Beta RR125 cc 2018 La principessa dell’enduro Junior

Nell’ambiente tutti mi conoscono con il soprannome di “Sgassino” perché già all’età di 14 anni mi ero appassionato all’enduro e ho iniziato partecipando a diversi campionati regionali e italiani nella classe 125 cc, quindi conosco molto bene questo tipo di cilindrata e ho una certa esperienza nel condurla!
Per ottenere i tempi giusti con un 125 cc devi essere sempre a gas aperto e io adoro questo modo di guidare, tant’è che oramai lo adotto in qualsiasi circostanza., anche in mulattiera, dove alla tecnica preferisco… il limitatore. Questo mio modo di condurre la moto è diventato un segno distintivo che caratterizza chi guida con il mio stile, alla “Sgassino”!
Forse questo è uno dei motivi per cui ho avuto l’onore di testare la nuova Beta RR 125 2t 2018, la new entry nella gamma della casa toscana!
Dopo pochi minuti mi sono sentito subito a mio agio sopra la moto e la prima sensazione è stata di avere un “giocattolino” leggero, agile e molto potente! Ci ho preso feeling all’interno di un fettucciato per poi passare a una linea veloce e alla fine anche su un bel pezzo hard!

Il motore ha un ottimo tiro ai bassi e medi regimi e una bella potenza anche in alto anche se nelle marce centrali tende a murare e richiede l’inserimento del rapporto superiore! In mulattiera spesso serve aiutarsi con la frizione che, anche se sollecitata molto, rimane precisa e morbidissima. Nel fettucciato la gran maneggevolezza del mezzo premia l’entrata in curva, ma anche in uscita la giusta spaziatura del cambio e l’ottima trazione permettono di fiondarsi verso la curva successiva! Per quanto riguarda la mappatura non ho notato grandi differenze.
Le sospensioni Sachs, condivise per l’intera gamma, hanno una taratura dedicata, risultando essere morbide e scorrevoli nell’affrontare buche e sassi, cosa positiva per un amatore mentre per un uso agonistico bisogna indurirle un po’ agendo sulle regolazioni attraverso dei semplici click. Nonostante il peso ridotto della moto (94,5 kg a secco) nei tratti veloci e sconnessi la forcella risulta sensibile con buone doti di stabilità. La cosa che più mi ha stupito è l’agilità e la leggerezza che non affaticano nella guida, doti derivanti dallo sviluppo negli ultimi anni sulle sorelle maggiori. Il mono ammortizzatore segue bene l’andamento della forcella, andando a dare buona trazione anche sui sassi smossi e sui tratti viscidi estremi. Ottima scelta da parte di Beta anche per quanto riguarda i freni Nissin che, anche se sollecitati, non perdono mai di efficienza: l’anteriore come lo sfiori frena forte mentre il posteriore non inchioda ed è ben modulabile, proprio come piace a me.
Rispetto alle cilindrate di maggior cubatura, la casa di Rignano sull’Arno ha deciso di non dotare questo modello del comodo sistema di miscelazione separata con pompa olio elettronica ma di affidarsi al classico metodo premix. Il basamento del motore è predisposto per accogliere il motorino di avviamento, accessorio non presente ma acquistabile separatamente almeno per quest’ anno.

Nel complesso la moto si è rivelata molto reattiva. Dopo l’uscita di scena del duo KTM-Husqvarna da questa cilindrata, lo scettro va di diritto a questo modello anche se personalmente dovrei lavorare sulle sospensioni per raggiungere l’assetto ottimale. Il sedicenne che si avvicina alle competizioni si ritrova invece tra le mani una moto pronto gara, mentre chi ha intenzione di usarla per svago ne resterà pienamente soddisfatto.
Attenzione, può causare dipendenza. Parola di Sgassino!

Testo: Massimiliano Marsili SgassGarage
Foto: MB Fotopress

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