È veramente la moto per tutti?
Ci siamo più volte posti questa domanda; BETA Xtrainer è veramente la “moto a tutto tondo” oppure è solo una questione di marketing?
La disciplina dell’enduro ha molte declinazioni e trovare la moto che calzi a pennello per ogni situazione è complicato.
Basti pensare quanto il setting usato per una gara di enduro possa scostarsi da quello di un Motorally, ancor più accentuato è il divario per chi pratica l’estremo. Insomma, una moto con cui affronti percorsi veloci anche da sesta marcia non può essere configurata come una che la porti su pietraie da prima e seconda.
C’è poi un mondo a parte che è quello degli amatori, coloro che usano la moto ogni tanto, se va bene ogni fine settimana per fare il giretto intorno casa o per le scorribande con amici. In queste situazioni è facile ritrovarsi a faticare molto per tenere il passo del gruppo laddove il giro sia meno scorrevole o preveda pietraie impegnative. In questa occasione sicuramente avere una moto leggera, maneggevole e più bassa, che consenta più facilmente di toccare con i piedi a terra, è indubbiamente di grandissimo aiuto.
È altresì vero che il mercato offre varie soluzioni: 2 e 4 tempi, valvole di scarico regolabili per addolcire l’erogazione del motore, sospensioni sempre più sofisticate e pluriregolabili, la possibilità di scegliere una vasta dentatura tra corone e pignoni, pneumatici di differenti mescole, volani appesantiti e tanto altro ancora!
Quindi, come districarsi in questa giungla di variabili?
Continuate a leggere per scoprire le impressioni che i nostri due tester Elisa e Pietro si sono fatti sulla eXtraordinarietà della BETA Xtrainer!
Mentre se volete leggere la prova completa della BETA Xtrainer 2023 cliccate qui, a parte grafiche e l’introduzione della chiave elettronica, la moto resta simile al modello dello scorso anno!
– Elisa Gallorini, usa la Beta Xtrainer per correre nel campionato Italiano Motorally e in varie gare di enduro:
Che dire.. Dopo questa prova continuo ad essere convinta che questa moto sia un gioiello di casa Beta. Una moto che per sua conformazione non ha eguali nel mercato delle enduro.
Di questa piccola grande moto se ne fa un gran parlare. Da chi ce l’ha e non se ne separerebbe mai se non per passare al modello successivo, a chi non fa che criticarla, spesso senza nemmeno averla provata.
È innegabile che nel veloce pecchi in stabilità, non raccontiamo cose che si discostano dalla realtà solo per dovere di stampa. Ma basta un esame veloce per capire i tanti aspetti positivi di questa Xtraordinaria Xtrainer.
Chi segue la moto da anni conosce il carattere docile dell’erogazione di questo motore 300. Un due tempi che non mette mai in difficoltà, ma che è sempre pronto all’occorrenza per superare qualsiasi ostacolo.
Peso e altezza sella contenuti la rendono una moto agile, adatta a tutti. Dal pilota più esperto che vuole una moto più “facile”, alle ragazze che sicuramente giovano di una moto più bassa, leggera e con un telaio più contenuto, al principiante che si troverà agevolato dalla trazione del motore, alla persona un po’ in là con gli anni che ancora si diverte a praticare enduro e con Xtrainer fatica meno.
Prendiamo in esame la casistica dell’endurista con esperienza che vuol godere dell’agilità di Xtrainer alternando percorsi tecnici a percorsi più veloci e scorrevoli senza perdere stabilità.
Bene, in questo caso esiste già un kit completo di sospensioni per l’avantreno, sviluppato dal reparto corse Betamotor specificatamente per Xtrainer. Il kit comprende forcelle ZF da 48 a cartuccia chiusa, piastre di sterzo, perno ruota, distanziali, protezione steli e tutto il necessario per il montaggio. Il costo finale della moto, con l’aggiunta di questo upgrade, rimane comunque molto contenuto rispetto alle altre moto di settore, per una moto godibile al 100%.
Per un pilota molto alto e con notevole presenza fisica, la moto potrebbe invece rimanere un po’ piccola. In quel caso dovremmo agire cambiando la molla per un peso superiore, forcelle, risers al manubrio, magari una sella più alta e pedane ribassate per aiutare le geometrie di guida nella triangolazione pedane, manubrio, sella. Infatti, nonostante non cambi la luce a terra rispetto alla sorella 300RR, Xtrainer ha un telaio che la rende più contenuta sia in lunghezza che in altezza. Come piace a me definirla, una moto da enduro taglia S.
Ma parliamo della novità assoluta di questa My24: la chiave elettronica.
L’argomento è spinoso e vedremo se il tempo e gli utilizzatori daranno ragione a questo nuovo brevetto Beta.
Sicuramente valido per un utilizzo antifurto. Se durante un giro dovessimo fermarci e allontanarci dalla moto, basta portare via la chiave elettronica con il braccialetto e nessuno potrà accendere il motore in nostra assenza.
Con questo sistema Xtrainer potrebbe anche diventare una moto di riferimento per chi ha una scuola enduro e organizza corsi per principianti.
Indossato il braccialetto al polso sinistro, in caso di caduta del pilota la chiave si stacca e la moto va a spegnersi, abbattendo così i rischi per il pilota e per la moto stessa.
Una distinzione va invece fatta a mio parere nelle normali uscite di enduro per chi ha già pratica nella guida. Può capitare infatti di staccare per un attimo la mano dal manubrio per diversi motivi, che sia per raggiungere il camelback o sistemarsi velocemente la maschera.
Peggio ancora potrebbe capitare che un ramo possa impattare sulla chiave e staccarla mentre siamo in marcia (è attaccata con tre calamite). Ecco in questa casistica il pensiero che la moto possa andare a spegnersi mentre affronto una mulattiera in salita perché si è staccata la chiave, lo trovo a mio avviso poco sicuro e rassicurante.
“Come per ogni innovazione va però provata nel tempo per poter dare un giudizio più approfondito.”
Abbiamo inoltre notato che dopo qualche minuto di inattività della moto, è necessario disinserire la chiave e inserirla nuovamente per poter accendere il motore. Ma questo sia un difetto o cosa voluta, non siamo riusciti a stabilirlo.
Se posso portare la mia personale esperienza, posso dire che sono una fedele utilizzatrice di Xtrainer da due anni e che insieme abbiamo partecipato a diverse gare del Campionato Italiano Motorally e ad alcune competizioni Enduro. Inizialmente in conformazione di serie e poi con il tempo personalizzandola secondo le mie esigenze di gara. Ad oggi, anche avendo provato altri modelli anche di altre case, torno sempre volentieri alla mia Xtrainer. Devo riconoscere, senza volermi per forza sminuire troppo, che il motore di Xtrainer mi è di notevole aiuto soprattutto nei passaggi più tecnici in salita. Quello che mi sento di suggerire è semplicemente di salire in sella e provarla.
Alla fine di questa giornata di test l’unico aspetto negativo è che, purtroppo per me, anche quest’anno Beta ha rivoluto indietro la moto dopo la prova.
Un saluto dalla vostra Apprendista Endurista
- Pietro Bartolomei motociclista di vecchia data con esperienza in tutte le discipline dell’enduro.
Nel mondo moto non sono mai stato uno scettico, mi è sempre piaciuto esplorare, provare, sperimentare e anche nel caso della BETA Xtrainer non sono stato da meno. Prima di farmene un parere sono voluto salirci in sella ed usarla per un pò di tempo.
Conosco molto bene il motore da 300 cc di derivazione RR con cui è equipaggiata la XT e con questo scarico tende a murare molto velocemente quando si tira la marcia, per sfruttare l’allungo è meglio cambiare prima di far salire troppo i giri del motore sfruttando l’enorme potenziale di elasticità in ripresa.
La forcella Ø 43 e il mono risultano essere molto morbidi e con poco sostegno, ma in realtà ho potuto goderne i benefici nei terreni lenti e “trialistici” dove mi sono cimentato; ottima trazione e semplicità nel comprimere la moto prima dell’ostacolo, direzionalità e costante aderenza al suolo.
Sicuramente a determinare questa facilità di guida, influiscono anche il telaio perimetrale di derivazione trial e le gomme con mescola morbida.
Un’altezza sella 2 cm inferiore alla media delle specialistiche può essere di grande aiuto in situazioni di precario equilibrio, ma possono anche fare tanta differenza per chi guida solitamente seduto o per chi inizia a cimentarsi con l’offroad.
Stessa cosa per il peso contenuto in meno di 100 kg che facilita non poco gli spostamenti e agevola il pilota meno smaliziato alle prese con terreni impegnativi.
Assolutamente non trascurabile il fatto che dopo una giornata di utilizzo, tutti i benefici elencati sopra hanno un impatto positivo sul nostro minor affaticamento, che si traduce in maggior sicurezza, meno stress e più divertimento, ma soprattutto talvolta può essere indispensabile per riuscire a superare una salita o un ostacolo senza imprecare.
A tutta questa semplicità di guida, ho però trovato un limite quando mi sono trovato di fronte al salto di un fossato di circa un metro e mezzo tra argine e argine. Una situazione che normalmente affronterei con una specialistica, ma che non mi sono sentito di affrontare con Xtrainer. Il timore che nell’atterraggio le sospensioni potessero andare a pacco, con la conseguenza di venir catapultato in avanti, mi ha fatto desistere.
In conformazione di serie non la vedo troppo adatta per un utilizzo in una gara di enduro o motorally, piuttosto seguirei il consiglio di Elisa e andrei ad adottare il kit che permette l’installazione di forcelle Ø 48 con relative piastre; prassi per altro molto diffusa nel mondo racing quella di sostituire sospensioni con altre più performanti, e quindi non considerabile come difetto della moto.
A vantaggio di Xtrainer c’è un prezzo di acquisto notevolmente più contenuto rispetto alle specialistiche, lasciando un buon margine economico per cucirsela addosso con accessori che possono esaltare le qualità della moto e al tempo stesso renderla più consona al proprio stile di guida.
Nella premessa abbiamo evidenziato le tante variabili che vanno ad intrecciarsi con il piacere di fare enduro e sicuramente questa non è la moto che permette performances al top a 360 gradi, ma è indubbiamente un’alternativa valida in molteplici situazioni.
Arrivato ad un’età in cui ho abbandonato velleità di classifica, potrebbe essere una saggia soluzione per divertirsi e mantenere alto il livello delle “prestazioni domenicali”.
Enduristi da tavola, siete avvisati!!
Testo e tester: Elisa Gallorini – Pietro Bartolomei
Foto: Nicola Matteucci
Abbigliamento Elisa: Completo RAVEN Rival – Casco RAVEN Airborne – Stivali RAVEN Champion – Maschera RAVEN Sniper Crew
Abbigliamento Pietro: Completo ALPINESTARS Fluid Agent – Casco SM5 Action – Stivali Tech 7 – Maschera ARIETE 8K
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