Il colosso taiwanese CST Tires, da anni sui mercati mondiali per la produzione di pneumatici per ogni tipologia di veicolo, è impegnata anche nella produzione di pneumatici per l’off road e ha presentato una nuova gamma denominata CM 741 e CM 742, prodotta in due versioni con battistrada “soft” e “medium”, le quali vanno ad affiancare le CM 723/724 già presenti sul mercato.
Tutte omologate FIM per le competizioni internazionali.
Abbiamo testato la gamma completa delle tre mescole medium, soft e la CM 724 dal compound molto morbido che abbiamo voluto impiegare su terreni “più estremi”, in un “long test” su diverse tipologie di fuoristrada e su moto con diverse caratteristiche di potenza, erogazione e cilindrata.
Le sigle
È importante fare una precisazione sulle specifiche di questi pneumatici; le sigle che distinguono le caratteristiche della mescola, non coincidono esattamente con quelle degli altri costruttori, pertanto la gomma siglata medium si avvicina molto più alla classica hard, mentre la softequivale ad una medium.
Il primo test
Per il battesimo abbiamo scelto di montare le medium CM741-742 su una TM 300 2T 2021, sperimentandole sul fettucciato dell’evento “Ròte ‘nguastite”, in Valdichiana, sotto la guida del fortissimo pilota Lorenzo Tenti che le ha davvero messe alla prova.
Il terreno molto duro e con tanta polvere non ha scomposto il pneumatico CST, che ha da subito dimostrato ottime doti di grip, grazie alla conformazione dei tasselli, ben spaziati e soprattutto molto ben angolati sui lati, sia dell’anteriore che del posteriore; caratteristica comune alle tre tipologie di mescola, che permette un eccellente attacco in fase di inserimento e piega.
La fase di test successiva
Anche in questo caso si è scelto lo pneumatico medium, testandolo durante una “classica” dell’enduro; la Volterra Follonica dello scorso ottobre. Durante questa manifestazione, la TM 300 ha percorso ben 240 km tra sterrati, sottobosco e pietraia; la prestazione delle gomme taiwanesi è stata ottimale a detta del pilota Rino Ranaldo, che le ha trovate molto versatili e con ottime doti di grip un po’ su tutte le tipologie di terreno affrontate.
Un unico difetto riscontrato: la rottura di alcuni tasselli sul posteriore, da ritenersi comunque normale vista la lunghezza del percorso e le temperature molto elevate.
È stata poi la volta dello pneumatico con mescola soft (CM 741-742) montato questa volta su una Honda CRF 400 4T 2019
Lo abbiamo provato su un fettucciato con fondo molto morbido, dalla terra fine e priva di fango. Sicuramente una condizione in linea generale non complicata, che ha messo a proprio agio lo pneumatico CM741/742 il quale si è comportato egregiamente, risultando ben stabile sull’anteriore e con buone doti di trazione sul posteriore, tenuto conto anche dell’esuberanza del motore Honda.
Il test è proseguito su terreno naturale, particolarmente tecnico e sassoso. In una prima fase con fondo asciutto, le gomme hanno dimostrato buone doti di tenuta in appoggio e buone doti di trazione anche nelle ripartenze da fermo su pendenze importanti e su sasso smosso.
Di primo acchito, la sensazione trasmessa non è quella della classica gomma soft a cui ormai siamo abituati con le omologhe da estremo, però poi con l’utilizzo migliora gradualmente il feeling nella guida riuscendo ad apprezzarne appieno le doti.
Lo stupore ci ha colti, invece, sul bagnato!
In condizioni di fondo particolarmente viscido (abbiamo testato gli pneumatici poche ore dopo un forte acquazzone) le CST 741-742 soft sono apparse inaspettatamente sicure, sia sui tratti veloci con fondo argilloso reso scivolosissimo dalle forti piogge, sia sulla pietra altrettanto viscida e insidiosa.
Ottime le doti di trazione, eccellente il comportamento dell’anteriore, che trasmette sicurezza e feeling. Il tassello ben spaziato permette di scaricare agevolmente il fango mantenendo lo pneumatico molto pulito e performante.
Last but not least: la CM 723/724
Ultima fase del test, è stato con la gomma CM 723/724, montata su Beta 200 2T 2022, moto molto leggera e adatta all’enduro più tecnico e “trialistico”.
L’abbiamo utilizzata su tratti di enduro molto impegnativo, su gradini di pietra, radici e pendenze importanti. L’anteriore si è dimostrato performante, sicuro e ben piantato, il posteriore ha buone doti di trazione ma non ad un livello tale da permettere di cimentarsi in quella guida quasi trialistica propria dell’hard enduro.
È comunque uno pneumatico studiato appositamente per i terreni molto fangosi, con poca aderenza e molto viscidi. I tasselli piccoli e spaziati permettono di scaricare molto bene la terra e i tasselli laterali molto “aperti” sul fianco della carcassa fanno sì che il grip sia sempre ottimale.
Considerazioni
A seguito della comparativa effettuata su queste diverse tipologie di percorsi, possiamo dire che i prodotti CST dedicati all’enduro offrono una valida alternativa agli pneumatici già largamente diffusi e omologati F.I.M.
È ancora un po’ “fumosa” la vera declinazione di ogni tipologia di pneumatico, poiché le caratteristiche degli uni e degli altri sono molto simili pertanto abbisognano di uno sviluppo che definisca una netta differenza tra una soft, una medium o una extra soft.
Ma siamo certi che il colosso taiwanese saprà sviluppare e migliorare il prodotto che già si colloca sul mercato con un prezzo concorrenziale e un rapporto qualità prezzo che lo rende sicuramente interessante.
Questi pneumatici sono disponibili nelle classiche misure 90/90-21 all’anteriore e 140/80-18 per il posteriore.
Le prove sono state tutte effettuate con l’utilizzo di sistemi antiforatura TECHNOMOUSSE
Testo: Edoardo Tommassini
Tester:
Lorenzo Tenti/Rino Ranaldo su TM 300 2T
Edoardo Tommassini su Honda CRF 400 4T
Pietro Bartolomei su Beta 200 2T
Foto: Andrea Migliorati Photographer / Dario Lupini
Riprese drone: Giovanni Raiola – Alta Movie Aerials