Alex Salvini, classe 1985, campione del mondo 2013 e campione italiano classe 450 in carica, si racconta. I progetti, le sperante e gli obiettivi del pilota bolognese alla vigilia della stagione, al via questo fine weekend a Gioia dei Marsi – AQ.
Inizio anno con il botto per l’Enduro; il tuo annuncio del ritorno in Honda ha sorpreso tutti gli appassionati. Raccontaci!
Questa nuova avventura è nata ai primi di dicembre, al mio rientro dalla Six Days. Egidio Motta di Honda Redmoto mi ha contattato proprio durante la Sei Giorni per sapere se ero interessato ad un ritorno in Honda. La cosa mi ha subito interessato, così al mio rientro abbiamo avuto un incontro. Rispetto ai miei precedenti accordi, questo ha un sapore nuovo; oltre a legarmi a Honda come pilota, è nato un nuovo progetto che mi vede impegnato, oltre che in campo gara, anche come team manager. Ho deciso, in comune accordo con Egidio Motta, di gestire una mia struttura indipendente. Ovviamente non sarò da solo; al mio fianco ci saranno i fratelli Sembenini che si occuperanno della parte logistica e burocratica mentre io, insieme al mio ex meccanico Tony Specia e a mio cugino, mi occuperò della parte racing.
Con che moto correrai?
Correrò, sia al Mondiale che agli Assoluti d’Italia, con la Honda 450 RX, nella classe che mi ha visto sempre protagonista.
Come ti trovi?
Ho trovato un Honda differente da quella che ho lasciato, ma con lo stesso carattere. È più semplice rispetto a quella che ho usato negli anni passati; questo significa che in Redmoto la nuova versione Enduro può essere usata anche da un pilota amatore. Come sempre abbiamo fatti molti test per trovare il migliore setting. Mi trovo bene, ma finchè non siamo in gara non so dare una risposta certa. Ci sono molti fattori che quando ti alleni mancano: la tensione, la pressione, le condizioni del terreno differenti.
I tuoi obiettivi 2019?
I miei obiettivi sostanzialmente sono sempre gli stessi di ogni anno. Non dico che sia per forza quello di vincere il Mondiale; lo scorso anno ero probabilmente il pilota più forte ma una serie di fattori mi hanno fatto perdere il titolo. Spero di essere competitivo, di giocarmela; spero di essere costante e sempre li tra i primi della classe.
Paure e speranze.
Più che paura, il mio pensiero è: “riuscirò a fare tutto e bene?” perché comunque ho molte cose di cui occuparmi quest’anno. La mia speranza è ovviamente quella riuscire a portare a termine i miei progetti per questo 2019.
Qual è l’avversario che temi di più?
Avversari ce ne sono tanti e sempre. Sicuramente l’avversario che mi darà più filo da torcere sarà ancora Steve Holcombe. Da tenere sott’occhio saranno anche i due giovani Brad Freeman e Matteo Cavallo; con Matteo ci siamo allenati insieme tutto l’inverno e lo vedo molto bene e motivato sulla nuova moto.