Anche qui si parla di veri “gioielli” in fatto di qualità costruttiva.

Il motore 950 (per la precisione 934cc) è l’ormai super collaudato testastretta che equipaggia molti dei modelli Ducati in produzione. Dotato di frizione in bagno olio e della tradizionale ed iconica distribuzione Desmodronica, è gestito da un complesso ma efficace sistema elettronico composto da ben 6 Riding mode preimpostati per i vari usi, di cui 2 dedicati all’ off-road: Mappe Enduro e Rally, che permettono in automatico la disattivazione dei sistemi di controllo trazione, anti impennata, abs ecc.

A questi si aggiungono le modalità Sport, Touring, Urban e Wet. Ogni mappa è personalizzabile andando ad agire sulle sotto impostazioni. Possiamo personalizzare ogni “ride mode“ decidendo quanto deve agire il controllo di trazione, l’anti impennata, l’abs, il quick shifter… (Riding Mode, Power Mode, Engine Brake Control (EBC), ABS Cornering , Ducati Traction Control (DTC), Ducati wheelie control (DWC), Ducati brake light(DBL) Questi i controlli disponibili nelle mappe).

L’utilizzo non è immediatamente intuitivo, perché le opzioni sono tantissime e le personalizzazioni davvero infinite, ma dedicandoci pochi minuti e seguendo i menù si riesce a capirne il funzionamento. Tra l’altro le mappe sono selezionabili in ordine di marcia quindi si può cambiare mappa in base alla tipologia di fondo che si incontra. Ho spesso utilizzato questa modalità cambiando da Enduro a Rally a Sport a seconda che mi trovassi ad affrontare mulattiere, lunghi sterrati o tratti di asfalto. Il tutto in tempo reale! Formidabile.

Pregi e… difetti?

In tutto questo certamente qualche difetto dobbiamo averlo per forza trovato… in realtà non molti. Se proprio dobbiamo cercare il così detto “pelo nell’uovo”, devo dire che ho trovato il cambio un po’ spigoloso senza l’utilizzo del DQS (Ducati Quick Shifter), mentre con l’utilizzo di questa funzione migliora molto. Anche se il cambio marcia a determinati regimi non è troppo fluido, lasciando un lieve buco di erogazione tra una marcia e l’altra.

Il cavalletto laterale è il vero neo, perché è poco angolato e la moto deve essere parcheggiata su un fondo piano,  altrimenti si rischia il ribaltamento dalla parte opposta. Inoltre si raggiunge male con il piede per la mancanza di una staffa di appiglio.

Le nostre conclusioni

Ci sarebbe da parlare molto di questa fantastica moto, anche perché avendola avuta per così tanti giorni l’ho davvero provata in ogni situazione. Al di là delle specifiche tecniche, che sono facilmente reperibili nel sito Ducati, ho preferito trasmettere le mie vere impressioni di guida, che poi penso sia quello che il motociclista e il potenziale acquirente è curioso di sapere…

In conclusione dico che la DesertX Rally rappresenta un vero oggetto del desidero per chi vuole una moto realmente completa, per un utilizzo a 360 gradi, che possa affrontare ogni situazione,  e con una prevalente e spiccata predisposizione all’off road.

Il costo

Non è una moto economica. Ma d’altronde si parla di eccellenze, e Ducati ne è una ovvia rappresentanza.

Il prezzo della moto “base” si aggira intorno ai 22.500 euro fc, che è giustificato dalla qualità del progetto e della componentistica e comprende ottime dotazioni di serie, come già descritte. Ma non preoccupatevi, c’è anche modo di salire e se per caso vi trovate a sfogliare il catalogo accessori, preparatavi ad aprire il portafogli!

Le delizie sono tante, che rendono la moto ancor più completa ed adatta al proprio gusto sia estetico che funzionale. E magari c’è anche la soddisfazione di “creare” la propria personalizzazione un poco alla volta…

In ogni caso, che siate rallisti incalliti, esperti enduristi o appassionati di dual ma, soprattutto, se ambite a un oggetto che possa dare soddisfazione anche alla vista, la DesertX Rally rappresenta indubbiamente una scelta azzeccata!

 Cosa mi è piaciuto

  • Estetica
  • Qualità costruttiva
  • Equilibrio generale

Cosa non mi è piaciuto

  • Cavalletto laterale
  • Cambio

Testo e tester: Edoardo Tommassini
Fotografo: Andrea Migliorati
Foto: Nikon Z6 II
Video: DJI Osmo Action 3
Completo: Clover GTS-5 WP

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