Rally dei Trabocchi 2023

Freèchete! …quant’èbbello l’Abruzzo!

Il nostro è un paese ricco di territori meravigliosi, variegati e panoramici, ma quando penso a un posto tanto bello paesaggisticamente quanto bello “motociclisticamente”, il pensiero in automatico va verso l’Abruzzo.

Regione incantevole, con strade piene di curve per gli amanti dell’asfalto ma soprattutto, per i “fan” dell’off road, territori infiniti, panoramici, a tratti impervi. E questa volta abbiamo avuto il piacere di inoltrarci dentro questi territori, guidati da tracce disegnate dalle sapienti guide del Motoclub “Sterrare è Umano”. 

Il Rally dei Trabocchi è stata l’occasione

Una due giorni intensa e goduriosa, con partenza da Torino di Sangro, in provincia di Chieti, nella costa dei Trabocchi, dove siamo giunti venerdì sera dopo un bel viaggio di quasi 4 ore. Ma ne è davvero valsa la pena!

Ciò che determina la qualità di un qualunque evento, motociclistico o meno, è l’accoglienza. E l’imprinting devo dire che è stato ottimo.

Al paddock, sul lungo mare delle Morge, ci aspettava Simone Romano, presidente di Sterrare è Umano, che mi ha accolto amichevolmente, mi ha accreditato, e mi ha spiegato il funzionamento della manifestazione. Mi sono sistemato in hotel e poi la prima cena del venerdì, che è stata tutt’altro che frugale; un eccellente banchetto a base di specialità di pesce, ottimo vino e piacevole compagnia, a tavola con nuovi amici conosciuti nell’occasione in un clima rilassato e affabile.

La mattina alle 7 pronti alla partenza

Foto di rito sotto il gonfiabile e via in spiaggia, eccezionalmente autorizzata dalle autorità locali, il che ha regalato quel momento di “Africa” che negli Adventouring è sempre di alto gradimento. Attraversato l’arenile, la traccia ci guida subito nei primi percorsi di off, inizialmente scorrevoli e via via sempre più tecnici e impegnativi.

Dietro consiglio di Simone ho optato per la traccia Expert ammettendo che in molte zone l’esperienza è stata necessaria per attraversare punti di difficoltà medio alta. Fortuna che il fondo era asciutto, altrimenti col mio grosso bicilindrico avrei avuto di che faticare!!! 

Pronti per la seconda parte!

La sosta ristoro è stata provvidenziale. In un ambiente stupendo, serviti a tavola con piatti ottima qualità. Si riparte quindi per il secondo tratto di traccia, che ci fa attraversare panorami mozzafiato, come le bellissime colline contornate dalle pale eoliche con vista sul lago di Sant’Angelo, lungo il fiume Aventino, la vista sul mare, sempre visibile dai punti più alti, così come la silhouette dei monti del Gran Sasso che si stagliavano potenti davanti a noi!

Anche qui alcuni passaggi si sono rivelati davvero impegnativi, soprattutto nelle lunghe e sassose discese che hanno messo alla prova i temerari con le maxi enduro. Un po’ più avvantaggiati invece quelli con le “mono”.

Sabato sera la seconda cena, organizzata su uno dei trabocchi che danno il nome alla manifestazione.

Il trabocco è una caratteristica struttura ideata per la pesca in mare

Sembra che il nome trabocco derivi dal latino “trabs”, che significa “trave, legno” per indicare le numerose travi in legno che venivano usate nella loro costruzione. I trabocchi permettevano di pescare senza dover uscire in mare con una barca e per alcuni pescatori erano anche una casa in cui abitare.

Nel trabocco di Punta Cavalluccio è stato creato un bellissimo ristorante dove i ragazzi di “Sterrare è Umano” hanno organizzato una cena favolosa, sia nella qualità sia nella coreografia!

Abbiamo tirato un po’ lungo, tra un bicchiere di buon rosè e quattro chiacchiere con i ”compagni” d’avventure.

Il mattino dopo, complice l’entrata dell’ora legale abbiamo dormito un ora in più, ci siamo presentati al paddock e via di nuovo sulla spiaggia per poi dirigersi vero l’entroterra, stavolta però la traccia Expert si è rivelata ben più insidiosa di quella del sabato, presentando subito il conto con una bella pietraia in salita da prendere di petto… rotto il fiato si prosegue, ma le difficoltà si susseguono, regalando tratti di guida davvero impegnativa ma tanto, tanto divertente.

Certo, con le grosse maxi l’esperienza era assolutamente necessaria, il percorso infatti, come abbondantemente segnalato dagli organizzatori, era adatto a monocilindriche specialistiche, e quindi il di conseguenza con un grado di difficoltà elevato.

I passaggi, come per il sabato, sono stati belli anche da punto di vista naturalistico, e soprattutto ben studiati, visto che gli attraversamenti sull’asfalto sono stati marginali, necessari giusto per riprendere fiato per poi rituffarsi nella fitta vegetazione.

Dopo il ristoro, a Fara S. Martino, ho optato per la traccia “medium” che, devo dire, mi ha dato soddisfazione, trovandomi a guidare su percorsi affatto banali né tanto meno noiosi, quanto invece guidati, scorrevoli ma tecnici e inseriti in contesti memorabili.

Devo dire che al termine del percorso la stanchezza si è fatta sentire. Ma la felicità e il divertimento l’hanno superata di gran lunga. Ho salutato Simone e gli organizzatori, una birretta fresca con alcuni dei ragazzi incontrati sul percorso e via sul furgone, direzione casa.

Per fortuna l’amico Daniele ha guidato senza sosta, mentre io mi sono abbandonato in un bel sonno ristoratore per recuperare le forze!

Che dire: bravi a tutti i ragazzi dell’organizzazione, l’Abruzzo non mente e non delude mai! E, l’anno prossimo, saremo di certo nuovamente presenti. Chiaramente  invito tutti coloro che amano l’Adventouring a partecipare al Rally de Trabocchi… sicuramente un esperienza da fare!

Testo: Edoardo Tommassini
Foto: Alessio Corradini
Video: KIM Adventure Explorer

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