Comparativa TM EN 300 2t vs TM EN 250 FI 4t

Edoardo Tommassini TM 250 4t

Estetica
Sono personalmente un estimatore dei telai in alluminio perimetrali e TM rappresenta un’eccellenza italiana nella progettazione di questa geometria con la quale ha ottenuto grandi risultati in tutte le competizioni mondiali.

La 250 4t 2019, oggetto della nostra prova, è un concentrato di tecnologia e tecnica. Basti pensare che il motore deriva dal progetto moto3 che gareggia nel mondiale moto Gp.
Personalmente non ho mai trovato accattivanti i colori TM: l’azzurro è poco aggressivo e poco racing.  La cassa filtro posizionata all’altezza del cannotto di sterzo e il serbatoio carburante sotto la sella sono invece una prerogativa delle moto pesaresi che le rende ancora più affascinanti.

Nell’insieme la moto si presenta comunque molto piacevole alla vista, aggraziata, snella e ben proporzionata.

Si nota subito la cura dei particolari: il bellissimo telaio in alluminio con le saldature in vista e gli alleggerimenti laterali realizzati con macchine a controllo numerico. Sono stati lasciati a vista i segni delle lavorazioni che danno un tocco racing e molto artigianale, particolare che trovo meraviglioso. Belle e di qualità le dotazioni. Cerchi, mozzi, freni, piastre sterzo, componentistica di prim’ordine realizzata interamente allo stabilimento TM o da aziende leader come Brembo ed Excell.
Di particolare rilievo l’aggressivo doppio finale di scarico in alluminio, una novità del modello 2019, molto “Honda style”! Già me la immagino con un doppio finale in titanio/carbonio che ledarebbe un ulteriore tocco di classe.

Come va?
Quando si sale in sella alla TM EN 250 FI la confidenza è pressoché immediata e si nota l’eccellente bilanciamento ciclistico. Nonostante la mia notevole altezza (1,90 m) ho trovato subito una buona posizione di guida ed un’ottima triangolazione (sella-pedane-manubrio).
La moto, pur avendo dimensioni piuttosto rastremate, risulta stabile nel veloce così come estremamente maneggevole nei passaggi più impervi. È grazie al telaio perfettamente progettato e al comparto sospensioni da primato che risulta essere chirurgica negli inserimenti. Al mono di costruzione TM, dotato di leveraggio, si accoppia una forcella anteriore marchiata Kayaba che assorbe ogni asperità a qualunque velocità di percorrenza. Il lavoro telaio e sospensioni, in una perfetta simbiosi tecnica,permette di volare sopra ogni ostacolo in maniera “quasi innaturale”. Tutto ciò con una taratura standard che fa capire quanto già di base la moto sia una vera “pronto gara”.  Risulta solamente un po’ troppo reattiva  nei cambi di direzione e in fase di frenata. Ma è normale data la sua leggerezza,questo non è certo un difetto.
Il motore è incredibile. Pur essendo una piccola cilindrata, il propulsore gode di tanta “schiena”;una volta inserita la prima si sente  subito un inaspettato tiro ai bassi. Il motore sale di giri in modo molto progressivo, dolce senza buchi, né indecisioni. Veloce ma mai aggressivo. I medi sono poderosi e l’allungo notevole. Insomma gustoso su tutto il range di utilizzo. È dotato di doppia mappatura per rendere l’erogazione più docile su terreni viscidi. Io ho utilizzato la mappa 1 che ho trovato commisurata alle prestazioni.
Ho trovato il freno anteriore Brembo con pompa Nissin spugnoso e con poco mordente, ma soprattutto era poco modulabile, cosa che mi fa pensare a un problema di aria nel circuito.
Il freno motore è praticamente inesistente e, anche nei passaggi più impegnativi, la sensazione di leggerezza è assoluta. Grazie a una ciclistica eccezionale, il risultato è una moto perfettamente equilibrata, una racing vera, ma ben gestibile anche dall’amatore della domenica. Un connubio tra artigianalità e tecnologia frutto del genio e della capacità imprenditoriale italiana!

La casa pesarese ha compiuto un importante step evolutivo rispetto ai modelli precedenti e ha messo sul mercato un prodotto degno dei più blasonati marchi presenti nell’off-road, ponendosi in molti casi nettamente sopra la concorrenza. Il fatto che la moto esca da una piccola factory di provincia rende maggior merito al risultato ottenuto.

Riassumi la moto con una parola/frase
Racing friendly

Edoardo Bigiarini TM 300 2t

Estetica
Mi piace molto, come avevo già detto detto nella precedente prova della TM 125 , ma se proprio vogliamo fare un appunto a un mezzo che offre una nutrita ed eccellente accessoristica  di serie, devo dire che le plastiche mi sembrano un po’ leggere di fattura. Il modello che abbiamo provato è alimentato a carburatore, ma a catalogo è presente una versione “cross country” 2t ad iniezione elettronica.
Esteticamente non lascia spazio a molte personalizzazioni, sospensioni, freni e cerchi sono ciò chedi meglio è disponibile sul mercato. Inoltre, è ben curata nei particolari e con finiture di pregio, mancano solamente i numeri di gara attaccati alle tabelle, dopo di ché potrebbe essere tranquillamente scambiata con la moto usata nelle gare del mondiale Enduro da Daniel Mccanney.
Spicca il bellissimo telaio perimetrale in alluminio, di cui la casa pesarese è l’unica azienda motociclistica europea a seguire lo sviluppo e a credere nei vantaggi che la rigidità strutturale offrenella guida in off-road.

Come va?
Partivo con un forte preconcetto, quello del “sentito dire” dall’amico dell’amico che magari aveva provato una moto TM di qualche anno fa e l’aveva trovata senza tiro ai bassi e scorbutica nell’erogazione, di conseguenza molto affaticante nelle guida. In realtà ho trovato questo modello my 2019 completamente appagante a livello di guida e perfettamente a suo agio nelle mulattiere. È molto divertente, ciclistica perfetta con cui mi sono trovato subito bene, agile e leggera anche nello sconnesso, mentre nel veloce è sempre ben piantata in terra e puoi puntare la pietra senza il timore che la moto scarti lateralmente.
A livello di sovrastrutture è stretta e filante tra le gambe, ciò permette di spostarsi agevolmente sia stando seduti che nella guida in piedi sulle pedane e nel fuoristrada anche questi dettagli fanno la differenza.
La frenata e facile da controllare azionando la pompa anteriore con l’ausilio del solo dito indice; si riesce a gestirne il mordente, mentre il posteriore è aggressivo ma non blocca in maniera repentina, aiutando cosi l’impostazione della curva. Nel modello che abbiamo usato per la prova era montato un impianto frenante interamente Nissin e l’ho trovato più performante rispetto a quello del modello 4t dove invece era istallata una pompa Nissin e pinza Brembo.
Motore ottimo, mi è piaciuto veramente tanto. Pensavo che ai bassi avesse un pochino meno ed invece ha un bel tiro e, visto che sono amante dell’estremo, ho apprezzato molto queste caratteristiche. Manca la sesta marcia per i trasferimenti!
Le sospensioni sono eccellenti, non ho fatto nessun tipo di regolazione e mi sono trovato subito bene così come escono dalla fabbrica, egregie nelle asperità e nel sasso smosso, ottime nel copiare praticamente qualsiasi ostacolo.

Riassumi la moto con una parola/frase
Se mi fossi fermato alle dicerie, mi sarei perso uno dei migliori 300 2t sul mercato.

Scheda tecnica TM EN 250 FI 4t: https://www.tmracing.it/wp-content/uploads/2018/11/SC4T_EN_250Fi_MY19.pdf
Scheda tecnica TM EN 300 2t: https://www.tmracing.it/wp-content/uploads/2018/11/SC2T_EN_300_MY19.pdf

Per questo test abbiamo usati caschi Bell Moto 9 nelle versioni Flex e MPS e occhiali Ethen

Testo e tester: Edoardo Tommassini – Edoardo Bigiarini
Foto: MBfotopress

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