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Prova Aprilia Tuareg 660 – “Tròòòòòòppo giusta!!!!”

Non c’è niente da fare! Per noi “ragazzi” degli anni ’80, la parola “Tuareg” rievoca quell’epoca meravigliosa di una società ormai svanita, colorata, esagerata, caratterizzata anche dal movimento “paninaro” che ci ha condizionati nello stile e nella terminologia.

Aprilia Tuareg era per l’epoca un’icona di quello stile che, oltre all’immagine colorata e sbarazzina, portava in sé la sostanza e la tecnologia della casa veneta che già da allora era leader nella progettazione moto e leader dei campionati mondiali!

La Tuareg 660 della “new generation”,  quella che abbiamo provato, è un sunto di quei meravigliosi fasti, e non ne eredita solamente lo stile cromatico e il nome, ma anche la qualità.

Anzi, a dire il vero, in fatto di qualità,  Aprilia si posiziona ormai su un livello molto elevato, e lo dimostra la cura con cui si è dedicata nella costruzione di questa bellissima moto.

Nata per essere la diretta “competitor” del fenomeno motociclistico del momento, ossia la vendutissima Yamaha Ténéré 700, si colloca su un target di mercato agguerritissimo, quelle delle medie cilindrata e dei motori bicilindrici in linea.

Va detto che rispetto alla concorrenza, Aprilia presenta un progetto davvero esclusivo

Una moto interamente progettata e costruita in casa (d’altronde il gruppo Piaggio è il più grande gruppo motociclistico mondiale a cui certo non mancano le tecnologie) con accorgimenti e soluzioni tecniche di alto livello.

Esteticamente l’Aprilia Tuareg è piacevole alla vista, ben proporzionata e caratterizzata da un frontale che porta l’inconfondibile firma del designer Michel Galluzzi. Un frontale che richiama la Line Style dei modelli Aprilia con un gruppo ottico full led a V, molto accattivante. Bella anche la linea  laterale con il serbatoio, la sella intera e un codino rastremato e ben raccordato.

Parlando di ciclistica, la tradizione Aprilia non si smentisce

I telai della casa Veneta sono da sempre un riferimento e anche sulla Tuareg lo studio del telaio è stato una parte rilevante del progetto. Costruito in tubi in acciaio e piastre in alluminio, accoglie il motore come elemento semi portante ed è dotata di un meraviglioso forcellone in alluminio a “banana” che ne caratterizza lo stile ma soprattutto la sostanza.

Bellissimi i cerchi a raggi perimetrali, con tecnologia tubeless privi di camera d’aria. Elemento molto ricercato sul mercato. 

Il tutto accompagnato da un comparto sospensioni Kayaba con 240 mm di escursione, freni Brembo, manubrio largo, pedane ribassate e sella di 860 mm. 

Il motore è un capitolo importantissimo della nuova Tuareg

È un elemento che riguarda anche la ciclistica e vi spiego perché: la base di partenza è il super performante motore bicilindrico frontemarcia di 660 cc montato su Tuono e che eroga una potenza da ben 95 cv.

Aprilia non si è limitata a montare l’unità sulla Tuareg, poiché ha addirittura riprogettato parte del motore e dell’elettronica per renderlo adatto all’uso fuoristradistico.

Ha ridotto la potenza ad 80 cv, esaltandone però la coppia portandola a 70Nm e migliorando l’erogazione ai medi e bassi regimi, che poi sono quelli che servono in una guida off.

Ha poi modificato la coppa dell’olio, che è stata compattata e alzata. In questo modo è stato possibile montare il motore  su una posizione bassa guadagnando, al contempo, luce a terra. È per questo che dicevo che il motore ha un’ importante valenza ciclistica. Perché Aprilia è riuscita a “centralizzare le masse”, mantenendo un baricentro basso, una luce a terra elevata e una sella ribassata che rende la guida agevole anche peri i piloti più bassi.

Riuscendo dove la rivale Ténéré non è riuscita…

È in sella che tutta la “teoria” diventa pratica

L’Aprilia Tuareg non delude le aspettative e l’intento di realizzare una enduro bicilindrica con caratteristiche da mono sono state centrate appieno.

Colpisce la naturalezza della guida in piedi. Gambe stese, peso centrato, manubrio largo, facilità di spostamento dei pesi, serbatoio stretto… la direzionalità è l’arma vincente di questa moto che si riesce a inserire nelle curve con il semplice trasferimento di peso sulle pedane. Così come l’incredibile leggerezza che si percepisce non solo in movimento, ma anche da fermo e che porta la Tuareg a spostarsi con la facilità tipica di una 450 specialistica.

In posizione seduta invece l’ho trovata un po’ affaticante. Per i miei gusti la sella è troppo scavata nell’intersezione con il serbatoio, cosa che agevola i piloti di statura medio bassa ma penalizza quelli alti costringendoli a una posizione di guida un po’ “rannicchiata”. Una sella alta come accessorio sicuramente non guasterebbe.

La lunga escursione della forcella Kyb da 43 e il mono anch’esso Kyb mettono a proprio agio, copiano benissimo e regalano sicurezza; nonostante una gommatura non troppo specialistica, (Pirelli Scorpion Rally STR) ha dimostrato doti di trazione impensabili anche su terreni impervi, e un anteriore piantato e sicuro. 

Il setting di base è molto morbido e la lunga escursione delle forcelle, che da fermi sembrano cedevoli, si dimostrano al contrario sostenute al punto giusto per la guida in off e anche sulla guida stradale regalano sicurezza e divertimento.

Su asfalto si avverte la tradizione “pistaiola” delle ciclistiche Aprilia, che sui tonanti esaltano il  pilota più smaliziato permettendo una guida da sportiva a tutti gli effetti.

Il motore è un capolavoro. Pur con una potenza di soli 80 cv, spinge all’inverosimile e sembra di avere un motore di oltre 100 cv, tanto è il tiro e l’allungo.

L’evoluzione non è solo meccanica, ma anche elettronica, che è stata oggetto di grande studio.

Il TFT da 5 pollici permette un controllo generale e completo delle funzioni della moto, compresa la selezione di ben quattro mappe che possono essere cambiate anche in ordine di marcia attraverso il comando sul blocchetto destro. La caratteristica importante è che le mappe non intervengono mai sulla potenza, bensì solo sul carattere del motore a seconda dell’utilizzo. La mappa off road esclude abs e controllo di trazione, liberando tutta la personalità del propulsore Aprilia.

In fuori strada, con la mappa dedicata e la giusta “applicazione” del polso destro, è una goduria assoluta affrontare canali, pietre o semplicemente lunghi sterrati costantemente di traverso , però con tanta sicurezza.

Unico neo rilevato è il cambio

Il Quick Shifter lavora abbastanza bene anche se non perfettamente, la selezione non è precisa soprattutto in scalata. e se si utilizza la frizione (come in off road è necessario fare) peggiora. L’ho trovato Un po’ spugnoso, tende a non selezionare la marcia al primo tentativo, cosa che disturba un po’ in fase di guida. Molto probabilmente richiede un po’ di adattamento e di conoscenza…

In definitiva la Tuareg 660 è una moto che nasce con una base costruttiva di grande livello, equilibrata, potente e divertente. È la compagna ideale per l’adventuring ma, soprattutto, per il fuori strada vero.

È una moto che, con una giusta preparazione specialistica, con una gommatura racing e con pochi accorgimenti di setting, può dare filo da torcere anche alle più specialistiche monocilindriche da enduro, ma soprattutto può regalare grandi soddisfazioni nel motorally, al pari della propria diretta avversaria, la Yamaha Ténéré.

Come si suol dire:

Gli italiani lo fanno meglio…

Brava Aprilia! Avanti così!

Cosa mi piace:

  • Linea
  • Equilibrio ciclistico generale 
  • Motore

Cosa non mi piace:

  • Cambio
  • Sella scavata

Testo e tester: Edoardo Tommassini
Foto: Dario Lupini
Video: Marco Ciofi
In questa prova sono stati usati:
Stivali: 
TCX Boots Infinity 3 GTX
Casco: Airoh Commander
Abbigliamento: 
CLOVER Crossover 4 Air-bag
Abbiglimento intimo: Sixs  Linea WARM CU

Motore 

Cilindrata/Alesaggio/CorsaBicilindrico 659 cc / 81mm / 63,9mm
Rapporto di compressioneN.D.
DistribuzioneBialbero
AlimentazioneIniezione elettronica
LubrificazioneN.D.
RaffreddamentoA liquido
Cambio6 marce
FrizioneBagno d’olio a dischi multipli

Ciclistica 

TelaioIn alluminio a doppia trave con elementi fusi e stampati in lamiera
Serbatoio18 Lt.
Sospensioni tipo/corsa a steli rovesciati ø. 43 mm 240mm/ monoammortizzatore 240mm
Freni ant/postDisco doppio 320mm/Disco 220mm
Inclinazione canottoN.D.
Interasse1550 mm
Altezza sella860 mm
Ruote21” – 17”
Peso a secco187 kg

Prezzo: A partire da 11.990 €

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