Il Northern Lights Adventure è un viaggio ideato, sognato e percorso da due appassionati di moto. Non nuovi ad esplorazioni in giro per il mondo. Questa volta hanno deciso di avventurarsi nell’estremo nord Europa in pieno inverno, alla conquista della più bella aurora boreale. Loro sono Davide Galli e Michela Bertocchi.
6 dicembre: ORBETELLO/PERUGIA – BRESCIA
Dopo settimane di preparativi frenetici, è arrivato il momento della partenza per la Northern Lights Adventure: dopo pranzo io e Davide ci siamo trovati a Siena e siamo partiti insieme alla volta di Brescia, dove un gruppo di Amici ci stava aspettando per augurarci buon viaggio davanti ad una pizza fumante. E’ stato bello iniziare cosi la nostra avventura, raccontando le peripezie delle ultime settimane per riuscire a partire nonostante gli imprevisti. Condividendo le tappe che pensavamo di fare, confidando paure e timori e l’emozione che accompagna ogni partenza. Dopo un’ottima cena ed una dormita rigenerante, la mattina successiva siamo partiti di buon’ora in compagnia del nostro amico Thomas che ha voluto condividere con noi qualche km lungo le rive del Lago di Garda.
7/8 dicembre: BRESCIA – TRAVEMÜNDE
Dopo aver salutato Thomas abbiamo proseguito a passo deciso verso nord, attraversando l’Austria e la Germania. Qui abbiamo testato l’attrezzatura da campeggio con un bivacco appena sotto lo zero, per poi riprendere la strada in direzione Travemünde. Abbiamo percorso gli oltre 1200 km fino al porto senza fretta, eccitati per l’avventura che stavamo intraprendendo e impazienti di entrare nel vivo del nostro viaggio.
Prima di arrivare all’imbarco ci siamo procurati del comfort food per poter affrontare al meglio le 30 ore di navigazione. Mentre sistemavamo i bagagli in attesa di salire sulla nave sotto un vento gelido, abbiamo suscitato l’interesse (e l’ilarità) di un signore norvegese che vedendoci lì ci ha chiesto dove fossimo diretti. Alla nostra risposta di voler attraversare la Finlandia e poi la Norvegia ci ha guardato con un’espressione incredula e ci ha detto: “Ma sapete che è inverno e che abbiamo la neve in Finlandia!!!”. Beh, è stato solo il primo di una lunga serie di incontri del genere!
10 dicembre: WELCOME TO HELSINKI!
Ad Helsinki ci aspettava una splendida giornata di sole ed una temperatura mite, un grado sopra lo zero. Le strade erano pulite e ben percorribili e con un po’ di timore ma senza alcuna difficoltà abbiamo percorso in pochi minuti i 30 km che ci separavano da Kerava, dove abbiamo lasciato le moto da SE-TEAM per il cambio gomme. Mikko, che ci aspettava curioso di conoscere questi due matti italiani che volevano girare per la Finlandia in inverno, ci ha riempito di domande e dato qualche consiglio per i nostri giorni di permanenza ad Helsinki. Inoltre ci ha fatto lasciare lì i caschi, bagagli e abbigliamento da moto.
Permettendoci di muoverci per la città senza ingombri e ci ha fatto accompagnare alla stazione, dove abbiamo preso il treno per tornare ad Helsinki. Seduti accanto al finestrino – come sempre – vedevamo scorrere lungo la ferrovia i paesaggi innevati, i boschi e le tipiche casette rosse illuminate da una luce calda. Lasciati i bagagli in ostello abbiamo approfittato di quella splendida giornata per fare i turisti: tra monumenti, zuppe di salmone e dolci alla cannella il pomeriggio è volato.









11-12 dicembre: SENZA MOTO, FACCIAMO I TURISTI
Per i giorni in cui abbiamo visitato la città il tempo è stato bello. Le temperature non erano particolarmente rigide e il sole ci ha regalato una luce splendida. Vicino al nostro ostello si ergeva maestosa la Uspenskin katedraali, una delle principali cattedrali ortodosse del nord Europa. Il rosso dei suoi mattoni e il verde rame dei suoi tetti erano resi ancora più accesi dalla luce dorata del sole. E di notte, illuminata con le luci calde, non era certo meno affascinante.
Girando per la città abbiamo potuto ammirare la cattedrale, i monumenti, i mercatini di Natale, le strade addobbate, i mercati coperti. In ogni angolo si poteva sentire l’aroma speziato del glögi, delle fragranti ciambelle alla cannella, zuppe, stufato di renna e ogni altro profumo proveniente dai chioschi e dalle bancarelle.
Helsinki
Approfittando del bel tempo siamo stati a visitare l’isola di Suomenlinna, sito Unesco considerato monumento storico e una delle più grandi fortezze militari al mondo, costruita alla metà del 1700 per difendere Helsinki dall’occupazione russa. Degno di nota è stato senz’altro l’Art Museum Ateneum dove, tra gli altri, abbiamo potuto ammirare opere di Munch, Van Gogh, Rodin, Gaugin. Ma ciò che più ci ha colpito è stata senz’altro la Kamppichapel, cattedrale del silenzio. Nel frenetico cuore di Helsinki, una costruzione di legno dalle linee morbide ed essenziali, dove poter meditare e trovare se stessi. Entrati nella cattedrale, spoglia e illuminata da una luce morbida, siamo stati avvolti da un senso di pace.In un attimo ho sentito le lacrime scendere e solcarmi il viso. Così, senza una ragione. E’ stata una emozione fortissima.
Per concludere degnamente la nostra permanenza ad Helsinki abbiamo incontrato un gruppo di donne facente parte di Wima Finlandia: è stato bello incontrarle, parlare con loro, sentire le loro domande e i loro racconti e vedere il loro entusiasmo e la loro curiosità nell’ascoltare il nostro progetto di viaggio.









13 dicembre: MOTO PRONTE, SI PARTE!
Abbiamo salutato Helsinki e preso il treno fino a Kerava per recuperare le moto. Mikko è venuto a prenderci alla stazione e ci ha osservato curioso mentre sistemavamo i bagagli e preparavamo le moto, facendoci domande, foto e video. Sembrava che stesse guardando due vecchi amici in partenza per un lungo viaggio. Ci ha detto rammaricato che la sua moto era ferma lì fuori sotto la neve e che comunque non sarebbe adatta alla guida in inverno.
Smontando le gomme si era accorto che i miei freni anteriori erano finiti (avevo i ricambi in borsa ma avevo dimenticato di chiedergli di sostituirli) e mi ha detto di fare attenzione. Dopo un caloroso saluto e le raccomandazioni del caso, è iniziata la nostra avventura.
Visita all’azienda RUKKA
Ci siamo così avviati in direzione Lathi, tra ghiaccio e paesaggi innevati, e percorrendo gli 80 km che ci separavano dalla sede della Rukka, abbiamo iniziato a prendere confidenza con le nuove gomme. Il nostro arrivo è stato accolto tra un misto di curiosità e incredulità. Alexandro ci è venuto incontro a braccia aperte e con un gran sorriso, mentre molti dei suoi colleghi si erano avvicinati alle finestre del grande palazzo in vetro guardandoci arrivare e salutandoci da lontano. Altri sono venuti a stringerci la mano e qualcuno ci ha detto: “ah, così siete voi i due motociclisti italiani“.
Sembrava quasi che nessuno di loro avesse mai visto delle moto girare in inverno, nonostante lavorassero tutti per una delle migliori aziende di abbigliamento tecnico da moto. Abbiamo preso un tè e gustato i tipici biscotti speziati, sommersi dalle domande e dalle curiosità sul nostro viaggio, ci hanno fatto un po’ di foto e mostrato qualche nuovo completo e il tempo è volato.







La nostra tappa successiva era Jämsä, circa 120km più a nord. Avevamo contattato l’azienda che ci aveva fornito gli pneumatici e avevamo detto a Jari, il titolare, che ci avrebbe fatto piacere passare a conoscerlo. Per raggiungere la sua officina “Satapiikki” abbiamo preferito toglierci dalla strada principale, percorrendo strade secondarie che non sempre erano pulite. Man mano che ci spostavamo verso nord vedevamo la neve aumentare e i paesaggi farsi sempre più bianchi: quando abbiamo raggiunto la nostra destinazione era già buio da un po’ (poco dopo le 16) e la neve scendeva a grandi fiocchi.
L’incontro con Jari
Jari, che ci aveva sentito arrivare, ci stava aspettando fuori dal suo garage ricavato in un vecchio fienile e prima ancora che noi ci togliessimo i caschi mi ha guardato e mi ha detto: “so che i tuoi freni sono finiti, porta la moto dentro che li cambiamo!”. Ebbene si, Mikko di Se-Team, suo amico, lo aveva informato.
Così in men che non si dica le nostre moto erano dentro la sua officina e le mie pasticche anteriori sostituite. Quel posto sembrava un parco giochi. Un paio di moto in attesa di tagliando, foto autografate di campioni di enduro. Memorabilia di una vita passata nel mondo delle due ruote. E poi una quantità incredibile di ruote chiodate, che Jari aveva preparato nei mesi precedenti per gli atleti che si allenano e che partecipano ai campionati di enduro. Ci ha mostrato i vari macchinari che utilizza per montare i chiodi, migliaia di chiodi messi ad uno ad uno ogni anno da mani sapienti e piene di passione per questo mondo fatto di fango, polvere e benzina.
In famiglia
Nel frattempo si è unita a noi anche Elina, la moglie, la quale ci ha salutato calorosamente e ci ha invitato ad accomodarci in casa, rimanere con loro per cena ed essere loro ospiti per la notte. In pochi minuti ci siamo trovati a nostro agio a casa loro. Una casa di campagna appartenuta ai nonni di Jari, calda ed accogliente. La cena è stata deliziosa, sia per le portate che per l’atmosfera che abbiamo respirato. Ci siamo sentiti coccolati, come se fossimo in famiglia. Eppure quelle persone le avevamo conosciute pochi minuti prima, ma questa è una della magie del viaggio a cui non riusciamo mai ad abituarci e che ci sorprende sempre.
Perfetti sconosciuti che ci hanno accolto in casa loro, hanno ascoltato le nostre avventure e ci hanno raccontato le loro storie, emozionandosi e commovendoci. E Per finire in bellezza, ci hanno proposto di utilizzare la loro sauna. Come non accettare?
14 dicembre – INIZIA L’AVVENTURA
Al mattino, dopo una nottata di neve, un’ottima colazione finlandese ci ha dato la carica per partire. Jari ed Elina ci hanno salutato calorosamente guardandoci commossi mentre ci allontanavamo sulla strada ricoperta da un alto strato di neve fresca. La strada che ci aveva portato da Satapiikki era una strada di campagna su cui lo spazzaneve non passava molto spesso e abbiamo potuto testare bene i chiodi. La tenuta era ottima e piano piano abbiamo preso confidenza con la guida sulla neve. Dopo qualche km è arrivata anche la prima scivolata. Ad un bivio c’erano dei mucchi di neve e solchi creati dalle auto e ho perso il controllo del mio mezzo, ma andando piano non ci sono state conseguenze né per me né per la moto.
La giornata è scorsa meravigliosamente, la neve ci ha accompagnato tutto il giorno con temperature intorno ai -12 gradi e il mio entusiasmo che sprizzava da tutti i pori. Abbiamo percorso così 280km per fermarci poi sotto una splendida luna piena per il nostro primo bivacco a -16°.










15 dicembre – TRA UN BIVACCO E L’ALTRO
Il risveglio è stato “croccante”. Prima di accendere le moto abbiamo preferito scaldarle con i fornellini da campeggio. La luna piena era ancora alta nel cielo azzurro, sfumato di tinte pastello rosa e viola e tutto intorno c’era un silenzio surreale. Un’atmosfera magica.
Abbiamo guidato tutto il giorno con calma, godendoci la poca luce che ci ha accompagnato e le mille sfumature del cielo, percorrendo quei 260 km su strade secondarie che costeggiavano laghi, boschi e prati, incontrando solo poche auto sul nostro percorso. Stanchi, abbiamo deciso di bivaccare a circa 60km dalla tappa che ci eravamo prefissati, mettendo la tenda tra ruspe e mezzi da lavoro coperti di neve.
16 dicembre – ROVANIEMI, ANDIAMO A TROVARE BABBO NATALE!
Partiti dal nostro bivacco sapevamo di doverci fermare al più presto per fare benzina, perché la mia moto era in riserva già da un pezzo e la bellissima strada secondaria che avevamo percorso il giorno prima era sprovvista di distributori. Il navigatore ce ne segnalava uno a poco più di un km dal punto in cui avevamo bivaccato, sembrava perfetto. Sembrava! I km sono diventati 2, 3…4. E in un punto in salita ho sentito la moto singhiozzare e poi spengersi. I nostri interfono erano fuori uso perché la temperatura era scesa intanto sotto i -15° ma non ho avuto bisogno di dire nulla. Davide ha percorso il km scarso che rimaneva dalla stazione di servizio ed è tornato poco dopo con una tanica di benzina. Promemoria per me: quando Davide propone una “bellissima e panoramica strada secondaria in mezzo al nulla”, verificare il chilometraggio previsto!
Rovaniemi e Babbo Natale
Fatto il pieno e una buona colazione, ci siamo avviati verso quella che era forse la tappa più turistica di tutto il nostro viaggio (ma che da eterna bambina non potevo certo perdere). Il villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi. Avrei tanto voluto fare due chiacchiere col babbo di rosso vestito per chiedergli perché le mie richieste fatte da bambina sono rimaste quasi tutte inascoltate. Ma avrei dovuto aspettare oltre un’ora in fila con una marmaglia di bambini scalpitanti … ed ho desistito.








Riprese le moto per percorrere i 120km che ci dividevano dall’alloggio a Sodankylä, ma la mia visiera si appannava continuamente e l’abbigliamento riscaldato non funzionava. Dopo un’ora di guida con la visiera alzata a -14° e senza completo termico acceso, abbiamo optato per una sosta. Mentre io mi scaldavo con una cioccolata calda Davide ha cambiato il cablaggio del completo e controllato gli attacchi della visiera. Tutto ok, pronti per ripartire! Un po’ in ritardo sulla tabella di marcia abbiamo raggiunto l’appartamento che avevamo prenotato. Al nostro arrivo Janne ci ha accolto e ci ha indicato un punto del suo cortile dove parcheggiare.
A casa di Janne
Mentre prendevamo le nostre cose dalle borse ci siamo resi conto che ci osservava con una strana espressione sul viso, entrando e uscendo dal suo garage. Sembrava che volesse dirci qualcosa. Infatti, dopo poco, ci ha fatto cenno di entrare: accanto alla macchina, tra biciclette e attrezzatura sportiva di vario genere compresi gli sci di fondo per tutta la famiglia, c’erano due moto: una sua e una di un amico. Ci ha detto che vorrebbe mettere anche lui ruote chiodate per girare in inverno, ma ancora non ha trovato il coraggio! Ed a quel punto l’animo del fratello motociclista ha avuto la meglio e ci ha detto che le moto dovevano stare al coperto. Ha spostato la sua auto entrando con precisione millimetrica verso un lato del garage.
Messo la sua moto ad incastro e così, smontando le valigie, abbiamo potuto mettere al caldo anche le nostre moto ed abbiamo apprezzato infinitamente la sua disponibilità. Inoltre, nonostante il nostro poco preavviso, Janne ed Henna ci avevano preparato la sauna. Il calore, le luci soffuse, l’odore del legno, le candele e il profumo degli olii aromatici e la gentilezza dei padroni di casa ci hanno avvolto e rigenerato.
17 dicembre – LA LAPPONIA E I SUOI MAGICI PAESAGGI
Cotti a puntino dal calore della sauna abbiamo dormito come bambini e ci siamo svegliati di buon’ora per sfruttare le poche ore di luce a nostra disposizione. La giornata era splendida e un sole rosso infuocava l’orizzonte. Abbiamo guidato tra paesaggi incantati su strade semideserte dove il bianco della neve la faceva da padrone, attraversando ponti e costeggiando laghi ghiacciati, fiancheggiando boschi da favola. Una curva dopo l’altra abbiamo percorso i 200km che ci hanno portato fino ad Inari godendoci a pieno la bellezza della Lapponia svedese, che non ha deluso le nostre aspettative. La luna piena ci ha accompagnato per un buon tratto di strada illuminando il paesaggio e mostrandoci nella penombra le meraviglie della regione dei laghi, dove ogni angolo avrebbe meritato una sosta.
Arrivati ad Inari ci siamo sistemati in un delizioso bungalow, parcheggiando le moto davanti alla porta di ingresso e dopo aver fatto un po’ di spesa ci siamo rilassati cucinando una gustosa cena. Dopo il primo boccone, Davide si è alzato di corsa, si è messo la giacca e mi ha detto: USCIAMO!
Una volta fuori, abbiamo alzato gli occhi e…una luce verde ondeggiava sopra le nostre teste. Uno dei miei sogni più grandi era appena diventato realtà. L’aurora boreale era lì davanti a me. Potevo vederla davvero e diamine, l’avevo raggiunta con la mia moto. E’ stata un’emozione incredibile.
……….Il viaggio continua…….
Testo e foto: Davide Galli – Michela Bertocchi
4 risposte
Avete fatto una bellissima avventura ✌️✌️✌️COMPLIMENTI
Grazie!
Ho vissuto ogni attimo del vostro viaggio mentre ero dall’altra parte del mondo ed ero troppo orgogliosa dell’avventura che stavate vivendo. Ancora oggi rileggendo penso che siete stati veramente matti, ma matti coraggiosi e caparbi, portando a casa un viaggio che mai più dimenticherete.
Grazie Ros ❤️