BETA RR 200 racing: prendere il meglio e trasformarlo in massimo

Come ogni anno l’autunno porta il giallo nei boschi, il buio alle cinque di pomeriggio, tanto fango e le versioni racing delle Beta RR da enduro. Quest’anno, per la prima volta, la gamma delle versioni accessoriate e pistaiole della casa toscana si arricchisce della 200 due tempi: moto già apprezzatissima nella versione standard e che per la prima volta subisce l’upgrade tecnico della casa di Rignano sull’Arno.

Le differenze

La Beta RR 200 ci è piaciuta fin dalla sua prima presentazione: una moto riuscita, semplice e soprattutto divertente come poche altre, una di quelle che quando ci sali sopra hai la sensazione che sia “nata bene”, semplice di telaio e con un due tempi che gira come un orologio.

E allora, a una moto così cosa vuoi modificargli?

Partiamo con le cose che servono più che altro a gonfiare d’orgoglio il petto del proprietario: parliamo di tutti i particolari in ergal ricavati dal pieno anodizzati e sgargianti.
Tappetti, viti, protezioni e pedane maggiorate; tutta roba che finché sei in moto neppure te ne rendi conto, ma che quando scendi e ti togli il casco, infili gli occhiali da sole e con il ghigno di Tom Cruise ti giri per vedere gli amici al bar con la bavetta…

Vi siete immaginati nella scena? Perfetto andiamo avanti.

Dopo aver parlato di vezzi estetici, facciamo un passo avanti e parliamo di qualcosa che non stravolge la moto ma inizia a dare significato a quell’appellativo racing che contraddistingue le Beta “rosse e blu”.

La ruota anteriore guadagna il perno a estrazione rapida anodizzato rosso mentre l’alimentazione perde il miscelatore per risparmiare circa un kg sulla bilancia.
Avete trovato il misurino dell’olio che ormai usavate solo per la motosega? Perfetto allora smettiamo di “perdere tempo” con gli antipasti e andiamo a togliere qualche secondo a fine prova speciale e parliamo dell’avantreno.

Come da tradizione, le racing infatti come modifica sostanziale abbandonano le forcelle di primo equipaggiamento in favore di un paio di Kayaba da 48mm a cartuccia chiusa… adesso, dite la verità, la bavetta alla bocca è venuta a voi vero?

Come va

La 200 è la moto divertente per eccellenza! Il tiro in basso somiglia al 250 e aiuta a uscir fuori nel brutto senza dover calibrare le marce come con il 125, ma quando, al salire di giri, con un 250 penseresti di cambiar marcia e viaggiare “di coppia” anziché farti allungare le braccia viaggiando “di potenza”, con il 200 è li che inizi a godere insistendo sul gas fino al limitatore come un sedicenne infoiato.

In pratica ha la semplicità di una moto piccola senza averne i difetti, senza farti sentire impreparato con quel quid in più a bassi giri che ti aiuta. L’ergonomia è quella ben riuscita delle Beta RR della generazione 2020: sella piatta, stretta e un’altezza contenuta per agevolare i piloti più bassi o chi cerca qualche rogna nel brutto.

Fin qui tutto in comune con la versione base che però aveva ricevuto qualche critica da parte dei piloti più veloci per delle sospensioni un po’ morbide che agevolavano più l’amatore o la guida nel brutto piuttosto che valorizzare il pilota sul nel veloce o in fettucciato.

Beh: con le Racing il problema viene risolto con le Kayaba.

La taratura delle forcelle ora diventa molto consistente, l’anteriore affonda ma non “sfonda” e non accusa eccessivi trasferimenti di carico specie nelle frenate o nelle discese.
Tanta consistenza però si abbina anche a un’ottima scorrevolezza sulle asperità minori o nelle mulattiere più rotte dove la forcella rimane alta copiando bene tutto quello che passa sotto le ruote.

Il mono, invece, non è esattamente all’altezza della forcella. Taratura strong che tende ad andare un po’ in crisi sul sasso smosso o sulle asperità in sequenza dove manca un po’ di trazione.
Occorre dunque giocare un po’ con i click per farlo lavorare a dovere con un avantreno che invece affascinerà senza dubbio chi ha un buon passo e cerca un prodotto appunto “racing”.

Ah, l’ultima differenza tra le racing e le standard sono le gomme: Michelin Enduro Competition per le RR base e Metzeler Six days Extreme per le Racing, ma tanto a prescindere dal modello spariranno dopo un paio di pieni e qualche ora di divertimento.

Prezzo: € 8.890

Considerazioni finali

Ci è piaciuto

  • Sospensione anteriore KAYABA
  • Tiro ai bassi regimi
  • Maneggevolezza come un 125 cc

Non ci è piaciuto

  • Mono con taratura di serie

Testo e tester: Dario Lupini

Foto: Andrea Migliorati photographer 

Casco: Airoh Commander Blue Matt

Motore

Cilindrata/Alesaggio/CorsaMonocilindrico 190,2 cc / 62mm / 63mm
Rapporto di compressione13,5:1
DistribuzioneN.D.
AlimentazioneCarburatore
LubrificazioneMiscela
RaffreddamentoA liquido
Cambio6 marce
FrizioneDischi multipli a bagno d’olio

Ciclistica

TelaioAcciao al molibdeno con doppia culla sdoppiata sopra luce scarico
Serbatoio9.5 lt
Sospensioni tipo/corsaForcella KAYABA usd a cartuccia sigillata diam 48monoammortizzatore ZF con leveraggio progress
Freni ant\postWave 260 mm/Wave 240 mm
Inclinazione canottoN.D.
Interasse1477 mm
Altezza sella930 mm
Ruote ant\post90-90-21 / 140-80-18
Peso a secco97 kg

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