Lo Sterrare Umano Trophy 2025 giunto alla sua quarta edizione, come da prassi, non ha tradito le aspettative! L’Abruzzo è un’altra di quelle regioni che non delude, si ama in ogni sua sfaccettatura, e soprattutto si ama quando la si percorre in moto!
Anche l’edizione dello Sterrare Umano Trophy 2025 ha visto come teatro di partenza il Pala Dean Martin di Montesilvano (PE). Località di mare molto bella e viva. Soprattutto in questa edizione che ha sfruttato il lungo ponte del primo di maggio e che, grazie ad un clima stupendo, ha visto la partecipazione di tantissimo pubblico che ha affollato il Village. Potendo visitare stand di importanti espositori, assistere al concerto live del 1° maggio, e approfittare della ristorazione.
La partecipazione non è stata solo quella del pubblico ma anche e soprattutto quella dei partecipanti che, anche quest’anno, hanno superato le 300 unità provenienti un po’ da tutta Italia.
Questo a dimostrazione di quanto sia vivo il settore dell’Adventouring e quanto sia ambito questo evento in particolare, che sa regalare emozioni sia dal punto di vista dei percorsi sia da quello dei panorami. Ma anche per l’accoglienza e l’organizzazione.
Siamo arrivati a Montesilvano il giovedì in tarda mattinata. Dopo le pratiche di rito per l’iscrizione abbiamo preso posto nell’affollato Village, proprio di fronte al palco in pieno concerto del primo maggio!!
Salutati gli amici, fatto un giro tra i vari espositori, quattro chiacchiere con il “patron” Simone Romano e già pronti alla partenza del venerdì, in sella alla nostra fidata Yamaha T700 Arrow con la quale abbiamo preso parte all’evento.
Venerdì prima giornata dello Sterrare Umano Trophy 2025
La prima parte della traccia del venerdì è stata di “riscaldamento”. Abbiamo percorso tratti di off molto scorrevoli e tratti di asfalto. Comunque su strade secondarie e panoramiche. Per poi arrivare al primo ristoro. Ad accoglierci è stata la cantina Spinelli di Atessa (CH). una struttura bellissima immersa in un luogo altrettanto suggestivo, dove ad attenderci, oltre ovviamente ad un buon bicchiere di vino di produzione propria, i mitici e gustosi arrosticini cotti su una coreografica Fiat 500 adattata a griglia!! Ho scambiato impressioni con gli altri partecipanti e fatto due chiacchiere con l’amico Gioele Meoni, ospite d’onore, e sono ripartito per la seconda parte della traccia.










Il ritorno si è letteralmente “acceso”. Snodato su percorsi guidati, scorrevoli, divertenti e panoramici come la zona dei calanchi, tra tratturi in cresta e tratti tecnici. Passaggi nel sottobosco, guadi, pietraie e anche un passaggio su una vecchia ferrovia dismessa. Bella ma un po troppo “traumatica” per la schiena!! Ci siamo però rigenerati con un bel caffè e un dolce tipico alla sosta presso Castel Frentano (CH). Qui siamo stati accolti addirittura dal sindaco e dalle autorità locali. Davvero un bella accoglienza, che da la misura di quanto la gente abruzzese sia sempre ospitale e cordiale. Al rientro, ritrovo nuovamente al Village. Una birra rinfrescante, cena e pronto per il sabato mattina per la partenza della seconda tappa. Stavolta con il “plus” della spiaggia.
Sabato in spiaggia
Il passaggio sulla sabbia è sempre particolarmente emozionante, molto tecnico ed impegnativo e assolutamente affascinante! Tra solchi, bagnasciuga e anche una caduta di “rito” (ma senza danni 😉) si esce dalla spiaggia per prendere la traccia. Questa volta è molto più enduristica, con molto meno asfalto, ma soprattutto con tanti tratti tecnici che ci hanno portato in luoghi meravigliosi. Ogni volta hanno richiesto una sosta per ammirare e fotografare. Mi riferisco soprattutto al punto panoramico sull’altopiano che domina sul Gran Sasso e sulla catena montuosa del Parco Nazionale della Maiella, a ben 1.366 metri di altitudine. Una meraviglia!
Prima di arrivare li, abbiamo fatto una sosta veloce per una colazione a base di focacce fritte da applauso, presso l’oratorio della Madonna delle Grazie. Ripartito dall’altopiano, la traccia ci ha guidato su di una lunga discesa di sasso smosso.In realtà molto più insidiosa di quanto potesse sembrare, e siamo giunti al ristoro presso Capestrano in provincia dell’Aquila. Il caldo ha iniziato a farsi sentire. La sosta è stata provvidenziale, per ripartire più carichi che mai e andare a percorrere la seconda parte della traccia. Decidendo di andare a sperimentare anche le varianti destinate alle “monocilindriche”. Complice un terreno asciutto, sono riuscito a percorrerle non senza una giusta dose di impegno, ma con grande divertimento.











Bella, diabolica e selettiva, la salita con tanto sasso smosso e una pendenza notevole che ha messo a dura prova mezzi e piloti. Superata con slancio, ho attraversato percorsi divertentissimi , soprattutto quello su un tratto in discesa lunghissimo, destinato al downhill (per bicicletta!!), stretto e tecnico. Tanta fatica ma anche un divertimento unico. La stanchezza ha iniziato a farsi sentire, ma con l’arrivo a Montesilvano, davanti ad una bella birra fresca e la compagnia degli amici di avventura la fatica è subito scomparsa!
La moto
La Yamaha T700 marchiata Arrow e allestita con il bellissimo scarico “Dakar Replica”, si è fin qui comportata alla grande, e soprattutto ha attratto gli altri partecipanti, grazie anche agli adesivi dell’ultima Africa Eco Race alla quale ha partecipato con il nostro pilota Pietro Bartolomei. Un fascino aggiuntivo che ha catturato gli sguardi di tutti.
A rendere ancora più efficace la guida in fuoristrada, la moto è stata equipaggiata con accessori SW-Motech.

La domenica mezza giornata, ma intensa!
Ed eccoci così pronti per l’ultima giornata dello Sterrare Umano Trophy 2025. Quella della domenica,. Una traccia più corta delle altre (circa 140 km) ma a parer mio forse la più divertente delle tre. Perché in questa della domenica c’èra un concentrato di guida, anche bella tosta, se si considerano anche un paio di passaggi destinati alle mono che hanno dato davvero soddisfazione. Anche in questo caso cura e attenzione è stata riservata al punto di ristoro, a Farindola, dove abbiamo degustato i prodotti locali e dove due simpaticissimi signori ci hanno divertito con un ballo locale in costume tradizionale, con due giovanissimi suonatori di organetto ad accompagnarli. Uno spaccato di tradizione locale che fa sempre piacere ammirare.














Il rientro al Village ha segnato la fine di questa 4° edizione dello Sterrare Umano Trophy. Ho trascorso un po’ di tempo in giro tra espositori e birreria, parlando con amici e partecipanti, e da tutti ho rilevato l’alto livello di soddisfazione per una manifestazione che nel suo insieme sa regalare sempre forti emozioni, divertimento e convivialità!
Appuntamento dunque alla 5° edizione SUT nel 2026 che sarà sicuramente altrettanto bella e coinvolgente!
Testo: Edoardo Tommassini
Foto: Alessio Corradini