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15 consigli per viaggiare su lunghe distanze

1  Datti tempo: il tempo non solo è la cosa più importante che ti porterai dietro ma anche quella che decreterà la mole di esperienze acquisite. Il tempo non scandisce solo le percorrenze, ma anche il tuo atteggiamento mentale di fronte agli imprevisti, nuovi incontri e cambi di programma. Un consiglio che posso darti è quello che se stai programmando un lungo viaggio e hai 6 mesi di tempo, preparalo come se dovessi farlo in 4 lasciando i restanti due come un “portafoglio” di giorni da poter “spalmare” a tuo piacimento. Se invece preparassi lo stesso viaggio non includendo settimane o anche mesi di possibili imprevisti, potrebbe risultare molto difficile e stressante rimanere dentro i piani. Anche una semplice ruota bucata nel giorno sbagliato nel luogo sbagliato può decretare giorni e giorni di ritardo, per non parlare di possibili problemi causati da documenti, frontiere o malattie.

https://youtu.be/8dl5FVlh4iw

2  Prepara la mente e il fisico prima del tuo mezzo: è comune pensare che per fare un giro del mondo o comunque un lungo viaggio con il proprio veicolo, quest’ultimo sia la cosa cui dedicare più tempo, nella sua scelta e preparazione. Sicuramente è buono e consigliabile avere un mezzo pronto e ben allestito per affrontare un viaggio che potrebbe portarti ai confini della civiltà e del mondo conosciuto ma non scordarti che il motore per l’80% del tempo avrà bisogno solo di benzina per andare avanti mentre voi per il 100% del viaggio avrete bisogno di energie fisiche e soprattutto mentali per continuare a dare gas… e non pensiate basti un bicchiere di fresca benzina anche voi. La vostra mente durante le lunghe tratte danzerà dentro il casco, tra paure, pensieri, ricordi, ansie e gioie ed è da come scenderete dalla moto, toglierete il casco e metabolizzerete tutte queste informazioni che si deciderà come entrerete in relazione con le persone e con quali energie affronterete il giorno successivo.
3  Credici e non demordere: durante lunghi viaggi, lontani da casa e spesso, se si viaggia da soli, anche dagli affetti, è facile sentirsi un giorno invincibili come un Dio e il giorno dopo invece sentirsi persi, senza energie e senza la benché minima idea di cosa si stia facendo; ci si giudica e ci sembra di aver sbagliato strada. Per prepararsi mentalmente anche a tali evenienze è bene cercare di mantenere il morale sempre alto e darsi obiettivi giornalieri, piccoli task da raggiungere giorno dopo giorno. In giorni NO personalmente lavo la moto o mi regalo un buon pranzo e, se non ne ho la possibilità, accendo la telecamera e parlo tra me e me.
4   Prepara e scegli la tua moto in base al tuo unico stile: non esiste la moto assoluta, la moto da “viaggio”, e non ci saranno mai abbastanza moto per accontentare tutti gli aspiranti viaggiatori e non. Dovremo quindi scegliere con cura quella che più si addice al nostro stile senza farci troppo condizionare da quello che scelgono altri viaggiatori più esperti di noi, perché sicuramente hanno stili diversi. Ricordatevi inoltre che la moto rappresenta solo un mezzo di spostamento (amorosa, cucciola e tesoruccio in privato) e tutto quello che non riguarda quest’ultimo (a mio parere più del restante 70%) starà tutto a voi viaggiatori.
5   Prendi ispirazione: pochi si sono fatti da soli, soprattutto in materia di viaggi, siano essi in moto, a piedi, in aereo o come volete. Quasi tutti abbiamo preso ispirazione da qualcuno che lo aveva fatto in precedenza. Personalmente ho avuto come mentore Gionata Nencini, che mi ha aperto gli occhi e la mente su un qualcosa che io, altrimenti, credo non avrei mai conosciuto, o forse avrei scoperto “troppo tardi”. Leggi, informati e lasciati sconvolgere, non c’è niente di male nel prendere ispirazione e carpire più esperienze possibili da qualcuno che ritieni una persona interessante e affine a te stesso.

6  Mantieni la mente aperta: in viaggio è facile chiudersi in se stessi, chiudere la mente per un tempo che può essere un giorno o anche mesi e non credo di dovervi spiegare quanto quest’ atteggiamento possa essere un “killer di esperienze”. In alcuni paesi dell’Asia e del Medio Oriente, come molti altri, verrai messo davanti a realtà molto diverse dalle tue, dove le donne hanno un altro valore, dove la vita vale qualche centesimo di euro o dove la religione la fa da padrone. Non giudicare troppo in fretta e se ti dovessi spaventare del forte confronto culturale, se dovessi pensare “no, è troppo per me, non ce la posso fare”, allora non chiuderti nei tuoi preconcetti e pregiudizi per tirare dritto e chiudere gli occhi. Ti assicuro che se prenderai coraggio e cercherai di capire come inserirti al meglio nella cultura locale, verrai arricchito di quelle che poi, potrai chiamare “esperienze di vita”. E non scordarti che lo hai scelto, nessuno ti ha forzato, quindi sempre bene tenere a mente quali sono gli obiettivi e i motivi per i quali sei arrivato fino a questo punto.
7  Fai meno piani possibili: agli inizi dei miei lunghi viaggi ero solito pianificare ogni spostamento possibile fino a quando non ho capito che così facendo viaggiavo meno tranquillo e rilassato e soprattutto che troppe aspettative spesso venivano deluse. Se si viaggia con piani stretti e forzati sarà molto difficile accettare una foratura o un piccolo guasto che causano stress e inutili sprechi di energie. Un consiglio potrebbe essere quello di programmare all’inizio della settimana la tappa del weekend, quindi decidere dove vorremo essere tra 7 giorni, così facendo sarà tutto più disteso e semplice da organizzare.  Forse potrebbe interessarti anche questo mio articolo! Dagli un’occhiata! (https://www.discoveryendual.com/blog/daily/perche-amo-i-problemi-e-come-li-risolvo)
8   Impara qualcosa della lingua locale: ogni volta che si entra in un nuovo paese è buona norma imparare qualche parola base nella lingua locale. Questo renderà gli incontri più piacevoli e divertenti, tra scherzi sulle pronunce sbagliate o qualche frase romantica tanto per scherzare, regalandovi spesso una buona immagine del paese fin dall’inizio e soprattutto dandovi la possibilità di essere capiti più facilmente. Questa è la lista delle parole/frasi che cerco sempre di imparare quando entro in un nuovo paese: sì, no, ciao, scusa, grazie, quanto costa?, dove è…, benzina? è sicuro il posto? (per parcheggiare la moto in strada).
9   Fidati: fidarsi delle persone e dire spesso di sì è un atteggiamento di cui difficilmente ti pentirai, è un concetto maturato dopo aver viaggiato nella R.I. (Repubblica Islamica) dell’Iran e si è conquistato la base della mia filosofia di viaggio. Fidarsi non solo ti aiuta ad abbattere, piano piano, i tuoi pregiudizi e preconcetti, ma ti regalerà anche esperienze e aneddoti unici. Un paese che mi viene in mente è proprio l’Iran dove è tassativo fidarsi delle persone, pena un bagaglio di esperienze molto ma molto più striminzito di quello che avremmo avuto se invece ci fossimo lasciati andare. Spesso in Asia ti succederà di vedere molte persone che si avvicineranno a te e alla tua moto con aria apparentemente dubbia, ma che per il 99% dei casi vorranno solo parlare e offrirti tè caldo e, più raramente, anche un posto per la notte: fidatevi! Il tè non è avvelenato e la casa non è una trappola stile “SAW”.
10   Mangia cibo locale: uno dei migliori modi per entrare subito in contatto con una nuova cultura è mangiare il suo cibo tipico, il vostro palato ringrazierà! Bettinelli per esempio era solito per prima cosa, appena entrato in un nuovo paese, bere l’alcolico più forte e tipico simbolo di quella nazione.
11   Usa couchsurfing: per chi non lo sapesse, Couchsurfing è un’App che ti permette di ospitare viaggiatori a casa tua e di conseguenza anche di essere ospitato a casa di altri. È una piattaforma davvero enorme, con milioni di persone al suo interno, a te basta creare un profilo e richiedere ospitalità ai padroni di casa nella zona di tuo interesse. È un’arma di viaggio potentissima e per me è una via di facile ingresso nel cuore della cultura e della vita quotidiana delle persone. Io la uso da sempre e non ho mai avuto un’esperienza definibile negativa, anzi. Vivere a stretto contatto con i cittadini è bellissimo, condividere con loro la loro stessa quotidianità, il loro cibo e i loro amici è qualcosa che ti rende orgoglioso e felice dell’esperienza che stai facendo. In Iran, per esempio, su 62 giorni di permanenza ho pagato solo 2 notti in ostello, per un totale di 59 giorni di couchsurfing. Non abbiate paura, fidatevi e leggete le recensioni prima di richiedere o accettare un soggiorno, ma anche qui vale la regola che “di persone buone ce n’è sempre una in più di quelle cattive”.
12   Vai piano: potrebbe suonare un consiglio materno e, in materia di velocità, è sicuramente da seguire ma qui voglio consigliarvi di andare piano con le percorrenze giornaliere. Ognuno viaggia a suo modo ma, per dirvi la mia, ho notato un grande incremento di tranquillità, bellezza delle esperienze e posti visitati quando ho deciso di non percorrere più di 300 km al giorno se non per estrema necessità o in presenza di un territorio desertico. Ricordatevi che la vita e storia di un paese si fa molto spesso tra i piccoli villaggi, lontani dalle caotiche metropoli, dove peraltro sarà difficile incontrare persone e storie molto diverse dalle nostre.
13   Prendi le strade meno battute: questo sicuramente è un buon modo per ridurre le percorrenze giornaliere ed entrare più a contatto con i lati nascosti di un paese, sia in campo culturale che paesaggistico. Evitate le autostrade come la peste, a meno di seria necessità o territorio davvero desertico. Oltre ad essere più stressante per la tua moto lo sarà anche per te, in autostrada è più facile distrarsi, annoiarsi e non vedere niente di quello che ci circonda.
14   Fotografa e non vergognartene: la fotografia è sicuramente una bellissima arte se mischiata a quella del viaggio e permette di raccontare e ricordare momenti di un’esperienza unica. In molti paesi verrete però messi davanti a situazioni spesso difficili da fotografare e da capire, non tanto per gli aspetti tecnici di luce ecc., ma per la vostra timidezza, il vostro pudore. Non vergognatevi, scattate non per vantarvi con gli amici ma per dare voce a un popolo, alla loro storia e alle sue contraddizioni. L’India per me è stata un campo di prova impegnativo da fotografare. Spesso mi trovavo davanti a situazioni all’apice della tragedia umana, tra bambini amputati e poverissimi e scenari paesaggistici bellissimi ma stracolmi di immondizia. Fotografate per raccontare non per inveire.

15  Copriti con un’assicurazione sanitaria per te e per il tuo mezzo: “pazzi avventurieri sì, ma stupidi no”. Prima di partire stipulate un’assicurazione sanitaria internazionale che vi possa coprire tutte le evenienze possibili, con il rimpatrio di emergenza e il primo soccorso in cliniche private. Se ne sentite la necessità dotatevi anche di un dispositivo di rintracciamento satellitare con il quale mandare un segnale di aiuto o emergenza per venir soccorsi nelle peggiori evenienze. Io mi sono dotato di una polizza sanitaria “Multirischi” della Europassistance che copre anche la moto (tutti i paesi del mondo, esclusi Afghanistan e pochissimi altri) e di un dispositivo Satellitare della “SPOT GEN”( https://tastetheworld.blog/assicurazione-e-spot/ ). Nel caso voleste viaggiare in zone estreme, desertiche e desolate, il rintracciatore GPS potrebbe davvero salvarvi la vita, basti pensare a una caduta con conseguente frattura di un arto nel bel mezzo del deserto Dasht-e Lut in Iran, dove si toccano anche i 60 gradi centigradi in estate. Se viaggiate con un’attrezzatura molto costosa, come computer e mezzi fotografici, è una buona idea includere un’assicurazione furto anche su di essa. Su questo tema trovate tutto spiegato in dettaglio in questo articolo del mio blog. (link https://tastetheworld.blog/assicurazione-e-spot/ )

Testo e foto: Carlo Di Todaro

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