Per chi pratica del mototurismo, partecipare in pieno inverno a raduni/tendati come l’Elefantetreffen o i più nostrani Agnellotreffen e Silantreffen è una di quelle avventure di cui vai orgogliosamente fregiandoti e, l’adesivo sulle valigie o l’immancabile pecetta ricamata sulla giacca, ne sono i trofei.
Ma questa è solo una minima percentuale dei possessori di moto da viaggio: la maggior parte lascia la moto in garage in attesa che torni la primavera. Idem chi pratica l’enduro: la presenza di ghiaccio rende preferibile dedicarsi ad altro.
Cosa inventarsi per non stare con le mani in mano?
A seguito dei diversi lockdown imposti dal Covid, la voglia di uscire di casa e di prendere la moto girovagando in libertà, a scoprire posti nuovi, è salita alle stelle… ci mancava solo un inverno cosi rigido e nevoso! Possibile che non ci siano alternative?
YouTube spopola di video di moto da enduro equipaggiate con un cingolo al posteriore e un pattino all’anteriore che fanno evoluzioni pazzesche sulla neve fresca.
Cavolo, ma ho visto uno di questi kit montato su una Honda CR 500 2t nel garage di un mio amico, ferma lì da anni perché prima della pandemia mica nevicava più!
Mi sovviene che in una valle bresciana abita l’amico Luciano Andrioletti, endurista di vecchia data. Lo contatto per sapere come si giri normalmente in inverno da quelle parti.
A novembre montiamo i chiodi e non li togliamo fino a quando c’è neve!
Adesso abbiamo le idee chiare, quindi mettiamoci all’opera.
Contattiamo BEST-GRIP, azienda bergamasca produttrice chiodi di vario utilizzo: da quello automobilistico a quello agricolo senza tralasciare quelli appositi per pneumatici da moto, incluse quelle da competizioni.
Ardiamo dalla voglia di provare i nostri limiti su neve e ghiaccio con una moto da enduro e una dual-sport.
L’idea piace, pertanto garantiscono l’invio dei chiodi adatti alle coperture, esortandoci a seguire un tutorial per il montaggio.
Le moto da chiodare sono due: una CRF 400 RX special e una leggenda: una KTM 990 adventure. Entrambe da gommare, operazione per cui chiediamo il supporto di Metzeler la quale ci fornisce due modelli diversi, uno a moto.
Delle “Six days” per il monocilindrico giapponese e delle “Karoo extreme” per la sorella austriaca: trattasi delle uniche coperture sul mercato per praticare enduro, ma di misura 150; una scelta quasi obbligata per “fare fuoristrada pesante” con un bicilindrico.
Ci affidiamo, inoltre, all’azienda Technomousse per il sistema anti foratura, da cui otteniamo l’ottimo consiglio delle classiche “enduro” per l’Honda e le “Sahara” per la bicilindrica.
È quasi tutto a posto: manca solo la location adatta, che dovrà essere spettacolare!
Così interviene “l’amico dell’amico” che, tra enduristi, si traduce in “è comunque un mio amico con cui condivido una passione”. Ergo si propone la “sfida” al mitico “Birillo”, un socio del motoclub Castel del Piano sul monte Amiata – club organizzatore della cavalcata “enduro mannaro” – il quale si mette immediatamente a disposizione insieme con i suoi ragazzi.
Il montaggio
Montare i chiodi si rivela un’operazione abbastanza semplice che non richiede una grossa manualità.
Una volta avvitati i primi e compreso il metodo, è possibile completare un pneumatico in una quarantina di minuti. Non senza gli strumenti idonei, ça va sans dire! Il kit include anche l’apposita chiave da 1\4, attacco che viene usualmente utilizzato su trapani\avvitatori a batteria (che noi consigliamo). È anche possibile richiedere un’impugnatura specifica, che però allungherebbe drasticamente i tempi di montaggio.
Per ulteriore praticità, l’operazione di chiodatura è stata effettuata con le gomme già montate sui cerchi e il mezzo adagiato sul cavalletto alzamoto.
Si badi: prima dell’acquisto dei chiodi Best Grip è necessario decidere in anticipo su quale modello di “gomme” praticare la foratura, poiché è fondamentale che la parte che che si avvita non intacchi le tele che cingono la carcassa, rischiando di danneggiare lo pneumatico e rendendo pericolosa la guida soprattutto su strada.
Entrambe le coppie di gomme utilizzate (Six days e Karoo extreme) sono omologate per le gare di enduro, prevedendo un’altezza massima del tassello pari a 13 mm.
La scelta del numero di chiodi e della loro disposizione ci ha sbizzarriti, concordando per “piantarne” uno a tassello, aumentando fino a tre per quelli centrali delle ruote posteriori per un totale, circa, di cento chiodi a pneumatico.
Come vanno?
Non potevamo chiedere lumi a motociclisti migliori per l’individuazione di una o più zone variegate e con situazioni e nevicate le più diverse, tali da mettere realmente a dura prova l’enduro, la bicilindrica e anche lo snowkit.
Gli amici del motoclub, che come sappiamo si adoperano molto per il territorio, organizzando anche la cavalcata “enduro mannaro”, ci hanno stupiti conducendoci direttamente nelle piste del prato della “Contessa” sul monte Amiata (a ben 1.738 metri s.l.m.). Un doveroso ringraziamento va a ISA (impianti sportivi appenninici) nonché all’associazione Amiata Freeride, per la concessione del park dedicato alla scuola di sci, in inverno, e alla mountain bike in estate.
Fuoripista con neve alta circa un metro
- situazione ideale per lo snowkit: la moto galleggia perfettamente grazie al pattino anteriore mentre il cingolo affonda le pale nella neve regalando tanta motricità;
- moto da enduro e adventure non pervenute. Impossibile pensare di fare un metro senza sprofondare.
Pista battuta ma con neve molle causa nebbia e pioggia caduta in giornata
- è ancora lo snowkit a farla da padrone in quanto riesce a galleggiare;
- la moto da enduro si difende con fatica, arrendendosi alle piste rosse percorse al contrario;
- per la bicilindrica ancora niente da fare!
Pista compatta con zone di ghiaccio
- lo snowkit e la Honda RX 400 chiodata se la giocano: il cingolo prevale in accelerazione, ma fa più fatica nelle curve a raggio ridotto, dove invece si esalta la moto.;
- sorniona, la KTM 990 arranca senza esagerare, ma attenzione a non farsi prendere la mano.
Strada con neve battuta
La enduro si fa valere ancora, sfoggiando la sua manegevolezza; la endurona segue a ruota. Lo snowkit – oltre a non esser omologato per l’uso stradale – in situazioni del genere non ha chiaramente senso.
Asfalto con possibilità di ghiaccio
Il ricorso a gomme chiodate comporta facilità di percorrenza anche di strade con assenza di neve e ghiaccio senza avvertirne la presenza.
Ulteriori consigli sul montaggio
Si consiglia l’uso di gomme da cross a chi voglia utilizzare le gomme chiodate esclusivamente per dei giri off-road. Una maggiore altezza del tassello migliora l’effetto “paletta” sulla neve; la mescola dura ne limita la flessione.
La testa del chiodo è in metallo duro (tungsteno) e presenta sulla sagoma due incavi appositamente studiati su cui fa presa la chiave; in fase di inserimento è bene “annegare” il chiodo oltre questa soglia di pochi decimi per evitarne l’usura.
Poiché la durata dei chiodi è superiore a quella dello pneumatico, è possibile riutilizzarli più volte, quindi si consiglia di preservarne gli incavi in cui si inserisce la chiave.
Breve accenno sulla normativa legata all’uso delle gomme chiodate
L’uso di pneumatici da neve era stato consentito in via sperimentale nel lontano 1966 e nessuna legge successiva ha mai ritrattato.
Attualmente è consentito l’uso di questi dispositivi nel periodo compreso tra il 15 novembre e il 15 marzo; non si possono superare i limiti di 90 Km/h su strade ordinarie e 120 Km/h in autostrada.
È altresì obbligatorio il montaggio di apposite bavette paraspruzzi dietro le ruote posteriori, fissando il numero di chiodi per ruota in un range tra ottanta e centrosessanta, la cui sporgenza massima deve essere pari a 1,5 mm.
Come spesso accade in Italia, c’è un però!
E si chiama Direttiva del Ministero dei Trasporti del 16 gennaio 2013 in tema di “Circolazione stradale in periodo invernale e in caso di emergenza neve”, con cui si sancisce il divieto di circolazione dei motocicli in caso di neve o ghiaccio, nonostante il ricorso a pneumatici idonei M+S, gomme chiodate o catene.
Considerazioni sulla giornata
Giornata memorabile
Lo snowkit è un mezzo divertentissimo e forse anche più pratico della motoslitta. Ha il pregio di poterlo essere applicato alla moto solitamente utilizzata per l’enduro (è consigliata una grossa cilindrata); di contro, necessita di un mezzo su cui caricarlo per qualsivoglia trasferimento.
Nell’enduro i chiodi aiutano fino a 20/30 cm di neve fresca, divenendo essenziali su neve battuta o ghiaccio, reputando “imbarazzante” la tenuta in curva e la sicurezza in frenata. A queste condizioni è possibile regalarsi una “normale” gita in fuoristrda, con un sorriso a 36 denti.
Per i viaggiatori, Best Grip sarebbe una soluzione ad hoc. Oseremmo definirlo un dispositivo necessario in merito alla sicurezza nonché una grande comodità, in quanto basterebbero due bustine per partire per una traversata, installando i chiodi alla bisogna e rimuovendoli quando necessario (ricordiamo che la modifica è sempre reversibile).
Purtroppo, però… la legge non lo consente.
Comunque due gomme chiodate in garage me le tengo, da ora in poi i miei inverni saranno più corti!!!
Discovery Endual ringrazia:
- Il motoclub Castel del Piano e il suo presidente “Birillo”
- I.S.A. Impianti Sportivi Appenninici
- Associazione Amiata Freeride
Best Grip consiglia:
Vorremmo farvi una precisazione, sui chiodi utilizzati:
- Art. 1600 e 1740 per i pneumatici anteriori
- Art. 1500 per i pneumatici posteriori
Sono chiodi da utilizzare per fare enduro, quindi da utilizzare in qualsiasi condizione del terreno: dall’asfalto pulito a quello innevato, da terreni senza neve a terreni con neve fino ad un massimo di 10cm, a tratti magari anche ghiacciata, non in condizioni con molta neve.
Quando avete utilizzato le moto su un terreno completamente innevato con circa 30cm di neve, da come si vede dal servizio avete avuto un po’ di difficoltà.
In questo caso i chiodi più adatti sarebbero stati:
- Per anteriore: 1700, 1750 o 1700S
- Per posteriore: 1800R
Tutti questi chiodi hanno una sporgenza di 8/9m, con questi non avreste avuto nessuna difficoltà ed il divertimento sarebbe stato assicurato.
Testo: Pietro Bartolomei
Tester: Pietro Bartolomei – Marco Ciofi – Davide Boninsegni
Foto: Andrea Migliorati Photographer
Video: Dario Lupini e Michele Pagana
Stivali: TCX Comp EVO 2 Michelin
Casco: JUST1 J18 Pulsar Fluo Yellow-White-Black
Maschera: JUST1 IRIS
Chiodi: BEST GRIP articolo 1600 – 1740 – 1500
Pneumatici: METZELER Six Days – Karoo Extreme
Mousse: TECHNOMOUSSE Enduro – Sahara