Conosco Filippo Ceccucci da una vita! Quando, a inizio anni 90, mi dilettavo nei motorally non esistevano ancora i GPS e la navigazione era affidata alla bussola e all’interpretazione di quei geroglifici disegnati a mano nel rotolo di carta.
Come ogni artista ha il suo stile distintivo, anche i roadbook disegnati da Filippo li riconoscevi al primo sguardo. Era uno dei migliori tracciatori in circolazione e all’epoca quel “papiro” che indicava la strada da seguire era sinonimo di un sogno chiamato Dakar.
Per una serie di circostanze, a distanza di venticinque anni di digiuno dalle note cartacee, mi trovo alla partenza del Rally dell’Umbria, evento adventouring dei “Lupi & Bisonti” organizzato proprio da Ceccucci e coadiuvato dai ragazzi del Motoclub Umbria.
Il racconto dell’evento lo lascio ai due nostri inviati, Andy Giò e Filippo Pataro, mentre io mi limiterò a darvi alcune utili informazioni proprio su come è possibile inizializzarsi e cimentarsi per la prima volta nell’off-road con un bicilindrico.
Per chi avesse questo “prurito” deve sapere che i percorsi sono facili, solitamente strade bianche o poco più con i tratti maggiormente impegnativi bypassabili. Viene consigliato l’uso di moto bicilindriche o mono di grossa cilindrata data la percorrenza di alcuni tratti di asfalto. Anche l’abbigliamento varia tra quello da enduro e quello da turismo, il suggerimento è quello di viaggiare comodi tenendo però in considerazione le escursioni termiche tra le sommità di qualche monte e le valli attraversate.
In caso di utilizzo di una giacca, se ne potranno sfruttare le tasche per riporre i vari accessori; viceversa diventa indispensabile un marsupio o una borsa universale da fissare alla moto per riporre qualche attrezzo e, sicuramente, un antipioggia.
Per chi fosse completamente a digiuno di tracce, il metodo più semplice è utilizzare un semplice cellulare con installata una delle miriadi di APP dedicate, in alternativa affidarsi a un navigatore satellitare.
Raccomandato fare gruppo con altri partecipanti, si segue chi è più esperto e si impara a navigare, ci si aiuta, si fa combriccola e si condivide l’esperienza.
Come detto pocanzi, agli eventi Lupi & Bisonti si può anche utilizzare il roadbook e servirsene ha il suo fascino; non è né meglio né peggio rispetto al GPS; non è né più facile né più difficile… semplicemente un modo diverso di viaggiare, due esperienze parallelamente diverse, ma entrambe affascinanti!
Tra le varie proposte collaterali di questo gruppo di organizzatori che si sono coadiuvati per organizzare eventi adventouring in tutta Italia, sotto l’egida della UISP, c’è anche la possibilità di affittare delle Yamaha T700 messe a disposizione da Niccolò Pietribiasi, per dare la possibilità a chi non dotato di mezzo proprio, vuole avvicinarsi e muovere i primi passi in questa specialità.
Sulla moto è già istallata la strumentazione per la navigazione messa a disposizione dalla TWALCOM.
Noi ci siamo avvalsi di questa opportunità e, ad attendermi a Perugia sotto il gonfiabile posizionato nella piazza centrale della città oltre a Niccolò c’erano anche Gabriele Mechi e la sua stupenda replica “KTM 950 Meoni”: saremo gli apripista!
Sale l’adrenalina:”mi ricorderò ancora come si fa”?
Andy Gio
Avevo sentito Filippo Ceccucci quest’inverno durante la mia ricerca di sponsor per partecipare a Chica Loca (una gara di regolarità tra le dune del deserto dell’Oman nell’edizione del 2020) il quale si era rivelato molto gentile, invitandomi a partecipare al Rally dell’Umbria che si è svolto quest’anno dal 28 al 30 agosto.
800 chilometri per la maggior parte di fuoristrada tra le bellezze dell’Umbria, la regione dove sono nata e poi tornata dopo parecchi anni vissuti a Bologna.
E così venerdì partiamo: mi sveglio comodamente dal mio letto che è a 500 metri dalla pitlane prevista dal centro di Perugia. L’organizzazione ha congeniato un percorso ad anello che, ogni giorno, ci riporta al luogo di partenza.
Che comodità partire praticamente da casa propria!
Il gruppo è nutrito: circa 200 partecipanti che partono a scaglioni, dopo i saluti delle autorità.
Le moto sono tante e diverse tra loro, oltre alle maxienduro alle quali l’evento è dedicato, si possono incrociare specialistiche enduro – tra le quale alcune dotate di roadbook -, o enduro d’epoca, come quella di un ragazz con l’Honda XL 600, che è stata la mia seconda moto. Bellissima.
E poi ci sono io con la nuova Ktm 390 Adventure, prestata gentilmente da Racestore Perugia.
Indi, partiamo.Tanta l’emozione, specialmente per i tanti feedback che arrivavano dagli altri: chi definiva il percorso difficile, chi facile… così non resta che scoprirlo. Non appena usciti dalla città ci dirigiamo verso San Marco, dove inizia il fuoristrada: terra, qualche pozzanghera, qualche sasso e appena usciamo dal boschetto si intravedono già le colline e i monti.
Raggiunto il Tevere, scorgiamo alcuni fotografi appostati a ridosso di un guado (non vedo l’ora di avere il video!). È il mio secondo rally – e il primo era nella sabbia – perciò per me è un’esperienza nuova, specialmente a causa della mia scarsa esperienza in uscite offroad.
La mattina prosegue così, addentrandoci sempre su e giù per colli e monti tra sterrati più semplici e alcuni tratti più sassosi, anche con pietre grandi e salite più ripide. Faccio un po’ fatica con la mia moto perché l’assetto è stradale, infatti è un po’ bassa, però è anche molto agile, ottima la frizione antisaltellamento davvero comoda; e comunque ogni paesaggio duramente conquistato ne vale la pena!
Arriviamo a pranzo a Fossato di Vico, un paesino medioevale splendido al confine con le Marche, dove ci accolgono calorosamente i ristoratori con cibo genuino e abbondante, pronti per ripartire per i 130 km residui! Ci dicono che è più facile il ritorno, ma stavolta non ci credo e mi aggrego ad amici più esperti in modo da non dover preoccuparmi di controllare la traccia, e anche per andare più spedita.
Il percorso dopo pranzo è ancora più bello: costeggiamo i monti Sibillini dalla parte umbra, saliamo su fino a 1200 metri circa, incrociando cavalli e mucche che pascolano liberamente… è veramente uno spettacolo!
Ci siamo solo noi su quelle strade di sassi e curve tortuose, e nemmeno troppo difficili; i paesaggi scorrono velocemente, qualcuno si ferma in qualche bar sparso lungo il percorso mentre noi preferiamo andare avanti e arrivare presto per l’aperitivo in centro.
Tocchiamo paesini di cui non ho mai sentito il nome, dove ci sono solo 2 o 3 case; in verità ho solo brevi immagini perché ero molto impegnata a guardare la strada, però ricordo una casetta piccola con tantissimi fiocchi blu dovunque, non solo sulla porta ma anche sul muro e fino al tetto, tanto che hanno attirato la mia attenzione, chissà, forse non nasce spesso un bambino da quelle parti.
A un certo punto si apre una vista incredibile sulle colline come non l’avevo mai vista, sembra di essere catapultati nel passato, solo casette di pietra e colline, qualche mucca al pascolo, il sole che sta iniziando a scendere. Adesso ci possiamo fermare per fare un selfie, pieni di terra ma contenti. Negli ultimi chilometri ci aspetta un piccolo tratto bello tosto con belle pietre grosse e strada strettissima, anche se breve è impegnativo, poi facciamo altro sterrato tra campi e colline e l’ultimo inevitabile asfalto per arrivare in centro, puntuali per l’aperitivo. Sono molto soddisfatta, zero cadute, molto divertimento, un percorso impegnativo ma godibile in tutti i suoi tratti.
Il giorno dopo però decido di non partire perché mi si era gonfiato un ginocchio, forse per una botta a un tronco d’albero. È pur sempre un ginocchio già operato, perciò ho preferito non stressarlo per riposarmi e ricominciare fresca l’indomani.
Domenica c’è un temporale con bombe d’acqua e grandine! Solo pochi temerari alla linea di partenza… io propendo per il solo asfalto perché non ho le gomme tassellate quindi mi godo la strada da sola fermandomi quando pioveva troppo, mentre gli altri impavidi completano tutto il percorso offroad e arrivano scolando letteralmente gli stivali, ma con bellissimi racconti.
Ci vediamo a pranzo alle Tane del Diavolo a Parrano, vicino Orvieto, un posticino delizioso con bar, terme, grotte e l’accoglienza della sindaca che ci racconta la storia del luogo. Un luogo in tornare sicuramente.
Piano piano arrivano tutti: dopo il pranzo ognuno ritorna per la sua strada; c’è gente da tutta Italia e anche da Germania Austria, Svizzera. È stata una bellissima esperienza, posti magnifici e incontri con belle persone. Ringrazio ancora il Motoclub dell’Umbria e Racestore.
Filippo Pataro
Il rally dell’Umbria è l’evento perfetto per noi appassionati dell’off-road: 800 chilometri di pura libidine, sempre a stretto contatto con la natura, tra sotto boschi veloci, salite e discese tecniche con sassi smossi e punti panoramici mozzafiato che appaio sempre diversi superata ogni nuova curva.
Sveglia alle 6.00: mi vesto e mi preparo senza trascurare ogni minimo dettaglio, casco allacciato e mi raduno in Piazza IV Novembre nel cuore di Perugia, il teatro perfetto per ospitare le tante moto dei centauri: dalle maxi enduro di tutte le epoche alle più specialistiche, le osservo tutte con interesse e ammirazione.
Tre, due, uno… via! Dopo il briefing nella suggestiva Sala dei Notari, il Moto club Umbria in collaborazione con i “Lupi e Bisonti” ha fatto accendere i motori e scatenare la nostra voglia di percorrere ogni singolo metro dell’itinerario.
Con la mia fedele compagna di avventura, un’Africa Twin del 1988, ho percorso tre tappe di navigazione incredibili, provando momenti di grande adrenalina.
Il rally non è competitivo, ma qualche bagarre è sempre dietro l’angolo! Non sono infatti mancate “garette” pur sempre amichevoli e con la giusta prudenza.
Lungo il giro sono stati pensati due tratti più tecnici e lunghi, segnalati da due by pass e che hanno potuto mettere alla prova il coraggio e le abilità di noi partecipanti e perché no, anche migliorarle.
Ho deciso di percorrere i due tratti più impervi, spinto dal desiderio di mettermi alla prova, la direzione presa è stata quella giusta: ho incontrato mulattiere e discese più impegnative, con sassi e radici che spuntavano dal terreno.
Grazie al feeling positivo con la moto e le tecniche enduristiche acquisite negli anni, ho affrontato nel migliore dei modi gli ostacoli e le difficoltà incontrate.
Le due alternative di percorso mi hanno regalato soddisfazioni personali e paesaggi inediti.
Purtroppo però nella prima tappa un inconveniente: un lungo e arrugginito chiodo ha bucato la mia ruota posteriore costringendomi così a fermarmi. Fortunato per l’aiuto dei partecipanti, tutti molto disponibili, dopo avere provato inutilmente a inserire il sigillante antiforutara nella camera d’aria, sono riuscito ad arrivare, seppur con la gomma a terra, a un paesino che si trovava proprio lungo il tragitto.
L’organizzazione che si è dimostrata impeccabile ci aveva fornito un numero telefonico per il recupero mezzi da chiamare in questa situazione.
Una volta avvisati della sventura e dopo una attesa di qualche ora abbiamo caricato la moto sul furgone e portandola direttamente nell’officina di riferimento che ha provveduto, tempestivamente, a riparare il danno garantendomi di ripartire in sicurezza.
Complessivamente tutto il percorso, comunque, si è rivelato ai miei occhi adatto a tutti ed ha sicuramente garantito divertimento. Anche se concentrato e impegnato nella guida ho potuto godere delle bellezze della regione ospitante.
È sempre bello girare con le “endurone”, in particolare su queste tracciati, quattro giorni ricchi di emozioni e piacevoli momenti!
Al Rally dell’Umbria non si parla solo di guida ma anche di scoperta ed esplorazione dei luoghi e dei borghi più nascosti tra gli Appennini; i locali accoglienti e calorosi ci hanno saziato con piatti tipici della regione. È stata una vera opportunità per conoscere persone e territori che più mantengono vive le tradizioni del nostro paese.
Secondo me il bello di queste occasioni sta nell’apprezzare le cose semplici e nelle conoscenze che si fanno lungo la strada.
- Affitto Yamaha T700 durante gli eventi Lupi & Bisonti: Euro 250 al giorno
- Possibilità di affitto anche per viaggi extra
- Contatti: niccolo.pietribiasi@gmail.com
Testo: Pietro Bartolomei
Foto: Alvise Raimondi