È la moto che molti sognano, la moto ideale per un lungo viaggio, una delle maxi enduro piùpotenti e costose del mercato: è la Ducati Multistrada Enduro Pro e noi di Discovery Endual vogliamo raccontarvi le emozioni che ci ha dato provarla.
Nella nostra filosofia il nome Enduro Pro porta a pensare a un utilizzo declinato all’off-road, ma per le dimensioni e il peso di oltre 260 chili in assetto di marcia con 160 CV di potenza disponibili, consigliamo un approccio fuoristradistico abbastanza light. Questa premessa non ci ha comunque scoraggiato, anzi è proprio in fuoristrada che abbiamo messo a dura prova sia la moto che il tester.
Prima di rivelarvi com’è andata, è bene elencare quali sono le caratteristiche salienti di questo modello. La versione PRO non è altro che la versione “Multistrada Enduro”, moto di per sé molto incline ai viaggi di lunga percorrenza, rivisitata con alcuni dettagli che la rendono idonea per avventurarsi anche nei tratti più accidentati.Questa variante è facilmente distinguibile dal modello Enduro sia per l’inedito colore Sand, ruvido al tatto, che riveste il serbatoio e la maggior parte delle componenti a vista oltre alla sella bicolore dedicata, ma soprattutto per gli pneumatici Pirelli Scorpion Rally che equipaggiano di serie la ruota anteriore da 19” e la posteriore da 17 pollici.
La 1200 PRO è riconoscibile anche dall’esteso sticker “Enduro” posto su entrambi i lati della cover serbatoio. Molto protettivi i bull bar con luci a led che proteggono in caso di caduta. Questi ultimi sono prodotti dalla Touratech, su dirette indicazioni della Ducati Performance, stesse specifiche dettate dall’engineering bolognese per lo scarico realizzato da Termignoni, molto bello esteticamente e nello stesso tempo ben rastremato e riparato in caso di urti o cadute.
La protezione frontale in plexiglass è minimale e non disturba in fuoristrada anche nella guida in piedi, mentre su strada non offre adeguata protezione al vento quando si viaggia a velocitàsostenute.
La Multistrada è una delle ammiraglie di casa Ducati ideale per i lunghi viaggi e dotata quindi del massimo comfort e dei più avanzati sistemi tecnologici di sicurezza. Dal display a 5” del computer di bordo è possibile visionare i dispositivi con cui è equipaggiata che, attraverso il pratico pulsante al manubrio, è possibile modificare a piacimento.
- ABS con sistema Vehicle Hold Control (VHC) che mantiene il veicolo fermo nelle salite modulando automaticamente la pressione del freno sulle partenze. Questo consente al pilota di concentrarsi esclusivamente sulla gestione del gas e della frizione;
- Ducati Wheelie Control (DWC) è il sistema regolabile che permette la massima accelerazione evitando che la moto si impenni;
- Ducati Traction Control (DTC) evita lo slittamento della ruota posteriore. Un dispositivo elettronico personalizzabile studiato per offrire sempre il miglior grip. È molto utile in caso di pioggia o terreni sdrucciolevoli tipici della guida in fuoristrada;
- Ducati Skyhook Suspension (DSS) EVO. Le sospensioni elettroniche Sachs hanno escursioni da 200 mm e possono essere regolate sia in estensione sia in compressione sempre attraverso il sistema di visualizzazione collegato al display;
- Fari con tecnologia Full-LED e Ducati Cornering Lights (DCL) per una sicurezza attiva, attraverso un sensore che rileva il grado di inclinazione della moto, la luce a LED si accende in direzione della strada illuminando la curva ed eventuali ostacoli;
- Il Riding Mode della casa di Borgo Panigale prevede quattro distinti programmi pre-impostati che determinano il carattere della moto nelle diverse situazioni. Nel Riding Mode Enduro la potenza massima è ridotta a 100 CV, le sospensioni configurate con un settaggio dedicato, il DTC impostato quasi al massimo e ABS viceversa che coadiuva la frenata solo quando si aggredisce la leva. Il Riding Mode Urban ha una potenza limitata sempre a 100 CV con una massiva interazione con il DTC e DWC, l’ABS passa al livello 3. Con il Riding Mode Touring il motore sprigiona una potenza di 152 CV ma con un’erogazione progressiva, DTC e DWC al massimo, ABS livello 3, mentre il pacchetto DSS offre il maggior confort per pilota e passeggero. Con il Riding Mode Sport si fa sul serio, assetto sospensioni sportivo, 152 CV di potenza con una coppia che ne esalta le prestazioni, ABS livello 2 e DTC e DWC ridotto al minimo intervento. I Riding Mode impostati dalla casa sono standardizzati per il massimo della sicurezza e del comfort. È comunque possibile intervenire nei singoli settaggi con un ventaglio pressoché infinito di personalizzazioni.
Per la nostra prova abbiamo preferito utilizzare la moto così come esce dalla fabbrica, in alternativa per chi ama viaggiare è possibile adattare il mezzo in base alle esigenze e ai gusti grazie ai pacchetti optional che comprendono comode borse laterali in alluminio, borse da serbatoio e tanti altri accessori acquistabili separatamente per “cucirsi la moto su misura”.
L’impostazione di guida è paragonabile a un’enduro specialistica quindi con una postura eretta che permette percorrenze notevoli senza affaticare troppo il corpo; buono anche il supporto della sella che offre un adeguato sostegno. L’imponente serbatoio (30 litri) è ben sagomato e stretto, cosi che le gambe possono mantenere una posizione naturale anche nei lunghi tragitti o nella guida in piedi sulle pedane.
Nelle manovre da fermo, una persona di media statura riesce agevolmente a toccare i piedi per terra, ma non sempre è cosi semplice l’impresa di muovere la moto con il solo aiuto delle gambe, per cui spesso conviene smontare dalla sella per favorire l’operazione.
Anche se ci siamo concentrati prevalentemente sulla guida in off-road, la moto è stata condotta nelle diverse situazioni che si possono trovare affrontando un lungo viaggio e in ognuna ci ha mostrato qualità non sempre scontate in moto di questo segmento.
In uso su strade asfaltate, la gomma che ricopre le pedane offre gran comfort, attenuando le vibrazioni (per facilitare l’uso in fuoristrada se ne consiglia la rimozione), in autostrada si possono facilmente raggiungere velocità elevate senza peraltro avvertire fastidiosi ondeggiamenti mentre, se si è in compagnia, la posizione più elevata del passeggero e la minima protezione offerta dal cupolino, consiglia una guida più accorta.
Sul misto è un divertimento e, nonostante le gomme tassellate, riesce a interpretare le curve con pieghe da vera sportiva con un motore sempre bello rapido in uscita.
La guida in città, con giacca, cravatta e mocassino, è la meno adatta per questo target di moto, gli ingombri sono importanti, le manovre difficili e… guai a perdere l’equilibrio. Di contro, tutti sivoltano ad ammirare il passaggio di questa endurona.
Dove ci siamo più sbizzarriti è stato l’utilizzo in off-road, visto che con un minimo di accortezza euna discreta capacità è possibile condurla quasi ovunque. Comunque chi pensa che grazie all’apporto dell’elettronica e alla scritta Enduro sul serbatoio sia facile avventurarsi ovunque oltre le classiche strade sterrate, ha fatto male i conti! Dopo la prima fase di approccio per prendere confidenza con le regolazioni proposte dalla casa, attraverso il display TFT siamo intervenuti sull’elettronica azzerando tutti i dispositivi ABS e Traction control compresi. Una scelta un po’ azzardata ma che alla fine ci ha permesso una valutazione molto più oggettiva sulle qualità del mezzo: divertimento assicurato anche con la gomma anteriore da 19” che si mangia ogni ostacolo, supportata egregiamente da un impianto sospensioni sempre al top. La maneggevolezza e la stabilità sono le sue doti per eccellenza, in frenata l’impianto Brembo con doppio disco anteriore è ben modulabile e sincero, mentre il posteriore blocca al momento giusto aiutando l’inserimento in derapata. Le gomme Scorpion Rally, ottime sull’asfalto e nel fuoristrada asciutto, sono andate leggermente in crisi sul terreno bagnato, soprattutto l’anteriore che tendeva ad allargare la traiettoria. Sempre preciso nell’innesto delle marce, il cambio di questa Ducati risulta morbido nell’azionamento e nella spaziatura. Per finire, i consumi del bicilindrico Testastretta sono parsimoniosi e garantiscono un’autonomia di oltre 500 km.
Per diventare possessori della ENDURO PRO bisogna sborsare al concessionario 23.000 Euro, sicuramente non pochi ma le dotazioni di serie, le finiture di ottima qualità con prestazioni ed estetica da urlo non fanno rimpiangere i soldi spesi!
La Multistrada Enduro PRO ci ha entusiasmato.
Testo di: Pietro Bartolomei