Quando il gruppo Qianjiang nel 2005 ha rilevato il marchio di Pesaro, in tanti hanno storto il naso di fronte a una produzione più legata a un mercato cheap che stonava in effetti con la storia di Benelli, fatta di competizioni e soluzioni raffinate come quelle della Tornado.
Molti in quei primi mesi hanno visto con diffidenza questa opera di rebranding di mezzi orientali, eppure proprio in questi giorni ANCMA ha diffuso i dati di vendita ed in testa c’è proprio lei: l’italocinese Benelli 502.
Dunque, la verità dov’è?
L’unica insindacabile verità è che, dopo decenni in cui le case sono andate verso l’esaltazione della tecnica a tutti i costi, Benelli ha messo un punto a questa crescente lotta di numeri, ma non l’ha fatto per sciatteria o mancanza di competenze.
L’ha fatto perché, come qualunque azienda che vuole vincere il mercato, ha lavorato più con la mente che con il cuore; negli anni infatti abbiamo visto morire tante eccellenze sobillate da quelle voci che fanno pulsare il sangue, quelle “cattive” consigliere chiamate “passione”, “competizioni” ed “esaltazione tecnica”.
Anche Honda sa bene che il CBR viene prodotto con i soldi derivanti dall’esercito di SH venduti ogni anno, ma nessuno aveva mai provato a monetizzare con una Crosstourer, mezzi visti più come moto premium che come mezzi di spostamento.
Nessuno prima di Benelli appunto, e il successo è tutto qui: semplice, chiaro, dannatamente in controtendenza e, proprio per questo, con una nicchia di mercato libera come il west.
Moto semplice, economica, funzionale, accogliente per il neofita, non stupisce e non vuole farlo; nessuno pretende di portarsi a casa un razzo con 5.990€, tuttavia tra chi la cerca nessuno se ne preoccupa e questo è alla base di tutto.
Com’è fatta
Anzitutto diciamo che la componentistica Benelli è tutta prodotta in Cina negli stabilimenti del gruppo, ma il progetto di base è italiano ed è fatto da persone che di motori ne hanno masticati tanti.
La moto monta un bicilindrico frontemarcia da 500cc aggiornato in versione euro 5 (le case ci tengono tantissimo a dirlo, ma a voi interessa davvero? Bah) con una potenza di 48cv, un’inezia rispetto al mercato attuale, però sufficiente a viaggiare a 120 orari fissi e districarsi nel traffico senza problemi.
E poi si sa… i cavalli hanno bisogno di fieno… e la Benelli ne consuma pochissimo grazie al suo motore “umano” che permette di coprire 20 km/l anche tirandole il collo e sfiorare i 30 con qualche attenzione.
Il motore è alloggiato in un telaio a traliccio e piastre laterali connesso a un forcellone anche questo in tubi saldati su cui si infulcra un monoammortizzatore che nella TRK 502X è regolabile in precarico e idraulica, mentre all’anteriore compaiono una coppia di steli rovesciati da 50mm.
Completano la ciclistica una coppia di ruote a raggi da 17” al posteriore e 19” all’anteriore per la versione X che essendo più votata al fuoristrada abbandona il 17” anteriore della versione standard.
La strumentazione è essenziale ma ha un po’ tutte le funzionalità di base per la categoria e la fascia di prezzo: contagiri, livello carburante, contachilometri e marcia inserita.
Non stupisce, inutile cercare accelerazioni istantanee o angoli di piega strepitosi, ricordatevi che non è pensata per gli aspiranti/sedicenti piloti ma per chi con pochi soldi vuole una moto da usare 365 giorni l’anno, dal traffico alla gita domenicale senza disdegnare il fuoristrada.
Insomma: ONE FITS ALL
Il motore spinge più per la coppia che per la potenza, dunque inutile insistere con la marcia, inoltre vibra il giusto e beve nulla.
Le sospensioni rigidine e con poca corsa in fuoristrada non sono il massimo mentre su asfalto non accusano grossi trasferimenti di carico complici anche freni e motore non particolarmente esuberanti che stressano meno gli organi elastici.
I freni in particolare sono forse il maggior neo della moto; poco potenti nonostante tre dischi e pinze di dimensioni generose più legate all’estetica che alla funzionalità.
Sono modulabili, ma se si cerca la potenza non la si trova neppure pinzando con forza.
La moto non è una oversize: alloggia comodamente le persone più minute e per loro la protezione all’aria è anche buona; viceversa i piloti più alti saranno inevitabilmente un po’ più sacrificati.
Su strada la TRK502X si guida bene, è agile e maneggevole, scende in piega bene e tiene la linea anche se non si distingue proprio per la stabilità alle velocità più sostenute, ma con un motore di cubatura ridotta non si sente certo l’esigenza di migliorare questo parametro, anzi la scelta di prediligere l’agilità alla stabilità è condivisibilissima su un mezzo del genere.
In off non brilla, la sella mediamente più bassa delle maxienduro odierne aiuta il neofita senza esagerare, non foss’altro per la scarsa luce a terra che concedono le sospensioni a corsa corta le quali, come detto prima, non trovano nell’offroad il terreno privilegiato.
In ogni caso in fuoristrada un’eventuale caduta è perdonata dalle ampie protezioni tubolari offerte nel prezzo della 502 in versione X.
In sostanza con 5.990€ potete scegliere se comprarvi uno scooter oppure un Benelli TRK 502X e andare comunque al lavoro dal lunedì al venerdì, ma almeno il sabato e la domenica puntare il manubrio verso paesi, borghi e laghi di cui l’Italia è disseminata:
cercate la destinazione non badate ai cavalli!
Motore
Cilindrata/Alesaggio/Corsa | Bicicilindrico 500 cc / 69mm / 66,8mm |
Rapporto di compressione | 11,5:1 |
Distribuzione | 4 valvole, bialbero a camme in testa |
Alimentazione | Iniezione elettronica |
Lubrificazione | Forzata a carter umido |
Raffreddamento | A liquido |
Cambio | 6 marce |
Frizione | Multidisco a bagno d’olio |
Ciclistica
Telaio | Traliccio a tubi con piastre in acciaio |
Serbatoio | 20 Lt. |
Sospensioni tipo/corsa | Forcella Upside down ø 50 mm 140mm/ forcellone oscillante con mono regolabile 62 mm |
Freni ant/post | Doppio disco 320mm/Disco 260mm |
Inclinazione canotto | N.D. |
Interasse | 1505 mm |
Altezza sella | 860 mm |
Ruote | 110/80-19 – 150/70-17 |
Peso in ord. di marcia | 235 kg |
Testo: Dario Lupini
Foto: Andrea Migliorati Photographer
Video: Marco Ciofi
Casco: Airoh Commander White Gloss
Abbigliamento: CLOVER Dakar Uomo WP Airbag
Stivali: TCX Baja Gore-Tex
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