Honda CB500X: Bicilindrica “Easy”

Quando si cerca una moto per tutti i giorni, praticità e confort devono farla da padroni. Sia in mezzo al traffico che su strade di campagna, è necessario sentirsi liberi di spostarsi. Un esempio è la Honda CB500X.

ESTETICA
Ed eccola, appena scesa dal furgone per la nostra prova, la CB500X appare bella piena di se, con il motore e il serbatoio che riempiono bene il ventre della moto. Un giro intorno e il profilo già appare più slanciato, con il suo becco non troppo evidente, come le grafiche grigie, che sulla carenatura bianco ghiaccio la rendono quasi raffinata. Paramani, sella e strumentazione sono essenziali. I cerchi in lega multirazze, con un 19 all’anteriore e un 17 al posteriore la snelliscono un bel po’ e i freni sembrano precisi per il compito che devono svolgere.
In sella ora! E’ perfetta per la mia statura (1,75 m) anche se sto sulle punte, complice la sella larga e le sospensioni rigide che non la fanno oscillare molto. Regolo gli specchietti, e do un’occhiata a cosa offre il quadro strumenti. Un chiaro display che informa su tutto il necessario: marcia attuale dove attorno ruota il contagiri, temperatura motore e livello carburante, nonché l’orologio, tutto quanto digitale. Ai bordi neri le altre spie, come quelle dei fari e ABS.

COME VA?
In un attimo parto, e la prima cosa che lascia a bocca aperta è senza dubbio la leva della frizione: Morbida! Talmente morbida da poterla azionare con il solo indice!
Percorsi pochi chilometri però ci si accorge subito che la posizione di guida non è per niente facile da trovare; la “colpa” è riconducibile alle pedane troppo avanzate, che rendono la triangolatura sella-pedane-manubrio alquanto scomoda per la mia altezza; la posizione naturale che si assume lascia infatti la punta del piede troppo in alto ed ingranare le marce non è per niente fisiologico. Discorso simile è per il manubrio; la piega impone di tenere i polsi troppo angolati e chiusi verso l’interno o di avvicinarsi col busto al serbatoio; probabilmente, di questo, una persona con le spalle più ampie rispetto alle mie non ne soffrirebbe.
 Ad ogni modo dopo una quindicina di chilometri ci si comincia ad abituare, e il mezzo regala confidenza sempre più velocemente; i suoi 197 Kg sono facili da gestire sia sulle inversioni di marcia da fermo che sui tornanti. Il bicilindrico da soli 48 Cv si comporta egregiamente sulle salite, andando di pari passo col cambio dagli innesti morbidi ma precisi, con un’erogazione molto fluida a qualsiasi regime, senza mancare mai di forza sulle ripartenze, il che la rende gradevole e perfettamente gestibile in questo tipo di percorso. Nell’ambito urbano forse sarebbe stato apprezzato un po’ più di brio, specialmente sulle marce corte, quando ci si trova nelle partenze ai semafori.
La ciclistica è anch’essa ben accordata alla stazza della CB500X. Sospensioni rigide quanto basta e telaio solido non stressano mai la schiena; sia in ingresso che in uscita dalle curve è sempre precisa e trasmette sicurezza, quasi quanto i freni, seppur non esagerati nelle dimensioni svolgono egregiamente il loro lavoro, ma si soffre un po’ la mancanza del doppio disco sull’anteriore.
In Off-Road, sullo sterrato, è (quasi) come guidare sull’asfalto. Certo, non si può pretendere chissà che, ma un aiuto considerevole arriva dal cerchio anteriore da 19 che limita molto le asperità del terreno, senza togliere maneggevolezza. Discorso diverso è per le mulattiere. Qui la “piccola” CB500X soffre molto, insieme alle sue plastiche, che scricchiolano sonoramente quando il terreno presenta grandi buche e sassi.
In definitiva questa moto si presta benissimo ad un uso generico su tutti quei percorsi non impegnativi, rilassa e dopo un breve tempo di “assestamento” del conducente sa farsi apprezzare, anche per i consumi molto contenuti e la rumorosità per niente invadente ma neanche troppo pacata quando si accelera. Le mancanze elencate non sono poi così marcate tutto sommato, forse anche risolvibili tramite registrazioni (come ad esempio la leva del cambio).
Il giudizio generale sulla moto è più che positivo, dopo una giornata trascorsa su diversi tipi di terreno. Questo motociclo è propenso alla praticità, all’uso quotidiano e alle gite domenicali più che per il lungo viaggio. Semplice e gradevole.

In tre parole: Una Crossover Urbana

Pregi:
    •    Frizione
    •    Cambio
    •    Fluidità
Migliorie:
    •    Piega manubrio
    •    Posizione leva cambio
    •    Freni

Testo e tester: Giacomo Gori
Foto: MBfotopress
Riprese video: Merlin Studio’s GVM

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