Beta sceglie la pregiata cornice del Ciocco per presentare la sua gamma 2020; in un ambientazione che ha regalato pagine fondamentali di enduro estremo si tolgono i veli alle otto moto in listino per il 2020, che davvero non condividono neppure una vite con le precedenti.
L’obbiettivo dei progettisti è stato quello di migliorare l’handling e quindi la guidabilità, facilitare gli interventi di manutenzione e conservare un prezzo che è di gran lunga tra i più competitivi del mercato nonostante una qualità di prodotto di prima fascia.
Otto in tutto i modelli: quattro due tempi (125, 200, 250 e 300) e quattro quattro tempi (350, 390, 430 e 480) che subiscono modifiche a telaio e ciclistica comuni a tutta la gamma, prima tra tutti l’adozione di un telaio reggisella in tecnopolimero in cui trovano sede batteria, cablaggi ed una cassa filtro ottimizzata riguardo la protezione dello sporco e la tenuta all’acqua.
I telai cambiano per tutte, diventando più rastremati di 20mm nella zona delle pedane per passare indenni nei canali, aumenta la rigidezza torsionale adottando anche componenti microfusi per gli attacchi di pedane e mono posteriore e la forma stessa del telaio è pensata per alloggiare i radiatori favorendo i flussi d’aria migliorando il raffreddamento.
A questo aspetto i tecnici toscani hanno dedicato grande attenzione, studiando i flussi di acqua ed aria e sopratutto le geometrie dei radiatori è stato possibile a parità di condizioniottenere temperature di esercizio inferiori anche di 10°C grazie anche all’uso di una nuova pompa acqua sulle 4t con una portata incrementata del 20%.
Il layout del propulsore del 4t inoltre è stato stravolto con un compattamento del gruppo motore-cambio che ha fatto risparmiare un chilo sulla bilancia ed ha spostato i pesi delle masse in movimento che sappiamo quanto siano “importanti”.
Gli interventi motoristici sul 2t sono sostanziali ma rispetto ai motori a benzina meno stravolgenti. Viene modificata la testa ed aggiornata la valvola di scarico, ma l’intervento maggiore è l’introduzione del contralbero sulle cilindrate piene (250 e 300) scelta fatta non tanto per ragioni di comfort quanto per modificare l’inerzia del sistema conferendo una trattabilità migliore del propulsore e della cavalleria dei questi motori.
Per ristabilire le caratteristiche inerziali del propulsore l’albero motore è stato alleggerito e ridimensionato con l’effetto di ridurre le perdite per ventilazione e migliorare l’afflusso della carica fresca nel cilindro.
Per tutte una nuova ergonomia, sella stretta ed ingombri costanti per agevolare gli spostamenti, manubrio allargato per migliorare il controllo e plastiche riviste e razionalizzate.
In cosa si traduce tutto questo? Parola ai nostri tester:
DUE TEMPI
125
La classica zanzara, il motore c’è ed è in alto, la carburazione poteva essere migliorata ma era oggettivamente difficile azzeccarla visti i cambi di temperatura ed umidita della prova.
È ovviamente la moto più agile del lotto
200
Moto gustosissima da guidare, gli amanti delle moto piccole se la sono litigata! Il motore gira benissimo, bello e lineare tira la marcia ma mura presto quindi non c’è da avere paura a viaggiare con la marcia più lunga.
Tra le nostre preferite visto il plus di coppia ed il comportamento agilissimo.
250
La quarto di litro a miscela rimane la moto da enduro per eccellenza, e la RR 2020 non tradisce le aspettative con una ciclistica rigorosa ed un motore che tira via sempre ed allunga bene ma non mette in imbarazzo come quello del 300.
Chi preferisce le cilindrate piene avrà gusto a provarla.
300
La best seller Beta migliora ancora, il contralbero la rende più trattabile ma i cavalli sono davvero tanti e vanno usati con parsimonia al punto che, anche in mani esperte, risulta quasi più piacevole con la mappa da bagnato che rende il motore presente ma dolce: praticamente uno skilift.
Chi ama il freeride e la guida sottocoppia trova nel 300 la cubatura ideale.
4 TEMPI
350
La potenza non manca di certo ma è la più umana del lotto. Il lavoro fatto dai progettisti sulle moto si sente tutto; rispetto alle 2019 le quattro tempi sono migliorate in tutti i frangenti.
390
Vale quanto detto per la 350 ma con un pelo di potenza in più che accontenta i più smaliziati che amano un 4t che rimanga ancora fruibile e conservi ancora un’ottima dose di agilità.
430
È l’arma di Beta per la E2. Cavalli a profusione ma con un motore molto rotondo, al punto che permette una bella guida in sottocoppia liscia e senza strappi, a patto di cambiare marcia presto però, prima che i cavalli vengano sciolti.
480
Motore eccezionale, oltremisura ma ci si chiede davvero nell’enduro di oggi fatto di sentierini, estreme e fettucciati l’utilità. Di sicuro è una moto che trova la sua dimensione ideale nell’enduro ad ampio raggio o nel motorally.
Tirando le somme ci piace far presente che queste Beta sono moto con un’ottima ergonomia. Piacevolmente compatte, strette tra le gambe e con una sella che agevola davvero gli spostamenti, la triangolazione manubrio sella pedane è ottima nonostante le moto siano più basse della media del segmento ed aiutino quindi nel brutto anche i piloti più bassi.
Le sospensioni Sacs ZF lavorano bene, ma soprattutto risentono davvero molto delle regolazioni pochi click e la moto cambia aspetto, riguardo le tarature saranno contanti gli amatori, probabilmente i piloti preferirebbero un maggior sostegno, ma a certi livelli un salto da un preparatore è comunque quasi d’obbligo.
I due tempi ci sono piaciuti davvero tanto, dei quattro tempi si apprezza l’estremo frazionamento delle cubature così che ogni pilota possa trovare davvero una moto giusta per il suo stile ed i suoi gusti pronta in concessionario.
A proposito di concessionario, le moto le trovate già presso i distributori ufficiali ad un prezzo compreso tra i 7990€ del 125 ed i 9390€ delle quattro tempi di maggiore cubatura.