Intervista a Kirian Mirabet Vidiella

Kirian Mirabet Vidiella, classe 1995… e a proposito di “classe”, ne ha da vendere!

Ha iniziato a “bucare lo schermo” come opportunità per galleggiare durante il periodo pandemico che ci vede tutti protagonisti (o spettatori), arrivando rapidamente a surfare un’onda sempre più alta e con sempre maggior stile. Un ragazzo dai modi garbati e che regala subito una ottima impressione, cosa che riesce a trasferire egregiamente sulla sua Honda Africa Twin che fa sfrecciare come una enduro o saltare come una trial a seconda dell’esigenza. 

Ho avuto il piacere di conoscerlo e di trascorrerci del tempo insieme, anche allenandomi con la mia Yamaha Ténéré 700 e ho rivisto me, qualche anno fa, ma nell’ambiente del paracadutismo: alto livello, alta preparazione, passione, ossessione per i dettagli, serietà e… molta umiltà.

Un mix che non può essere altro che vincente. Ecco quindi una breve intervista in modo che anche voi possiate scoprire qualcosa in più di questo ragazzo che vedremo sempre più in alto e… in largo!

D) Ciao Kirian! Hai un palmarés di tutto rispetto nel mondo dell’enduro che ti vede salire sul podio con bastante costanza negli ultimi dieci anni vincendo vari campionati di Spagna ed ottenendo svariati risultati internazionali. Come è iniziato tutto?
R) Tutto è iniziato grazie ai miei genitori i quali, quando ero molto piccolo, mi diedero la possibilità di provare molti sport. Con il passare degli anni mi diressi verso quelli che mi piacevano di più e alla fine scelsi la moto, intorno ai dieci/undici anni. Poco dopo iniziai a competere e di seguito arrivarono i risultati: l’ambizione e la volontà di migliorare mi hanno portato fino al giorno d’oggi con oltre otto anni di competizioni a livello nazionale e internazionale.

D) A oggi, (a.d. 2021) hai 26 anni: sei molto giovane ma con molta esperienza incluso all’estero. Sei inoltre una persona molto attiva e con una mentalità imprenditoriale che ti ha portato ad aprire e gestire una scuola di motocross in Colombia per qualche anno. Come decidesti di intraprendere tale avventura? E quanto ti ha dato a livello professionale ed umano?
R) Credo che si debba approfittare delle occasioni: sono una persona a cui non piace dire di no, ma soprattutto a cui non piace pensare “e se ci avessi provato?”. Molte volte mi è andata male ma altre bene; alla fine, l’importante è apprendere dagli errori. Si impara di più dai fallimenti che dal successo.

D) Ultimamente stai surfando l’onda del settore dual sport/adventure con una Honda Africa Twin, moto con la quale sei diventato virale nei social medias grazie a uno dei tuoi primi video salendo su una roccia alta quasi due metri con 240kg di moto… in totale controllo. Quanto e perché decidesti di entrare in questo settore?
R) Tutto ha iniziato per via del Covid. Non potevamo competere, non avevamo pubblico ma si dovevamo mantenere gli sponsors che ci danno da mangiare. Per questo motivo provammo varie cose fino a quadrare il cerchio con la Honda Africa Twin

D) Come ti trovi con la Honda Africa Twin nel compiere tutti quei virtuosismi? Affidabilità?
R) Ogni giorno cerchiamo di innovare. È una moto da 240kg con la quale siamo molto limitati, ma credo che con una buona immaginazione e voglia di provare cose si possano creare video molto divertenti. Ogni settimana prendiamo più confidenza, ma non voglio perdere la paura perché farsi male è un momento.

D) Che modifiche hai apportato?
R) Potrei fare una lista abbastanza lunga… Ci concentrammo al principio nell’eliminare peso peró poi realizzammo che era meglio proteggere la moto e non diventare matti sul peso. Nel mio canale YouTube c’è un video sottotitolato dove si possono vedere tutte le modifiche apportate.

D) Grazie al tuo spirito imprenditoriale e alla voglia di fare, sei molto attivo sui social media e specialmente su Instagram. Il contenuto risalta dalla grande maggioranza dei tuoi colleghi in tema di qualità del prodotto. So che hai un video maker di fiducia al tuo fianco per la grande maggioranza del tempo: chi ha le idee di cosa riprendere? Come vi organizzate?
R) Lavoro con un video maker che conosco da molto tempo e ciò facilita di molto le cose. Abbiamo inoltre un gruppo WhatsApp che si chiama “Imaginarium” dove condividiamo idee o corti di video di bicicletta, auto, moto… per creare post originali. È divertente creare qualcosa che nessuno ha fatto e la felicità nel realizzare che ci si è riusciti è indescrivibile.

D) Oltre ai social media hai molto successo tenendo corsi di conduzione off-road per il mondo per tutti i livelli. Essere buoni istruttori, ottimi coach, necessita di energia e molta passione per essere capaci di trasmettere non solo i concetti pratici, quanto la motivazione e lo spirito che si nasconde “dietro le quinte” per poter “dare gas alla vita” nel modo giusto. Ti piace insegnare? Che progetti e/o novità hai a riguardo?
R) Amo aiutare la gente. Da piccolo mi hanno aiutato e credo non ci sia nulla di più bello. Sto lavorando per poter creare esperienze in Spagna e in altri paesi affinché tutto il mondo abbia la possibilità di averci nella sua città per dare una mano a tutti i possessori di maxi enduro.

D) Hai qualche progetto imminente di rilevanza e di cui puoi parlare o anticipare qualcosa?
R) Credo che il nostro maggior progetto sarà il 2022. Stiamo lottando per qualcosa di grande e chiudendo gli ultimi contratti. Speriamo poterlo presentare quanto prima ma vi assicuro che sarà qualcosa di unico!

D) Quali sono i tuoi principali sponsor?
R) A oggi sono HONDA, LS2, LONERIDER, CARDO, LEATT, MAXIMA, SWMOTECH, ANDREANI MHS, AMV, DUNLOP, QUADLOCK, GALFER e LIVING THIS BIKELIFE.

D) Utilizzeresti gli stessi prodotti se non fossero degli sponsor?
R) In totale sincerità: sono molto contento. Abbiamo portato al limite tutti i prodotti e mi hanno sorpreso tutti. Non immaginavo che fosse tanto difficile romperli! Ho distrutto prima la porta del furgone che la moto… ahah!

D) Che consigli ti senti di dare a tutti quelli che iniziano ora nel mondo dell’off-road con moto adventure e guardano video come i tuoi nei social media… sbavando dalla voglia di imparare?
R) Che non provino nulla senza prima studiare un video o capire esattamente. Mettersi a fare qualche virtuosismo fuori dalle proprie corde con 200kg+ di moto può terminare in un disastro. È necessario imparare e poi provare. Come si dice in Spagna:” vestimi lentamente che ho fretta”

D) “Per portare 200kg di moto fuori strada bisogna essere alti e forti”. Sappiamo che aiuta ma che non è tutto. Che ne pensi in merito?
R) Credo che l’altezza ti aiuti solo alle basse velocità, quando devi mettere i piedi a terra. Una volta in marcia, l’altezza potrebbe persino essere più problematica dell’essere bassi.

D) Adesso, domande rapide a raffica: come ti vedi in dieci anni?
R) Non so nemmeno cosa faró da qui a un mese (ride, ndr); non posso immaginarlo, ma spero di avere salute e molte storie da raccontare da tutto il mondo!

D) Kirian in tre parole…
R) Puntuale, ossessivo, pesante.

D) Sei fidanzato?
R) “Prometido” (fidanzato ufficialmente, ndr). Non so come l’ho ingannata ma tra un anno o due ci sposeremo.

D) Ti vedresti correre una Dakar?
R) Ogni volta lo vedo sempre più complicato. Era un sogno che avevo ma, essendo un atleta, vorrei partecipare per competere e non solo per il gusto di farlo; a ogni modo, a oggi per me inizia a essere tardi.

D) Una giornata tipica di Kirian Mirabet
R) Alle 08:00 vado ad allenarmi, spesso anche prima. Verso le 11 inizio a filmare con Aleix fino a che otteniamo varie riprese che ci convincano. Alle 14 pranzo con Marta e normalmente nel pomeriggio mi dedico al lavoro logistico di reti sociali, organizzazione eventi, mail… Se posso, torno ad allenarmi.

D) Hai un guru / mentore / figura di riferimento nel mondo dell’off-road?
R) Non ho mai avuto un guru o un mentore. Molte persone mi hanno aiutato e credo che cadauno abbia apportato qualcosa d’importante. Marc Coma, Jordi Duran, Ivan Cervantes…

D) I tuoi tre gruppi o cantanti preferiti…
R) Qualunque cosa non sia reggeaton per favore…

D) L’ultimo libro che hai letto?
R) “De Gandia a la Casa Blanca”, di Ruben Figueres.

D) Ti ringrazio del tempo che mi hai dedicato e ti auguro molto successo..! Lasciaci con una frase che possa riassumere tutto!
R) Se non innovi, muori.

Testo: Andrea “Fast” Scaramuzza
Foto: Repertorio Kiriam Mirabet

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