Vediamo come preparare la moto e cosa portarci in un giro di Adventouring/Discovering.
Come dice la parola, andiamo all’avventura, dobbiamo quindi prepararci un po’ a tutto ed essere in grado di fronteggiare un ampio ventaglio di imprevisti.
Ovviamente se impegniamo la nostra moto con un giro domenicale dietro casa potremo permetterci di viaggiare più leggeri rispetto a un viaggio di una settimana o più, ma dovremo essere coscienti che gli imprevisti capitano anche a 5 km dal garage, l’unica differenza è che è più facile risolverli e ci si rovina un giro meno “importante”.
Per chi utilizza una dual tutti i giorni, la prima cosa da fare è modificarne l’ergonomia per adattarla alla guida in fuoristrada e quindi in piedi. Vorrà dire modificare la posizione di tutte le leve (freno frizione e cambio) modificandone l’inclinazione al fine di poterle utilizzare con una posizione differente rispetto a quella seduta, usata nell’utilizzo quotidiano; inoltre gli stivali da moto sono molto più spessi dell’abbigliamento quotidiano e non sarebbe facile inserire il piede sotto la leva del cambio.
Una volta regolate le leve, si raccomanda di serrare nuovamente le viti, lasciando però leggermente lente quelle al manubrio in modo tale che in caso di caduta, prendendo un colpo,i braccialetti di freno e frizione ruotino senza rompersi compromettendo il giro. Chiaramente le leve dovranno poter ruotare intorno al manubrio solo a seguito di urti importanti non nell’uso comune!
Dopo la regolazione delle leve toccherà al controllo della pressione degli pneumatici. Per l’uso in off vanno sgonfiati per avere più trazione, tuttavia più si sgonfiano più rischiamo di pizzicare la camera d’aria o piegare il cerchio se abbiamo i tubeless, salvo casi molto particolari non scendiamo mai sotto un bar e mezzo con moto pesanti (bicilindiriche) e sotto uno e due per dual più leggere.Scendere sotto questi valori aiuta molto in off-road e sarebbe possibile, ma il rischio di forature aumenta, oltre a essere inutile e pericoloso in caso di trasferimenti asfaltati.Dopo il controllo della pressione occorre controllare la tensione della catena (per chi la ha), i livelli dei liquidi (acqua, olio motore freni e frizione) e se il viaggio è di più giorni un checkalle pasticche dei freni è bene darlo. Dopo aver fatto tutto ciò, la moto è pronta, dobbiamo solo caricarla dei bagagli, ma quali?
Oltre agli abiti “civili” per quando si scende dalla moto e a un eventuale pile da inserire nella giacca nelle mezze stagioni o in tutti i giri con forte escursione termica, dobbiamo portare con noi una serie di strumenti per risolvere le noie che possono succedere in un giro in fuoristradaA seguire una lista di cose che porto normalmente con me:
Kit riparazione forature: composto da camere d’aria, ricariche aria compressa con adattatore, 2 leve cacciagomme da 20 cm e uno da 30 e un pompetta da bici, molto scomoda per gonfiare una gomma da moto, ma non si rompe e non finisce come le cartucce d’aria.
Se avete i tubeless, potrete portare solo il kit di riparazione apposito, anche se in giri importanti converrebbe sempre portare una camera d’aria in caso si pieghi il cerchio e non faccia più tenuta (potrete anche rubarne una a qualche compagno ma chiaramente più siete lontani dalla civiltà e più vi costerà J).
Ovviamente è inutile portar dietro il tutto senza saperlo utilizzare. Se non lo avete mai fatto, una sera scendete in garage e cambiate una camera d’aria, sarà molto più semplice affrontare il problema a casa che in mezzo a un bosco.
- Set di chiavi e cacciaviti: portate le più comuni sulla vostra moto in genere una coppia di 10 e di 13 (aperte e chiuse) sono d’obbligo, un set di brugole, cacciaviti e la chiave per smontare le ruote completano il set minimo. Se la vostra moto ha le torx non dimenticatele! Io poi aggiungo un paio di pinze/tronchesi e, in viaggi lunghi, anche un po’ di viteria mista (dadi e viti dal m4 all’m12) e un pappagallo che non sarà bello ma in caso di necessità è sempre comodo.
- Fil di ferro, fascette e nastro telato americano: sono fondamentali per le riparazioni di emergenza.
- Fusibili: nei viaggi più lunghi un set di fusibili è sempre consigliato.
- Coppie di leve di ricambio: da portare sempre con noi, vanno bene anche un paio vecchie o rotte ma ancora utilizzabili.
- Falsa maglia: in caso di guasti alla catena sarà una manna!
- Stucco bicomponente o metallo liquido: ci si augura di non doverlo mai utilizzare, ma in caso di rottura di un carter o di un serbatoio fa miracoli.
- Lubrificante: WD40 o simile.
- Corda: uno spezzone da dieci metri è molto comodo per legare qualunque cosa ma soprattutto per trainarsi in caso di estrema necessità.
- Acqua, macchinetta fotografica e un kit di pronto soccorso completano l’equipaggiamento personale.
Una volta che avete trovato il necessario, si pone poi la questione di caricare tutta questa roba sulla moto!
Qui ognuno ha la sua teoria, onestamente preferisco non avere nulla di voluminoso e duro nelle tasche della giacca o nello zaino, amo avere la schiena libera, cadere di schiena con uno zaino che contiene oggetti duri sarà sempre come cadere su un sasso con tutti i pericoli che ne conseguono. Preferisco quindi caricare la moto e lo faccio con una borsa morbida impermeabile.
Le borse rigide in off-road sono scomode e, in caso di caduta, rischiano di rompersi, una sacca a tubo legata in fondo alla sella è un’ottima soluzione.
La variante migliore sono le tubolari che corrono lungo le fiancatine della moto; in fuoristradadanno meno intralcio quando si arretra con il sedere e inoltre abbassano il baricentro della moto. Attenzione a non prenderne troppo basse o nei guadi più alti tenderanno a far galleggiare il posteriore togliendovi trazione.
Come sempre prendete quanto scritto solo come spunto! Queste righe sono il frutto di un’esperienza personale ma non smettete mai di pensare e sperimentare e se avrete trovato una soluzione migliore ditecela! Condividere è il miglior modo per crescere.
Testo: Dario Lupini