Partiamo dal presentare ai pochi che ancora non la conoscessero, cosa è la 1000 Sassi. Un evento di moto turismo adventuring su sterrate belle e panoramiche. Un basso grado di difficoltà e quindi affrontabile senza particolare impegno anche da neofiti di offroad. Un aspetto non di poco conto. Eventi disseminati per il territorio italiano ne vengono organizzati molti, ma spesso richiedono già una buona esperienza di guida in fuoristrada.
Giunti alla sua quarta edizione, la manifestazione si sposta dal territorio Toscano, protagonista nelle precedenti edizioni, a quello di Umbria e Lazio facendo base fissa nella città di Orvieto: altra novità dell’edizione 2024, che ha avuto riscontro positivo tra i numerosi partecipanti.
Le tracce a margherita con partenza e arrivo sempre dalla città di Orvieto, offrono la comodità di non doversi preoccupare ogni giorno di impacchettare i bagagli, pur visitando per ogni tappa una zona completamente diversa.
Con quale mezzo partecipare?
Tra le moto moderne sono ammesse moto mono o bicilindriche di peso pari o superiore a 150 kg, con deroga anche a pesi inferiori per tutte le donne partecipanti.
Per le categorie “Moto Vintage” e “Moto Storiche” invece non viene tenuto conto del peso ma solo dell’età, rispettivamente almeno 20 anni per le vintage e 30 per le storiche.
A fine manifestazione saranno premiate le moto della categoria Rally, Vintage e Storiche più belle.
Parlando invece delle modalità di partecipazione, in sede di iscrizione era possibile scegliere tra tre pacchetti differenti:
- 1000 Sassi One Day (1 tappa) circa 200 km
- 1000 Sassi Smart (2 tappe) circa 450 km in totale
- 1000 Sassi Explorer (3 tappe) circa 700 km in totale
Noi siamo esploratori e abbiamo preso parte a tutte e tre le giornate di questa edizione dai grandi numeri, che ha visto già 180 piloti schierarsi allo start della prima giornata. Quasi raddoppiati a 320 piloti con l’aggiunta dei partecipanti Smart, e arrivando a sfiorare i 400 partenti con l’arrivo dei One Day.
Ma vediamo com’è andata la 1000 Sassi 2024!
Inizio in modo anomalo levandomi subito il sassolino di quella che è stata l’unica cosa che mi ha dato qualche grattacapo: i varchi autorizzati per entrare ed uscire dal centro storico di Orvieto.
Come partecipanti alla manifestazione abbiamo il privilegio di accedere al centro storico della città con le nostre moto. Nonostante nel sito fosse stato indicato l’elenco delle strade che potevamo percorrere, poi in loco non è così semplice.
Nel pomeriggio di Giovedì ci troviamo a pascolare tra vicoli e vicoletti per raggiungere la centrale Piazza del Popolo. Veniamo fuorviati da una fettuccia e cartello di divieto di accesso, che consente il passaggio solo ai clienti di un hotel. Anche l’uscita dal centro non è banale e spero che per queste tre giornate non arrivi ad Arrow una “cartolina” ricordo della 1000 Sassi 2024 per il passaggio in zona non consentita.
Una frecciatura con nastri o fettucce colorati avrebbe magari aiutato a non incorrere in errore. Tolto questo aspetto, tutto il resto dell’organizzazione e dei percorsi è stato anche superiore alle mie aspettative.
Qualche giorno prima dell’evento riceviamo via email le tracce delle tre giornate, in modo che con calma possiamo già caricarle da casa e verificare che tutto funzioni correttamente.
Giovedì 23 – Arrivo e registrazioni
In arrivo ad Orvieto, quale onore essere aiutata nelle operazioni di scarico moto proprio dai Signori MBE Francesco Agnoletto e Thomas Marasco.
Il pomeriggio è quasi interamente dedicato alle fasi di registrazione/accreditamento. A seguire si tiene il briefing per tutte le informazioni relative ai percorsi di tutte e tre le giornate, comprensive di dettagli relativi alla tipologia di terreno o eventuali difficoltà che si potrebbero incontrare, soprattutto per chi magari intende percorrere le varianti mono.
La giornata si corona con l’ottima cena servita nella grande sala del Palazzo del Capitano del Popolo, che ci vede ospiti nelle sue stanze anche per le operazioni di accreditamento e briefing. Abbiamo praticamente colonizzato uno dei palazzi storici più importanti della città.
Alla cena possiamo gustare ottimi prodotti tipici del territorio, sia con l’antipasto servito a buffet che per la prima e seconda portata servita direttamente al tavolo in abbondanti porzioni. Direi coccolati fin dal primo momento. La serata scorre piacevolmente, facendo nuove conoscenze tra gli altri partecipanti con cui ho condiviso il tavolo.
Venerdì 24 maggio – al via la 1000 Sassi 2024 Explorer!
La partenza del primo pilota è prevista già per le 7.30. Io che parto con la tabella numero 175, sono un po’ più nelle retrovie il che mi concede una sveglia un po’ più comoda, ma certamente un minor vantaggio nell’anticipare i gruppi per fare le riprese video.
In questa prima giornata ne approfitto per riprendere confidenza con la nostra Yamaha Ténéré 700 Arrow, che non rivedo dal precedente evento ad inizio aprile. Pura coincidenza, i miei compagni di partenza sono proprio i ragazzi conosciuti al tavolo ieri sera e che questa mattina ritrovo davanti alla mia moto attratti dal particolare scarico Arrow Dakar Replica.
Emanuele ha un bel gas con la sua Ducati Desert X, mentre Paolo in sella ad una Yamaha 660 ha iniziato non da molto ad approcciarsi all’offroad, anche se se la cava egregiamente. Io faccio un po’ da cuscinetto e congiunzione tra i due. Alla comitiva si aggiunge anche Giorgio con una Honda CRF 300.
Per questa prima tappa ci attendono circa 240 chilometri. Un anello completamente sviluppato in territorio umbro, ci porta fino alle rive del Lago Trasimeno, luogo predisposto per la pausa ristoro inclusa nel pacchetto di iscrizione.
Volevamo provare ad affrontare la variante mono prevista prima del ristoro ma, un po’ perché eravamo abbastanza indietro con i tempi, un po’ perché già i nostri stomaci brontolavano per la fame, quasi all’unanimità abdichiamo in favore della traccia soft procedendo spediti verso il pranzo. Fritti misti e gustosi tranci di focaccia farcita. Il pericolo è quello di arenarci qui satolli e non ripartire, ma siamo bravi e ci diamo un contegno.
Ci rimettiamo in marcia caricando la seconda traccia di giornata dedicata al ritorno. Fortunatamente abbiamo tutti ancora abbondante autonomia di carburante, poiché ci fanno cenno che il distributore segnalato nel briefing scritto è fuori uso. La parte di trasferimento in asfalto dopo il pranzo mi ha un po’ assopito. Poi è arrivato un pezzetto più “croccante”, come si usa dire in gergo, a destarmi e far brillare i nostri spiriti da fuoristradisti.
La salita è abbastanza ripida e il fondo più impegnativo con pietre smosse un po’ più grosse. La affronto di slancio in quarta marcia, sperando che niente e nessuno mi si pari davanti a farmi rallentare, o da qui non riparto più. Arrivati al culmine ci fermiamo a riprendere fiato e a calmare l’adrenalina che nella goduria del momento ci ha stampato dei gran sorrisi in faccia. Davvero una bella sveglia!
Dopo questa salita più impegnativa abbiamo in premio una bellissima veduta panoramica sul lago Trasimeno dalla città di Panicale. Qui la sosta foto è d’obbligo. Continua l’alternanza asfalto e fuoristrada dell’itinerario, che srotolandosi verso sud ci riporta al centro di Orvieto, attraversando Città della Pieve, Montegabbione, Ficulle. Forse non sarà stata la tappa “selvaggia” quasi niente asfalto come avevo letto nel briefing (circa 70% off 30% on), ma vi assicuro che la giornata è stata davvero bella e mai noiosa o banale.
Un ottimo antipasto per questa tre giorni Explorer.
Sabato 25 Maggio – Lascia o raddoppia? Raddoppia!
Quasi un raddoppio preciso. Da 180 partecipanti della prima giornata arriviamo a quota 320 piloti con gli iscritti al programma “SMART” di due giornate. Anche stamani come ieri una fitta coltre di nebbia è adagiata su Orvieto. Solitamente questo è sintomo che poi avremo una bella giornata di sole. Lo start è programmato per le 8.00 e sono già in postazione per riprendere i primi partenti. Riesco a partire anche io un po’ più avanti, purtroppo perdendo la compagnia dei miei nuovi amici, ma conto che ci incontreremo comunque ai ristori o a fine tappa per un aperitivo.
Dopo un breve tratto di asfalto troviamo il primo sterrato di giornata. Un nastro di strada bianca con panorama a 360 gradi. Troppo bello! Mi fermo a fare qualche foto e riprese dei passaggi degli altri partecipanti. La parola d’ordine della mattina è “panorami”! Tanti, bellissimi! Percorrere queste strade in mezzo alla natura con la propria moto, dà un senso di pace e di libertà incredibile! Soprattutto in eventi come questo in cui non si corre dietro ad un cronometro.
Poco prima della sosta ristoro prevista, mi fermo ad assistere alla riparazione di una leva del cambio che un partecipante ha storto cadendo. Anche in queste situazioni, che potremmo definire sfortunate, lo spirito di condivisione e aiuto fa passare un inconveniente quasi con ilarità, tra battute e sfottò. Sempre che nessuno si sia fatto male ovviamente. Ecco, la cosa bella di questi eventi è che se anche parti da solo senza conoscere nessuno, ben presto avrai dei compagni di viaggio e comunque sempre qualcuno disposto ad aiutarti, e con molta probabilità ti porterai a casa nuove conoscenze che rimarranno nel tempo. Conoscenza di persone con una passione comune.
Il nostro arrivo al ristoro era previsto in maniera più frazionata, ma al ristorante “Da Ciccio a La Capannaccia” in località Acquapendente, si sono visti arrivare tutti insieme il doppio dei piloti previsti. Questo chiaramente ha creato qualche rallentamento, ma devo dire che l’attesa è valsa la pena per la buonissima tagliatella tirata a mano con ragù bianco.
Il cielo si fa un po’ più cupo e in un tratto di trasferimento trovo asfalto vistosamente bagnato. Le nostre Metzeler Karoo 4 non mi mettono mai in difficoltà e sento la moto stabile come su asciutto. Fortunatamente è stato solo un frangente e ben presto ritroviamo il sole.
Per arrivare al lago di Bolsena percorriamo diversi tratti della Via Francigena, sempre rallentando e rispettando gli escursionisti che incontriamo nel percorso. Un punto leggermente più tecnico per la bicilindrica mi mette un po’ in apprensione. Soprattutto perché in questo momento non ho nessuno con me che mi aiuti in caso di caduta, ma affrontandolo con calma e cautela passa senza problemi. I panorami sul Lago di Bolsena dall’alto sono da cartolina, purtroppo le foto non rendono mai giustizia a quello che l’occhio vede. In arrivo al lago non posso trattenermi dallo zompettare con gli stivali sulla riva sabbiosa; estremamente felice, serena, appagata da quanto visto fino ad ora.
La traccia di oggi è stata così bella per me che a fine tappa ero quasi dispiaciuta che fosse terminata.
Dico quasi perché comunque 235 chilometri con una percentuale di offroad dell’80% e con una moto da 200 kg si fanno sentire e anche un po’ di riposo è gradito. Arrivo in Piazza del Popolo e clima di festa tra le chiacchiere con gli altri piloti davanti ad un aperitivo. Anche questa seconda bellissima giornata è giunta al termine.
Domenica 26 maggio – All Inn
Oggi presenti tutte le tipologie di iscritti alla 1000 Sassi 2024: Explorer, Smart e One Day, raggiungiamo quasi quota 400 partecipanti. Si preannuncia una bella giornata, con un cielo già azzurrissimo e sgombro di nuvole già dalla mattina. Suggestiva la partenza al cospetto di una delle meraviglie d’Italia: Il Duomo della città di Orvieto. Un privilegio non di poco conto!
Questa mattina mi sento euforica. In un rettilineo dove posso farlo in sicurezza, spalanco il gas per sentire il sound dello scarico Arrow Dakar Replica. Non si fa, mi piace da impazzire!
Per la prima parte di traccia ci muoviamo serpeggiando nei dintorni del lago di Corbara, e già le prime sterrate e panorami stupendi ci danno il buongiorno. Rispetto alle due giornate precedenti oggi ci spostiamo più in direzione sud rispetto ad Orvieto, attraversando le zone di alto Lazio e Tuscia, e raggiungendo la prevista sosta ristoro nella splendida cornice di Vitorchiano.
Qui lasciamo le nostre moto in un piazzale e ci addentriamo nelle mura della città fino a raggiungere il cortile a noi riservato. Parlandone al tavolino con gli altri motociclisti, abbiamo tutti molto apprezzato questa tappa “obbligata” all’interno della città. Borghi ne attraversiamo tanti durante il tour ma, un po’ a battuta un po’ sul serio, diciamo tra noi scherzando che se non ci avessero messo appositamente il ristoro all’interno di Vitorchiano, probabilmente non avremmo mai varcato l’arco di accesso alle mura.
Ad ognuno viene fornito un vassoio con un panino con la porchetta, fiori fritti ripieni, supplì, dolce e acqua. Ho evitato il dolce ma tutto il resto l’ho divorato, troppo buono per andare sprecato. Dopo aver gozzovigliato, riso e scherzato con gli altri partecipanti è il momento di tornare in sella.
Un bel tratto di sottobosco guidato, il cartello che avvisa della presenza del fotografo e tutta la concentrazione che si focalizza per evitare di essere immortalata mentre cado nel guado. Tutto fila liscio, il guado era semplice, ma qualcuno è stato un po ‘più sfortunato.
Con altri due ragazzi mi fermo a soccorrere un ragazzo caduto, tiriamo via la moto e io chiamo il numero di emergenza comunicato nel briefing. Comunico il numero tabella del pilota infortunato e il mio. Grazie al nostro tracciamento attivo con la piattaforma Whip Live ci individuano subito e vedono che siamo vicini. Inoltro anche la posizione esatta tramite whatsapp e attendo insieme ai ragazzi l’arrivo dei soccorsi. Giovanni, il ragazzo infortunato, si prende in giro da solo per la caduta e accenna un sorriso anche se dolente, ma almeno non lascia pensare a niente di preoccupante.
In circa cinque minuti ci raggiunge il medico in moto e non molto dopo arriva anche la Jeep ambulanza 4×4. Qui si vede l’importanza di un evento organizzato con tutti i crismi. Quando si pensa al costo di iscrizione degli eventi dobbiamo pensare anche a questo aspetto, oltre a tutta l’organizzazione e servizi offerti. Perché avere le spalle coperte da un servizio di soccorso così efficiente è una cosa davvero da non sottovalutare, se non uno degli aspetti più importanti. A questo punto Giovanni è in ottime mani e posso ripartire, il mio compito è concluso.
Con la forte illuminazione del sole di oggi, orfani del nostro WLP, faccio davvero fatica a leggere la traccia dallo schermo del mio cellulare e questo mi porta a fare qualche piccolo errore di navigazione che mi fa perdere un po’ di tempo. Anche oggi ci hanno riservato un tratto bello croccante, 1000 Sassi 2024 a grana grossa dico io, forse il più tecnico delle tre giornate. Moto ferme a destra e a sinistra e la Ténéré che invece mi porta su agile.
Due partecipanti mi raggiungono e mi fermano. Che ho combinato? Probabilmente quando ho soccorso Giovanni non ho richiuso bene le zip della borsa posteriore SW-MOTECH e ho seminato di tutto come pollicino: giacca, guanti di scorta e altri oggetti. Ritroverò tutto a fine tappa grazie ai ragazzi che hanno raccolto le mie “briciole”. Purtroppo rimane smarrito il kit di adrenalina per la mia allergia a vespe e calabroni, per cui posso solo sperare che il destino non mi beffi proprio adesso.
Torna ad affacciarsi nei panorami dall’alto il Lago di Corbara, ci stiamo avvicinando alla fine del tour. Affrontiamo un bel tratto di sinuoso e panoramico asfalto guidato, poi l’ultima sterrata che è una chicca finale e ci porta proprio alle porte della città di Orvieto. L’arrivo predisposto è in Piazza del Duomo. Provo un attimo di smarrimento vedendo che non c’è nessuna moto, non sarò mica ultima?! Alle transenne il ragazzo dell’organizzazione mi si avvicina e mi spiega. Mi rincuoro, non sono l’ultima ma Piazza Duomo è solo un arrivo in transito, mentre poi a Piazza del Popolo ci aspetta il pranzo a buffet e la nostra medaglia di partecipazione.
Sono state tre incredibili giornate di tour in moto, fatte di paesaggi e panorami stupendi, belle strade asfaltate e piste sterrate, percorsi divertenti e appaganti, e nuove interessanti conoscenze.
A tutto questo si aggiunge per me una emozione in più. Nel 2021 infatti, anno della prima edizione della 1000 Sassi “Pionieri della 1000 Sassi”, avevo da pochissimi mesi iniziato a fare offroad e la One Day da Massa Marittima a Figline Valdarno, fu il mio primissimo evento Adventuring, se non quasi la prima esperienza in fuoristrada. Impossibile per me slegare questa emozione dalla partecipazione alla 1000 Sassi 2024 Explorer.
Ringrazio quindi Discovery Endual per avermi dato questa bellissima opportunità.
Complimenti vivissimi a Daniele Alessandrini patron e organizzatore della 1000 Sassi, a Luca Viola per l’ottimo lavoro svolto con la tracciatura dei percorsi, all’instancabile e carinissima Mihaela Maciuca, tester di tracce, aiuto organizzatrice e addetta agli accrediti alle registrazioni, e un ringraziamento finale a tutta la macchina organizzativa di staff e aiuto organizzatori che hanno fatto sì che tutto funzionasse alla perfezione.
Alla prossima avventura dalla vostra apprendista (Maxi)Endurista,
Testo: Elisa Gallorini
Foto: Fotografica Sestriere
Partner: Arrow / Sw-Motech / WLPcom / 4K Parti Speciali / Metzeler / Clover / 7Solid
4 risposte
Bellissimo articolo e contributo video eccezionale, sembra di essere lì con te Elisa, la tua spontaneità e allegria fa dire a me… è già finito, articolo e video? Complimenti e aspetto il prossimo servizio.
Grazie di cuore per il bellissimo feedback! Fa davvero piacere 🥰
Brava Elisa, bell’ articolo. Avanti cosi’!!!
Effettivamente e’ stato proprio un beel’ evento, organizzato molto bene. La traccia del secondo giorno e’ stata fantastica. Mando il link dell’ articolo ad Emanuele e a Paolo.
Ci rivediamo
Ciao Giorgio! Un piacere aver condiviso una delle giornate. Sono d’accordo con te, tutte belle, ma la traccia del sabato era veramente super! Alla prossima 😉