Svegliaaaaa c’è Motorplaaaaay!!

L’8/9 luglio in quel di Faenza, per la precisione ad Oriolo dei Fichi, si è svolto il Motorplay edizione Zero.

Impegnata a giugno con gare ogni fine settimana, e non sapendo se avrei potuto prendere parte all’evento, mi sono iscritta un po’ all’ultimo tuffo. Per questo diciamo che non avevo messo in programma di predispormi per un articolo da pubblicare. Tante però sono state le emozioni e il divertimento, che vorrei raccontarvi cosa è stato questo evento attraverso i miei occhi da appassionata, più che da “giornalista”.

Motorplay aveva iniziato a mettere radici subito alla fine della Dakar 2023 a gennaio, dall’unione delle menti dei due Dakariani Tiziano Internò, aka Rally Pov e Jader Giraldi, la nostra Pantera Rosa Zeranta.

Tutto era pronto: espositori, sponsor, partners.. quando un evento catastrofico più unico che raro si è riversato sull’Emilia Romagna, stravolgendo le vite di milioni di persone.

Non entrerò nel merito del disastro, che è comunque stato sotto i nostri occhi ai telegiornali per giorni, se non per dire quanto mi ha emozionato vedere mobilitarsi tante persone, tanti giovani armati di pala e stivali di gomma, per aiutare chiunque avesse bisogno, un po’ come è nello spirito del motociclista. 

E ora che si fa? Si saranno chiesti gli organizzatori.

Si sa che lo spirito di solidarietà vuole scavalcare la disgrazia e richiamare quante più persone possibile a portare allegria in Romagna e quindi, che Motorplay sia!!

Ma non finisce qui, perché oltre che riportare presenze, viene deciso di destinare tutto il ricavato delle iscrizioni in favore dei territori che maggiormente hanno subito i danni della recente catastrofica alluvione!

Il tempo per riportare alla luce lo svolgimento dell’evento è stato veramente limitato. Un tam-tam via social per diffondere quanto più possibile l’iniziativa e anche io, se pur con le mie limitate visibilità, ho cercato di fare del mio meglio per diffondere la notizia.

Nonostante questo poco preavviso, l’evento ha avuto una risonanza incredibile!! Migliaia le persone intervenute da tante parti di Italia, mi viene da pensare che il prossimo anno con più preavviso, potrebbe servire un’area ancora più vasta per ospitare tutti.

Nonostante non fosse l’ubicazione pensata originariamente, la location è stata PERFETTA! Una collina infiocchettata a festa, con un’area dedicata ad espositori, workshop e stand dove prenotare test ride o corsi trial ed enduro principianti; tre fettucciati di diverse difficoltà dove poter effettuare test e approfittare dei suggerimenti di piloti esperti per migliorarsi nella guida; area parcheggio auto, moto ed un’area adibita a bivacco, dove poter piantare la propria tenda in perfetto stile Dakar.

Ma non dimentichiamo un altro aspetto importante, perché a noi motociclisti ci piace girare in moto, ma poi ci piace anche mangiare bene. E così anche questo aspetto non è stato lasciato indietro. Proprio sotto la torre di Oriolo è stata allestita la zona cucina, con tanti tavolini e panchine all’ombra degli alberi, dove rifocillarsi gustando piatti e prodotti rigorosamente tipici locali e ottimi vini del territorio. Non a caso siamo circondati da splendidi vigneti!

Veniamo al sodo! Arrivo già il venerdì sera per non perdermi la festa di apertura a Forlì da Bottega Bastarda. Un piazzale pieno zeppo di moto di ogni tipo, e l’ingresso trionfale di “Titti” e Jader in sella alle loro moto dakariane! Si, dietro al corteo un po’ defilata c’ero anche io in sella al mio Suzukino Drz, che in confronto alle due rally sembra una bicicletta, ma questo è solo un piccolissimo dettaglio.

Musica, birra, arrosticini e racconti di avventure in moto. L’inizio già promette bene! 

Sabato mattina insieme alla mia amica “Gina A Giro”, compagna di scorribande ai collegiali enduro FMI e al Campionato Motorally, siamo già pronte e agguerrite in prima linea all’apertura delle registrazioni. Schizziamo a registrarci immediatamente alla lezione di trial con MC Racing Imolese, e ci segniamo anche con Enduro Experience per la lezione enduro con le nuovissime Beta Xtrainer.

Il briefing apre ufficialmente le danze alla manifestazione e con Gina corriamo a cambiarci per la lezione di trial.

DI-VER-TEN-TIS-SI-MO!!! Ovviamente non è che in un ora ci possiamo trasformare in Toni Bou o Laia Sanz, ma è comunque molto divertente apprendere i primi rudimenti per curvare o affrontare un piccolo ostacolo.

Terminato purtroppo il nostro tempo a disposizione, devo dar conto allo stomaco che brontola, in fondo un bel po’ di esercizio lo abbiamo già fatto.  Al bar nell’area workshop c’erano sempre pronti dei bicchieri riempiti di mirtilli, more e lamponi, perfetti per placare la fame e reintegrare liquidi. Ho perso il conto di quanti ne ho acquistati nell’intero fine settimana.

Mentre sono alle prese con il mio primo bicchiere di frutta, Tiziano Internò decide di vedere che effetto fa cercare di farmi strozzare con un lampone, avvicinandosi e dicendomi “vuoi guidare la mia moto?”

Ora, voi immaginatevi una appassionata di Dakar, che tutte le mattine dall’inizio alla fine della competizione si sveglia alle 5.00 per leggere le news e vedere le prime frecce che si muovono sulla mappa -fissazione che mi è valsa l’appellativo di Miss Dakar– che si sente dire di guidare una moto da Rally che ha solcato le dune. Sareste strozzati con un lampone anche voi, ve lo assicuro!

La mia testa faceva cenno di no, avevo paura di distruggere tutto, ma dentro avevo l’animo che gridava “Cretina, muoviti! Monta subito su quella moto, che quando ti ricapita!!” E così dopo un po’ di titubanza iniziale, inforco protezioni, casco, guanti e monto in sella. O meglio, mi arrampico sulla sella. “Dall’alto” del mio metro e sessantaquattro di altezza, serve qualche equilibrismo anche solo per inserire la marcia. Ci siamo, si parte! Con gli occhi che brillano come una bimba al giorno di Natale mi avvio al fettucciato facile per provare La Piera, una Fantic XEF 450 rally. La moto è un vero spettacolo! Nonostante non abbia mai guidato una moto del settore e la mia moto sia praticamente la metà di questa, mi sento abbastanza a mio agio, gira benissimo nelle curve più strette e mi infonde quella confidenza nella guida che mi permette di alzarmi in piedi sulle pedane fin dai primi giri. Un giro dopo l’altro il divertimento aumenta e anche Gina mi raggiunge al fettucciato con la moto gemella, la Piera Bis. Malvolentieri le riconsegniamo, ma con un sorriso che ci fa il giro di tutta la testa.

Non facciamo nemmeno in tempo a “freddarci” che è già il momento del nostro turno sulle Beta Xtrainer con Enduro Experience. Anche se siamo un po’ più che principianti e l’area di lavoro non è grande, basta una fila di birilli e con i sapienti suggerimenti dell’istruttore facciamo un lavoro utilissimo. Momento clou: la gara a chi arriva… ULTIMA! Se ci penso ancora rido. Nessuna delle due vuol cedere, visione periferica fissa sul parafango dell’avversaria.. difficile capire chi ha ceduto prima, ma dalla risata fragorosa in cui siamo scoppiate direi che abbiamo “vinto” entrambe.

Purtroppo per soli 10 minuti perdiamo il turno del test ride con la Aprilia Tuareg delle 16.00 ed è rimasto un solo posto per il giro delle 17.00. Lascio il posto a Gina che la sera deve ripartire, mentre io riproverò nella giornata di domenica.

Approfittiamo di questo momento per seguire il workshop dedicato ad Oversuspension by Supreme Technology di Nicola Bragagnolo. Spiegare il funzionamento di questo “barattolino” misterioso è complicato, ma diciamo che lo scopo finale è quello di smorzare le reazioni del forcellone, trasferendo una migliore stabilità e feeling al posteriore, sia per le moto stradali che per enduro e motocross. È un accessorio che seguo da tempo e mi piacerebbe davvero provarlo sulla mia Beta. Anche se non è stato possibile stavolta, sono certa che prima o poi lo proverò.

Gina parte con il test ride in sella alla Tuareg, mentre io nel frattempo approfitto per girare con la mia moto nel fettucciato di livello intermedio, facendomi da parte ogni volta che il mitico Cesare Zacchetti, altro dei miei Dakariani preferiti, mi doppiava un giro si e uno no.

Quando mi fermo ho ancora tempo per seguire qualche nozione del workshop di navigazione con roadbook tenuto da Tiziano Rally Pov.

Si fermano le attività di questa prima intensa giornata. Una veloce doccia, e dismessi i panni da enduriste siamo pronte per la moto parata.
Il corteo guidato dalle ottime staffette Winter Biker di Faenza, serpeggiando per diversi quartieri, ci porta nella piazza centrale della città. Un pugno allo stomaco vedere in alcune zone, ancora presenti cumuli di detriti dell’alluvione, ma il lavoro che hanno fatto in poco tempo è incredibile.

Arrivati in piazza siamo liberi per un aperitivo e per prendere qualcosa per una cena veloce. Un ulteriore modo di apportare supporto alle attività locali.

Alle 20.30 è il momento di prendere posto in piazza in attesa dell’inizio della proiezione del docufilm “Voglio Fare la Dakar”, il documentario sulla Dakar 2023, proiettato in anteprima assoluta per noi. Bellissimo rivivere quei momenti seguiti giorno per giorno, proiettati sul grande schermo. Risate, applausi, in alcuni momenti commozione, come per il pezzo di filmato in cui Jader taglia il traguardo portando a termine la sua prima Dakar. Sarà perché a quell’immagine ho da subito legato il momento in cui ho portato a termine per la prima volta una gara di Campionato Italiano Motorally, dopo ritiri e fuori tempo massimo, che le emozioni mi travolgono così. Perché conosco quella felicità fuori controllo che ti pervade dopo fatiche e sacrifici.

Di ritorno ad Oriolo all’area della festa, un’ultima bevuta in compagnia e dritta in tenda per recuperare le forze per un’altra giornata. 

Domenica mattina parto un po’ più tranquilla dopo le tante attività affrontate il sabato. Dopo il briefing con degli amici decidiamo di passare a vedere se c’è posto per provare le moto elettriche Talaria. Siamo fortunati, cinque minuti e siamo già pronti per entrare in pista nel fettucciato.
Per i primi giri uno dei responsabili ci fa da apripista mentre iniziamo a prendere confidenza con il mezzo, cercando di contrastare l’abitudine consolidata di cercare la leva freno al piede come nelle moto. Qualche curva lunga all’inizio era più che comprensibile, poi iniziamo a prenderci gusto, via la modalità eco in favore della modalità sport e gaaaaassss!! Ma nell’elettrico si può dire gas? Fa lo stesso, è subito bagarre! La moto è la moto, ma anche questo aggeggino (in senso vezzeggiativo) è davvero divertente, tant’è che probabilmente i cinque minuti a disposizione sono finiti da almeno cinque minuti e si sono dovuti sbracciare in mezzo alla pista per farmi uscire.
Ops! Il tempo vola quando ci si diverte. 

Dalla super leggera alla bicilindrica in un attimo. Ci sono alcuni slot liberi per il test ride della Aprilia Tuareg e non ce li facciamo sfuggire. Grazie alla concessionaria F.lli Magnani di Cesena che ha messo a disposizione per la prova, ben cinque moto nelle due diverse colorazioni.

Lo ammetto, un po’ di ansia di far danno ce l’avevo, ma mi sentivo sicura di avere persone esperte che aprivano e chiudevano le fila del gruppo. Un primo tratto di asfalto per prendere dimestichezza con il mezzo e sfruttare il suo motore brillante. Poi un primo tratto off-road ai bordi di un vigneto e alla fine la prova nel fettucciato facile, dove avevo girato anche con la Fantic. Il peso del mezzo non mi mette mai in difficoltà nonostante la mia piccola stazza fisica in confronto al mezzo e mi diverto davvero molto. Addirittura nel tracciato di ritorno ci sono ancora i birilli del corso con le Beta e perché no, ci provo. In piedi sulle pedane mi meraviglio nel riuscire a fare tutto lo slalom da inizio a fine senza saltare un birillo. Tutta contenta come se avessi appena scisso un atomo, riporto la moto alla base.

Dalla pratica si passa alla teoria, con l’interessante workshop condotto da Mirko Bettini del Team AzzuroRosa, vincitore della Gibraltrar Race 2022, che ci spiega i diversi strumenti utili per la navigazione con traccia gpx, siano questi per competizioni come la Gibraltar o fare del semplice turismo. 

Ci giunge all’orecchio che a breve rientrerà il corteo del motogiro partito la mattina e approfittiamo quindi per anticiparci con il pranzo per una migliore gestione dei tempi. 

Rifocillati e satolli torniamo all’area workshop per l’intervento della mia amica Miriam Orlandi, motoviaggiatrice e osteopata, motosteopata, che ha anche scritto un bellissimo libro dal titolo “Io Parto”, in cui racconta del suo viaggio in solitaria dall’Argentina all’Alaska in sella alla sua Cocca, una BMW R100GS. Miriam è una di quelle persone che nel bene o nel male è una persona Autentica, che non intraprende un’impresa per pura apparenza, ma per il gusto dell’impresa stessa. Come per esempio essere il primo pilota in assoluto (volutamente omessa la distinzione di genere) a raggiungere Capo Nord con una moto elettrica.

Dopo Miriam prende la parola Marco De Angelis, il quale ci illustra con una presentazione, gli importanti progressi ottenuti sulla struttura fisica e muscolare di Jader, con un lavoro specifico e meticoloso di preparazione atletica e biofeedback, nell’ambito fondamentale di preparazione alla Dakar.

Jaderino te lo devo dire, lo so che non ti offendi: da quello che ci ha mostrato Marco non eri messo troppo bene prima, ma complimenti a te e al dottor De Angelis per l’immenso e oggettivo miglioramento a seguito del lavoro svolto (e fu così che mi tolse il saluto..)

16.30 partenza del corteo di moto per andare -udite, UDITE- a fare un giro dentro all’AUTODROMO DI IMOLA!!

Guidati sempre dalle staffette Winter Bikers, che bloccano incroci e rotonde al nostro passaggio per far sì che il lungo serpentone di moto non si interrompa. Arrivati al circuito ci raduniamo tutti, io non sto più nella pelle, emozionata e agitata che nemmeno dovessi partire per una gara. Un gruppo di persone tutte unite sotto una grande passione. Una realizzazione per me, quella di guidare una moto, che anche se arrivata molto tardi, ora è presente e prepotente e riempie ogni atomo della mia vita.

Entriamo! Un giro lento dietro una sorta di safety car e poi uno più veloce, ma sempre dietro all’auto senza esagerare, che siamo tanti e fare un arrosto di moto è un attimo. Mi godo ogni secondo, cercando di incamerare ogni particolare: i cordoli colorati, l’asfalto che scorre liscio sotto le ruote della mia Blu, il rombo dei motori tutto intorno a me.. una curva dopo l’altra, sempre con il sorriso sotto al casco. Non avrò messo il ginocchio a terra, anche perché con un Suzuki DRZ se tocchi il ginocchio vuol dire che sei caduta, ma vi giuro che è stata comunque una sensazione unica.

Lasciata la pista ci raduniamo in piazza e costruiamo con le moto la scritta “TEN BOTA” (tieni duro), che il drone immortala dall’alto. La mia moto è il rampino basso della lettera E, e io la guardo orgogliosa a bordo piazza.

Un ultimo aperitivo tutti insieme e poi, tana libera tutti rientrare in autonomia ad Oriolo. Ma in questi eventi si sa, qualche nuova amicizia scappa sempre, e così faccio rientro ad Oriolo scortata dai simpaticissimi Federico ed Ulderico con le loro mule (BMW GS).

Questo primo MOTORPLAY è giunto alla fine ed è stato un evento incredibile, ben sopra alle mie aspettative, tutto organizzato magistralmente. 

Bravi Tiziano e Jader, bravissime tutte quelle persone che dietro le quinte hanno lavorato e collaborato perché il motore della festa girasse alla perfezione. Un abbraccio a tutte le magliette rosse Motorplay, perché ad imparare i nomi sono davvero terribile, ma voi avete capito a chi mi riferisco.

TEN BOTA Romagna!!

Arrivederci al prossimo anno MOTORPLAY!

Un saluto dalla vostra apprendista endurista, Miss Dakar, Gallorally, LizzyEighty

Chiamatemi come preferite, per me basta andare in moto 😉

Foto: Archivio MOTORPLAY

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