Avrete sicuramente sentito nominare il vino Barbera d’Asti, ebbene l’evento Campa Mack organizzato dall’omonimo motoclub si è svolto a San Damiano D’Asti nell’alto Monferrato costituito dai lembi estremi delle Langhe e del Monferrato.
Si tratta di una motocalvata enduristica vecchio stile come piace ai più datati e anche ai giovani più smaliziati, non sempre bisogna correre contro il cronometro e dover far classifica, è bello anche prendersi la giornata e mettersi alla prova con una cavalcata in stile maratona che di duro ha solo la resistenza fisica.
L’evento non è adatto a chi non ha mai messo le ruote fuoristrada ma non è neanche di difficoltà tale da mettere in crisi, in ogni caso c’è sempre chi è disposto ad aiutarti, tra motociclisti c’è molta solidarietà.
Ho aiutato a tirar fuori moto dal fango come anche noi siamo stati aiutati a nostra volta, le piogge dei giorni prima non hanno aiutato nei canaloni infangati ma tutto sommato il grip era ottimo ovunque… asciutto sopra e duro sul fondo.
Ufficialmente l’evento si è tenuto la domenica del 24 marzo, però era a disposizione il fettucciato già dal sabato prima per chi voleva sfogarsi.
Io ho optato per dormire in tenda e altri con furgone, camper o hotel; personalmente ho scelto il camping in quanto regala un’emozione in più e lo spirito di avventura/libertà.
L’EVENTO
La domenica si è partiti dal fettucciato in modo che tutti si sfogassero fin da subito così da calmare gli animi e proseguire per i restanti 80 km circa di tracciatura percorso. Era tutto segnato con fettucce e frecce, quindi nessun ammennicolo tecnologico gps da portarsi solo tu, la tua moto, e la natura.
Dopo i primi chilometri ci siamo addentrati subito nella boscaglia in mezzo a trail zigzagati, sali-scendi e compressioni quasi inaspettate e nel casco pensavo:
chissà quei poveretti con le maxienduro, anzi no: coraggiosi!
Sì, ho visto sei o sette Ténéré 700, un KTM 790 Adv R e qualche 990 Adventure. Non è stato un evento difficile per chi come me guidava un Husqvarna Fe250 4 tempi, ma alla fine anche io non sono stato immune dai crampi.
Un territorio molto vario
Torniamo a noi, canaloni con fondi sabbiosi a non finire, alcuni in stile fesh-fesh, altri morbidi sopra ma con fondo duro da fare a gas spalancato in stile motorally e poi subito dopo si torna ad arrampicare tra rami, radici, alberi tagliati e lasciati di proposito sul fondo da saltare… a dir poco stupendo!!!
Una delle parti più belle o più odiose, dipende dallo spirito con cui si affrontano, sono i numerosi guadi che hanno reso un po’ critica la gita di alcuni di noi: ho visto tanti farsi il bagno in acqua o ancor peggio nel fango e nelle sabbie mobili. Solamente con cinghie e in gruppo si riusciva ad uscirne… beh la vita da endurista è anche questo!
Dopo una breve sosta di ristoro per riprendersi dalle fatiche si è ripartiti a razzo per affrontare quelli che sembravano gli ultimi chilomentri facili e, invece, sorpresa: ancora guadi, pozze e sali-scendi… nell’ultimo tratto la fatica e i crampi da mancanza di allenamento li ho sentiti ,ma non posso dar che giudizio positivo a questo evento che nel panorama italiano delle motocavalcate merita un 10 e lode.
Bravi i ragazzi del motoclub che sui 400 e passa partecipanti devolvono parte del ricavato in beneficenza, quindi essere motociclisti è anche questo: avere un gran cuore!
Come dicono loro: CAMPA MACK!!!!
Testo e Foto/Video: Kim Filippi