Triumph Tiger 900 Rally Pro. “Piccola” tigre, “grande” carattere!

Fiera, forte e possente. Sono le caratteristiche della Tigre della Savana! E sembra che la “Tiger” oggetto della nostra prova , queste caratteristiche le abbia tutte nel proprio DNA!

Erede, o forse più giusto definirla “collega”, della più blasonata 1200, rispetto alla “Tigrona”, eredita poco più che il nome, proponendosi con un carattere, una guida e un motore nettamente differenti e molto personali.

La Triumph Tiger 900 Rally Pro è una moto veramente molto bella

Semplice e pulita nelle linee, è caratterizzata a una cura esemplare nelle rifiniture e nei materiali che la compongono. Nella più classica della filosofia costruttiva della casa di Hinckley, la qualità e la cura dell’assemblaggio della motocicletta sono molto elevate.

Dotata di avanzatissimi sistemi di controllo elettronici, ha di serie un bellissimo quadro strumenti TFT a colori, in linea con le attuali tendenze del mercato motociclistico.

Dotato di sistema connettività My Triumph, che permette l’interfaccia con telefoni o navigatori, è molto completo e soprattutto molto ben visibile; permette di selezionare tra ben sei mappature di gestione motore, per adattare la moto agli usi più consoni al motociclista e al percorso che deve affrontare.

Dalla mappa Sport per un utilizzo prettamente stradale, dove i controlli e la piattaforma inerziale “cornering” agiscono sia su ABS che su TC, fino alla Off-road pro che disattiva completamente i controlli rendendo la guida in off “pura” e diretta.

Ciclisticamente dotata di telaio in traliccio verniciato di bianco, molto accattivante; bellissimi cerchi tubeless a raggi perimetrali con misura 21/17, e una coppia di Showa con all’anteriore una forcella da 45 con 240 mm di escursione e un mono di 230mm tutte completamente registrabili, che ne arricchiscono  la personalità.

Plexiglass regolabile manualmente, fari full led, sella scavata e modificabile su due altezze per un’ottima ergonomia di seduta  che accontenta i piloti di tutte le taglie.

Forse leggermente sotto dimensionata per piloti di statura elevata, ma ha comunque un buon posizionamento tra manubrio sella e pedane. Molto belle sia la leva del freno posteriore sia quella del cambio dotata di uno snodo anti rottura ben progettato.

Per la sicurezza: barre di protezione paramotore, paracoppa integrato e robusti paramani.

Come va

Alla prima accensione colpisce subito l’inconfondibile suono del tre cilindri inglese. Riferimento assoluto nella configurazione a “cilindri dispari”, orgoglio e filosofia di Triumph, che ha da sempre creduto nel tre cilindri in linea, portandolo a livelli di prestazioni e di affidabilità elevatissimi e, divenuto ormai un riferimento ed un vero e proprio marchio di fabbrica dell’azienda britannica. 

Il rombo del propulsore inglese è pieno e coinvolgente, e lo diventa sempre di più con l’aumentare dei giri motore. Nonostante una potenza piuttosto “misurata”, con i sui 95 cv permette un livello di divertimento elevatissimo.

Le grandi doti di coppia regalano tanta trazione e tanto tiro, che mettono la Triumph Tiger 900 Rally PRO a proprio agio tra i tornanti di montagna.

Anche se il setting di base è più orientato verso un uso soft o comunque fuoristradistico, la posizione di guida ben bilanciata porta ad una andatura “allegra” e molto divertente.
 Ottimo Il cambio Quick Shift Assist che 
rende i cambi marcia veloci e morbidi. La luce a terra non è molto elevata e si deve stare attenti a non spingersi in pieghe troppo angolate perché facilmente si arriva a  strusciare le pedane  sull’asfalto, complici anche i pneumatici di serie che hanno una ottima resa.

La frenata è da riferimento grazie ad un comparto “full Brembo” con un doppio disco anteriore e una coppia di pinze mono blocco ad attacco radiale “Stylema” che sono un capolavoro di tecnica, estetica e funzionalità. Altro elemento che indica quanta cura ed attenzione Triumph mette nella realizzazione delle proprie moto!

Adatta al turismo di lungo raggio, grazie anche alle tante dotazioni di serie (come la sella e le manopole riscaldate, gli attacchi usb per il navigatore, i faretti ausiliari ecc.) e ai tanti accessori tourer in catalogo Triumph che la rendono una eccellente compagna di avventure, ciò che ci ha maggiormente colpito è la sua vocazione fuoristradistica che  non avremmo mai pensato essere così spiccatamente racing!

Se la moto oggetto della nostra prova fosse stata dotata di gomme Pirelli Scorpion Rally (tra l’altro previste da libretto), avremmo accolto ben volentieri un confronto tra la Tiger e un monocilindrico specialistico da enduro di grossa cubatura!

La Tiger, con i suoi oltre 200 kg di peso, e con gommatura semi stradale, ci ha portato agevolmente su tracciati che normalmente si affrontano con le più leggere monocilindriche da enduro! Sterrato e sottobosco se li beve letteralmente;  propensione naturale al traverso, con un eccellente equilibrio dinamico e con una posizione in piedi molto naturale. Ma è sulla pietraia, sul canale e sul sasso smosso che è stata a dir poco incredibile! Non che chi compra un moto del genere lo faccia per affrontare percorsi di off-road impervi, ma la facilità con la quale la Tiger 900 ha affrontato quei tracciati, ci ha fatto capire quanto “sano” e ben realizzato sia il progetto dinamico di questa moto. Se in salita ci ha fatto impazzire di goduria, grazie alla fluidità del tre cilindri e alla trazione infinita,  in discesa è apparsa praticamente ancorata al suolo, con una solidità sull’anteriore degno di un binario!! Mai uno scarto né una chiusura di sterzo! Sicuramente grazie anche alle Showa ad escursione lunga, che come sempre non deludono.

Alla bella prerogativa di questa moto è che può essere adattata alla guida per i patentati A2, grazie ad una speciale manopola APS che limita la potenza a 35 KW/47 CV.

Giudizio finale

In finale, il giudizio sulla Triumph Tiger 900 Rally Pro non può che essere estremante positivo. Anche in virtù di un prezzo di vendita tutto sommato concorrenziale (16.000 euro fc), data la componentistica di serie di cui è dotata.

Una moto capace di far divertire sia nel turismo, sia nella guida sportiva sia, e soprattutto, nel fuoristrada, risultando una scelta azzeccata per chi desidera una moto con tanto fascino e soprattutto con tanta tanta sostanza!

English style, English life!

Cosa mi piace:

  • Linea ed estetica generale
  • Qualità della componentistica
  • Motore ed equilibrio generale

Cosa non mi piace:

  • Luce a terra scarsa
  • Lieve Ritardo di risposta ride by wire

Motore

Cilindrata/Alesaggio/CorsaTre cilindri 888 cc / 78mm / 61,9mm
Rapporto di compressione11,27:1
Distribuzione12 valvole, doppio albero a camme in testa
AlimentazioneIniezione elettronica
LubrificazioneN.D
RaffreddamentoA liquido
Cambio6 marce
FrizioneMultidisco a bagno d’olio

Ciclistica

TelaioTubolare in acciaio – Telaietto posteriore imbullonato
Serbatoio20 Lt.
Sospensioni tipo/corsaShowa a steli rovesciati regolabili ø 45mm 240mm/ monoammortizzatore Showa regolabile 230mm
Freni ant/postDoppio disco 320mm/Disco 255mm
Inclinazione canotto24,4°
Interasse1551 mm
Altezza sella850-870 mm
RuoteA raggi con pneumatici tebeless 21”/17”
Peso a secco201 kg

Testo e tester: Pietro Bartolomei 

FotoAndrea Migliorati Photographer

Video: Marco Ciofi

Casco: ARAI Quantic (BERRACING)

Abbigliamento: CLOVER Crossover 4 Air-Bag

Stivali: ALPINESTARS Toucan Gore-Tex

Action Cam: INSTA360 ONE R Twin Edition

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