Dicono che il sette sia un numero magico. Di certo la magia l’abbiamo creata, trasformando una vecchia California, tristemente dimenticata su un piazzale, in un gioiello di rara bellezza e curato nei minimi particolari.
La storia risale al 2013 quando ci siamo imbattuti in una Guzzi California abbandonata alle intemperie, trascurata, semi smontata, arrugginita. Da amanti delle belle moto ed estimatori del marchio dell’Aquila, abbiamo deciso di “adottare” quel mezzo dimenticato da tutti con l’intento di dedicargli cure e attenzioni.
E così è andata! Abbiamo ospitato la California nell’officina Rossetti di proprietà dell’amico e “socio d’avventura” Vincenzo (Rossetti) che, insieme con il sottoscritto, (Edoardo Tommassini, n.d.R.) ha dato via al lungo esperimento con l’obiettivo di creare qualcosa di unico e inimitabile.
Il sodalizio è stato innanzitutto battezzato: TR special (acronimo di Tommassini e Rossetti).
Se Brad Pitt sette anni li ha trascorsi in Tibet a ritrovare se stesso, noi sette anni li abbiamo trascorsi in officina, a cercare ispirazione per la realizzazione della moto! Durante lunghe e, purtroppo, sporadiche nottate, le ore passavano anche solo per decidere che direzione prendere o che impronta stilistica donare a una o all’altra parte speciale.
L’inizio è stato ovviamente lo smontaggio completo di tutta la moto. Eliminate le pesanti sovrastrutture malconce e rimaneggiate da uno dei precedenti proprietari, abbiamo dapprima pulito, sabbiato e verniciato tutte le parti del telaio. Il serbatoio, invece, è stato conservato originale: sabbiato e riverniciato con il trasparente, lasciando in vista il bellissimo effetto del metallo nudo, completato da una “goccia” nera opaca al centro, in chiaro stile California.
Ciò che differenzia la nostra special è il cospicuo utilizzo di tante parti artigianali realizzate appositamente per questa moto. Che non è stata assemblata con parti speciali “standard” da catalogo. Alcune aziende “locali” e nostre amiche hanno “confezionato” veri capolavori per noi.
Le officine Grazi di Bettolle (SI), grazie a Tiziano, hanno realizzato (sulla base dei nostri bozzetti in cartone) molte parti in alluminio e con taglio laser. Ne sono scaturite meravigliose realizzazioni personalizzate: fianchetti, stemmi, supporto sella, piastre pedane, ecc.
La GMM di Maurizio Giomi, con sede a Lucignano (AR), ha disegnato e realizzato praticamente tutto l’avantreno della Guzzi.
Ha dapprima disegnato con il CAD le parti, per poi realizzarle “dal pieno” in alluminio, utilizzando macchine a controllo numerico; le piastre sterzo di oltre 5 cm di altezza e personalizzate con il logo Guzzi stilizzato, gli attacchi per dischi freno e pinze per alloggiare un super performante impianto freno Brembo serie oro di derivazione Ducati Monster e un supporto per il parafango anteriore “curvato”. Veri capolavori di artigianato e arte costruttiva.
Il motore era la vera incognita: rimasto per tanto tempo esposto alle intemperie, privo di una candela e con il coperchio dell’alternatore smontato! In più era privo della centralina motore, la grossa Magneti Marelli P8.
Abbiamo tolto il blocco motore dividendolo dalla scatola cambio e cardano. A una prima analisi la frizione è apparsa in ottime condizioni, sintomo di una bassa percorrenza del motore. Ce lo ha confermato lo stato dei cilindri che, una volta smontati e visionati, mostravano ancora le alesature di lavorazione; segno di un chilometraggio davvero limitato.
Viste le condizioni generali, abbiamo deciso di non aprire il blocco, dato che biella e cuscinetti non avevano alcun gioco. Il programma di sabbiatura si è quindi trasformato in una lucidatura a mano lunga, faticosa ed estenuante, che però ha salvaguardato il motore dalla sabbia e, allo stesso tempo, lo ha trasformato da ossidato, sporco ed esteticamente sgradevole in un oggetto da “mostra” per quanto è divenuto bello, con particolari sfumature del metallo donate dallo sfregamento delle spazzole d’acciaio e degli sgrassatori.
Rimontato tutto, abbiamo optato per una coppia di gomme tassellate TCK 80. Una scelta inizialmente considerata azzardata ma che poi si è rivelata il vero tocco di classe della moto, in conseguenza del quale abbiamo adeguato alcuni particolari come manubrio e pedane.
I dettagli
Ci siamo dedicati, quindi, ai tanti particolari nel completamento della moto, sia tecnici che estetici.
I cerchi, per esempio, che sono stati anodizzati in nero opaco, i raggi lucidati uno a uno e poi rimontati. Le sospensioni sono state smontate revisionate e per le posteriori sabbiate e lucidate. È stato riattivato l’originale sistema d’iniezione e abbiamo tolto la scatola filtro in luogo di due bellissime trombette di aspirazione, che danno un tocco “racing” favoloso.
L’impianto elettrico è stato interamente ripassato e semplificato. Ogni vite, dado e rondella è stato sostituta con nuove in acciaio inox; abbiamo fatto realizzare una bellissima sella in pelle bicolore che riprende i cromatismi nero/alluminio di tutta la moto, e abbiamo montato un manubrio cross aperto della Power Action su riser KTM Adventure sapientemente installati sulla piastra superiore, alla quale abbiamo ancorato anche un bellissimo ammortizzatore di sterzo di derivazione racing della Mupo.
Il faro anteriore è di derivazione Ducati Monster dentro al quale è stato installato un kit faro allo xeno.
La cosa più complicata è stata reperire la centralina P8 della quale la moto era sprovvista. Una volta trovata e installata, lasciamo solo immaginare la soddisfazione nel sentire il primo “vagito” del motore dopo già alcuni anni di lavoro; sentirlo “borbottare” e salire di giri è stata la prima vera emozione che in un certo senso ci ha motivato nel proseguire sul progetto che onestamente si stava arenando.
Siamo ripartiti di slancio e dopo varie fasi alterne, siamo arrivati alla fine. La sera del 08 ottobre 2020 abbiamo terminato il passaggio dell’impianto elettrico, abbiamo rimontato il serbatoio, la batteria e abbiamo detto: forse ci siamo!!!
Scesa la moto dal banco, posizionato sul cavalletto laterale, l’abbiamo a lungo osservata, rapiti dalla maestosità delle forme e dalla bellezza delle proporzioni e dei materiali. Abbiamo messo benzina, girata la chiave e starter! Partita al primo colpo! Con il suo battito perfetto e caratteristico di mamma Guzzi, il suono pieno ma non assordante, lo spostamento a sinistra a ogni tocco del gas tipico della coppia di rovesciamento e allora, prima dentro e gasss. I primi metri sono stati un emozione vera. Un misto tra gioia ed incredulità dovuta anche al fatto che il motore girava come un orologio. Quando si dice “buona la prima”!!!
La voglia e la curiosità era tanta e quindi l’indomani, con i favori della luce, abbiamo realmente testato la TR Special #1, subito dopo la revisione regolarmente superata.
Lo stupore è stato tanto, perché la realtà ha superato le migliori aspettative. la TR Special non è il classico “ferro vibrante “ assemblato in garage tra tentativi ed alchimie. Grazie al tocco esperto del nostro Rossetti, meccanico di grande esperienza e capacità, la moto realizzata sembra uscita di fabbrica per quanto perfetti sono risultati gli accoppiamenti, le regolazioni e la messa a punto del motore.
Il feedback
La moto risulta innanzi tutto ben bilanciata.
Merito della granitica ciclistica Guzzi. Le piastre sterzo accoppiate all’ammortizzatore di sterzo e alla regolazione delle sospensioni rendono la TR Special solida ma non “impuntata”. Assorbe bene le asperità e soprattutto regala sicurezza e gusto di guida. Sia sui tornanti asfaltati sia sugli sterrati, dove le TCK 80 rendono appieno.
Punto forte è ovviamente il maestoso V di 90′ di 1.100 cc comandato da centralina P8.
Prontissimo al primo tocco di gas, esplode letteralmente con una coppia da trattore e una linearità di erogazione priva di buchi e incertezze. E, cosa ancor più bella, totalmente priva di vibrazioni, quindi nonostante l’importante cura dimagrante a cui è stata sottoposta, la TR Special dona sensazioni e piacere di guida unici.
Inserisce in curva con molta decisione e sicurezza, la posizione di guida è ottimale, con le pedane perfettamente posizione e ben spaziate rispetto alle leve di cambio e freno. La sella è ben sagomata e abbastanza “solida”, ma non scomoda e il manubrio dritto permette una ottima direzionalità.
Di alto livello le prestazioni del doppio disco Brembo anteriore che, unito alla pompa e alle pinze sempre Brembo serie oro, permettono una frenata decisa ma modulabile. Così come il posteriore che lavora benissimo.
Costruire la TR Special è stato per noi molto più che la realizzazione della moto stessa. È stato un lungo percorso caratterizzato da condivisione, partecipazione e amicizia. In questo lungo arco di tempo in cui molto è cambiato a livello personale e sociale, in quel luogo si è creata una “bolla” temporale all’interno della quale tutto sembra essersi congelato. Fino al fatidico giorno in cui la creatura è scesa dal banco e ha fatto sentire la propria voce.
Non sappiamo esattamente cosa faremo della nostra #1. Se troveremo la persona giusta potremmo decidere di cederla in “adozione”, ma per il momento vogliamo un po’ godercela e un po’ presentarla al pubblico, perché chissà mai che alla #1 possa seguire la #2, #3…
Preparatori: TR Special di Edoardo Tommassini e Vincenzo Rossetti
Testo: Edoardo Tommassini
Foto e video: Andrea Migliorati e Marco Ciofi
Tester: Pietro Bartolomei