Rally dei Trabocchi

Rally dei Trabocch…..etti seconda edizione “sfangare è disumano”.

Rally dei Trabocchi, un’ avventura unica alla scoperta dello spettacolare quanto aspro panorama Abruzzese tra paesini fantasma, rocce e sterminate praterie. Un territorio davvero wild da percorrere in moto. Un sogno per gli amanti dell’adventouring. Anche se le tracce erano sapientemente strutturate, avevo la sensazione di far navigare non solo la mia moto ma anche me stesso in un rally, quello dei Trabocchi, dove la mia voglia di esplorare aveva preso il sopravvento.

Non mi aspettavo certo la polvere….

Capita così quando ti ritrovi in moto in territori davvero incontaminati nel pieno rispetto della natura, dove Lei è la padrona assoluta. Dopo aver fatto il trasferimento il giorno prima tra code autostradali e diluvi, dopo non aver chiuso occhio per l’agitazione per il mio primo Rally, eccoci arrivati alla partenza che è stata a dir poco emozionante.

Premetto che faccio enduro specialistico da almeno 20 anni ma il panorama dell’adventouring e quindi dei rally all’insegna della scoperta dell’ignoto mi hanno sempre appassionato.

Si parte dalla spiaggia

Mi trovo cosi alla partenza dal bagnasciuga, si avete letto bene! Ci hanno dato la possibilità di partire dalla spiaggia, cosa fighissima, che si tiene sul lido Le Morge a Torino di Sangro. Con la mia MotoMorini X-Cape rossa, cerchi oro, che scalpito per mettere la prima ed affondare sulla sabbia sbacchettando.

L’ evento si divideva in 2 giornate. Sabato e domenica entrambe con 2 tracce di andata e ritorno per un totale che sfiorava i 500 km di fuoristrada. Che non sono per niente cosa da poco! Ci vuole allenamento, tanta concentrazione ed un pizzico di fortuna per tornare a casa tutti interi. Il sabato mattina è scorso bene in meno di 4 ore avevo già percorso 116 dei 223 km previsti per la giornata, e mi ritrovo al ristoro del pranzo chiedendo due pareri ai tanti partecipanti. Circa 200, che come bambini in un parco giochi con grande fracasso, raccontano i chilometri della mattinata. Dopo un ottimo piatto di “pallotte cacio e ova”, piatto tipico abruzzese nato sulle aspre montagne per rendere energie a sufficienza ai muscoli in mancanza di carne. Riparto per la traccia di ritorno, seguendo scrupolosamente il mio navigatore.

Dopo aver attraversato paesini fantasma dove simpatiche nonnine salutavano noi motociclisti ed un bellissimo passaggio sui 1500 mt slm sul parco eolico, vedo avvicinarsi una nuvola infinita nerissima e mi preparo al peggio indossando l’impermeabile.

Ed ecco che mi ritrovo zuppo provando a proseguire per la traccia di ritorno sotto l’incessante pioggia dopo circa 53 km percorsi tra guadi, prati, scortato da mucche al pascolo, sono prossimo ad affrontare una salita ripida che costeggia un campo seminato. Presto capisco che ne la mia esperienza ne le gomme semitassellate che sapientemente e scrupolosamente avevo scelto, non mi avrebbero ahimè aiutato ritrovandomi cosi bloccato in una collosa argilla.

Il meteo ci mette lo zampino

Ben presto le condizioni atmosferiche peggiorano come se non avesse piovuto abbastanza. Sono costretto a fare dietro front a soli 100 metri che mi dividevano tra l’euforia di continuare finendo la traccia e l’amara consolazione di proseguire per l’asfalto. Sono stato rincuorato dal fatto che Simone Romano l’organizzatore del Rally dei Trabocchi nonchè mente dietro Sterrare è Umano, invia a noi partecipanti una comunicazione obbligatoria di rientro alla base. Si stava mettendo male, strade allagate e fiumi straripati.

Non è stato fortunato chi come me, non è riuscito a leggere la comunicazione che Simone aveva dato per motivi di sicurezza. Ritrovandosi cosi intrappolato e poi prontamente recuperato nei fradici, zuppi e fangosi boschi ai piedi di sua maestà la Majella.

Tornato cosi zuppo e desolato al paddock, si conclude la prima giornata del Rally dei Trabocchi.

La stessa sera, quasi con il gommone dalla tanta acqua che era su strada, siamo andati io e mio padre, che ringrazio di cuore di avermi accompagnato in questo imprevedibile week end, a cena sul bellissimo Trabocco di punta Cavalluccio degustando dell’ ottimo pesce fresco. La stessa sera parlando con Simone capisco che per motivi di sicurezza, le tracce del giorno seguente sia quella Dual quindi per Maxienduro che quella mono, per moto specialistiche sono state annullate. Aveva davvero piovuto tanto e continuava a farlo …mangeremo sicuramente pesce fresco portato direttamente con un’ ondata dicevo io!

La domenica cambia il percorso, ma non le insidie

La mattina seguente un po’ preoccupato sul fondo che avrei morso con le mie ruote, partiamo alle ore 8.30 per navigare una nuova traccia, unica. Da affrontare con entrambe le tipologie di moto per 173 km di fango sicuramente, ma anche fondi compatti e duri per ovviare ad intoppi e ritiri che purtroppo ci sono inesorabilmente stati.

Ancora una volta ci ritroviamo alla partenza sulla spiaggia. Questa volta era bella compatta, bagnata quindi più facile da percorrere. E via, si parte per la seconda giornata di Rally abruzzese. Da subito, mi accorgo delle difficoltà del fondo su cui ci prestavamo a navigare. Ecco che mi ritrovo a soli 15 km dalla partenza inghiottito dal fango, questa volta in maniera più meschina, incollato ad uno spesso strato di argilla. C’era una cosa sola da fare, chiamare l’assistenza che è arrivata a bordo di una bellissima Aprilia Tuareg preparata ad ok per il fuoristrada, che mi ha scortato dopo ben 2 ore, duellanti con il fango sul mero e triste asfalto. Solo il cielo soleggiato e bellissimo mare che fiancheggiava la strada del ritorno potevano allietare la mia desolazione. Ah si, anche il fatto di non essermi fatto male ne io ne la mia amata X-Cape.

Finisce cosi quest’avventura. Un Rally dei Trabocchi bello ma allo stesso tempo spietato quando si ha a che fare con il maltempo. Mi sono divertito molto passando tra paesaggi incredibili dove paesini come Pennadomo (CH) sorgono letteralmente appoggiati sui fianchi della granitica roccia fatta di lame appuntite e altissime, creando un canyon mozzafiato e panorami indescrivibili. Il mio primo Rally lo porterò nel cuore!

Ringrazio in primis la rivista Discovery Endual che mi ha dato la possibilità di raccontarvi questa avventura. Simone ed Emanuele gli organizzatori dell’evento Rally dei Trabocchi. Spero con questo racconto di avervi appassionato.

Cavalcando la moto ricordatevi sempre che siamo ospiti della natura, quindi rispettiamola e salvaguardiamola in ogni sua bellezza.

Alla prossima avventura.

Testo: Luca Stolli
Foto: RallyCool Photography

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