Partiamo con una premessa: cosa sono i Collegiali Femminili Enduro?
Nel 2021, al fine di far crescere la presenza di quote rosa nel mondo dell’enduro, FMI, nello specifico la Commissione Femminile, coordinata da Monica Goi, in collaborazione con il Settore Tecnico diretto da Raffaele Prisco, dà il via a un progetto che, in quattro appuntamenti annuali, vede un dispiegamento di tecnici di altissimo livello a disposizione di ragazze, neofite e non, che desiderano avvicinarsi o incrementare il livello di tecnica in questa meravigliosa disciplina chiamata enduro.
E qui entro in campo io che, dopo essermi appassionata all’off-road grazie a un motoraid tra le piste del Marocco, cercavo disperatamente un punto di partenza per imparare.
Per un anno ho cercato un modo senza esito, come una mosca che sbatte contro il vetro in cerca di scappare. Poi quella finestra finalmente si apre con la partecipazione al terzo collegiale a marzo 2021. Una finestra che si spalanca su una nuova immensa passione.
Siamo nel 2023 e, dopo un anno e mezzo e sei partecipazioni ai collegiali, ancora corro fulminea ad accaparrarmi un posto non appena aprono le iscrizioni.
Già ricevere quella mail con scritto “Buongiorno caro Pilota…” suscita una certa emozione. Perché se è vero che per cinque giorni alla settimana passo otto ore della mia vita seduta a una scrivania a registrare fatture, nei fine settimana cerco sempre di allenarmi in moto, perseguendo il mio sogno di sentirmi una pilota vera.
Dunque ci siamo: il primo dei quattro appuntamenti annuali previsti è arrivato. Il primo fine settimana di febbraio ci raduniamo alla pista Predella a Salsomaggiore. Bambine, ragazze, donne, unite in un’unica passione che cancella dietro ai sorrisi, qualsiasi differenza di età.
Monica Goi, Consigliere Federale FMI e coordinatrice della Commissione Femminile, ci attende pronta con la sua lista, dove spunta attentamente le presenze, controlla licenze e visite mediche, e ci consegna una pettorina numerata che aiuterà i tecnici a identificarci meglio durante lo svolgimento degli esercizi. Davvero nulla è lasciato al caso.
Ci raduniamo per una foto di gruppo insieme alle ragazze del parallelo Collegiale Cross, alla presenza di un’ospite davvero speciale; la pluricampionessa mondiale motocross Kiara Fontanesi.
A questo punto veniamo divise in gruppi in base all’esperienza
Un gruppo di pilote PRO, rappresentanti un altro dei progetti della Commissione Femminile il “Top Riders”, composto dalle prime 5 ragazze dei campionati under/senior e Coppa Italia; tre gruppi delle “grandi” (inteso come persone di età adulta), di cui uno di principianti tesserate non licenziate; due gruppi di bambine, divisi per grado di esperienza.
Già solo queste divisioni, possono dare un quadro dell’immenso lavoro svolto dai tecnici nel gestire gruppi diversi in diverse aree di lavoro appositamente preparate per noi.
Io faccio parte del gruppo “C”. Pilote grandi con più esperienza ma non PRO.
Anche se in realtà non c’è molta differenza tra gruppo “C” e gruppo “D”, divise in gruppi più contenuti si riesce a lavorare in maniera più efficace. Ogni tecnico ha assegnata un’area di lavoro, mentre i gruppi ruoteranno area e tipo di lavoro cambiando tecnico di riferimento nel corso della giornata.
Il mio gruppo inizia sotto l’attenta supervisione del Tecnico di 2° livello Andrea Benedetti
Raggiungiamo la nostra area di lavoro, una breve introduzione di Andrea prima di partire e siamo pronte a far rombare i nostri motori. Tre giri completi di un circuito misto bosco e fettucciato per sgranchire le ruote, poi ci concentriamo in una determinata area per approfondire dei passaggi di tecnica, dapprima un po’ più semplici, alzando man mano l’asticella della difficoltà.
Proprio in uno di questi passaggi, dopo due tentativi da “buona la prima”, decido di filmare il terzo. E che ci vuoi fare, quando uno nasce con la camicia, era ovvio che cadessi proprio in quel preciso istante. Me la cavo con un brillante
però la moto su ce l’ho portata dai,
perché in fondo bisogna sempre cercare di guardare il lato positivo.
Purtroppo quando ci si diverte il tempo corre come un matto, e due ore sono già passate in un batter di ciglia
Facciamo due giri cronometrati prima di staccare per la pausa pranzo, e anche qui vengo assistita dalla “camicia” di cui sopra. Nel secondo giro mi stavo impegnando ad abbassare il tempo, ma una rolling stone grande come un pompelmo di quelli grossi, decide di rotolare proprio verso la mia traiettoria, in una curva a gancio in salita. Il padre di Matilda, mia compagna di gruppo “C”, mi acchiappa al volo permettendomi di ripartire senza cadere e chiudo il giro in dieci comodi secondi in più rispetto al primo.
Dopo la pausa cambiamo tecnico e area di lavoro
Siamo con un altro tecnico di altissimo livello, Juri Simoncini, ex campione europeo enduro anno 2004, giusto per dirne una. Una prima ora di lavoro la passiamo in una serie di curve in contro pendenza nel prato per curare la staccata e l’inserimento in curva. Ecco, in questo mi accorgo che devo lavorarci, e tanto anche!
Poi scendiamo a lavorare nell’area del boschetto dove, con dovizia artistica, il nostro tecnico improvvisa un percorso bello impegnativo in cui darci il colpo di grazia finale. Osservo mentre girando con la sua moto sceglie le difficoltà da farci affrontare e, un po’ tra i denti ma un po’ anche fuori, faccio ridere le mie compagne, ferme come me a scrutare cosa ci aspetta, con un
No ma che davero???
Bene, tocca a noi. Nel primo giro pronti via, subito mi cappotto per essere andata poco convinta in un passaggio ripido. La moto si spegne e BAAM parcheggio di schianto laterale. Le altre ragazze subito mi aiutano a rialzare il mezzo. Pilota ok, moto pare ok e si riparte.
Non ho fatto riprese di quest’area, perché mi davo talmente poca fiducia che ho preferito lasciare la Dji Osmo Action 3 al sicuro nello zainetto; anche se poi, tolta la prima caduta, ho girato meglio di quanto mi aspettassi.
Il primo giorno di corso è terminato e di rientro al mio furgone cerco di capire il problema della frizione che negli ultimi giri mi ha dato il tormento non staccando più.
Mi viene in soccorso Tullio Pellegrinelli, altro pilota titolato e anch’egli tecnico di 2°livello, con il primato di pilota italiano ad aver vinto più Sei Giorni Internazionale di Enduro, a nostra disposizione come tecnico in questo collegiale. Apre la vaschetta dell’olio frizione e niente, non ce n’è più una goccia. Ci credo che non staccava! Mi prestano l’olio e rifanno livello e spurgo impianto. Pronti per tornare in pista nella seconda giornata, sperando che il circuito tenga.
Fresche dopo una nottata di riposo siamo pronte a riprendere con la seconda giornata di corso
Per la prima parte lavoriamo in un anello nel bosco che può essere paragonato a una linea di gara enduro. Due giri al seguito di Pellegrinelli per visionare il percorso, poi a turno ne facciamo uno con il tecnico a farci da uomo ombra, per osservarci nella guida e darci le giuste correzioni.
Nel mio caso, oltre alla velocità che manca, perché prima di aumentare la velocità va incrementata la tecnica, c’è ancora un problema a me noto: mi siedo troppo presto prima di affrontare le curve.
Ci spostiamo poi in due specifici punti del tracciato per lavorare sulla tecnica, ripetendo più volte i passaggi e analizzando gli errori.
Prima di staccare per una breve pausa facciamo due giri cronometrati. Il gruppo è abbastanza omogeneo con i tempi. Poi c’è Raffaella Cabini, più volte Campionessa Italiana Motorally, che in scioltezza ci dà mezzo minuto a giro a tutte.
Dopo la pausa ci spostiamo per la parte finale del corso nel fettucciato veloce
Tre giri di noi “bambine” grandi per memorizzare e segnare il percorso e poi ci sfoghiamo a dar gas in due manche da 15 minuti ciascuna, intervallate dalle manche delle più piccole. Ne avrei fatte volentieri altre due, ma il tempo a nostra disposizione è terminato anche per questo collegiale.
Il paddock si colora con le risate di noi ragazze che ci raccontiamo i vari episodi di giornata, mentre carichiamo le moto nei furgoni e ci prepariamo ai rispettivi viaggi di rientro, chi più lunghi, chi più brevi. Ragazze pronte ad aiutarsi, sostenersi e spronarsi a vicenda. Amicizie nate da questi collegiali che ci hanno fatto incontrare e conoscere, e che sono un valore aggiunto al lavoro che svolgiamo durante il corso.
Riconsegna dei pettorali e saluti finali. Non rimane che aspettare il prossimo collegiale, portandoci dietro un bellissimo bagaglio di ricordi, oltre agli importanti insegnamenti di cui fare tesoro per crescere e migliorarci in questo sport.
Se interessati a far parte di questo progetto potete contattare la Coordinatrice della Commissione Femminile Monica Goi alla mail monica.goi@federmoto.it
Attenzione maschietti, che vi ho letto nel pensiero… no, non basta una parrucca e tagliarsi barba e baffi per poter partecipare.
Un saluto a tutti gli amici di Discovery Endual dalla vostra Apprendista Endurista preferita (o almeno lasciatemelo credere).
Testo: Elisa Gallorini https://www.instagram.com/lizzyeighty/