Per questa prova ci siamo avvalsi del parere di due tester per avere cosí una panoramica completa di questa moto interamente costruita in Italia. Stili differenti di guida: Mattia Giulietti, con esperienza nell’enduro mondiale, e Edoardo Bigiarini, l’appassionato che ogni fine settimana usa la moto per puro divertimento.
Estetica
Mattia: Mi piace! La parte anteriore è aggressiva, la parte dietro è troppo bianca, manca un po’ di grafica, nel complesso a livello estetico è molto, molto bella. Basterebbe attaccargli dei numeri e sembra essere una moto pronta per una gara. Il telaio in alluminio è la cosa che più risalta, ma anche tanti altri particolari ricavati dal pieno danno il senso di unicità. Lo switch della mappatura è comodo da selezionare, la forcella Kayaba montata su piastre in ergal impreziosisce ancor più l’insieme, come anche il mono-ammortizzatore con lavorazioni estremamente curate.
Edoardo: Esteticamente bellissima, ma se vogliamo essere pignoli, gli adesivi che riproducono le prese d’aria sulle fiancatine sono un po’ una forzatura. Non mi piace nemmeno il porta targa, per il resto è veramente bella. Il telaio di alluminio è un’opera d’arte, cosi come i mozzi ruota ricavati dal pieno che fanno passare in secondo piano tutti gli altri dettagli che impreziosiscono la moto. I convogliatori, così essenziali, sono molto belli, mentre utilizzerei un silenziatore con ergonomia differente, questo sembra un po’ retrò.
Caratteristiche
Mattia: Con la triangolazione sella-pedane-manubrio mi sono trovato subito bene rispetto a KTM/Husqvarna dove devo sempre alzare la sella e abbassare il manubrio per adeguarla alla mia statura. Ottima la soluzione del disco freno posteriore pieno, non troppo aggressivo e modulabile. Il comparto sospensioni è il top, mi sono veramente piaciute. La forcella assorbe bene ogni asperità e anche cosi di serie è tutta un’altra cosa rispetto alla più blasonata concorrenza. Il motore non è più scorbutico come il 125 di qualche anno fa. La coppia sale in maniera regolare e in alto spinge forte, mentre pecca ancora un po’ ai bassi regimi soprattutto se la usassi in una speciale estrema.
Edoardo: La cosa che mi ha subito colpito è la frenata, sempre pronta e ben modulabile, dietro preferirei un po’ più di mordente, non ho capito se dipende dal disco pieno. Non mi aspettavo che il motore andasse così forte, la cilindrata che uso abitualmente è 300 e non sono abituato al 125, non pensavo fosse cosi vigoroso e divertente, anche se sotto gli manca un po’ di spinta. In sella mi sono trovato subito a mio agio, la piega del manubrio è un po’ bassa ma ti permette di caricare bene l’avantreno. Nulla da eccepire sul reparto sospensioni, mai avuto qualcosa di simile di serie nelle moto che ho posseduto.
Come va
Mattia: Cosi com’è la moto è pronta per entrare nel parco chiuso di una gara degli assoluti. Mano mano che giravo, ho acquisito sempre più confidenza e iniziato a spingere veramente forte, senza apportare nessun tipo di regolazione, nemmeno alle sospensioni che ho sentito belle sostenute ma capaci di assorbire egregiamente sassi e buche. Anche il mono sempre pronto ad assecondare il terreno, trasmetteva tanta motricità alla ruota. Motore bello corposo per essere un 125 cc.
Edoardo: Ho sempre avuto moto a 2t, ma questa era la prima volta che guidavo un 125 e devo dire di essermi veramente divertito. La senti piccola tra le gambe ed è tanto maneggevole. Il telaio deltabox in alluminio richiede un po’ di decisione per inserirlo in curva, ma è molto stabile e preciso anche in mezzo alle carrarecce formatesi dal passaggio di altri mezzi. Le sospensioni assorbono tutto senza stancarti le braccia. Nello scorrevole il motore è brillante e sale bene di giri, non è troppo adatto alla mia guida perché richiede di sovente l’uso del cambio, ma ripeto, sono abituato a cilindrate maggiori.
Riassumi la moto con una parola/frase
Mattia: Compatta
Edoardo: Facile e molto divertente
Tester: Mattia Giulietti – Edoardo Bigiarini
Foto: MBfotopress
Scheda tecnica: https://www.tmracing.it/wp-content/uploads/2018/11/SC2T_EN_125_MY19.pdf