Sardegna Legend Rally, versione autunnale

L’adventouring da Cardedu a Gavoi

Venerdì 27 ottobre alle 9 di sera ho il traghetto da Livorno a Olbia per partecipare al Sardegna Legend Rally, evento adventouring organizzato dai ragazzi del Bike Village.

Essendo uno degli eventi preferiti, decido di partecipare con la mia fedele KTM 990 Adv. La moto dovrebbe essere pronta per affrontare il rally visto che l’ho appena ritirata dal meccanico, dopo aver rotto il radiatore ho approfittato per farle dare una bella sistemata generale.

Sembra perfetta, ma voglio togliermi un ultimo sfizio: lo scarico Arrow! I ragazzi sono super disponibili e montiamo subito le marmitte per ultimare le modifiche. Bene la moto è pronta: pezzi ricambio, gomme di scorta, tenda, cucina, tutto a bordo.

Sui social mi avevano contattato dei ragazzi che volevano un passaggio per il traghetto così, strada facendo, li carico tutti. Arriviamo al porto e oltre a un vento fortissimo troviamo altri furgoni con moto e facciamo subito un bel gruppone. Una volta imbarcati ho subaffittato la mia cuccetta, poiché avevo ancora tre letti liberi; ci raduniamo tutti per aperitivo al ponte 5 dove tiro fuori una cassa di birra portata da casa e tutto prende una piega meravigliosa.

Terra!

La mattina arriviamo con qualche ora di ritardo a Olbia visto il vento forte della sera prima; ci aspettano quasi 3 ore di macchina e arriviamo a Perdepera al resort dove troviamo il paddock dell’evento.

Davide, uno dei ragazzi che avevo conosciuto al Queen Trophy, è qui al Legend da solo e decide di farmi compagnia, cosi gli presto una tenda e la montiamo sul carrello, allestiamo la nostra dimora e iniziamo a fare amicizia con i nostri vicini tra cui anche Paolo Venezia di WLP. Paolo, dopo due chiacchiere, mi monta la sua nuova pulsantiera con una staffa che, nonostante i blocchetti di comando ingombranti delle bicilindriche, lascia i tasti di controllo per la navigazione in una posizione comodissima. 

Facciamo il briefing, durante il quale ci spiegano e consegnano le tracce e i roadbook per il giorno seguente. Finalmente è l’ora dell’aperitivo e la scorta di birra al paddock non ci mancava, facciamo combriccola intorno al furgone e passiamo la prima serata ridendo e scherzando.

La mattina mi sveglio prima della sveglia dalla voglia che avevo di salire in sella e partire!

Finalmente mi danno il via e gas…

Già dopo qualche km entriamo in fuoristrada seguendo il letto di un fiume in secca dove, uno dei livornesi conosciuti ieri, cade e si fa male al ginocchio, nulla di grave per fortuna. Vedo che sta bene e riprendo le note, mangio una marea di polvere finché non riesco a distaccare un po’ gli altri, mi sto divertendo tantissimo: i percorsi, come anche nell’ultima edizione, sono uno spettacolo! Fatico un po’ a riprendere confidenza con il roadbook tuttavia, grazie alla nuova pulsantiera e al tablet di WLP, vado alla grande. 

Arrivo al ristoro, abbastanza disadorno, ma va bene cosi… mangio qualcosa al volo e riparto. Dopo poco mi supera un Ténéré con un’andatura notevole: non eravamo tante bicilindriche, quindi provo a tenere il suo passo per riuscire ad avvicinarmi e, sulla schiena, leggo “Bottu”: capisco che davanti ho il mitico Botturi. Ha una guida lineare cosi provo a stargli al culo, ma fatico un sacco mentre lui lo vedo bello pulito e tranquillo come se stesse passeggiando, viceversa io sudo come un cane. 

Per fortuna si ferma e mi dice: “pausa pipì”. Io ero sfinito, provato, per tenere il suo ritmo… lui nemmeno un pelo di fiatone. 

Quando riparte io resto ancora un po li a rifiatare. Aspetto Davide e i ragazzi conosciuti ieri e proseguiamo insieme, ci fermiamo al lago di Gusana a fare due foto, per poi arrivare a Gavoi dove questa sera dormiremo. Qui ci sono due strutture ad accogliere tutti i partecipanti. Con Davide, non avendo prenotato niente e dato che lo staff ha organizzato il trasporto bagagli, ci siamo fatti portare la tenda e ci siamo accampati davanti alla struttura su un terrazzino con vista sul paddock.

Prima di cena briefing, e poi abbuffata.

A new day has come!

La mattina sono partito tra i primi evitando la polvere presa il giorno precedente, ho tenuto un bel ritmo fino a pranzo quando abbiamo conosciuto e fatto amicizia con altri partecipanti, con i quali abbiamo passato il pomeriggio attraversando dei tagliafuoco notevoli: a livello di guida sono stati i percorsi più intensi e abbiamo passato diverso tempo nei punti più difficili a dare una mano a chi non riusciva a salire, cosa che personalmente mi diverte moltissimo. 

Grazie al ritmo tenuto tutto il giorno siamo rientrati al paddock abbastanza presto, dove dopo poco sono arrivati i livornesi con un chilo abbondante di pecorino e qualche birra per un rinfrescante aperitivo.

A cena poi ho radunato tutte le persone conosciute in questi due giorni e abbiamo fatto una bella tavolata al ristorante della struttura dove ci siamo raccontati tantissime avventure, venendo tutti da luoghi diversi e non conoscendoci da prima. 

Ultimo giorno di adventouring

La mattina sono di nuovo partito presto, ma dopo pochi chilometri ho trovato un amico della sera precedente, con la gomma a terra e senza attrezzi così mi fermo e ridendo e scherzando cambiamo la camera d’aria e ci rimettiamo in marcia.

Avendo un po’ esagerato il giorno prima sono senza gomme, devo guidare in maniera un po’ più delicata, ma in questo modo mi godo il panorama mozzafiato sul mare. Questa cosa non dura tanto che vedo di nuovo un partecipante con la gomma anteriore a terra, anche lui senza attrezzi, ma soprattutto senza chiavi per la ruota. Fortunatamente, ingegnandosi un po’, abbiamo trovato il modo di tirarla giù. Nel mentre è arrivata la scopa, quindi ci siamo accorti riessere in ritardo con la tabella di marcia e rimasti per ultimi, cosi gas e siamo rientrati al paddock per pranzo giusto in tempo per mangiare le orate alla griglia. 

Finito di mangiare al paddock già hanno cominciato a smontare e il tempo non prometteva benissimo, cosi anche noi abbiamo fatto i bagagli e una volta ricaricato il tutto ci siamo rimessi in marcia verso Olbia dove, a causa di un incidente, siamo stati in coda per quasi due ore e per un pelo non perdevamo il traghetto.

Essendo tutti belli provati abbiamo mangiato qualcosa al volo e dritti a letto. La mattina quando ci siamo svegliati eravamo già al porto di Livorno. 

Qui praticamente siamo giunti alla fine di questa bellissima avventura! Ci salutiamo tutti e si torna dritti verso casa con la promessa di rivederci il prossimo anno per questo adventouring in terra sarda.

Testo: David Stoppel
Foto: Fotografica Sestriere

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