La spagnola GasGas è da poco entrata nella grande famiglia dell’austriaca KTM che, in questo poco tempo, ne ha rivoluzionato il marchio che gravava in una crisi ormai di lungo corso, dando nuovo slancio alla gamma enduro con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Il marchio di Mattighofen non si è, però, limitato a questo; leader anche del settore Maxi – Monocilindrici, avendo in listino una delle più belle e ben riuscite monocilindriche Dual del mercato, ha pensato di vestire di “rosso” la sua monocilindrica di 692 cc, dando vita a questa ES 700, novità 2022.
Avevamo già avuto modo di testare le altre monocilindriche 700 della “famiglia” (potete leggere i nostri test sulla pagina www.discoveryendual.com) ma questa volta ci siamo spinti un po’ più in là, in un contesto più completo e particolare.
In occasione della bellissima manifestazione enduristica “Ròte ‘nguastite in Valdichiana”, abbiamo ricevuto il nulla osta dell’organizzazione a utilizzare l’area allestita, composta da un grandissimo fettucciato enduro e un’area hard fatta di buche e ostacoli artificiali.
Pronti, via!
Così abbiamo subito spinto la grossa monocilindrica sui tubi di cemento e sui tronchi… non avrei mai pensato a tanta naturalezza e il timore reverenziale per la mole, relativamente agli ostacoli affrontati, si è trasformato in divertimento puro.
La Gas Gas Es 700 trasmette grande senso di leggerezza e di equilibrio anche su percorsi lenti, quasi trialistici. Non mi aspettavo tanta agilità nell’affrontare ostacoli che normalmente si superano con moto ben più piccole e leggere. I 147 kg dichiarati sembrano la metà, complice evidentemente una ottima progettazione e una sinergia tra tutte le parti meccaniche e ciclistiche della moto.
Ma non solo! Le sorprese non sono terminate quando, dopo l’area hard, ho affrontato il lungo fettucciato su terra, dove anche nelle curve più tecniche e strette la ES 700 si muoveva con impensata agilità, mentre sui tratti veloci si è dimostrata a dir poco “libidinosa”: stabile, solida, con un motore sempre pronto e potente ma mai scorbutico, che mi ha permesso di affrontare agevolmente i salti, la parabolica e i lunghi curvoni.
Sempre di traverso e con l’anteriore ben piantato. Quando gli si chiede di alzare il naso verso il cielo; la ES 700 ha la propensione naturale per il mono ruota….. quanto godimento!
Nonostante un fondo non troppo “gripposo” e una coppia di pneumatici certamente non specialistici (TCK80 Continental), la moto si è dimostrata essere una vera “puro sangue da fettucciato” e con una gomma da enduro darebbe del filo da torcere alle ben più agili e attuali enduro racing.
Ma non ci siamo voluti accontentare: abbiamo proseguito il test su tutti i terreni possibili a disposizione: prima su asfalto, poi su sterrato e, dulcis in fundo, anche su una bella e impervia pietraia. Ci è mancata solo la sabbia, purtroppo il mare era troppo distante!
Partiamo dall’asfalto
Mi ricordavo della estrema agilità delle cugine KTM e Husky, tutto confermato anche sulla GasGas che si rivela particolarmente efficace e divertente tra le curve veloci così come nei tornanti stretti. Sempre pronta, rapidissima nell’inserimento, tendente alla derapata, leggerissima e con una facilità di movimento in sella da riferimento. La lunga sella che arriva fino al cannotto di sterzo permette infatti di sedersi praticamente sul manubrio, regalando sensazioni di guida uniche.
Lo sterrato poi… è il suo pane!
La gommatura 21/18 e l’assetto enduristico, morbido ma non troppo, la rendono l’arma perfetta per affrontare lunghi sterrati, con una posizione di guida ottimale e mai stancante, che permette di stare in piedi sulle pedane agevolmente anche ai piloti di statura più elevata. Una triangolatura perfetta tra sella pedane e manubrio, rende facile alzarsi e sedersi, permettendo di governare la moto in ogni situazione e a ogni andatura. Ha nel DNA la derapata naturale e, con la mappa 2 e l’esclusione del TC, diviene divertentissima e stabile all’inverosimile.
E infine…
E per ultimo, l’abbiamo voluta provare su un tratto di pietraia molto tecnica, una di quelle che si salgono con le mono specialistiche: la Gas Gas ES 700, nonostante una gommatura non propriamente adeguata, ha affrontato con tanta facilità dei dislivelli importanti, con grosse pietre e solchi profondi. E lo ha fatto bene sia in salita sia in discesa.
Sospensioni ben calibrate assorbono buche e sassi, e l’anteriore è praticamente un binario. Bella sensazione!! Mi ha colpito la spaziatura del cambio, che fa lavorare molto bene il motore, sempre in trazione, tanto che in prima e in seconda si riesce a salire perfettamente e in discesa la sensazione di masse e di inerzia si avverte moderatamente.
La Gas Gas è dotata di componentistica di primo livello. Frena a dovere, grazie al comparto Brembo anteriore e posteriore, e ai dischi Wave da 300 sull’anteriore e 240 sul posteriore, sospensioni ottimamente settate di serie, le WP Explorer, che rendono piacevole la guida si in strada sia in off; ha un motore che è una “perla” di tecnologia, dotato di contralbero per smorzare le vibrazioni, una frizione antisaltellamento e il cambio Quickshifter nonché un comparto elettronico ben sviluppato e facilmente gestibile.
Le due mappe premettono un utilizzo “globale” del Traction Comtrol e ABS, oppure l’esclusione dei controlli per un uso più racing; comando Gas Ride by Wire, utilissimo conta marce sul display e, ovviamente, la moto rispetta le normative vigenti, adottando l’omologazione Euro 5.
Definirei questa moto una “genialata” del settore dual. Perché è il classico mezzo che accontenta tutti. Perché è leggera, ma stabile; perché è potente, ma ha un solo cilindro; perché può essere veramente racing, ma anche estremamente sorniona… in definitiva una vera e autentica dual per gli adventouring più pepati o il turismo più pacioso.
E poi devo dire, la trovo bella nella sua livrea rosso fuoco e armoniosa nelle forme.
Ottimo lavoro per questa “Austro-Iberica” che rappresenterà, ne sono sicuro, un ennesimo successo commerciale del gruppo KTM!
Cosa mi piace:
- Linea e livrea
- Leggerezza e maneggevolezza
- Motore e cambio
- Versatilità di utilizzo
Cosa non mi piace:
- Prezzo leggermente elevato. Al livello delle bicilindriche di pari cilindrata che hanno però maggiori dotazioni “tourer”.
Testo e tester: Edoardo Tommassini
Foto e video: B.K. Produzione
Casco: Course Adventurer 2.0
Stivali: TCX Boots COMP Evo 2 Michelin
Motore
Cilindrata/Alesaggio/Corsa | Monocilindrico 4t 692,7cc / 105mm / 80mm |
Rapporto di compressione | N.D. |
Distribuzione | N.D. |
Alimentazione | Iniezione elettronica |
Lubrificazione | Forzata con 2 pompe d’olio |
Raffreddamento | A liquido |
Cambio | 6 marce |
Frizione | Antisaltellamento |
Ciclistica
Telaio | Telaio a traliccio al cromo molibdeno |
Serbatoio | 13,5 Lt. |
Sospensioni tipo/corsa | Forcella WP XPLOR-USD, Ø 48mm – 250mm/ mono WP Xplor con leveraggio – 250mm |
Freni ant/post | Disco 300mm/Disco 240mm |
Inclinazione canotto | 62,3° |
Interasse | N.D. |
Altezza sella | 935 mm |
Ruote | 21” – 18” |
Peso senza benzina | 146 kg |