A Maresca, piccolo paese della montagna pistoiese a circa 800 metri s.l.m., il parcheggio sotto la piscina comunale ci aspetta con l’arco gonfiabile del Comitato Regionale FMI e lo striscione del Motoclub Montagna Pistoiese Extreme. L’orario di partenza è previsto per le 10 e, dopo un piccolo briefing sulle caratteristiche del percorso, si parte con le più disparate marche e tipologie di moto, dalle leggera Yamaha TT 600 alla maxi BMW GS 1200 o Aprila Caponord, dalla vecchia Moto Guzzi NTX 650, BMW GS 80 Paris-Dakar alla tecnologica Honda CRF 1000 Rally.
I primi 15 km sono stati tutti d’asfalto per stradine strette di montagna, per poi entrare nel primo tratto di sterrato di circa 14 km che, nella parte centrale di sottobosco, complice la pioggia dei giorni precedenti, presentava un fondo molto viscido di cui non fidarsi. Il primo tratto terminava a 1450 metri di altitudine in zona “Doganaccia” e da lì ci aspettava una discesa asfaltata fino alla località “Melo” poi di nuovo uno strappo in salita per arrivare al primo ristoro presso l’azienda agricola “Le Roncacce”. Siamo arrivati al secondo ristoro/degustazione dopo con 5 km di sterrato semplicissimo, quasi un biliardo, mentre sono stati più impegnativi i 3 km successivi in discesa per rientrare nell’asfalto, soprattutto se percorsi con le pesanti Maxi.
Per giungere al luogo del pranzo abbiamo dovuto affrontare un altro tratto di sterrato di svariati km fin quasi all’Abetone, da lì tutto asfalto fino all’arrivo all’agriturismo “Il Volpino” dopo circa 75 km percorsi.
La seconda parte del percorso prevedeva più fuoristrada, con 3 tratti hard facoltativi. Per molti la scelta di rendere questi tratti facoltativi è stata corretta per non complicare troppo la vita ai meno esperti e gustare il bellissimo giro, comprendente anche una sosta per la merenda al Bar di “Bardalone”, raggiungibile dopo un lungo tratto abbastanza impegnativo.
Il percorso di 120 km totali, con 55 km di fuoristrada compresi i tratti facoltativi, ha avuto la particolarità di affrontare diversi tipi di terreno, da un fondo duro con sassi piantati al terreno con erba, a un compatto sterrato liscio e a uno smosso. Tutti comunque da interpretate per non incorrere in errori e conseguenti cadute, soprattutto con le maxi-enduro.
La disciplina del DISCOVERING sta prendendo sempre più piede tra gli appassionati, quindi l’appuntamento è rimandato al prossimo anno con un nuovo percorso e sicuramente con due giornate di guida.
Testo: Alessio Migliorini












