Chissà se nei pensieri del conte Agusta sia mai attraversata l’idea di trasportare le proprie moto dagli asfalti iridati del TT, al fango e alla polvere di stradoni e mulattiere. Io sono convinto di no, però l’idea è venuta agli ingegneri e designer varesini, con il progetto MV AGUSTA ENDURO VELOCE e devo dire che, come da tradizione, lo hanno fatto con classe, eleganza e tanta sostanza.
Ma partiamo dall’inizio. La presentazione della Crossover /Adventure di casa MV AGUSTA è avvenuta come concept ad EICMA 2021, ed ha subito acceso gli animi di quelli che come me hanno vissuto gli antichi fasti delle mitiche “Elefant “di Orioli, De Petri e dei dakariani più famosi e vincenti della storia. Si perché quel progetto portava in se quell’eredità di casa Cagiva (che è stata proprietaria del marchio MV AGUSTA prima che passasse agli austriaci di KTM) , ricca di mito, leggenda, fascino , desiderio di possesso. Cose che questa moto ha subito inspirato i “giovani” degli anni 90, ma anche quelli di oggi!
Dopo la presentazione ufficiale, e la messa in listino MV AGUSTA , abbiamo finalmente avuto l’occasione di avere tra le mani la Enduro Veloce. E l’abbiamo avuta per un lungo periodo che ci ha dato modo di apprezzarne le caratteristiche .
MV AGUSTA ENDURO VELOCE
Ci sono tre aspetti che hanno dato l’immediato ’imprinting” al test. La bellezza della linea, la cura dei particolari e la mole davvero notevole. Si perché la Enduro Veloce è davvero tanto ingombrante, voluminosa. Anche se le linee armoniose tendono a snellirla, le sovrastrutture sono davvero abbondanti. Di contro una linea pulita, priva di orpelli e appendici varie, rende la moto sinuosa ed elegante. Lontana dalla ricerca esasperata di elementi “shock” fatti di appendici aerodinamiche (il più delle volte inutili), linee estreme o colorazioni improbabili. Niente di tutto questo sulla MV Agusta. È Una “nobile” delle due ruote e come tale porta in se la sobrietà e l’eleganza di una signora. E questo non significa che appaia noiosa o banale, anzi tutt’altro. Guardandola più da vicino colpiscono gli accoppiamenti delle plastiche e la cura delle sovrastrutture, tutte perfettamente raccordate tanto da creare un’unica linea continua e sinuosa.
Bellissimo il paramotore che si integra con la carenatura del serbatoio che a sua volta si integra con il cupolino. Bello e curato il telaio a traliccio, la sella dotata di un rivestimento efficace nell’utilizzo e piacevole al tatto, e anche la parte posteriore con un codone ben integrato nella linea. Unica nota stonata è forse il terminale di scarico, che al contrario di tutto il resto non si integra molto nella linea risultando un po’ pesante all’occhio e poco “personale”.
Belli anche i materiali, qualitativamente elevati, così come la verniciatura e i blocchetti elettrici. Guardando la parte anteriore, spicca un doppio faro full-led e il cruscotto con un TFT da 7 pollici, molto completo in quanto a informazioni , impostazioni e connessioni. C’è anche un divertentissimo indicatore dell’angolo di piega con relativa indicazione della forza G, apertura del gas e utilizzo del freno. Tutto riscontrabile in una sorta di telemetria attraverso una App specificatamente sviluppata che permette di memorizzare i parametri.
Ma al di là della scheda tecnica consultabile nel sito MV AGUSTA, mi preme raccontare le sensazioni e l’esperienza di guida provate sulla Enduro Veloce.
Il fuori programma
Il primo approccio, in realtà non programmato ma accaduto un po per caso, l’ho avuto nel corso della manifestazione Adventure “Malle Mutor” di Rimini. Un guasto alla mia moto e la disponibilità della MV AGUSTA mi ha messo ad una scelta. Tornare a casa o iniziare il test… lascio immaginare a voi la risposta!😎
Il caso ha voluto che nel paddock della Malle Mutor ci fosse Bridgestone (partner di MV AGUSTA) che, sotto specifica indicazione da parte del Responsabile Stampa MV AGUSTA Alessia Riboni, mi ha istallato le favolose AX41 tassellate.
Poco dopo la partenza, dopo aver percorso solo pochi km di asfalto mi sono ritrovato sui primi sterrati dove devo dire la moto si è subito sentita a proprio agio. Nonostante la mole e un anteriore che onestamente intimorisce, si fa guidare con estrema leggerezza. Ma il bello è venuto quando la strada ha sfociato su un tratto di fango viscido e erba, tra discese e salite interminabili. Ho istintivamente fermato la moto con l’intento di tornare indietro ma non potevo! Come si dice in questi casi: “o bere o affogare”. E sono entrato nel girone dantesco. Risultato: la grandezza della moto letteralmente sparisce compensata da un’agilità e un anteriore talmente saldo e talmente direzionabile che sembrava quasi innaturale.
La Enduro Veloce si infilava ed usciva dai canali di fango con una facilità incredibile. Complice una trazione progressiva e solida (grazie anche alle Bridgestone) una perfetta posizione di guida e un equilibrio dinamico eccellente. Ne sono uscito in scioltezza sotto lo sguardo stupito degli altri motocilisti che non si aspettavano una moto così elegante e imponente su percorsi non propriamente ideali a lei. Eppure dietro anche il mio di stupore , ne siamo venuti fuori.
Come va?
Il test è ovviamente continuato anche dopo la manifestazione. Ed è continuato affrontando varie tipologie di terreno. Come già detto sull’off si è confermata una vera forza. Su pietra smossa, sterrati, piccoli guadi. Facile, intuitiva e divertente. Una triangolatura ottimale e un manubrio bello largo permettono una guida in piedi molto buona, con la possibilità di serrare bene con le gambe l’imponente serbatoio che sull’attacco sella si restringe molto. Un pò peggio la posizione da seduti dato che la sella è troppo scavata costringendomi ad una posizione un pò troppo rannicchiata. Le sospensioni Sachs, mono e anteriore da 48, ambedue con escursione da 210mm (ottime in termini di progressione e scorrevolezza) hanno un setting di base molto morbido ma sostenuto. I freni sono un capolavoro in quanto a modularità e forza. Non a caso monta un comparto Brembo con pinze anteriori Stylema e dischi da 320.
Su strada
Ma l’anima “corsaiola” di casa MV non si tradisce. E quando la Enduro Veloce calca le curve di un veloce passo di montagna, ok spostatevi tutti!! Innanzitutto l’urlo del tre cilindri ! Un’emozione assoluta. Nel range tra i 6.000 e la zona rossa tira come una toro e canta come una lirica. È Una sinfonia dei 124 cavalli che in realtà sembrano 200. Forse le doti di coppia forse l’erogazione… non lo so ma è un missile. E il bello viene quando la si inserisce dentro le curve. Dove guardi lei entra. Dove pensi lei va.
Provata senza controlli di trazione per capirne le reazioni , la moto derapa solo se glielo chiedi, non chiude mai l’anteriore, non ha reazioni repentine, ma soprattutto entra in curva e percorre con una “neutralità “ che se vogliamo appare anche strana. Nel senso che normalmente siamo abituati a sentire il trasferimento dei pesi, l’alleggerimento del posteriore, il conseguente alleggerimento dell’anteriore in uscita ecc.ecc… qui no.
La moto pur trasmettendo le sensazioni di cosa sta succedendo sulla ruota anteriore percorre la curva rimanendo “pari”. E questo permette di inserire molto stretto al cordolo con tanto controllo. Angolo di piega rilevato di ben 51 gradi. Assurdo se si pensa che l’ho fatto con le gomme ax41 tassellate.
Morale: non sarei mai voluto scendere!!!😁
Questa facilità e sensibilità di guida agevola tanto anche in condizioni di strada viscida. Guidando con leggerezza senza forzare, affronta la piega anche in condizioni di asfalto umido e la frenata molto modulare non mette in crisi la ciclistica
La ciclistica sana, unita all’albero motore controrotante che genera un effetto giroscopio sulla ruota anteriore, affiancata ad una evolutissima piattaforma inerziale, sono gli artefici di questa guida così piacevole, ma anche cattiva, e anche enduristica, ma anche turistica che rende la Enduro Veloce una moto “totale”
L’abbiamo provata anche in coppia. Io e il videomaker. Io 1.90 per 90 kg e lui 1.85 per quasi 100. Più l’attrezzatura. La moto non si scompone.
In conclusione posso dire che MV AGUSTA dimostra (se ce ne fosse stato bisogno) che le moto le sa fare bene. Hanno fascino, stile, eleganza ma soprattutto, ed è ciò che conta, tanta tanta sostanza!
Cosa mi piace
- Ciclistica
- Motore
- Linea
Cosa non mi piace
- Sistemi elettronici non troppo intuitivi
- Scarico
- Sella bassa
Testo e tester: Tommassini Edoardo
Foto e video: Bk Produzione