Ci sono “oggetti” che non sono classificabili in una specifica categoria; che siano auto, moto, sculture o quadri si devono semplicemente definire “opere d’arte”!
È il caso della Special di Gian Paolo Mucci, realizzata su base Honda Africa Twin 750 RD04 del 1990, denominata “Nerone”, e che rappresenta lo stato dell’arte della realizzazione artigianale, di quelle vere, appartenenti a una tradizione e a una capacità manuale ormai rara e di certo preziosissima!
È affascinante vedere le creazioni artigianali, che scaturiscono dall’estro dei vari preparatori del settore. Lo è ancora di più quando il risultato non è solamente estetico, ma anche tecnico e dinamico.
Bellezza e sostanza: la “Nerone” di Mucci colpisce immediatamente per le linee slanciate; somiglia a una gazzella, allungata e protesa in avanti, come a rappresentare lo scatto, la velocità. Sinuosa e raccordata, ha i serbatoi anteriori bassi posizionati ai lati del motore, le fiancate che si stringono sotto sella e progressivamente si allargano fino a integrare i serbatoi ausiliari stretti e ben aderenti, nella parte posteriore.
Tutto rigorosamente creato con lastre di alluminio, sapientemente sagomate e saldate. Equilibrata e ben proporzionata, con la bellissima torretta in alluminio, carbonio e plexi, con lo scarico due in uno MIVV, le grafiche di chiara ispirazione Honda Rally, ipnotizza per la pulizia delle linee e la cura dei particolari.
Ma la Nerone, non è solamente una moto bellissima da guardare, è, soprattutto, una vera special da off-road, sviluppata per affrontare i moto rally con sicurezza e aggressività
Una volta in sella si percepisce immediatamente la sua propensione alla velocità: sella alta, pedane maggiorate, manubrio larghissimo e impostazione di guida centrata e protesa leggermente verso l’anteriore.
La posizione di guida in piedi è molto naturale, poco affaticante e la sensazione di controllo è elevata e immediatamente percepibile. Piantate le ruote sul primo tratto di sterrato si capisce la pasta di questa favolosa special: il motore è estremamente progressivo. Non strappa, non ha buchi di carburazione, ha un arco di erogazione larghissimo che permette di allungare dai bassi fino ai regimi massimi con un avanzamento eccezionale.
Non è potentissimo (qualche cavallo in più non guasterebbe…), però questa sua grande dote di coppia e regolarità di erogazione permette di adottare una guida fluida e sicura, trasmettendo tanta sicurezza sul posteriore che derapa a mo’ di “compasso” e che permette di affrontare i curvoni con dei gustosissimi traversi tondi e lunghi.
A supporto di tanta stabilità c’è un anteriore granitico che non trasmette alcuna incertezza, complice un manubrio Renthal piega larga che permette di utilizzare bene le “leve”, una posizione di guida ottimale che concede di stringere forte la moto con le gambe, dando direzionalità semplicemente spostando il peso sulle pedane.
Tutto ciò è “amalgamato” dal prefetto comportamento delle sospensioni, che regiscono all’unisono, facendo lavorare “pari” la moto ogni qualvolta affronta buche e ostacoli naturali, su cui la Nerone non si scompone minimamente e copia molto bene le asperità del terreno. Il tutto anche a velocità molto sostenute.
Nel nostro test ci siamo spinti oltre.. abbiamo voluto verificare la bontà del progetto al di fuori del terreno congeniale a questa bellissima moto, che è per sua natura rappresentato da lunghi stradoni, fondi sconnessi ma veloci, sabbia ecc… abbiamo portato la “Nerone” su percorsi tendenzialmente più adatti all’enduro tradizionale, quello da monocilindrica. È qui che abbiamo compreso la qualità di un progetto di “Evoluzione e Rivoluzione” a cui è stata sottoposta la vecchia Africa Twin 750. Che incredibilmente è apparsa leggera ed agile anche su tratti di pietraia e fondi smossi, spesso coperti di fango o su copiose pozze di acqua. La moto, nonostante l’ingombro ed il peso non certo da specialistica dell’enduro, e grazie al motore docile e sempre pronto alla risposta del gas, con il cambio tipico Honda con innesti precisi e con la rapportatura corretta , mi ha permesso di percorrere ogni tratto senza incertezze ne troppa fatica, facendomi divertire in tutta sicurezza. Ovviamente la lunghezza ed il peso richiedono una guida attenta, morbida; la Nerone non accetta troppo volentieri i cambi direzione repentini, ma di contro regala tanta stabilità. Basta fidarsi dell’eccellente comparto sospensioni che copiano l’impossibile e farla scorrere … ed il gioco è fatto!.
Buoni i freni, anche se migliorabili ; soprattutto il posteriore a mio avviso necessiterebbe di un po’ più di mordente…
La Honda di Mucci, nonostante i trenta anni che si porta sulle spalle, risulta una moto moderna, attuale, non solo nell’estetica ma anche e soprattutto nel comportamento dinamico.
Indubbiamente un lavoro realizzato con criterio, con misurazioni e valutazioni fatte da chi di special da deserto davvero se ne intende, e il risultato è indubbiamente esaltante.
Abbiamo provato a chiedere al costruttore, Gian Paolo Mucci, quanto un’opera del genere possa valere, poiché sarà indubbiamente una domanda diffusa e cara ai più, che con molta probabilità potrebbero sognarla e vedersela costruire…
Mucci non ha saputo dare una riposta precisa, in quanto la Nerone rappresenta una “moto laboratorio” sulla quale ha sperimentato, provato soluzioni, e realizzato strutture in alluminio che poi ha riportato su tutte le altre moto che ha via via preparato. Magari potrete chiederlo direttamente a lui, scrivendogli anche attraverso le nostre pagine social!
Conclusioni
Concludo con una mia personale considerazione: amo molto le maxienduro e adoro le special realizzate su questa base: mi dà soddisfazione sfruttarle e portarle a livelli di guida un po’ sopra la media e amo, soprattutto, la purezza e l’essenzialità meccanica.
Sono un nostalgico del carburatore, e quando (raramente…) capita di guidare un mezzo di questo livello, davvero non posso che esserne felice e soddisfatto! Complimenti a Mucci. Lavoro eccezionale!
Cosa mi piace:
- linea
- lavorazioni artigianali
- equilibrio ciclistico
- motore docile ed elastico
Cosa non mi piace:
Che non sta nel mio garage!
Testo e tester: Edoardo Tommassini
Foto: Dario Lupini
Casco: Jus1 J14 LINE Blue
Abbigliamento: UFO Plast INDIUM
Stivali: TCX Boots COMP Evo2 Michelin