Ciao a tutti, oggi parliamo di due specialità riconosciute nel 2016 dalla Federazione Motociclistica Italiana in modo da accogliere sotto la propria egida anche coloro che, non avendo un nome, per dire agli amici cosa andassero a fare la domenica si inventavano perifrasi del tipo “vado a fare un giro in OFF con la vaccona”, generando facile ironia da parte degli amici e chissà, magari anche qualche incomprensione coniugale!
Tutti, infatti, sanno bene cosa sia l’enduro, il cross, il trial o il rally, perché esistono campionati affermati e federazioni che negli anni hanno ben organizzato campionati e descritto le varie discipline dando loro un nome.
Per descrivere chi in moto non fa né enduro puro né turismo puro, la FMI ha coniato nel 2016 i termini Adventouring, e Discovering. Era ora, perché avere un nome ed essere riconosciuti non è solo una cosa formale o burocratica, vuol dire avere un’identità e poter organizzare eventi che tutti comprendano fin da subito leggendo semplicemente il nome, il che non è poco!
Il processo è stato sicuramente accelerato da un mercato che, negli ultimi anni, sta fortemente premiando questo segmento di moto e gli amanti del genere possono solo che esserne felici.
Vediamo di entrare nel merito di queste due discipline accomunate dal fatto di essere due modi di vivere il fuoristrada con moto dal peso minimo di 150 kg e senza cronometro, ragione per cui sono collocate sotto gli eventi “turismo” della FMI. Senza cronometro non c’è classifica, il fine ultimo delle manifestazioni è di avvicinare e sensibilizzare i partecipanti alle ricchezze culturali, ambientali e storiche dei luoghi attraversati, maturando una coscienza ambientale e un approccio all’avventura e alla scoperta.
L’organizzazione potrà prevedere volontariamente tratti di guida in notturna anche in fuoristrada proprio perché i partecipanti devono tornare a casa non con una coppa ma con il pieno di emozioni.
Con quest’obiettivo è stato introdotto anche l’obbligo di non avere un percorso segnato come nell’enduro. È obbligatorio invece l’uso del Road book o del GPS proprio per aggiungere un pizzico d’avventura al percorso che deve avere una lunghezza minima di 160 km giornalieri e una durata minima di due giorni.
La differenza sostanziale tra Discovering ed Adventouring sta invece nella percentuale di asfalto che nel caso del Discovering deve essere almeno il 70% in lunghezza o tempi di percorrenza, mentre per l’Adventouring, la disciplina più fuoristradistica, la percentuale di tratti asfaltati deve essere al massimo del 30%.
Vengono così finalmente riconosciute manifestazioni che hanno origini anche decennali, nomi che hanno dietro una storia o un’organizzazione molto ben strutturata, come la Hardalpitour o il Transitalia i cui fondatori, rispettivamente Corrado Capra e Mirco Urbinati, finalmente possono veder identificato il loro ottimo lavoro.
Con il riconoscimento della Federazione è stato anche creato un calendario degli eventi; nel 2019 lungo tutta la nostra bell’Italia sono previsti oltre 20 eventi Adventouring e nove Discovering, ognuno con le proprie peculiarità e i propri territori, ma tutti rispettosi dei principi e delle modalità di svolgimento che abbiamo descritto prima.
Seguiteli, chissà che non avremo la possibilità di incontrarci lungo la strada… e se non potete, leggeteci per scoprire come è andato ogni evento!
Testo: Dario Lupini
Foto: Repertorio Discovery Endual