Lo scorso anno in pieno lockdown, avevamo organizzato a Castel del Piano sul monte Amiata (GR) la prova di moto da enduro con gomme chiodate BestGrip (lo trovi qui).
Purtroppo un forte “scirocco” e un conseguente improvviso innalzamento delle temperature, trasformò la prevista nevicata in una pioggia insistente tanto da rendere la neve delle piste, sapientemente preparata dai ragazzi dell’ I.S.A. impianti Appenninici Sportivi, una poltiglia su cui le gomme non trovavano il grip sufficiente per dar motricità alle moto.
Dovevamo riprovarci perchè nei pochi “momenti buoni” le gomme chiodate ci avevano entusiasmato!
Siamo ai primi di gennaio e sono previste nevicate anche negli Appennini.
Ci affrettiamo a contattare i ragazzi della BestGrip, l’azienda artigianale che costruisce i chiodi per qualsiasi tipo di pneumatico sia per uso sportivo che stradale ma anche per mezzi da lavoro e calzature.
Spieghiamo loro che quest’anno la prova si sarebbe svolta in un terreno diverso, vogliamo praticare enduro sulla neve, quindi ne troveremo di vari spessori, con possibilità di tratti ghiacciati e anche fango, terra e rocce.
La scelta del chiodo è determinante
Chiarite le condizioni d’uso, ci viene chiesto su quale gomma verranno montati i chiodi.
Il loro suggerimento verte su un pneumatico da motocross di mescola dura, perché ovviamente il tassello è più alto e quindi fa più “l’effetto pala” sulla neve rispetto ad una gomma da enduro e la parte del chiodo da avvitare può cosí essere di maggior lunghezza.
Da navigati enduristi, vogliamo restare su parametri di guida a noi ben noti, quindi preferiamo l’accoppiata con gomme CST Tires CM741 anteriore e CM742 al posteriore (omologate F.I.M.) montate con mousse Technomousse, un abbinamento che utilizziamo da tempo nelle uscite domenicali e quindi un assetto di riferimento come base di partenza per la prova.
Determinare la lunghezza della parte che si avvita sul pneumatico, lascia aperta l’evenienza di utilizzare delle comuni camere d’aria.
La seconda questione è quanti chiodi vogliamo montare per gomma?
La BestGrip consiglia almeno una sessantina a pneumatico, ma noi vogliamo andare sul sicuro e calcoliamo di piantarne uno su ogni tassello e quindi chiediamo che ce ne vengano forniti 200 per tipo. Specifico per tipo, perchè ovviamente il chiodo per la ruota anteriore è differente da quello utilizzato sulla posteriore, ma questo lo approfondiremo a breve.
Terza domanda che ci viene posta è la sporgenza che deve avere il chiodo? Non avendo nessuna nessuna cognizione a riguardo, ci affidiamo completamente alla Loro esperienza e nel giro di un paio di giorni riceviamo il pacchetto con il kit di chiodi e la relativa chiave per il montaggio.
E per il montaggio?
Con un minimo di praticità, il montaggio dei chiodi BestGrip è abbastanza semplice.
Si possono montare a mano o con l’ausilio di un avvitatore, questa seconda opzione è più semplice e veloce. Basta innescare la chiavetta sull’avvitatore e inserire al suo interno la testa del chiodo che andrà ad incastrarsi su due micro alette laterali, la parte che fuoriesce (la base del chiodo) ha una forma elicoidale e andrà appoggiata con un minimo di pressione sul tassello, iniziando cosi ad avvitare fino a che la testa del chiodo non sarà penetrata fino al liscio del tassello.
Questo farà si che le due micro alette restino scoperte e facilmente raggiungibili dall’utensile quando e se decideremo di procedere allo smontaggio per ripristinare il pneumatico nella condizione originaria.
Durante il montaggio ci è sorto il dubbio se fosse più pratico effettuare questa operazione con il copertone in mano o dopo averlo installato sulla ruota?
È possibile lavorare in entrambe le situazioni, consigliamo però di montare prima la gomma sul cerchio perché successivamente maneggiare il pneumatico chiodato potrebbe essere poco pratico oltrechè pericoloso.
Armati di pazienza, si impiega per il fissaggio circa 30 minuti a ruota!
I chiodi per la ruota anteriore sono più corti e fini perchè il tassello ha dimensioni ridotte e rastremate rispetto a quello della ruota posteriore.
Le mie impressioni di guida
Caratterialmente quando provo qualche novità nel mondo moto, ho bisogno di capire le sensazioni che mi trasmette.
Il feeling con le gomme chiodate non è stato immediato soprattutto nelle zone ghiacciate, dovevo acquisire fiducia e cercarne il limite.
Mi sembrava impossibile che in determinate situazioni non perdessi aderenza e finissi a gambe all’aria. Sulla neve fresca ho guadagnato sensibilità iniziando a guidare con scioltezza.
La moto diventa stabilissima, il manto bianco cela i sassi e non percependo visivamente l’ostacolo passi via liscio senza indugi. Questo tratto di percorso lo conosco bene, sento che le ruote sono piantate a terra e ciò mi permette di aggredire il tracciato percependo velocità superiori alla normale percorrenza.
Il KTM 500 non si scompone, anzi potrei insistere ancora! Anche in piega, è evidente quanta stabilità in più ci sia.
Devo solo far attenzione ad arretrare un po’ la guida come sulla sabbia e ricordarmi di mantenere il gas puntato anche quando rallento, altrimenti si rischia di cappottare.
Nei tratti dove non c’è neve, non esiste storia, il vantaggio del “chiodato” su fango, pietre e terra è di almeno mezza marcia.
Alla fine sono riuscito a superare l’incertezza di guidare anche sul ghiaccio vivo, sul quale la moto va corretta ogni volta in cui togli il gas poiché l’avantreno tende a chiudere, per il resto fila via liscia come su un binario e riesci a fare derapate lunghissime.
Chissà, il prossimo anno sarebbe bello mettere alla prova i chiodi BestGrip proprio in una pista di ghiaccio andando a sfidare qualche specialista!
Breve accenno sulla normativa legata all’uso delle gomme chiodate
L’uso di pneumatici da neve era stato consentito in via sperimentale nel lontano 1966 e nessuna legge successiva ha mai ritrattato.
Attualmente è consentito l’uso di questi dispositivi nel periodo compreso tra il 15 novembre e il 15 marzo; non si possono superare i limiti di 90 Km/h su strade ordinarie e 120 Km/h in autostrada.
È altresì obbligatorio il montaggio di apposite bavette paraspruzzi dietro le ruote posteriori, fissando il numero di chiodi per ruota in un range tra ottanta e centrosessanta, la cui sporgenza massima deve essere pari a 1,5 mm.
Come spesso accade in Italia, c’è un però!
E si chiama Direttiva del Ministero dei Trasporti del 16 gennaio 2013 in tema di “Circolazione stradale in periodo invernale e in caso di emergenza neve”, con cui si sancisce il divieto di circolazione dei motocicli in caso di neve o ghiaccio, nonostante il ricorso a pneumatici idonei M+S, gomme chiodate o catene.
Un appunto sulla scelta dell’abbigliamento
Vorrei soffermarmi un attimo sulla scelta che è stata fatta sull’abbigliamento da utilizzare per questa prova perchè le temperature che abbiamo affrontato durante la giornata sono passate da – 3 a + 12 gradi nel giro di poche ore. Per quanto riguarda l’intimo ci siamo indirizzati alla linea “Merino” dell SIXS, azienda specializzata nel vestire atleti delle più svariate discipline. Questa tessuto è stato studiato appositamente per le basse temperature ed è un filato che contiene oltre alla pregiata lana, anche parti di carbonio e polipropilene, garantendo cosí il massimo della termoregolazione.
Per il completo da enduro, la scelta è ricaduta sul J-Flex della Just1 per le sue qualità di morbidezza e elasticità, I vari inserti in materiali differenti, sapientemente distribuiti sul pantalone, ne conferiscono un’ottima vestibilità.
Testo e tester: Pietro Bartolomei
Foto e video: Dario Lupini
Abbigliamento: Just1 J-FLEX SHAPE BLUE
Casco: Just1 J18 MIPS PULSAR BLUE
Guanti: Just1 J-FORCE BLUE
Maschera: Just1 NERVE PRIME WHITE
Stivali: TCX Boots Comp EVO2 Michelin
Abbigliamento intimo: SIXS Merino
Pneumatici: CST Tires CM 741/CM742
Mousse: TECHNOMOUSSE
Chiodi: BestGrip