La Commissione Trasporti della Camera ha approvato ieri un emendamento che delega il Governo ad adoperarsi con linee guida chiare sulle infrastrutture stradali, che prevedono anche l’apposizione del dispositivo Guardrail per motociclisti.
SI tratta di un traguardo importante, che, all’indomani dell’approvazione della nuova legge, impegnerà il Governo all’emanazione di un decreto legislativo dedicato alle infrastrutture stradali, con indicazioni puntuali sulla terza fascia dei guard rail.
L’emendamento approvato ne raggruppava diversi, il primo dei quali firmato dagli on. Pretto, Marchetti, Dara, Furgiuele e promosso dall’Intergruppo per la mobilità motociclistica, ed altri a firma Ghirra, Faraone, Iaria, Barbagallo, Morassut, Ghio, Bakkali, Casu. A tutti costoro la FMI, che lavora da anni insieme ad ANCMA per evidenziare la vulnerabilità dei motociclisti in caso di impatto con i guard rail, esprime la propria gratitudine per aver mostrato sensibilità ed interesse nei confronti di un argomento molto caro al mondo delle moto.
Ministero dei trasporti
Il Ministero dei Trasporti ha già avviato un tavolo di confronto tra esperti del settore (tra i quali è anche la FMI), che sta lavorando alla modifica del decreto Toninelli oggi in vigore, con l’obiettivo di renderlo maggiormente fruibile per le Amministrazioni pubbliche. In sostanza, si cerca di incoraggiare comuni ed altri proprietari delle strade a mettere in sicurezza le barriere per le moto.
Soddisfazione è stata espressa dal Presidente FMI Giovanni Copioli: “Dopo il riconoscimento dei motociclisti utenti vulnerabili e della possibilità per i 125 cc di percorrere le autostrade, arriva anche l’apposizione del dispositivo salva motociclisti sui guard rail: sono molto grato al lavoro dell’Intergruppo per il sostegno alla mobilità del motociclista e a tutti i deputati che hanno sostenuto questo emendamento”.
Per ora l’approvazione è avvenuta in Commissione alla Camera: il ddl di riforma del Codice della strada (AC. 1435) approderà all’Aula della Camera a marzo, per poi proseguire il suo iter al Senato.