Trofeo HUSQVARNA 2023 – San Marino

Questa è una di quelle opportunità che da grande appassionata della disciplina fuoristradistica, non si può proprio farsi scappare.

Hai impegni per il 18 giugno?

Così è iniziata tutta l’avventura, anche se al momento di quel messaggio era ancora tutto da concretizzare.
Fortunatamente ero già seduta quando è arrivata la conferma dell’iscrizione alla tappa di San Marino, oltre alla presenza di una Husqvarna FE 250 HERITAGE 2023 nuova fiammante, messa gentilmente a disposizione per l’occasione da Husqvarna Italia.

Un misto di timore per le poche gare di enduro del mio “palmares” (una mano basta e avanza per contarle), ma anche tanta emozione di poter raccontare in prima persona la mia grande passione, partecipando a uno dei più rinomati eventi in calendario enduro: il Trofeo Enduro KTM/HUSQVARNA/GASGAS!

A poco più di un mese dalla conferma è giunto il momento di mettersi in gioco, la moto mi attende già in quel di San Marino e a me non rimane che allestire la mia casetta di lamiera su ruote e partire.

Non sto più nella pelle e il venerdì pomeriggio sono già in loco a visionare quella che solitamente è la prova che più temo, l’Enduro Test! Un inizio in forte discesa fino ad arrivare al fiume a valle, una serpentina di curve strette, fango, il guado, poi di nuovo fango, pietraia insidiosa a salire, fango, altro ruscelletto, fango, ultimo strappo a salire, chicane di rallentamento finale e arrivo.

Promette molto bene (ironia)!

Percorsa avanti e indietro la prova speciale, breve ma stancante per le forti pendenze e il caldo, decido di lasciarmi la visione dei due Cross Test per l’indomani mattina presto.

Sabato mattina ore 7.15 sono già all’attacco del Cross Test 2 e inizio la camminata per visionare il percorso

La giornata si prospetta già caldissima di prima mattina! Memorizzare ogni curva è per me impossibile, è roba da professionisti, ma mi concentro su particolari che per la mia preparazione potrebbero crearmi qualche difficoltà.

Anche questa prova si prospetta bella impegnativa con tanti saliscendi e forti contropendenze, zone viscide e argillose che si segneranno molto al passaggio di tanti piloti.

Di strada per andare al paddock, posizionato al Multieventi Sport Domus, mi fermo a visionare anche l’ultima prova, in realtà la prima che affronteremo in gara. Un Cross Test che interseca la pista di Cross Baldasserona e ne percorre in parte alcuni tratti. Anche qui alcune zone fangose ci sono, ma per la maggiore il terreno è duro, segnato dai canali e un po’ più scivoloso nei punti secchi, con una serpentina di rallentamento finale nel piazzale in asfalto.

Visionate tutte le prove è il momento di conoscere la mia compagna di avventure e in arrivo al paddock mi metto subito in cerca di Diego. La “mia” Husky è già lì pronta ad aspettarmi. Bella, nuovissima!

Che emozione, una moto nuova tutta per me! Per sicurezza mi faccio dare anche le leve di scorta, perché sai, quelle son le prime a rompersi quando involontariamente ci si parcheggia in orizzontale. In questo caso per Husqvarna è proprio il caso di dire “datemi UNA leva e vi solleverò il mondo (cit.)”, poiché la leva è di un solo tipo e si adatta sia al freno anteriore che alla frizione.

Passiamo adesso a quelli che sono gli adempimenti pregara

La fila per le verifiche amministrative è divisa per marchio, KTM con il maggior numero di piloti iscritti (192) da un lato, Husqvarna (97) e GasGas (65) insieme dall’altro. Qui vengono controllati iscrizione, documenti del pilota, consegnate le tabelle con il proprio numero gara e il foglio di riepilogo dati da consegnare alle verifiche tecniche.

Ultimo step di questo passaggio il ritiro del transponder da montare sulla moto, che serve a rilevare i tempi delle speciali.
Montato il transponder e applicate le tabelle passiamo alle verifiche tecniche, dove vengono controllate tutte le sicurezze della moto, il libretto di circolazione e la corrispondenza del numero di telaio del motociclo.

Adesso è tutto pronto per partecipare!

Nel pomeriggio si terrà un prologo che è una novità assoluta al trofeo. Alle ore 16.00 adunata per tutti gli oltre trecento piloti al Crossdromo della Baldasserona, dove per ranking inverso dal più alto al più basso, i piloti partiranno in batterie da quaranta l’una.

Un primo giro di ricognizione e poi PARTENZA DAL CANCELLETTO come in una vera manche di cross!! L’adrenalina è alle stelle, giù il cancelletto e si parte! Questo è il mio primo vero momento di guida insieme alla Husky e cerco di prenderci confidenza più che posso. Devo dire che per quanto fosse una situazione in tutto e per tutto “aliena” per me, mi sono comunque divertita tantissimo.

Dopo il prologo si torna al paddock. Ultime sistemazioni, pieno di benzina, olio alla catena, un rapido pit-stop per me allo stand di WP-Suspension per cercare di abbassare un po’ la moto e, rigorosamente muniti di tappetino, si portano i mezzi in parco chiuso.

La competizione si fa già sentire e con le amiche Lisa e Michela, appena lasciate le nostre moto, ingaggiamo una sfida con una manche secca di scatto dai cento metri (va beh facciamo cinquanta) nella pista all’interno dello stadio adibito a parco chiuso.

GOOOOOOOOD MORNING SAN MARINO!

Il giorno della gara è arrivato! In base all’ordine di partenza veniamo chiamati per numero di tabella per entrare in parco chiuso a ritirare i nostri mezzi. Cinque minuti per raggiungere la moto, attaccare la tabella tempi dei controlli orari da rispettare, arrotolare il tappeto da riportare fuori, casco, guanti e via verso l’arco di partenza.

Nel briefing andato On-Line nella pagina di SoloEnduro si parlava di buche a cui prestare attenzione nel tratto di trasferimento verso il primo Cross Test e di un percorso tecnico in percorrenza verso il secondo Cross Test.

Ben presto mi rendo conto che la gara sarà ben più impegnativa di quanto mi aspettassi, specialmente l’Enduro Test, con una pietraia viscida in salita molto insidiosa e tratti di trasferimento per me veramente impegnativi. Fortunatamente i tratti di asfalto, considerati una pecca per alcuni piloti, sono vitali per me per recuperare le forze tra una “centrifuga” e l’altra.

Percorso la prima parte di trasferimento e i due Cross Test, al primo controllo orario arrivo con poco meno di dieci minuti di anticipo, ma già fisicamente devastata e profondamente dubbiosa di riuscire a terminare la gara.

Un ultimo tratto di single track in discesa a mettermi in difficoltà che percorro a motore spento, e poi inizia la lotta anche contro il tempo. Riconosco la strada percorsa ieri per visionare le prove quindi so che sono vicina al paddock, ma una deviazione di percorso dopo l’altra e il paddock non arriva mai.

Inizio spasmodicamente a guardare l’orologio fissato nel manubrio. Dai, dovrebbero comunque rimanermi circa venti minuti per l’assistenza. Poi diventano quindici e il paddock ancora non si vede, dieci minuti, cinque… QUATTRO!

Arrivo finalmente al mio furgoncino attanagliata dall’ansia del ritardo. Al volo, chiave, tanica, imbuto… non c’è tempo neanche per respirare. L’amica Michela, anche se avversaria in gara, vedendomi agitata si precipita ad aiutarmi per fare rifornimento. A lei che ha più tempo di me abbandono tanica, chiavi del furgone e scappo letteralmente verso il controllo orario. Accecata dalla fretta non vedo la postazione in fondo alla strada e vado a cercare il CO in zona partenza della mattina. Mi sono fregata da sola con questa svista, arrivando alla postazione di controllo in ritardo e prendendo così un minuto di penalità.

Nel secondo giro guido meglio e abbasso di qualche secondo tutti i tempi delle prove cronometrate. In trasferimento qualche terreno è leggermente migliorato, mentre alcuni tratti sono decisamente peggiorati, come ad esempio il malefico canale fangoso in salita che al primo giro avevo passato, mentre stavolta fallisco miseramente cadendo quasi in cima alla salita.

Al controllo orario arrivo in anticipo di 5 minuti ma devo riportare la penalità guadagnata al CO assistenza, onde evitare di accumulare ulteriori penalità.

Un ultimo sforzo, ormai sono in piena modalità sopravvivenza e determinata a portare fino in fondo la gara.

È incredibile come delle volte saltino fuori delle energie di riserva che non credevi nemmeno di avere, anche se ormai gli addetti a dare lo start delle speciali si sono abituati a vedere la 426 arrivare scuotendo il capo al motto di “non ce la faccio più”.

L’Enduro Test è diventato ancora più insidioso

Il canale di fango dopo il guado si è scavato molto ed è puro sapone. La moto a fatica sale slittando in ogni dove e anche il Traction Control mi dice che i miracoli non li sa fare. Anche la pietraia in salita è peggiorata. Passo meglio la prima parte ma mi guadagno una caduta nella seconda, perdendo diversi secondi per rialzarmi e ripartire.

Almeno questa volta non faccio spegnere la moto nella chicane finale di arrivo, dove al primo giro ho involontariamente fatto da tappo ad almeno due piloti.

Tutti i settori cronometrati sono alle spalle. Ancora un tratto di trasferimento mi divide dal traguardo e so che ancora devo passare il single track in discesa che più mi incute timore, ma alla fine riesco a superarlo con meno difficoltà rispetto al primo giro.

Nell’ultima parte di percorso, in un velocissimo sterrato da motorally contornato qua e là da qualche enorme balla di fieno, mi diverto tantissimo a sfruttare l’ottimo allungo di motore della mia Husky. Un po’ come uno sfogo liberatorio per tutte le fatiche di giornata che fa tornare il sorriso sul mio volto.

Percorso anche l’ultimo trasferimento su asfalto inizio a intravedere il traguardo che si avvicina

Stavolta sono in largo anticipo e mi fermo un attimo per accendere la telecamera e per realizzare che ce l’ho fatta davvero. Voglio riprendere l’arrivo, voglio immortalare l’emozione di questo momento, la felicità di portare a termine una gara in cui mi davo per spacciata ancor prima di finire il primo giro, celebrare la tenacia che mi è venuta in soccorso per stringere i denti arrivare fino in fondo.

Ringrazio Discovery Endual per avermi dato questa opportunità. L’organizzazione del Trofeo per aver accettato la mia partecipazione e Husqvarna Italia per avermi fornito la moto.

Un doveroso plauso va al Motoclub Titano che, nonostante le piogge abbiano picchiato incessantemente fino a pochissimi giorni dalla gara, ha lavorato duramente perché tutto il percorso si svolgesse nel migliore dei modi.

È stata per me un’esperienza bella e distruttiva allo stesso tempo, un’esperienza da cui ho comunque appreso tantissimo. Un podio del tutto inaspettato con un terzo posto nella classifica femminile Husqvarna, mentre raschio invece il fondo di Classifica Assoluta.

Adesso non mi rimane che salutare la Husqvarna 250 4T Heritage 2023, mia fedele compagna in questa avventura e riprendere il viaggio verso casa.

La vostra Apprendista Endurista: Elisa Gallorini
Foto: Lucio Buselli

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