Costermano del Garda, 29/30 Marzo 2025, queste le date del secondo “Rally del Garda”, evento motociclistico di mototurismo orienteering non competitivo, organizzato da Niccolò Pietribiasi, Elisa Carnovali e Marcello Salandin per farci scoprire le bellezze attorno all’omonimo lago.
Il paddock è già attivo dal venerdì per accogliere i partecipanti ed effettuare le iscrizioni. Per chi invece, come me, non è riuscito ad arrivare in tempo, gli organizzatori hanno messo a disposizione un’accoglienza prenotata per il sabato mattina presto, così da permettere davvero a tutti di godere di questo evento.
Anche se la partecipazione inizia molto prima, dal preparare moto e bagagli, alla strada per arrivare, inizio a raccontarvi il tutto dal momento in cui ho messo le ruote nel paddock!
Ad accoglierci il sabato alle sette c’era già tutto lo staff, compresi Niccolò ed Elisa, che si occupava personalmente di consegnare il kit di benvenuto ai partecipanti.
Nel sacchetto marchiato “Rally del Garda” abbiamo trovato dei gadget che vogliono pubblicizzare due realtà di volontari che aiutano diverse situazioni. Le associazioni Sara Lenzi Pilota e Borgo Raccolto. Una percentuale delle iscrizioni di ogni pilota, è stata devoluta proprio a sostegno delle due associazioni.
Roadbook o GPX
Alle registrazioni veniva anche consegnato il roadbook cartaceo a chi ne avesse fatto richiesta.
La navigazione poteva infatti avvenire in tre differenti modi: con traccia GPX (la mia scelta) o con roadbook cartaceo o digitale.
Venivano inoltre offerte agli iscritti su prenotazione, due possibilità di noleggio: la moto e la strumentazione. A disposizione c’era infatti la vasta gamma di Kove 450 e 800. Mentre per quanto riguarda la navigazione, di noleggiare la strumentazione Hugerock. Inutile dire che sono andate entrambe SOLD OUT, così
come l’evento, già due mesi prima della partenza!
Anche io ritiro il kit di benvenuto. Ovviamente non vedo l’ora di andare ad attaccare al mio KTM 990 la tabella con i loghi e gli sponsor del Rally del Garda. È da quel momento che ufficialmente si è parte del giro!!!!
Pian piano il paddock si riempie di moto, carrelli, furgoni, persone. Chi aveva già effettuato l’iscrizione il giorno prima può permettersi di arrivare un po’ più tardi. La partenza è fissata per le ore nove!





Briefing come al Motorally
Ed ecco che puntuali gli organizzatori salgono sulla sponda del loro Pick-Up “assistenza” e, megafono alla mano, iniziano il briefing. Purtroppo per Niccolò il megafono dura poco, la maggior parte delle indicazioni le darà urlando.
Ma l’importante è avere le nozioni fondamentali. Particolare attenzione viene data alle condizioni del terreno, compromesso dalle piogge dei giorni passati e da una pioggerellina incessante che continua a farci compagnia. Mi colpisce la premura che Niccolò ed Elisa danno all’incolumità dei partecipanti e della montagna, mentre ci spiegano che alcuni tratti di percorso sono stati purtroppo tagliati a favore di
qualche chilometro in più di asfalto. Proprio per non mettere in pericolo noi ospiti e non far fronteggiare al terreno un carico di moto che non riuscirebbe a sostenere in queste condizioni senza arrecare danni.
Viene spiegata bene anche la chicca di quest’anno. Il traghetto che ci porterà da una sponda all’altra del Lago di Garda nel pomeriggio, poco prima del rientro al paddock.
Le indicazioni ci sono tutte, i piloti smaniano sempre di più. Le moto iniziano ad accendersi, si allacciano i caschi, e si assapora quel misto di emozione, paura, scoperta che pervade le menti di chi non vede l’ora di mettere la prima ed andare!
Si parte!
Lascio partire i primi, godendomi le loro espressioni sotto le maschere. Mi infilo verso la metà dei 320 iscritti, e anche io inizio il mio PRIMO rally del Garda, emozionato e felice di esserci, finalmente.
Il percorso del sabato, di 220 Km circa, si snoda per lo più tra vigneti e fattorie dei dintorni. Tutto piuttosto semplice e pianeggiante ma comunque molto navigato, reso a tratti insidioso dal fango abbondante che troviamo.
Credo che a nessuno, o quasi, piaccia il fango: scivola, sporca, fa cadere. Ma si sa, quando si va in fuoristrada, si può trovare di tutto, e tutto cambia in una pioggia. Ma il bello di noi motociclisti, di noi enduristi, è la voglia di aiutarsi nei momenti “difficili” e di mettersi sempre alla prova. Non ho visto MAI una moto a terra non aiutata da almeno due persone a rialzarsi. Una gomma forata con almeno sei mani attorno a lavorare.










Il briefing
Niccolò al briefing della domenica, ha detto “oggi cercate di non forare, abbiamo finito tutte le camere d’aria della zona”. Evidentemente lo staff ha aiutato un bel po’ di moto “bucate” nella prima giornata. Devo dire che dai vari commenti carpiti nel paddock durante le pause, si son tutti meravigliati della rapidità con cui i veicoli
assistenza raggiungevano i “malcapitati”.
Perché alla fine di questi eventi, non si ricordano solo le strade o i panorami, ma anche il servizio offerto, e a questo Rally del Garda, lo staff era numeroso e sempre pronto a tutto!
La prima parte di traccia, quella che arriva fino al pranzo, è di 110 chilometri.
Arriviamo al ristoro ovviamente molto scaglionati, c’è chi è partito tra i primi e ha tirato più possibile. Chi si è goduto le vigne, chi si è fermato a raccontare il suo percorso. Al pranzo ci aspetta un pasto “self service” veloce e giusto nelle porzioni per non appesantirci e non farci perdere tempo per raggiungere il traghetto poco più tardi.
La novità per un’adventouring: Il traghetto
Le moto sono diventate praticamente tutte dello stesso colore: FANGO!!
Devo essere tra gli ultimi perché mentre sto per rimettere il casco e ripartire vedo arrivare Elisa, che era la moto scopa dell’evento, che mi consiglia “vivamente” di darmi una mossa. Sennò il traghetto non lo prendo. Ovviamente obbedisco, non voglio perdermi di certo questa chicca. Carico subito sul mio 276 CX la seconda
parte di traccia, quella che mi porterà fino al molo di Toscolano Maderno. Per un piccolo tratto, percorriamo un bel single track in discesa, la pioggia finalmente ci dà una tregua, poi tante belle strade scorrevoli fino alle sponde del lago, dove, insieme ad altre almeno 100 moto, attendiamo il nostro Caronte che ci traghetterà dalla parte opposta.
Alla fine sono riuscito a prenderlo questo traghetto, con non troppo scarto, perché lungo il percorso spesso mi son fermato a far foto, video, dare una mano. È per questo che si partecipa a questi eventi secondo me. Godersi i panorami che ci offre, le persone, i momenti di affascinante bellezza. Non è una gara, il cronometro non corre, l’unica cosa da portare a casa sono ricordi, non punti!
Si “sente” che quella del traghetto è una cosa “non normale” per questo tipo di manifestazioni, i partecipanti sono entusiasti. Foto-video-storie, sono tutti col telefono in mano ad immortalare in ogni modo questo attraversamento che ci offre paesaggi davvero suggestivi da un punto di vista inedito: lo specchio d’acqua.
Vedere tutte quelle moto insieme, monopolizzare un ponte intero, è una scena entusiasmante!!









La prima tappa volge ormai al termine
Il traghetto ha effettuato la sua traversata, attracca a Torri del Benaco, i motori delle nostre moto si riaccendono, è un po come rivivere una seconda partenza del Rally del Garda! Sì perché ho preso (credo) l’ultimo traghetto, saremmo stati almeno in 100, tutti stretti lì sopra che neanche si camminava tra le moto.
L’ultimo tratto della giornata, gli ultimi 11 chilometri, sono di “defaticamento”. Io però, lungo la panoramica del Garda, mi fermo qualche minuto a riordinare tutte le emozioni vissute in questo meraviglioso primo giorno. Sul molo solo io e il mio Ktm completamente infangato, con le persone che mi passeggiano intorno che ci
guardano un po’ “così”, ma anche io guardo quella moto un po’ così. È raro vederla su asfalto!
Si rientra al paddock, ci togliamo il casco, si beve una birra fresca con gli amici arrivati prima di me. Si parla del giro, si vedono le prime foto, ci scambiamo qualche video, chiacchieriamo. La cosa più bella di questi eventi per me, è proprio quella di condividere con le persone questa meravigliosa passione che è la moto, e in questa occasione tutto ciò non manca!
Stanchi e infangati ma felici, si torna in hotel per una doccia calda e un po’ di riposo, che il domani ci riserva altro fuoristrada!








Day 2
La domenica la sveglia è un po’ più clemente, anche se come l’anno scorso, mi dicono, il Rally del Garda capita nel weekend del cambio ora quindi…tutto vano.
In compenso il meteo promette bene. Non piove. Qualche nuvola che però lascia spazio a un po’ di sole. Si parte col piede giusto. Il briefing della domenica ci avvisa che oggi, a differenza della giornata precedente, saliremo un po’ di quota, trovando sicuramente meno fango a favore di un terreno più sassoso.
Le aspettative sono alte, e non verranno deluse. I chilometri totali sono 130, un giro più breve perché si
rientra al paddock per pranzo. Ottima scelta logistica a mio avviso, soprattutto per chi, come me, non è venuto direttamente in moto.
Che dire dei percorsi, salendo di quota i panorami che si affacciano al lago lasciano senza parole. I fondi più sassosi e a tratti più “enduristici” sono pazzeschi, divertenti, tecnici. Quel tanto che basta per divertirsi. Inizia a far veramente caldo, il sole scalda forte e la differenza con la pioggia del sabato è veramente notevole.
Arrivo, dopo qualche km di divertimento assoluto in un sentiero in salita sassoso nei boschi ai piedi del Monte Baldo, a una curva dove trovo Niccolò in persona a far lo STAFF. Mi fermo un momento per ringraziarlo di questo tratto per me favoloso, e mi dice: “parcheggia la moto lassù in cima a questa salita, facciamo qualche foto e video qua”. Non me lo lascio ripetere due volte! Lascio sfilare un paio di moto e
riparto in questa che è una salita, abbastanza ripida e smossa, che richiede quel po’ di lucidità nel tenere il gas aperto per non fermarsi, altrimenti a ripartire sarebbero dolori.
La compagnia della spinta
Ci troviamo con lui a metà strada. Sa esattamente dove mettersi a far lo “staff”.
Ad essere in prima persona quello che se c’è bisogno di spingere, tirar su o portar giù una moto, c’è ed è il primo ad aiutare. Si percepisce la conoscenza “pietra, pietra” del territorio. Io mi piazzo con la macchina fotografica, seduto a terra a lato del percorso, e man mano che passano un po’ tutti, mentre io scatto, lui incita a tener apertooo!!! Qualcuno però, ahimè, non dà retta e si pianta. Allora via che si va a spingere!!







Ma è bello anche quello, si passa da perfetti sconosciuti a compagni di avventura così, in un “semplice” rialzo di una moto da terra!
La Valpolicella
Dopo la “sosta” sulla salita un po’ più tecnica riprendo la traccia, unica per la domenica, che continua scorrevole lungo i vigneti della Valpolicella. Alternando strada e fuoristrada con panorami che ti fanno venir voglia di fermarti ogni tre minuti a fare foto. Sarà proprio per questo motivo che rientro al paddock che sono le 15 abbondanti. Per fortuna non sono da solo e ancora cucinano per tutti, me compreso!!! I pasti del sabato e della domenica sono inclusi nell’iscrizione.
Purtroppo mi perdo le premiazioni, ma riesco comunque a fotografare un gruppo di tedeschi orgogliosi di mettere in mostra il loro meritato premio di “the furthest pilot”.
Si chiacchiera, ci si scambia le impressioni, non si vorrebbe andar via mai da questi paddock di appassionati. Mi attende però un bel viaggio di rientro di 450 km. Quindi, vado a congratularmi con gli organizzatori, sempre disponibili nonostante l’enorme mole di lavoro fatto e da fare, e salutare.
Conclusioni
Hanno ideato e realizzato un evento secondo me stupendo, pensato nei minimi dettagli, con staff sempre presente e gentile, con percorsi divertenti, scorrevoli, panoramici, resi ostici in alcuni tratti solo per tutta la pioggia caduta. Tutti quei chilometri tra le vigne e le fattorie del posto a me son piaciuti tantissimo, così come
il cambio di terreno diventato sassoso a tratti, che mi ha fatto divertire veramente tanto! Una manifestazione che mi sento di consigliare a tutti. C’era tempo per tutto, i chilometri non erano eccessivi, non c’era da correre per arrivare in tempo, ci si poteva godere davvero la zona in cui eravamo, si potevano far due chiacchiere con i compagni di avventure, magari conosciuti lì il giorno stesso, o immergersi nella
navigazione per conto proprio.
Mi sono divertito tantissimo, ho rivisto amici “lontani” con cui ho condiviso altre esperienze. Ho conosciuto gente nuova, mi son goduto ogni attimo, dall’arrivo alla ripartenza.
GRAZIE Niccolò ed Elisa, GRAZIE a tutto lo staff che ha reso possibile tutto ciò!!!
Alla prossima edizione del Rally del Garda!
Testo e foto: Mattia Terrucidoro
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2 risposte
Bravo matti!!! Descrizione completa accurata e sentita!!! Mi hai fatto rivivere quei momenti in sella alla mia f900 che sul fango andava per i fatti suoi 🤣🤣🤣 e’ stato un piacere averti conosciuto e grazie per le volte in cui ci hai aiutato e supportato!!!
Bravo Mattia!! Hai scritto un resoconto che fa venire voglia di andare il prossimo anno!