Continuiamo a parlarvi delle borse Sw-Motech. Le borse universali posteriori ideali per ogni necessità di viaggio!
Oggi abbiamo testato per voi le due versatili borse posteriori della linea PRO, nella versione “piccola” Roadpack 8/14 lt e la più ampia Rearbag 22/34 lt.
Ambedue costruite con i classici ed elevati standard costruttivi della tedesca SW-Motech, le borse appaiono molto belle esteticamente, nella linea e nei colori. Con cuciture a scomparsa, perfettamente sagomate e costruite con tessuti “balistici” ad alta resistenza.
Sono ancorabili alla sella del passeggero di tutte le moto in produzione, siano esse maxi enduro, tourer o stradali. Un pratico sistema con velcri e cinghiette di fissaggio con sgancio rapido, brevetto esclusivo SW Motech, rendono le borse molto pratiche e veloci nel posizionamento e nella rimozione.
La “piccola” Roadpack 8/14 lt è dotata di una tasca inferiore su cui si inserisce la parte finale della sella, contribuendo a mantenerla stabile e perfettamente ancorata.
Pratica per riporre piccoli oggetti, kit riparazione, attrezzi o documenti; può essere espansa fino ad una capienza di 14 litri. Ideale per i piccoli spostamenti urbani e per l’utilizzo quotidiano.
La “grande” Rearbag 22/34 lt. ha le stesse caratteristiche della sorella minore, ma con una capienza ben più elevata. Permette di contenere il necessario per un viaggio, essendo espandibile fino a ben 34 lt, dotata di pratiche tasche laterali per riporre oggetti di piccole dimensioni.
Può “ospitare” agevolmente un casco ed è dotata di un bellissimo “coperchio” in materiale plastico termo formato che funga da protezione da urti ed intemperie.
Sono corredate dal sistema MOLLE in materiale Hypalon sul lato superiore che consente il fissaggio di borse aggiuntive e custodie per smartphone o tablet. Installabili con il pratico sistema a sgancio rapido.
Ambedue dotate di serie di una membrana impermeabile e accomunate dal pratico sistema di ancoraggio, rappresentano un accessorio indispensabile per tutti i motociclisti, siano essi avventurieri, “chilometristi” o più semplicemente motociclisti “urbani”
Testo: Tommassini Edoardo