Avevo una ragazza innamorata della Sardegna, bastava nominargliela per vederla partire con lo sguardo… La prima cosa che faceva era un respiro alzando la punta del naso come a cercare gli odori che raccontava a parole subito dopo, il mare il mirto il vento. All’epoca l’ascoltavo ignaro perché per me la Sardegna era uno dei paradisi del fuoristrada in cui non avevo mai avuto ancora il piacere di mettere le ruote e quando il Sardinia Adventouring è stato presentato sui social, metterlo in calendario è stata una conseguenza immediata.
L’evento nasce da due innamorati della Sardegna: Emilio Sezzi di Cellularline (main sponsor dell’evento) ed Alessandro Marzi.
Conoscendo Alessandro ho conosciuto un imprenditore che ha fatto si che la sua passione diventasse il suo lavoro. Il fuoristrada a due e quattro ruote in Sardegna passa da lui, per il semplice fatto che è un professionista che non lascia nulla al caso, una mente sempre in movimento verso la prossima idea ed è per questo che aziende come KTM o Suzuki in passato si sono affidate a lui per organizzare i loro eventi.
Non stupisce quindi che in poco tempo sia nato un evento che ha coinvolto in maniera diretta o indiretta aziende come KTM, cellularline Airoh o Continental.
Mentre Alessandro ha già pronto il giro del 2020 (non sto scherzando) noi vi raccontiamo i sei giorni appena conclusi e rimasti negli occhi di tutti i partecipanti.
VERMENTINO E PALE EOLICHE, ma prima…. A SCUOLA!
Sono le 7 di mattina quando sbarco al porto di Olbia dopo una notte cullato da un mare calmissimo e mi dirigo al punto di partenza da cui prese il via il KTM Adventure Rally 2018 (organizzato da Alessandro stesso).
La mattina passa tra le operazioni di check-in all’evento, il cambio gomme per chi ne avesse bisogno, un corso GPS ed una breve lezione di guida con relativa prova in un fettucciato allestito per l’occasione.
Dopo il pranzo si parte per coprire i 160km che ci dividono da Castelsardo.
Il percorso è scorrevole ma ad ogni km riserva una chicca; attraversiamo la Gallura passando attraverso i muretti a secco che stringono i vitigni di vermentino, percorriamo una ferrovia dismessa che si inerpica sulle montagne dove la fanno da padrone le pale eoliche.
Strade velocissime e libidinose coperte da quel celebre ghiaino sardo tanto bastardo per chi non ha dimestichezza quanto libidinoso per chi con una po’ di pratica del tassello e gode a tirare traversi infiniti aiutato dalla cavalleria esagerata delle odierne maxienduro
SULLE TRACCE DEL WRC
La mattina di Pasqua partiamo per il secondo giorno insieme a Maurizio Gerini, il miglior italiano alla dakar 2019 che si aggrega alla carovana dando spettacolo e facendo impallidire gli smanettoni del gruppo costretti ad abbassare le orecchie davanti allo stile di un dakariano vero.
Percorriamo alcune delle piste del mondiale rally a quattro ruote dove sono chiari i segni del passaggio di questi mostri da 400cv che pettinano i sassi come nessun mezzo è in grado di fare.
La tappa di oggi ha una percentuale di asfalto un po’ elevata ma davanti allo spettacolo della costa dell’argentiera nessuno se ne cura più, sono tutti impegnati a dar fondo alle memorie delle action cam ed alle macchinette fotografiche.
Il primo contatto con il mare della Sardegna è a dir poco spettacolare, il percorso continua fino a Bosa dove il gruppo si ferma per la notte dopo una cena a base di porceddu considerato strepitoso anche dagli autoctoni!
PER UN PUGNO DI DOLLARI E SABBIA
Il giorno 3 parte da Bosa in direzione Arborea ma non senza le mille deviazioni che caratterizzano il Sardinia Adventouring; deviazioni mai banali che ci portano da prima nei sentieri che attraversano l’entroterra su piste rese sciovolosissime dal solito ghiaino con cui però ormai i partecipanti hanno preso le misure.
S’arriva a S’Archittu per un pranzo sul mare e si riparte per un pomeriggio da paura!Il ghiaino lascia il posto alla sabbia, scendiamo verso sud sempre vicino al mare fino ad arrivare sul filo della falesia di S’Arena Scoada, e sotto il casco si può solo dire woooow: un muro di 40m a picco sul mare cristallino per cui sono famosi da queste parti.
Guidiamo per chilometri sui sentieri in cima a questa falesia, procediamo fino a scendere in prossimità della costa che qui ha un colore bianchissimo, la sabbia sembra sale ma guai a portarla a casa, è vietatissimo!
Guidare nel sabbione con l’anteriore che galleggia (per i più bravi) è libidinosisimo ma non basta ancora a chiudere la giornata!
Entriamo in un paese, tutte case a schiera bassissime, le vie non sono asfaltate ed ho un dejavù… quando arriviamo nella piazza e vedo il pozzo è tutto chiaro: CAZZO! siamo sul set di “per un pugno di dollari”!
È la magia di San Salvatore in Sinis un paese in cui il tempo si è davvero fermato alle diligenze del vecchio west ed ai film di Sergio Leone.
All’arrivo c’aspetta l’ultima sorpresa della giornata e ce la regala KTM! Un aperitivo in un saloon, una di quelle feste che sa organizzare la casa austriaca, con premi per tutti i partecipanti ed un voucer di sconto per l’acquisto di una nuova KTM 790. Solo il buono valeva più del prezzo del viaggio… nulla da dire, Alessandro ha fatto le cose in grande!
I PILOTI VERI SI VEDONO DOPO IL TERZO GIORNO
Nel gruppo era la frase ricorrente, e mai fu cosa più veritiera!
La notte tra il terzo ed il quarto giorno ha piovuto pesantemente e la mattina partiamo sotto una leggera pioggerellina, ma il terreno è intriso d’acqua ed oggi si abbandona la costa per entrare nell’entroterra.
I percorsi diventano più tecnici ed il fango non facilità le cose, ma cavolo che gusto!
I piloti più maturi si esaltano mentre coloro che hanno poca confidenza arrancano, ma in gruppo si supera tutto e tutti insieme arriviamo ad Iglesias infangati e soddisfatti.
Attraversare le miniere abbandonate del sulcis è uno spettacolo unico di archeologia industriale che porta anche un po’ di melanconia per quei paesini spopolati che vivevano delle attività minerarie.
IL GIRO D’ITALIA IN UN GIORNO
Quando pensi di aver vissuto il giorno più bello del tour il sardinia Adventouring ti stupisce perché in qualche strano modo il giorno successivo è sempre più bello di quello precedente ed il quinto non rompe questa aspettativa.
Da Iglesias a Strisaili tagliamo in diagonale l’interno con una lunga tappa che ci porterà in Ogliastra, nella terra dei centenari.
La tappa di oggi è una delle più lunghe; 270km di fuoristrada attraverso passi di montagna che non ti aspetteresti mai, al punto che dopo pranzo abbiamo fatto il giro d’Italia in 150 km.
Seguendo le rotte della transumaza, dal mare siamo saliti in montagna e sembrava di essere sulle strade militari del Piemonte, proseguendo ancora sembrava di essere in Abruzzo tra pecore e roccia bianca per poi passare in un sottobosco di abeti umidi con gli odori del Trentino.
Il giro si conclude in un resort immerso nel parco di Santa Barbara, la località migliore per decretare i vincitori del social contest che a suon di tag si sono accaparrati i premi offerti da TomTom, Continental ed ovviamente Cellularline.
ROAD TO HOME
L’ultimo giorno molti dei partecipanti hanno già la testa al traghetto della sera, ma c’è ancora da coprire la tappa più lunga, gli ultimi 280km di terra sarda.
Oggi l’itinerario è più scorrevole ma anche quando passiamo per l’asfalto non lo facciamo mai in maniera banale, la SS 125 che scende dal passo di Genna Silana è una libidine da guidare e da guardare.
Scendiamo per un caffè a cala Gonone e dopo, in un continuo saliscendi di brecciolino, passiamo per le incredibili rocce pettinate dal vento di Galtellì e arriviamo nel Cuile (ovile n.d.a) di un pastore.
Chiudiamo con un pranzo tipico, antipasti serviti su delle pale di sughero, malloreddu, porceddu cotto sulla brace avanti a tutti noi ed una cagliata divina appena fatta, servita su due fogli di pane carasau: in poche parole l’essenza della Sardegna agroalimentare.
Alla fine sono trascorsi 6 giorni di fuoristrada, 1500km di gusto in cui chi voleva poteva viaggiare in solitaria con il proprio GPS ma per gli altri era possibile unirsi a dei gruppi guidati creando alla fine dei veri e propri team affiatati ed agevolando la conoscenza e la coesione tra i partecipanti, una scelta azzeccatissima che ci sentiamo di consigliare!
La macchina organizzativa ha fronteggiato gli imprevisti senza indugio e forte di un’organizzazione sempre presente composta da due furgoni ed un’officina viaggiante al seguito della carovana di moto.
Alessandro si è speso per creare un evento internazionale in cui i partecipanti provenivano da Spagna Svizzera e Germania e che sicuramente alla seconda edizione moltiplicherà i propri iscritti come è lecito aspettarsi vista la qualità, il divertimento e l’esclusiva possibilità di viaggiare su km e km di percorsi che lui stesso tiene a sottolineare essere tutti totalmente autortizzati da tutti gli enti!
Insomma, quella ragazza che arricciava il naso oggi non c’è più ma ora quando qualcuno mi nominerà la terra dei quattro mori sarò io a chiudere gli occhi e cercare nell’aria gli odori di quella terra fuori dal tempo e dalla storia in cui i colori nascono prima di diffondersi nel mondo!
Testo: Dario Lupini
Foto e video : Dario Lupini
Video 360°: Andrea Scaramuzza