Alzi la mano chi non si è mai emozionato o impersonificato durante la visione delle immagini di un moto rally come puó essere un Hellas, 1000 Dunas, Baja Aragón, Rally du Maroc o, nella sua massima espressione, il Dakar…
Sono certo che molti di voi staranno con entrambe le mani alzate.
Ma cosa ci separa dal poter vivere in diretta, in prima persona, un evento del genere?
Ahimé sempre il gatto e la volpe che accompagnano ormai ogni uomo: tempo e soldi; binomio che può assumere proporzioni differenti ma difficilmente slegate. Insomma: se abbiamo soldi non abbiamo tempo e se abbiamo tempo… beh, è chiaro.
Settimane di preparazione per l’evento, molte giornate di viaggio, preparazione della moto e montaggio di strumentazioni dedicate che trovano difficilmente posto in una moto di serie.
Ma, c’è sempre un ma. O almeno io voglio trovarlo in qualunque condizione perché la parola “abbandonare” non trova spazio nel mio vocabolario. Insieme al “ma”, Jordi Esteve Oro, veterano della Dakar, parte di Rodi Motor Services (impresa organizzatrice e leader in Spagna nel settore mantenimento e riparazione veicoli a motore con circa 150 sedi) e direttore dell’evento Rodibook, ha trovato il “se”.
-Ma- se ci fosse un evento non competitivo con durata limitata aperto a tutti?
E -Se- questo evento lo si potesse permettere anche “on road” e con dispositivi accessibili a tutti?
Ecco quindi, signori e signore (non me ne vogliano i sostenitori dell’azzeramento del genere), l’evento di cui all’oggetto: la Rodibook 2021!
Quest’anno al suo decimo anniversario (che onore!)
La Rodibook è un evento motociclistico non competitivo per tutti, su strade e sentieri aperti al traffico dei Pirenei catalani, aragonesi, andorrani e francesi. Per il lettore più attento, sì: strade e sentieri; è infatti prevista una modalità on-road e una modalità off-road!
L’itinerario, chiaramente, è a sorpresa e varia di anno in anno. Il partecipante lo scopre di “vignetta in vignetta” attraverso il proprio roadbook: in carta per romantici e/o squattrinati, in digitale a partire da quest’anno per i tecnologici o tablet-ruggerizzato-dotati.
A certificare la correttezza del percorso e sottolinearne la sicurezza, il passaggio per diversi punti di controllo nei quali “punzonare” il “passaporto” individuale (che attraverso un complesso e incredibile sistema telematico, validerà direttamente il diploma consegnato al termine).
A incrementare il livello di sicurezza, un trasmettitore GPS consegnato a ogni partecipante della modelità Off Road. Il tutto per un prezzo d’iscrizione di 60€, niente male!
L’evento, in totale rispetto delle normative anti-Covid (molto meno limitative e complesse rispetto all’Italia), ha visto la presenza di ben… udite udite… 1.200 partecipanti in sella alla propria moto! Tra questi anche il pilota della Dakar Joan Pedrero in sella a una Harley-Davidson Pan America (che per giunta ha completato il percorso in tempi record) e Lorenzo Santolino, altro dakariano, che in questa occasione accompagnava un gruppo nella modalità On Road.
Per le stesse misure di salute, il briefing dell’evento è stato tenuto attraverso video di YouTube e PDF inviati a mezzo mail o nello stesso gruppo Telegram di aggiornamento sull’evento.
All’arrivo, obbligatorio presentarsi in moto per la foto di rito e per il controllo documenti e moto, nonché per la consegna del pacchetto di benvenuto sempre molto gradito. Colazione, pranzo e spuntini al sacco, lasciato nella postazione prestabilita la mattina prima della partenza.
Quest’anno, le modalità tra cui scegliere erano
- On Road Pro: percorso turistico di circa 700km e tempo stimato tra le 12 e le 16 ore in moto, effettuabile con qualunque tipo di moto.. persino con scooters.
- On Road Rookie: stesso percorso del Pro, ma con un “detour” segnalato nello stesso roadbook che consente un taglio di circa 2-4 ore. Adatto per motocilisti al primo approccio con questo tipo di navigazione, a chi non vuole rientrare col buio o possessori di moto classiche.
- Off Road: percorso di circa 330km dedicato a moto maxi enduro/dual sports e tempo stimato di 14 ore di percorrenza.
Insomma, un evento comunque impegnativo nonostante sia sempre possibile decidere di finire prima o di fare un taglio di diversi km seguendo le indicazioni dello stesso roadbook.
Orari di partenza prestabiliti a partire dalle 6:00 del mattino (On Road) e 7:00 (Off Road).
Parlando di roadbook, chiunque abbia provato a crearsene uno sa quanto lavoro c’è dietro e quante ore si necessitano: immaginate uno di questa “volumetria”, perfettamente disegnato e con in più diversi rinvii ad altre sezioni dello stesso per effettuare un eventuale taglio o per variare la difficoltà del percorso.
Difficoltà, esatto: quest’anno infatti per il percorso Off Road erano presenti quattro livelli di difficoltà (a loro volta graduati su scala decimale) che era possibile percorrere, o no, seguendo le indicazioni dello stesso roadbook creato in maniera superlativa.
Uniche note obbligatorie vincolanti la partecipazione: roadbook montato e funzionante, pneumatici tassellati secondo una lista pubblicata sulla pagina web dell’evento.
Secondo la descrizione originale dell’evento i livelli erano
- Modalità “facile”: piste larghe. Generalmente si passa con un 4×4 senza problemi nonostante alcuni trami possano essere in migliori o peggiori condizioni.
- Modalità “avanzata”: piste in mala condizione. Si passa con un buon 4×4 e non ci sono trami tecnici nei quali incagliarsi come scaloni, fiumi o pendenze molto pronunciate.
- Modalità “expert”: piste rotte e abbandonate o sentieri. Non si passa in 4×4. Pietre smosse, canali scavati profondi, alcuni scaloni, salite e discesa ripide.
- Modalità “extreme”: “lo scoprirai”… ma passare si passa..,
In totale, i trami “advanced” erano quattro, i trami “expert” tre e i trami “extreme“, altrettanti
Purtroppo, a causa di improvvisi problemi legati ai permessi, sono rimasti tre trami advanced, due expert ed uno extreme.
Per sfortuna o per fortuna, perché con il fido compañero Bernard, socio di mille avventure, abbiamo deciso di buttarci nelle sezioni extreme ed expert, in assenza delle prime; ricordando che la difficoltà principale non è quella delle sezioni stesse, quanto il chilometraggio totale difficile, se non impossibile da completare a meno che non si segua l’intero percorso in modalità facile (di fatto, qualche rider ha provato il primo tramo advanced come metro e misura e si è creato subito un tappo di moto ferme impossibilitate a procedere).
Complice la pioggia dei giorni precedenti, perdurata fino alla stessa notte dell’evento, secondo un messaggio Telegram inviatoci dall’organizzazione ogni livello di difficoltà si sarebbe dovuto aumentare di un punto: olé!
Non è la prima volta che utilizzo un roabook, ma la seconda. Essendo il navigatore del gruppo da sempre, Bernard già viene preparato sedendosi sugli allori:
Metto il roadbook solo perché obbligatorio ma seguo te.
Andiamo bene…
Sono sincero: a parte un problema con il trip master (un iPhone), con il supporto della mia camera (rotto), con il rotolo del roadbook (manuale stampato in 3d) e con i pulsanti del trip master (stampati in 3d), essendo parte degli “squattrinati” di cui prima… la navigazione è andata benissimo!
Ritmo costante e sostenuto e solo un errore di navigazione subito corretto con perdita di un minuto. Per dire il vero, siam partiti in due ma ci siamo ritrovati accollati altre persone che non sapevano navigare o che avevano problemi tecnici, prontamente persi e dispersi, in gran maggioranza, al primo tramo expert.
L’accuratezza dello stesso roadbook ha certamente giocato una parte importante.
Il primo livello expert, come da descrizione:
Chuck Norris ha dovuto cambiarsi le mutande, due volte.
A dire il vero l’ho trovato complesso ma non limitante: trattasi di tornanti molto stretti in salita con terreno smosso e instabile, da affrontare possibilmente senza fermarsi, per poi arrivare in una seconda parte con molta pietra smossa di varia dimensione specialmente in curva in salita.
Arriva poi il tramo extreme, la cui descrizione è:
All’arrivare qui, Chuck Norris decise di abbandonare la moto e tornare a piedi.
Il tramo è realmente complicato (per moto 200kg+) ed è sostanzialmente composto da molta pietra smossa di tutte le dimensioni (tipica dei Pirenei esposti) in salita e discesa, tornanti di pietra da tracciare con esperienza per presenza di canali nel mezzo, scaloni o vicinanza a burroni e, soprattutto, di un paio di tornanti molto complessi che portano a perdere facilmente aderenza, rovinando il lavoro di tracciata.
Stesso tornante dove il sottoscritto appoggia la moto al suolo per una tracciata sbagliata e per una mala configurazione della forcella anteriore troppo dura (error mio).
Durante la marcia incontriamo piloti scoperti nel contesto dual sport spagnolo tra cui Sergi Mejias (giornalista conosciuto nel settore moto e marketing di Andreani Spagna) e Victor Casademont, Jaume Lozano di Cabras Sobre Ruedas, el vlogger Majes en moto, Egus Castellá Pujol di TuMotoTrail.com (venditore del roadbook che ho utilizzato), Jordi Barceló di Tough Cabron Instagram e altri amici.
Andiamo avanti così, volando su molta pietra che mette a dura prova la resistenza psicofisica e decidendo di fermarci a mangiare qualcosa di rapido solo verso le 14, dopo cinque ore, su un promontorio verde con vista idilliaca.
Ne approfitto per togliere un paio di punti di compressione all’anteriore e per raddrizzare ruota/manubrio che a volte si disallineano in caso di caduta (nervoso…). Tra buche, salti, pietre e quant’altro, l’insalata di riso che avevamo nel pack è diventata un frullato con volumetria dimezzata: fame e fretta di ripartire (ci mancano ancora 200km…) ci fanno sorvolare sull’argomento e in 15′ torniamo in sella.
Il pomeriggio scorre abbastanza veloce essendo rimasti in quattro
Con me Bernard (790 adv r), l’amico Stefano da poco nel team (T7) e Daniel (690) aggregatosi la mattina.
Troviamo la giusta sincronia e nonostante la stanchezza si faccia davvero sentire per il contesto, il terreno e il chilometraggio… continuiamo verso l’ultimo tramo expert.
Wow.
Un paio di saliscendi di terra smossa con vista incredibile, un paio di tornanti stretti e un scalone finale per poi infilarsi in un single track… veramente single… (per motori boxer non sarebbe stato possibile) in discesa e in piano su terreno fangoso tra alberi e rocce. Mozzafiato, forse il tramo scenicamente e tecnicamente più bello… che passiamo in “scioltezza”.
Purtroppo, complice l’orario di partenza avanzato assegnato a Bernard (le 09:00) e la selezione del percorso effettuando i lenti trami expert ed extreme, alle 18 decidiamo di scegliere il taglio di percorso (80km risparmiati) saltando il quinto e ultimo checkpoint per dirigerci, in 45 minuti, all’arrivo.
Scelta unanime per evitare di ritrovarci tra le montagne col buio, cui qualsiasi problema comporterebbe conseguenze più difficilmente gestibili. A ogni modo, sarebbero solo mancati percorsi “facili”.
Giunti all’arrivo, saliamo sul “podio” con la moto per la foto di rito e, una volta parcheggiati e dopo esserci complimentati tra noi e con gli altri partecipanti, recuperiamo il diploma che viene stampato automaticamente con i checkpoint marcati e fornendo i dati per ricevere via mail le foto scattate dai fotografi durante la giornata.
Ci permettiamo una bevuta di festeggiamento che si porta con sé l’arrivo della notte… e l’arrivo degli ultimi partecipanti fino alle 23.
L’organizzazione è stata incredibile: il risultato del lavoro di giorni e settimane di decine di persone ben orchestrate dal direttore Jordi Esteve Oro hanno consentito di far filare tutto liscio come l’olio. Una giornata da centinaia di km, molte ore di moto e 1200 persone… con, purtroppo, un solo incidente non grave in off-road di un partecipante caduto per una distrazione.
Per quanto mi riguarda, un successo. A partire dall’avere, passatemi il termine, le “palle” di mettere in piedi un evento del genere in un momento tanto delicato dove tutto può cambiare da un giorno all’altro senza il rispetto per l’aspetto umano, ed economico, di chi ha speso tante energie per creare un evento vincente.
Per concludere con qualche numero:
- Modalità On Road Pro: 668km e 548 partecipanti,
- Modalità On Road Rookie: 548km e 194 partecipanti,
- Modalità Off Road: 330km e 339 partecipanti,
- Motocicliste donne: 26,
- Accompagnanti in moto: 49 per l’On Road e 1 per l’Off Road (temerario).
Certamente replicherò l’anno prossimo, cercando di partire prima, per tornare a sfidar me stesso e completare l’intero percorso… Vi invito inoltre a farci un pensiero e nel caso a contattarmi: sarebbe bello fare un team italiano e portare il tricolore sui Pirenei! Penserò in prima persona a organizzarvi il tutto!
Alla prossima…! Gas!
Testo e foto: Andrea “Fast” Scaramuzza