La EMOVE RGROUP si occupa di moto enduro elettriche dal 2020 con vendita, assistenza, personalizzazione e spedizioni in tutta Italia. In questo test abbiamo provato la tedesca E-BOOST e la BINSEN (gruppo SWM).
Eh sì! Non me lo aspettavo proprio che mi sarei divertito cosi tanto.
Venendo al nostro test, possiamo certo dire di non esserci risparmiati a maltrattarle. Le abbiamo portate nel classico habitat da enduro tecnico dove si trovano salite e discese impervie, gradoni di mezzo metro e canali scavati dall’acqua; loro non hanno battuto ciglio e non ci hanno deluso. In alcuni frangenti ci sono sembrate anche più facili delle nostre abituali moto endotermiche, probabilmente a causa della loro coppia diretta che riesce a far superare un ostacolo improvviso e, per il loro peso piuma, che si aggira intorno ai 65kg per la BINSEN e 72kg per la E-BOOST.
Le due moto da enduro elettriche all’apparenza sembrano molto simili, ma hanno sostanziali differenze per quanto riguarda potenza, quote e destinazione d’uso.
Binsen SWM
La BINSEN(SWM) ci è parsa un po’ più “urban”; pensata soprattutto per un pubblico più giovane e magari meno esperto, è infatti omologata CAT. L1e (50cc). Non pensate che però non sia divertente anche in off-road, anzi, ha solo misure più piccole e motore meno potente, che come detto strizza l’occhio a chi muove i primi passi in fuoristrada, senza mai mettere in difficoltà l’utente.
Infatti monta ruote dal raggio di 19’’ sia all’anteriore che al posteriore, potenza di 6kw con due mappature, e un interasse piuttosto corto. Tutto ciò si traduce in un altezza da terra minore, una trazione e agilità sempre al top. Particolarmente indicata per chi non è molto alto di statura. Grazie alle sue misure infonde molta sicurezza, è leggerissima e anche dove nel sentiero c’è poco spazio per girarsi e tornare indietro, riesci a invertire la rotta quasi come con una bicicletta. Per il massimo della performance, va lasciata solo scorrere un po’ di più di una moto con quote standard. Il divertimento è assicurato!
E-Boost
La E-BOOST, invece, ha nettamente misure da specialistica tradizionale, a parte il peso che la rende almeno una ventina di kg in meno di una 125 cc.
Le misure dei cerchi sono le classiche misure da enduro 21” all’anteriore e 18” al posteriore. La potenza del motore è disponibile in tre varianti a scelta tra 7-12-18kw, con 4 mappature selezionabili.
Una particolarità interessante della “tedesca” è il fatto di poter avere la doppia immatricolazione. Grazie alla possibilità di intervenire sul software, la moto può essere immessa sul mercato sia come ciclomotore che come motociclo. Questo offre il vantaggio al 14enne di acquistare una moto targata L1e e, al compimento del sedicesimo anno di età, di fare un aggiornamento della carta di circolazione rendendola un motociclo dalle maggiori prestazioni.
100km di autonomia dichiarati e una velocità massima di 90km/h.
Come già detto, ha le classiche misure da moto da enduro. Infatti ci sali sopra e sembra proprio di essere su una specialistica a tutti gli effetti.
La differenza l’avverti quando si comincia a salire sentieri un po’ accidentati, con pendenze e scalini degni di un campetto da trial. Basta dare un colpetto di “gas” (WATT) al comando e lei sale come uno stambecco. Tutto questo grazie al motore elettrico che eroga tutta la coppia disponibile subito, in pochi metri. Ma non importa esagerare con il gas perché, grazie alla grande trazione e leggerezza, sorpassare gli ostacoli sarà un gioco da ragazzi.
The sound of silence
Su entrambe le due enduro elettriche abbiamo rilevato prestazioni più che buone se valutate per l’utilizzo per cui sono state concepite. Le sospensioni sono completamente regolabili, noi le abbiamo trovate con una taratura piuttosto morbida, ma per i percorsi accidentati a basse velocità che abbiamo affrontato ci sono sembrate adeguate.
Se si forza il ritmo, dove la strada e più scorrevole e quindi si imprime un’andatura più elevata, sono arrivate a pacco nei salti e nelle buche più accentuate, ma come tutti i compromessi ‘’non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca’’. Anche i freni sono adeguati alle performance delle moto. Hanno un bel mordente, nel caso della E-Boost addirittura tendenti al bloccaggio della ruota posteriore, forse dovuto anche al fatto della troppa poca sensibilità acquisita in così poco tempo con la leva del freno posizionata sul manubrio.
C’è da abituarsi a non avere la frizione e il comando del freno posteriore nella classica posizione rispettivamente sulla mano sinistra e sul piede destro. Cosa che mi ha sconcertato per i primi metri percorsi. Infatti il comando frizione chiaramente non c’è ed entrambe le leve freno sono a manubrio, a sinistra per il posteriore e a destra per l’anteriore. Dopo averci preso un poco la mano, si acquisisce confidenza e il divertimento aumenta in maniera esponenziale.
Tirando le somme, penso si possa capire da quello che abbiamo descritto, che guidare queste moto è stato molto divertente. E noi siamo enduristi veri! Quelli a cui piace incasinarsi in posti improbabili, puzzare di miscela e amanti del suono del nostro ferro!
Sinceramente, oggi… ce la siamo spassata con le enduro elettriche!
Muoversi per il bosco e sentieri senza fare rumore ha il suo fascino.
Certo è molto diverso dalle nostre moto a motore endotermico, ma è una cosa che vale la pena provare.
La libertà di andare in enduro è una cosa stupenda! L’enduro elettrico è certamente una valida alternativa in quei luoghi dove è vietato addentrarsi con mezzi a motore.
E chissà che non vi crei dipendenza!
Se vi va di provare l’esperienza dell’elettrico potrete rivolgervi a Paolo, titolare di EMOVE RGROUP, che oggi ci ha accompagnato nella nostra prova rispondendo a tutti i nostri più curiosi quesiti. L’azienda, oltre a darvi la possibilità di provare le loro moto elettriche, organizza tour specifici per rendere l’esperienza ancora più completa e gradevole.
Questo è l’indirizzo del sito, per dare un occhiata ai loro prodotti e chiedere più info: WWW.RGROUPEMOVE.IT
Buon divertimento!
Testo: Fabio Fonsidituri
Foto: MB Fotopress