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Nuova normativa sull’omologazione caschi ECE 22-06, scopri se la tua testa è al sicuro!

L’Omologazione del casco. “Questa sconosciuta…”

Il casco è uno di quegli oggetti che per noi motociclisti rappresenta un vero “cult”,  è qualcosa di più di un semplice accessorio, perché rappresenta l’essenza della nostra sicurezza, ma è anche un elemento  distintivo e caratterizzante.

Lo amiamo per la forma, per i colori, per la tecnologia fatta di materiali super leggeri, visiere scintillanti e grafiche modaiole. Ci piace che sia comodo, che abbia predisposizioni per l’interfono, che sia ovviamente sicuro e resistente però, poi, quando per sbaglio o per caso ci cade l’occhio su quella etichetta cucita sul cinturino, troppo spesso vediamo una serie di caratteri che ci comunicano che c’è sì, un’omologazione, senza realmente comprenderne il significato…

Io stesso, a essere sincero, nonostante quasi quaranta primavere di motociclismo alle spalle e una collezione maniacale di caschi di ogni genere e colore, non avevo finora grande conoscenza dell’argomento… 

Questo servizio, mi ha permesso di fare luce e acquisire nozioni su molti aspetti che ignoravo; soprattutto mi ha permesso di capire quanto lavoro c’è dietro al rilascio di una omologazione, quanta attenzione viene riposta a questo elemento, e soprattutto quanto è divenuta stringente e selettiva l’ultima omologazione resa obbligatoria dalla normativa europea, ovvero la ECE 22-06.

Siamo stati ospiti della famosa “BER Racing Europe” di Modena, dal 1982 importatore ufficiale ARAI e attualmente anche produttore e distributore di nuovi caschi NOS. Quale miglior luogo per conoscere i segreti della produzione dei caschi e delle loro omologazioni? Ne abbiamo parlato con Francesco Bombarda, responsabile marketing dell’azienda emiliana. 

Entriamo nel vivo del nostro percorso “esplorativo”, facendo un breve excursus sulla nuova omologazione

Dal 1 gennaio 2021 è entrata in vigore la nuova omologazione per i caschi moto, la ECE 22-06. La precedente versione, la ECE 22-05 risale a circa 20 anni fa; in questi anni sono cambiati non solo i caschi, ma anche le moto, le strade, il traffico ed è aumentato esponenzialmente il livello di pericolosità. Ecco il perché della necessità di questa riforma.

Se per la ECE 22-05 erano sufficienti 5 test definiti “punti di impatto”,  con la nuova ECE 22-06 si sale a ben 18.  

Sulla ECE 22-05 i punti di impatto su cui si andava ad effettuare il test erano i seguenti

  • parte frontale
  • sommità
  • retro
  • parte laterale
  • mentoniera

I punti di impatto aggiuntivi, previsti dalla nuova omologazione, si concentrano sulle linee mediane (fermo restando ovviamente i precedenti punti di test). A questi, si aggiunge un ulteriore punto “a campione”, diverso su ogni prodotto e che viene valutato e testato a “sorpresa” in determinate aree della calotta o della visiera.

Sembra che l’omologazione Europea ECE 22-06 superi  le prove della fondazione americana Snell, ritenuta la più severa al mondo. Gli americani, infatti, considerano per i test dei punti casuali sulla sola linea mediana della calotta. La ECE 22-06, invece, ha aggiunto delle prove sia sui lati che sulla mentoniera.

C’è poi da considerare che La ECE 22-06 va a incrementare i controlli anche sugli impatti a bassa frequenza, ritenuti spesso più letali di quelli ad alte velocità; non è detto che un casco in grado di resistere a un impatto ad alta velocità, si comporti ugualmente nel caso di un urto a bassa velocità.

Un’altra novità riguarda l’accelerazione rotazionale: un test apposito che misura il danno riportato quando il casco impatta in modo tangenziale su una sporgenza.

Questo test, fino a poco tempo fa, non poteva essere effettuato a causa di una “carenza di tecnologia”. Per effettuare queste rilevazioni, i tecnici utilizzano delle finte teste in magnesio dotate di “grip”, simulando la pelle umana. La “testa” viene sottoposta al test con nove accelerometri e degli specifici sensori di velocità angolari montati sul finto capo.

Omologazione P/J

Altro punto degno di nota è l’omologazione P/J, ovverosia quella che interessa i caschi modulari, una tipologia di casco molto utilizzata soprattutto nel mondo turistico/stradale.

La nuova ECE 22-06 definisce con maggiore attenzione la doppia omologazione, per quelli che vengono definiti caschi apribili o modulari. Un casco con omologazione P/J, è sottoposto a prove cicliche. Deve restare sempre chiuso o sempre aperto rispettivamente quando viene sottoposto ai test da integrale o da jet. Chiaramente deve superare entrambi i test per essere ritenuto omologato P/J.

L’omologazione degli accessori

La ECE 22-06 si spinge ancora più avanti. Va infatti a regolamentare anche i dispositivi di intercomunicazione, proposti da varie aziende come accessorio applicabile al casco. Secondo la nuova normativa, le sporgenze esterne non sono più consentite e gli intercom accessori potrebbero essere destinati a scomparire.

È  per questo che saranno sempre più integrati e piccoli, senza contare che in futuro dovranno essere montati solo da personale autorizzatoessere integrati in qualità di accessorio “omologato” (come già avviene per case quali Shoei, Shubert, Nolan…).

L’omologazione ECE 22-06 va a interessare anche le visiere, che dovranno resistere ai sassi o qualunque altro oggetto che le colpisce fino a oltre 200 km/h. Nel test viene utilizzata una biglia in acciaio da 6 mm di diametro sparata sulla visiera a 60 m/s (circa 220 km/h).

Per essere definiti tali, le “visierine” interne parasole dovranno superare la stessa prova, altrimenti si chiameranno “schermi parasole”. Inoltre, per le visiere con l’indicazione “daytime use only”, viene introdotto un nuovo limite alla capacità di oscurare la luce del sole, che scende dal 50% al 35%.

Come leggere l’etichetta di un casco moto omologato

Innanzitutto, per capire se un casco moto è omologato, bisogna verificare la presenza della lettera “E”, che indica l’omologazione europea. Il casco quindi può essere utilizzato nei paesi U.E.

In merito alle altre diciture

  • Il numero dopo la “E” (in questo caso 3) indica il Paese in cui è stata realizzata l’omologazione. In questo caso si parla dell’Italia.
  • 05 significa la versione dell’omologazione ECE. Può essere 03 – 04 – 05 – 06. La versione 06 indica la più recente.
  • 01245 segnala il numero dell’omologazione
  • /P indica la tipologia del casco e il grado di protezione, e può essere così declinato:
    • /NP – Non Protettivo: caschi dotati di mentoniera asportabile o reclinabile. Non protettiva
    • /J – Casco Jet o Demi Jet Privo di mentoniera
    • /P – Caschi integrali, con MENTONIERA PROTETTIVA da usare sempre chiusa
    • /P-J – Caschi Modulari/Crossover con MENTONIERA PROTETTIVA che può esser utilizzata indifferentemente chiusa o aperta
  • 123456: indica il numero di matricola o di produzione del casco

L’entrata in vigore della nuova normativa è stata fissata per il 1 gennaio 2021, ma i costruttori hanno avuto a  disposizione 18 mesi per adeguarsi secondo il nuovo standard, che è entrato a pieno regime da luglio di quest’anno. E ci sono 2 anni e mezzo a partire dal 01 gennaio 2021, per smaltire i caschi omologati ECE 22-05, già prodotti e disponibili in magazzino.

I caschi omologati ECE 22-05 non potranno essere più venduti al pubblico a partire dal 2024.

Molti si chiederanno:

Ma il mio attuale casco, pagato molte centinaia di euro, omologato con la precedente direttiva ECE 22-05, quanta vita avrà? Sarò fuori norma se lo utilizzerò oltre il 2024? Sarò costretto a “rottamarlo”?

Tranquilli: non esiste nessuna restrizione all’utilizzo per i possessori  di caschi con omologazioni precedenti alla ECE 22- 06.  Potremo continuare a utilizzare caschi omologati con i vecchi standard. Chiaramente più l’omologazione è recente, più il casco è sicuro…

Una considerazione sulle aziende produttrici

Non tutti i caschi con omologazione ECE 22-05 sono uguali. Aziende più “blasonate” rispetto ad altre marche più commerciali e di basso costo, rispettano già standard nettamente più alti, che permettono una durata del prodotto ben superiore ai canonici 4/6 anni, a fronte di una buona conservazione.

I principali brand sono alla costante ricerca di nuove tecnologie, per alimentare sempre più vivamente la doppia sicurezza confortanti di quelli richiesti dalla normativa (precedente e, verosimilmente, attuale).

Le case produttrici coinvolte nelle competizioni mondiali sicuramente non “lesinano” investimenti nel campo della sicurezza, il che rende i loro prodotti di fatto già conformi ai nuovi parametri imposti dalla normativa attuale, pur avendo una omologazione ECE 22-05.

All’atto pratico, facciamo un’analisi di quali sono i caschi che attualmente sono già in regola e adeguati alla nuova omologazione

ARAI, una delle icone mondiali del settore, un marchio che fa della sicurezza una propria filosofia, è ovviamente già in linea con le nuove direttive, avendo nella propria gamma caschi puramente integrali, nessun modulare, e addirittura privi di “visierina” parasole integrata.

Ma non solo Arai è allineato alle nuove direttive, tra i costruttori leader di caschi annoveriamo il Gruppo Nolan, con ad esempio il modulare  X-Lite X-1500; Shoei, con il nuovo NXR2 (anche se pare che siano quasi tutti omologabili ECE 22-06 già così, vista la qualità dei prodotti); Airoh con il nuovo Aviator 3 o lo Stryker e il modulare Mathisse.

Anche Shubert risulta in regola con la nuova omologazione: il C5, modulare di altissima qualità costruttiva come il modello E2, il modulare Adventuring dotato del sistema integrato di intercomunicazione (come tutti gli altri caschi del marchio).

Insomma, la strada è ormai tracciata e i più importanti costruttori si stanno gradualmente adeguando e non si faranno certo trovare impreparati di fronte a questa importante evoluzione, che andrà ad aumentare esponenzialmente la sicurezza di noi motociclisti.

Di contro vedremo la graduale scomparsa dei caschi “low cost” che, se da un lato può preoccupare chi nel casco non vede un investimento importante per la propria incolumità, ma solo un oggetto da indossare per non essere sanzionati, dall’altra sarà utile a sensibilizzare gli utenti a un uso più attento dei sistemi di sicurezza, e investire qualche euro in più per la protezione della nostra amata e delicata “centralina di controllo”!

Testo: Edoardo Tommassini
Si ringrazia per la disponibilità: Francesco Bombarda Responsabile Marketing Ber Racing Europe

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