Katabasi 2020

I sognatori sono coloro che trovano la loro strada al chiaro di luna e vedono l’alba prima del resto del mondo, e spesso capiscono la sostanziale differenza tra ciò che è giusto e ciò che è facile.

Ancora una volta i ragazzi del moto club anni80 off road hanno saputo stupirci con qualcosa fuori dal comune, in una stagione difficilissima e in zone dove pochi avevano osato mettere le ruote tassellate.

D’altronde da chi ha la sana follia di portare le moto da fuoristrada da Trento a Trieste puoi aspettarti questo e altro e, “detto fatto”, ci siamo trovati in una splendida giornata di novembre a Valdobbiadene: terra patrimonio dell’Unesco, pronti ad affrontare il percorso della KATABASI 2020.

Ancora un po’ increduli per questo piccolo miracolo, con decreti ormai esecutivi e mezza Italia bloccata, noi eravamo comunque in moto per l’ultimo appuntamento del circuito Lupi e Bisonti, che ha registrato un incredibile tutto esaurito già a pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni.

Abbiamo voluto portare i lupi sul Monte Cesen

così sorridendo ci dice il presidente Maurizio Dal Ben  il cui tono si fa più serio e ci racconta la manifestazione.

Da sempre il nostro intento è di far divertire i partecipanti, perché siamo consapevoli di cosa possiamo offrire dal punto squisitamente tecnico e paesaggistico, ma soprattutto vogliamo farlo nella totale legalità e con il patrocinio degli enti e del territorio. Sappiamo che questa è una zona calda per il fuoristrada, con molti praticanti e altrettante difficoltà e attriti con chi il territorio lo vive, ma proprio per questo abbiamo scelto di essere qua e mostrare la faccia.

Non siamo banditi ma appassionati del nostro sport, e possiamo essere una risorsa per i territori che sanno cogliere questa opportunità. Aggiungiamo poi che è l’unica manifestazione nel nord est che propone la navigazione col roadbook.

Svolte, quindi, le operazioni di accreditamento,nella splendida Villa del Cedri, ci diamo appuntamento la domenica mattina per il briefing e per l’allineamento pre-partenza.

Ad aprire le partenze ci sono  cinque giovanissimi ragazzi, agguerriti e armati di roadbook: sono i partecipanti seguiti dal Team Enduro PKM ovverosia la scuola rally del moto club anni 80Unici probabilmente in tutto il panorama nazionale sono riusciti a portare nuove leve in questo ambiente.

Nel rispetto delle direttive governative, e secondo la migliore tradizione rallistica, ogni partecipante lascia singolarmente la pedana di partenza a intervalli di  60 secondi, per diluire il traffico e lasciare che ognuno possa godersi percorso e navigazione.

Appena fuori il centro di Valdobbiadene iniziamo a salire sul fianco della montagna, tra contrade e vigneti (ve lo abbiamo detto vero che siamo a Valdobbiadene?) per trovare le prime scorrevoli sterrate che ci introducono nel bosco autunnale, caratterizzato dai toni di giallo e rosso e dalle foglie che ormai fanno da tappeto al nostro passaggio.

Il percorso  è scorrevole, piacevolissimo e adatto anche a chi è alle prime armi con la navigazione roadbook, perché permette di avere i giusti tempi di manovra e ragionamento

Fuori dalla fascia del bosco si apre una visione mozzafiato, sotto di noi la vallata con Segusino e il Piave che domina il panorama; sopra di noi i grandi pratoni che portano in quota verso Malga Mariech.

Dopo la doverosa contemplazione di questo spettacolo ripartiamo allegri che siamo solo ai primi chilometri e bisogna ancora macinare strada.

In breve ci ritroviamo nel suggestivo versante nord, che scende sul versante bellunese, già noto a chi ha affrontato la HDR2019. Ci addentriamo in questi boschi di latifoglie, dove ancora sono evidenti le tracce di Vaia, che ci riportano fin quasi a ritoccare le sponde del Piave e a fare benzina. Veloce rifornimento ai mezzi, doveroso caffè per i piloti e si riparte per affrontare la risalita verso la dorsale che fa da confine tra le due province.

Tratti frizzanti si alternano ad altri in cui si può dare gas e lasciare un po’ sfogare i cavalli delle nostre moto,  e senza rendercene conto ci troviamo di nuovo sul versante trevigiano passando da Posa Puner  per poi infilarci nel dedalo di Pian de Farnè.

Nel fondovalle si intravede Valdobbiadene ma sappiamo che non possiamo rilassarci, perché ormai conosciamo i nostri amici e sappiamo che nel finale ci sarà da divertirsi.

La navigazione infatti inizia a essere più complicata, e anche la componente tecnica si alza di livello, fino alla famigerata zona dei vigneti che si rivelerà un vero labirinto di svolte e bivi, dove solo i navigatori più “scafati” non hanno dovuto tornare più volte sui propri passi!

Per fortuna una volta ritornati a fondovalle il percorso torna a essere scorrevole e di semplice interpretazione, che ci porta velocemente verso la conclusione del percorso, dove Gerry e compagnia ci attendono con pane salame e ottimo prosecco.

Le impressioni di Niccolò

La Katabasi è stato un evento che mi ha piacevolmente sorpreso, soprattutto perché conosco bene queste zone.

Io abito a Treviso e Valdobbiadene è il mio luogo di allenamenti sia in moto che particolarmente a piedi, quando vado a fare qualche bel giro di trekking. Mi sono sempre considerato un fine conoscitore del promontorio sovrastante , eppure devo ammettere che i ragazzi del MC Anni Ottanta mi hanno stupito.

Hanno confezionato un giro di più di 100km con un’ottima navigazione, non troppo difficile ma molto precisa che mi hanno portato a scoprire nuovi luoghi e nuove strade che non conoscevo.

Apripista a bordo della mia fidata Yamaha Ténéré 700, precedevo un bel gruppo di partecipanti i quali, nonostante i problemi legati al Covid, si sono presentati numerosi ma ben attenti a mantenere le distanze e a utilizzare la mascherina nei momenti più “conviviali” dell’evento come obbligatorio per legge..

La prima parte del giro ci ha portato a risalire per il Cesen, la montagna sopra Pianezze: bellissimi paesaggi  generalmente off-limit per noi fuoristradisti che, grazie alle concessioni estemporanee per l’evento, ci sono stati accessibili.

Una lunga serie di sentieri sottobosco ricchi di foglie e sassi, però sempre molto scorrevoli: un puro divertimento per chi guida come me una bestia da 200 kg ed 85cv di potenza!

Da lì ci siamo spostati verso la parte bellunese delle montagne, per poi risalire verso malga Posa Puner chiudendo l’anello dell’evento percorrendo un labirinto di sterrati in mezzo ai vigneti del prosecco.

Da parte mia i complimenti all’organizzazione per la perfetta riuscita di questo ultimo evento della Lupi & Bisonti 2020, accompagnati da un augurio a rivedersi l’anno prossimo ancora cosi preparati!

Quest’anno ho fatto da apripista ad alcuni eventi di questa serie di manifestazioni non competitive e devo dire che sono stato piacevolmente sorpreso dalla qualità dei roadbook, dei percorsi e – soprattutto – dalla grande amicizia che si instaura tra tutti i partecipanti.

Eventi come il Rally dell’Umbria di Filippo Ceccucci sono veramente speciali… si ricalcano le orme di vecchi leggendari rally senza lo stress del cronometro e con le famose pause merenda sul percorso che sono un toccasana per tutti i partecipanti.

Bravi tutti davvero, speriamo di rivederci anche per il 2021! 

Testo: Nicola Girardin – Niccolò Pietribiasi

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